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Terra di arte, con il suo capoluogo Firenze, di storia e di vigneti, la Toscana è una regione variegata e ricca.

Le opere di architettura e di pittura tra le più famose al mondo sono ospitate all’interno delle sue città, borghi medievali incantevoli, caratterizzati da castelli, fortezze e chiesette rurali. Qui, il David di Michelangelo, i quadri di Botticelli, incantano i visitatori.

Il territorio è composto da vari elementi: gli aspri Appennini, le spiagge dell’isola d’Elba e le distese di Chianti. Panorami incontaminati, verdi e rigogliosi sono l’habitat ideale per una fauna variegata. Numerose anche le fonti di acqua termale, come Montecatini, Saturnia, Montepulciano.

Una terra che incanta i visitatori e li prende per la gola con i suoi piatti tipici che sanno di storia e ingredienti di qualità.

Gastronomia fiorentina

La cucina toscana è fatta, essenzialmente, di piatti che mantengono inalterata la loro preparazione da anni. Come il pane senza sale, che sembra risalga al XII secolo.

E il pane in Toscana è un ingrediente che assume una connotazione quasi sacra nella cucina toscana  tradizionale: non va buttato, ma riutilizzato. Da questa usanza, nascono, ad esempio, piatti tipici fiorentini come la panzanella, la panata, la ribollita. La ribollita è una zuppa di pane e verdure molto ricca e sostanziosa.

Un’altra caratteristica della cucina toscana è l’uso di carni bianche e di selvaggina. Anche il maiale ha un posto di primo piano all’interno della cucina di tutte le province della Toscana.

Come per molte altre regioni, anche le ricette toscane sono preparate con ingredienti freschi e genuini. Da assaggiare assolutamente i caratteristici taglieri di affettati e formaggi locali.

Tra i primi piatti tipici toscani, molto gustose sono le pappardelle alla lepre o al sugo di cinghialeA Firenze è possibile assaggiare il lampredotto, ricavato dallo stomaco della mucca è solitamente servito in un panino e condito con salsa verde al prezzemolo.

Naturalmente, è impossibile parlare di cucina toscana, senza nominare la bistecca alla fiorentina. Generalmente fatta con la Chianina, è cucinata al sangue e servita con un accompagnamento di patate arrosto o fagioli.

Sono tantissime le ricette regionali toscane a base di carne, come il cinghiale in umido o ancora la faraona arrosto.

Un piatto molto conosciuto a base di pesce è il cacciucco livornese, pomodoro e pane abbrustolito. O ancora, la sburrita di baccalà, realizzata con pezzi di baccalà bollito e bruschette.

A Livorno un piatto tipico toscano molto apprezzato è la Torta, una preparazione realizzata con farina di ceci, olio e acqua. Molto semplice e gustosa.Immancabili, i pici, dei lunghi spaghettoni tirati a mano e conditi con sugo di anatra.

Prodotti agricoli toscani

Vite e olivo sono sicuramente i prodotti agricoli principali della Regione Toscana. Una tradizione secolare, che ha dato vita a prodotti di eccellenza. Basti pensare ai vini della zona del Chianti.

Altre colture diffuse in Toscana sono i cereali, ma anche la barbabietola da zucchero.

Alcuni dei prodotti tipici toscani possono essere considerati il farro IGP, ma anche il Fagiolo di Sorana IGP, il fungo di Borgotaro IGP e il prezioso miele della Lunigiana DOP.

Nella regione un’importanza di rilievo hanno anche le castagne, dalle quali si produce la farina. Sul Monte Amiata, ad esempio, esiste una castagna IGP, con la quale si realizzano marmellate, gelati, polente o castagnacci.

Tra i DOP, anche la farina di neccio, il marrone del Mugello e il marrone DOP di Valtiberina.

Carni e salumi della Regione Toscana

Uno dei prodotti tipici della Toscana è indiscutibilmente la bistecca alla fiorentina. Si tratta di un taglio di lombata della razza Chianina.

Chianina e Maremmana sono sicuramente tipi di carne di eccellente qualità, ottenuti da capi allevati allo stato brado o semibrado.

Le interiora dei bovini vengono adoperati per la preparazione della trippa e del lampredotto, due dei piatti tipici toscani più apprezzati. Nel rispetto della filosofia che impone di non buttare nulla, anche il fegato, la lingua e il cervello sono parti utilizzate e apprezzate.

Non solo bovini, ma anche suini hanno un ruolo di prim’ordine sulle tavole regionali. Dalla carne di maiale si ricavano numerosi salumi d’eccellenza, come il prosciutto toscano, il salame, la salsiccia da serbo, la pancetta e il capocollo.

La carne ottenuta dai suini di razza cinta senese viene considerata un’eccellenza gastronomica. Si tratta di suini allevati allo stato brado e semibrado in alcune zone della Toscana.

In generale, ogni parte del maiale viene adoperata per il consumo. Alcune vengono conservate, altre, invece, consumate subito, andando a costituire delle vere ghiottonerie, come i fegatelli con la rete o il buristo.

Anche la cacciagione ha la sua primaria importanza. In genere, viene adoperata nella preparazione di primi piatti, o secondi (come la lepre in umido). I ragù più apprezzati sono di lepre, daino e capriolo.

Un discorso a parte va fatto per i salumi. Il Prosciutto Crudo Toscano, ad esempio, vanta origini millenarie. Ha un gusto ricco, grazie soprattutto alla sua stagionatura.

La finocchiona toscana è un salume simile al salame toscano. La sua particolarità risiede nella presenza al suo interno del finocchio selvatico. Doveroso è citare anche il Lardo di Colonnata e la Mortadella di Prato, entrambe preparazioni dalle origini antiche.

Formaggi toscani

I formaggi toscani non hanno la stessa fama dei salumi, ma sono ugualmente preparazioni di altissima qualità. Nella regione è presente il pecorino toscano DOP, una delle preparazioni più diffuse e conosciute.

Tra i formaggi tipici, troviamo anche il Vecchio di Montefollonico, piccante e stagionato, e la ricotta di pecora di Pistoia.

Nella zona di Grosseto, è possibile trovare il guttus, una sorta di gorgonzola realizzato con il latte di pecora. Qui, sono realizzate anche la caciotta di pecora, morbida e dolce, e la Pratolina, un formaggio cremoso e spalmabile. Tra i formaggi freschi, anche il ravaggiolo e le ricotte.

Olio toscano

La Toscana è una terra che ha fatto dell’olio uno dei suoi simboli distintivi. Nella regione, infatti, nasce un eccellente olio extravergine di oliva, dalla tradizione secolare.

Il Toscano IGP è prodotto in tutto il territorio nazionale e possiede degli specifici tratti distintivi. Ogni provincia della Toscana dona all’olio delle lievi differenze di gusto.

Tra i DOP ricordiamo anche l’olio extravergine d’oliva Chianti Classico DOP, quello delle Terre di Siena DOP, di Lucca DOP e il Seggiano DOP.

Vini tipici della Toscana

Come per l’olivo, anche la vite trova in Toscana la sua terra d’elezione. La regione, infatti, è uno dei maggiori produttori ed esportatori mondiali di vino. Qui, troviamo il Chianti, il Brunello di Montalcino e il Vino Nobile di Montepulciano.

Tra i vini bianchi, prodotti di qualità sono il Vermentino e il Vernaccia di San Gimignano.

La Toscana vanta ben 39 vini a denominazione di origine controllata (DOC) e 11 vini a denominazioni di origine controllata e garantita (DOCG).

Accanto ai più noti vini toscani, troviamo anche vini a base di Cabernet e Merlot, o il Morellino di Scansano.

Rinomato anche il famoso vino da dessert Moscadello di Montalcino, prodotto con uve moscato. Da citare anche il Vin Santo, ottenuto con uve Malvasia e Trebbiano.

La Carmignano DOCG è un’altra zona vinicola di lunga tradizione. Da qui, nascono vari vini rossi, prodotti a partire da uve Sangiovese, Canaiolo Nero, Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc.

I Supertuscans, infine, sono vini robusti e complessi prodotti in prevalenza con uve quali Cabernet, Merlot e Pinot Nero, alle quali in alcuni viene aggiunto il Sangiovese.

Prodotti tipici toscani: i liquori

La Toscana è anche la terra di vari e gustosi liquori. Uno fra tutti, l’amaro all’arancia, dal gradevole colore arancio scuro, fonde insieme il dolce dell’arancia e il gusto dell’amaro.

A Lucca, invece, è possibile assaggiare il liquore Biadina. Si tratta di una bevanda antica, dal colore ambrato scuro. Viene prodotto dalla macerazione di erbe aromatiche, corteccia di Ginebona e china e al suo interno sono presenti dei pinoli.

Tra le particolarità toscane, troviamo l’Elisir di China Massagli. Si tratta un vero e proprio medicinale, realizzato con corteccia rossa della Chincona officinalis. Ha un colore ambrato scuro e un sapore amarognolo.

A Prato, è possibile bere il Vermouth bianco, preparato con uva bianca acerba ed erbe dei campi.

Dai semi delle pigne d’abete è ricavata la Gemma d’Abeto, un liquore ottimo nel caffè e nel latte caldo. Di origini antiche, invece, è l’Alkermes, un liquore ottimo per preparare dolci e da gustare caldo.

Dolci tipici toscani

Di sicuro, uno dei dolci tipici della Toscana più conosciuti sono i cantuccini. Nati a Prato, sono dei biscotti fatti con le mandorle e in genere serviti con il vin santo. Il buccellato è invece un pane dolce, tipico di Lucca, semplice e genuino, è fatto con l’uvetta.

Tra i dolci toscani più conosciuti c’è anche lui, il Castagnaccio. Realizzato con farina di castagne, è impreziosito con noci, pinoli, uvetta e rosmarino.

Il Panforte è uno dei piatti più conosciuti tipici del periodo natalizio. Sembra che le sue origini risalgano addirittura all’anno Mille. I suoi ingredienti sono semplici: miele, frutta candita, mandorle e spezie. Accanto al panforte, troviamo il panpepato, che è un dolce tipico toscano che si contraddistingue per l’impasto arricchito con cacao, melone candito e pepe.

Ancora, tra le preparazioni più conosciute, la schiacciata fiorentina, tipica del carnevale e ottima per la colazione, e lo zuccotto toscano, nato come semifreddo, è preparato con pan di Spagna, ricotta, panna e cacao. In alcune delle sue varianti diventa anche un dolce a cucchiaio.

A Siena è possibile gustare i Ricciarelli, un dolce tipico a base di mandorle, zucchero, albume d'uovo.

Quello che caratterizza la regione Marche è un paesaggio variegato: in poco più di un’ora, è possibile passare dagli oltre 2mila metri di montagne al mare. Boschi, colline e coste regalano ai visitatori uno spettacolo unico, ricco di boschi, vigneti, uliveti, campi di girasoli e acque bellissime.

Una caratterizzazione geografica che, inevitabilmente, si riflette sulla cucina marchigiana, ricchissima ed eterogenea. I piatti tipici marchigiani spaziano da preparazioni provenienti dalla tradizione contadina a prelibati piatti di pesce. I sapori che contraddistinguono questo territorio sono forti e decisi, e gli ingredienti variano dalla carne, al pesce azzurro e ai frutti di mare.

Le ricette marchigiane di origine contadina sono dominati da ingredienti ben precisi, come i funghi, le olive e il tartufo, di cui un terzo della produzione annuale italiana si concentra proprio in questa regione.

La cucina marchigiana inoltre sembra avere una particolare propensione nei confronti dei cibi imbottiti. Le olive all’ascolana ne sono un lampante esempio.

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Gastronomia: i prodotti tipici delle Marche

I piatti tipici marchigiani raccontano la storia di questa terra, fatta di contadini, ma anche di pescatori. Si tratta di piatti generalmente poveri, ma capaci di evolversi in preparazioni molto ricche e raffinate.

Tra le ricette marchigiane più conosciute, sicuramente, è doveroso annoverare le Olive ascolane. Grandi, carnose, denocciolate, sono accompagnate a un impasto a base di carni miste, cotte in burro, olio, sedano, carota e cipolla.

Un altro piatto tipico delle Marche sono i Vincigrassi. Diffuso soprattutto nella zona di Macerata, è una variante rustica delle lasagne.

Tra i prodotti tipici marchigiani più apprezzati, inoltre, abbiamo la fava, che ritroviamo come ingrediente principe di diverse preparazioni rustiche regionali delle province marchigiane.

Spostandosi nelle zone di mare, è possibile trovare diverse ricette a base di stocco. Lo Stocco all’anconetana, ad esempio, è una delle prelibatezze più diffuse delle Marche. Consiste in dei pezzi di stoccafisso, appoggiati su un trito di sedano, carota, cipolla e pomodori. Ancora, tra i piatti di mare più diffusi, ci sono i brodetti di pesce, realizzati con gli esemplari che i pescatori non riuscivano a vendere per la piccola taglia o perché spezzati nelle reti.

Porchetta e cotechino sono gli elementi forti dell’entroterra della regione. Il coniglio in porchetta, ad esempio, è un piatto marchigiano molto apprezzato e viene condito con il finocchietto selvatico e la maggiorana. Tra le preparazioni di carni bianche, gustoso è anche il pollo alla cacciatora.

Nella zona di Pesaro si può avvertire invece una contaminazione proveniente dalla Romagna. La crescia sfogliata, infatti, può ricordare in qualche modo la piadina. La versione marchigiana, però, è più ricca, grazie all’aggiunta di lievito e uova. Un altro piatto tipico marchigiano che risente di qualche contaminazione è quella dei cappelletti in brodo marchigiani.

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Prodotti agricoli delle Marche

L’anima dei prodotti tipici delle Marche è il tartufo. Qui, infatti, è possibile trovarlo in tutte le sue declinazioni. Le località in cui è più diffuso sono la provincia di Pesaro-Urbino, Ascoli Piceno, Macerata e Ancona.

Il tartufo bianco è sicuramente la versione più prelibata e ricercata. Quello nero è diffuso invece un po’ ovunque e si presenta nelle due varianti: bianchetto e scorzone.

Grazie alla sua particolare conformazione geografica, le Marche offrono una ricca varietà di prodotti tipici locali molto apprezzati. Durante il periodo Pontificio, la regione era considerato “il granaio” del pontefice, per l’ampia coltivazione di cereali, tra cui il frumento. Ancora oggi, è possibile trovare coltivazioni che rispecchiano le antiche tradizioni culinarie, come quella del farro, del grano saraceno, ma anche di legumi come le lenticchie dei Monti Sibillini.

Di qualità elevata, anche il miele, dolce, poco aromatico e chiaro.

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Carni e salumi marchigiani

Carni e salumi sono un altro fiore all’occhiello della tradizione marchigiana. Gli allevamenti dei bovini marchigiani, ad esempio, assicurano la produzione di carne di altissima qualità, di origine controllata.

Anche il maiale ricopre un ruolo di primaria importanza tra i piatti tipici delle Marche. Il suo allevamento si tramanda da secoli. Così come la preparazione di salumi come il salame ciauscolo, la coppa, la finocchiella, le salsicce, il salame di Fabriano, i vari prosciutti. Il ciauscolo, è un insaccato molto particolare, dalla consistenza morbida e spalmabile.

Ascoli Piceno e Macerata sono i luoghi di elezione della porchetta. Ma, si può dire, che ogni borgo o  paese abbia la propria versione. In generale, comunque, la realizzazione di salumi e preparazioni a base di carne di maiale, come arrosti e spiedi, non solo vantano un’antica tradizione, ma anche qualità eccellenti. Impossibile non citare le denominazioni DOP, come ad esempio il Prosciutto di Carpegna. Degno di nota è anche il Prosciutto aromatizzato del Montefeltro, un prodotto molto particolare, prodotto nella provincia di Pesaro e Urbino. Per non dimenticare, poi, la barbaglia, una sorta di pancetta arrotolata un po’ più grassa e gustosa. La salsiccia, infine, è un altro ottimo prodotto regionale, presente in diverse varianti, tra cui anche quella a base di fegato.

I prodotti tipici marchigiani ricavati dalla carne di maiale sono ben 22.

Le carni fresche sono qui altrettanto apprezzate. Tra queste, una delle più rinomate è sicuramente la carne della razza Bovina Marchigiana. Si tratta di una carne magra e gustosa.

La Pecora sopravvissana è tipica delle zone montane del Maceratese e dell’ascolano. Si tratta di un esemplare ottenuto dall’incrocio tra arieti merinos e pecore vissane. Meno diffusa, ma non meno pregiata, è infine la carne di Cavallo del Catria, una razza che ha origine proprio nell’omonimo gruppo montuoso.

Diffuso anche l’allevamento avicolo, con tre degni rappresentanti: il Cappone rustico, il Gallo ruspante e il Tacchino bronzato.

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Formaggi tipici delle Marche

Anche i formaggi tipici marchigiani hanno una lunga tradizione. Tra i prodotti più rinomati e diffusi, troviamo il raveggiolo, un formaggio fresco molle di latte vaccino, il caprino, l’immancabile caciotta di Urbino e tutta una serie di lavorazione di pecorini, provenienti dalle zone montane.

Pecorini e caciotte sono ottenuti da lavorazioni tradizionali, tramandate dalle antiche generazioni di pastori. Il pecorino della fossa è uno dei formaggi più particolari: è fatto stagionare in sacche di tela naturali e conservato in fosse di tufo. Ancora, degno di nota è anche il Pecorino dei Monti Sibillini, presidio Slow Food.

Il caprino al lattice di fico, diffuso nel Montefeltro, è un altro formaggio dalla lavorazione peculiare. La sua particolarità è data dal fatto che per cagliare il latte, si adopera un ramo di albero di fico, che viene fatto ruotare nel latte.

A Montefeltro è prodotta anche la caciotta vaccina al caglio vegetale, dal gusto simile agli altri formaggi di uguale fattura, ma molto più digeribile.

Lo slattato è un formaggio molto fresco, lavorato con latte vaccino appena munto. La ricotta è un prodotto diffuso un po’ su tutto il territorio, prevalentemente nelle zone interne.

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Olio delle Marche

L’olio marchigiano gode da sempre di una reputazione invidiabile. Sono ben 13 mila gli ettari coltivati a ulivo. L’olio di queste terre ha un sapore tipico, fruttato medio-leggero e tendente al dolce, con una piccola nota di toni amari e piccanti.

Il Cartoceto Dop è il primo ed unico olio extravergine di oliva con il marchio di denominazione di origine protetta nelle Marche.

Le varietà di ulivi tipiche di queste zone e da cui si produce l’ottimo olio marchigiano sono: Raggiola, Raggia, Mignola, Coroncina, Piantone di Mogliano, Piantone di Falerone e Sargano di Fermo.

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Vini marchigiani

Le Marche possono contare la presenza di 17 vini DOC e 2 DOCG. Nella regione sono presenti diversi vini tipici eccellenti. Come il rosso Conero, la Lacrima di Morro d’Alba, il BIanchello, la Passerina.

I DOC, nello specifico, sono: Bianchello del Metauro, Colli Maceratesi, Colli Pesaresi, Esino, Falerio dei Colli Ascolani, I Terreni di San Severino, Lacrima di Morro d’Alba, Offida, Pergola, Rosso Conero, San Ginesio, Serrapetrona, Rosso Piceno, Verdicchio dei Castelli di Jesi e Verdicchio di Matelica. I 2 DOCG, invece, Conero e Vernaccia di Serrapetrona.

Nelle Marche viene prodotto anche il Visner, il vino di visciole. La sua diffusione è limitata e la preparazione può comprendere diverse varianti. La costante, naturalmente, è data dalla presenza delle visciole. Infine, molto diffuso è il vino cotto.

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Liquori della regione Marche

I liquori tipici delle Marche sono vari. Alcuni molto diffusi, altri molto particolari e rari. Come il liquore al cumino, trasparente, dolce e molto profumato. Si tratta di un liquore ottenuto, naturalmente, dalla macerazione dei semi di cumino, a cui è aggiunto uno sciroppo dolce. Si distingue per essere un ottimo digestivo.

Il mistrà, invece, è un prodotto tipico marchigiano particolarmente conosciuto. È realizzato con l’anice e vanta una tradizione molto antica. I semi della pianta sono fatti macerare ancora verdi e vengono poi accompagnati da sciroppo di zucchero. Anche il mistrà è consumato come digestivo e si sposa benissimo con il caffè.

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Dolci tipici marchigiani

Tra i più noti dolci della regione vanno sicuramente menzionate le castagnole e la cicerchiata. Le castagnole sono delle palline di pasta dolce fritte in olio e strutto e ricoperte di zucchero a velo. La cicerchiata, invece, è un dolce tipico marchigiano preparato nel periodo di carnevale ed è molto simile ai tipici struffoli campani. Tipiche del carnevale sono anche le sfrappe.

Ascoli Piceno è la zona di nascita delle ciambelline al mosto, preparate solitamente durante il periodo della vendemmia. Sono realizzate con farina, anice, olio, zucchero e mosto d’uva appena spremuto.

I caciuni sono ravioloni di pasta di pane riempiti di pecorino, uova, zucchero e scorze di limone.

La serpe è invece un dolce natalizio a forma di serpente, realizzato con la pasta di mandorle. Ha un ripieno croccante e, simbolicamente, rappresenta il serpente del peccato originale di Eva.

In generale, si può dire che nelle Marche sono due gli ingredienti alla base della preparazione dei dolci: anice e fichi. L’anice, adoperato per la realizzazione di liquori, ma anche dei biscotti (Anicetti) e del Ciambellone Marchigiano e i fichi adoperati nell’impasto del Fristingo, un dolce legato alle feste natalizie.

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Situato al confine con l’Austria e la Svizzera, il Trentino Alto Adige è una regione italiana autonoma, a statuto speciale. I suoi paesaggi sono caratterizzati dalla bellezza delle sue montagne, dai rigogliosi boschi, dalle sue ampie vallate e laghi.

Centinaia di chilometri di piste da sci rendono la regione una meta ambita per gli appassionati. Madonna di Campiglio, San Martino di Castrozza, Moena, sono solo alcune tra le mete più rinomate. Caratteristici anche il panorama del lago di Garda, le località termali, gli incantevoli castelli.

La popolazione è quasi completamente di lingua italiana in Trentino e in maggioranza di lingua tedesca in Alto Adige, a eccezione di alcuni comuni.

I piatti tipici del Trentino Alto Adige risentono molto della vicinanza con l’Austria e la sua posizione, racchiusa tra i monti, ha permesso di far rimanere quasi immutata la sua tradizione gastronomica.

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Gastronomia e cucina trentina tipica

I piatti tipici trentini sono caratterizzati da preparazioni semplici e nutrienti, frutto dei rapporti secolari con i popoli di lingua tedesca e delle tradizioni contadine di chi l’ha abitata.

La cucina tipica trentina è una cucina di montagna, dove le preparazioni hanno sapori forti e ruotano spesso attorno a un ingrediente molto importante: il formaggio.

Nello specifico, possiamo dire che in Alto Adige, è stata molto forte l’influenza dei popoli del centro Europa, tedeschi e austriaci soprattutto. Il Trentino, invece, si è mantenuto sostanzialmente su una cucina povera, fatta di polenta, crauti e piatti di carne.

Il pasto tipico del territorio si apre con dei gustosi antipasti. I Tirtlen, ad esempio, dei tortellini fritti ripieni di spinaci crauti e ricotta. O ancora, con la schiacciatina di Merano.

Tra i primi piatti tipici del Trentino Alto Adige troviamo sicuramente i risotti. Nelle loro varianti, se ne contano almeno una decina, ognuno abbinato a un diverso ingrediente.

La pasta fatta in casa più diffusa sono i canederli. Apprezzatissimi, si tratta di un impasto a base di pane raffermo, modellato in grossi gnocchi.

Le zuppe sono le ricette trentine per eccellenza. Le tre più famose sono: panada, mosa e panicia. Spesso vengono insaporite con affettati tipici della regione e accompagnate da verdure e formaggi.

Tra i secondi piatti tipici della cucina altoatesina troviamo sicuramente le preparazioni a base di cervo e capriolo.

Anche le carni di agnello e maiale sono ingredienti abbondantemente adoperati. Una delle portate di pesce del Trentino è la trota alla tirolese o alla grappa. Da citare anche il salmerino alpino, un pesce d’acqua dolce, dal sapore simile a quello della trota, ma più forte.

Molte sono preparazioni che subiscono l’influenza estera, come il gulash alla tirolese. Altra ricetta trentina molto apprezzata è la smacafam, una torta salata insaporita con salsiccia e pancetta affumicata.

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Prodotti agricoli e specialità trentine

Il Trentino Alto Adige è una terra fertile e generosa. Sul territorio è molto diffusa l’agricoltura biologica e le condizioni climatiche rendono possibile avere disponibili per tutto l’anno i prodotti del bosco e del sottobosco. Frutti di qualità eccellente, come i ribes bianchi o rossi, i lamponi, le more e i mirtilli.

In genere, sul territorio vengono coltivati cereali, frumento, orzo e segale, patate, ortaggi, viti e soprattutto alberi da frutto.

Il prodotto agricolo d’eccellenza è costituito naturalmente dalle mele, coltivate principalmente nella Val di Non. Le qualità di mele più diffuse sono la Renetta del Canada, la Golden Delicious e la Red Delicious.

Un altro prodotto tipico del Trentino Alto Adige è il broccolo di Torbole. La sua particolarità è sicuramente il colore, tendente più al giallo che al verde. Viene adoperato nella cucina tipica trentina per accompagnare zuppe e gnocchi.

Anche il miele nella regione ha un’ottima produzione. Tra i più ricercati, il miele di castagno e quello di rododendro.

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Carni e salumi trentini

In Trentino Alto Adige c’è un’antica e ricca tradizione di carni e conservazione delle stesse. Esiste infatti una vasta tipologia di salumi e insaccati di qualità, arricchiti di aromi diversi, che variano in base alle zone di produzione.

Il tipo di carne più usata a tale scopo è quella di suino, ma non mancano delle ottime preparazioni a base di selvaggina.

Anche la carne equina viene salata, affumicata e arricchita con aromi e spezie.

Uno dei prodotti più conosciuti del Trentino Alto Adige è sicuramente lo Speck IGP. Si tratta di un salume molto antico e dal sapore inconfondibile. Il suo aroma particolare deriva dall’affumicatura e dall’impiego di un gran numero di spezie, tra cui pepe nero e bacche di ginepro.

Tra i prodotti tipici del Trentino Alto Adige troviamo sicuramente la Carne salada di Val di Ledro, o ancora la Ciuiga. Entrambe possono essere consumate sia crude che cotte.

La Luganega Trentina è il salume tradizionale del Trentino. Si tratta di una preparazione a base di carne magra, di prima scelta, a cui vengono aggiunti grasso, sale, pepe macinato e aglio tritato.

La Mortandèla affumicata è un salume molto comune nella Val di Non. Ha la forma di una polpetta leggermente affumicata ed è realizzato con spalla, pancetta e coscia di maiale. Immancabile, naturalmente, anche la Mortadella Bologna IGP, il cui disciplinare interessa, oltre ad altre regioni, anche la provincia di Trento.

La Lucanica di capra è un prodotto costituito da un mix di carne di capra e di suino. Realizzata con carne di manzo, invece, è la fumada di Siror Siror.

Particolare, il salame all’aglio, dal gusto inconfondibile. Il lardo è un prodotto e immancabile sulle tavole regionali.

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Prodotti tipici trentini: i Formaggi

I formaggi del Trentino Alto Adige sono veramente molti e meritano una menzione particolare. Elemento centrale della cucina trentina, il formaggio ha qui una storia e delle ricette molto antiche.

Tra i prodotti più conosciuti, troviamo il Grana, l’Asiago, il Vezzena, il Fontal, il Taleggio e il mascarpone.

Il Grana Trentino è conosciuto con il nome di Trentingrana. Appartenente alla famiglia del Grana Padano, la sua produzione si concentra soprattutto nella Val di Non.

L’Asiago è un formaggio conosciutissimo. Originario, appunto, di Asiago, si produce da tempi immemori anche nelle vallate del Trentino.

Degna di nota è anche la ricotta, chiamata “poina”, anticamente spesso veniva anche affumicata e stagionata.

Il Nostrano è un prodotto con pasta a occhiatura e un sapore piccante. La Spressa, invece, un formaggio magro di latte bovino.

Tra i formaggi tipici del Trentino Alto Adige c’è anche il Vezzena, un preparato semigrasso a pasta granulosa.   

Nella regione, esistono delle denominazioni Dop. Tra queste, la spressa delle giudicarie DOP, ottenuta da latte crudo parzialmente scremato. O ancora, il puzzone di Moena DOP, uno dei pochi formaggi italiani a crosta lavata. Il nome è un chiaro riferimento all’intenso aroma dovuto al latte con cui è prodotto.

Degno di nota è anche il burro degli alpeggi di Primiero, oggi presidio Slow Food.

Formaggio Trentino Alto Adige intavoliamo

Olio trentino

La produzione di olio di oliva in Trentino è molto piccola, tuttavia, da piante millenarie, nasce l’Olio Trentino DOP. Prodotto sulla sponda trentina del Lago di Garda, quest’olio, nel 2009, ha vinto il titolo di Migliore Olio al mondo nella categoria fruttato.

Ha un colore verde, con riflessi dorati. Il suo profumo è delicatamente erbaceo, fruttato e vegetale e il suo sapore ha un fondo leggermente piccante e amarognolo, con note di mandorla dolce.

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Vini tipici del Trentino Alto Adige

Regione a prevalenza composta da montagne, in Trentino Alto Adige si compone di due zone distinte di produzione di vino.

Nel Trentino, sono presenti tre vitigni autoctoni a bacca nera: il Marzemino, il Teroldego e la Schiava. Qui, sono diffusi anche i Pinot e il Cabernet. Una vite autoctona a bacca bianca è la Nosiola, tra le più celebri della regione. La denominazione Trento DOC è riferita agli spumanti prodotti con metodo classico, da uve Chardonnay, Pinot Bianco e Pinot Nero. Questa è la terra dei piacevoli vini bianchi. Tra questi, troviamo anche il Müller Thurgau ottenuto da omonime uve.

In Alto Adige, i vitigni autoctoni a bacca nera sono la Schiava e il Lagrein. Tra le uve a bacca bianca, il Gewürztraminer. Qui, vengono prodotti dei vini rossi interessanti.

Tra le altre denominazioni DOC, troviamo la Teroldego Rotaliano DOC e la Valdadige DOC, accompagnata dalla Valdadige terra dei Forti DOC. Il Teroldego Rotaliano è uno dei vini rossi più conosciuti e pregiati.

In Val Venosta, trovano terreno fertile le uve di Riesling, che danno vita a vini bianchi molto fini, con profumi intensi.

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Ricette tipiche trentine: i liquori

Nella regione, uno dei prodotti più tipici è la grappa pura. A fianco a questa specialità trentina, si trova una vasta gamma di liquori e infusi. Tra questi, il liquore di genziana, l’elisir di menta e il liquore di ginepro.

Nel territorio, si distinguono vari tipi di grappa e liquori, in base al loro processo di produzione. Quelli per distillazione, sono prodotti con l’utilizzo dell’alambicco. La loro colorazione è artificiale. L’aspetto è infatti essenziale.

Poi, ci sono i liquori prodotti per macerazione, realizzati da frutta o vegetali, in cui compaiono anche i liquori medicinali.

Infine, ci sono i liquori prodotti per essenza, ottenuti in fase di distillazione della grappa, mediante l’aggiunta appunto di essenze alla corrente di vapore prodotta dall’alambicco.

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Dolci tipici trentini

I dolci tipici del Trentino Alto Adige subiscono, come molti altri prodotti regionali, delle influenze austriache. Pensiamo, ad esempio, allo strudel prodotto con marmellata e frutta.

La mela, prodotto DOP, è uno degli elementi centrali della realizzazione dei dolci. Con questa viene realizzato uno dei piatti dolci più tipici della regione: l’Apfelstrudel.

Tra le preparazioni più diffuse, troviamo i canederli alle albicocche, tipici della provincia di Bolzano, o il Pandolce. Una delle specialità più particolari è la crostata di rabarbaro.

I rinomati kaiserschmarren sono delle frittelle all'uvetta, simili a crepes, condite con marmellata di mirtilli. Un altro tipo di frittelle sono le strauben, dalla forma a spirale e aromatizzate alla grappa. Inutile dire che le frittelle vengono fatte anche con le mele.

Lo Zelten Trentino è uno dei dolci più tipici e antichi della tradizione regionale. Si tratta di un dolce natalizio, una torta arricchita con frutta secca e bagnata nel rum e spesso aromatizzata con cannella e chiodi di garofano.

Di influenza tedesca sono la Torta Foresta Nera, ma anche la torta Marmorizzata e il Gugelhupf, una ciambella lievitata adatta alla colazione.

Famosi anche i krapfen di Carnevale.

Dolci Trentino Alto Adige intavoliamo

Circondata da vette maestose, fra cui le più alte cime delle Alpi, come il Cervino, il Monte Bianco e il Monte Rosa, la Valle d’Aosta è la più piccola regione italiana.

Courmayeur e Cervinia sono due tra i luoghi più conosciuti della Valle d’Aosta, mete sciistiche e sedi di importanti resort.

Nella regione Val d’Aosta è presente il primo Parco Nazionale italiano istituito nel 1922, il Gran Paradiso, dove è possibile osservare gli animali nel loro ambiente naturale: aquile reali, camosci, stambecchi.

Storicamente, la Valle d’Aosta è una terra considerata di fusione tra l’Italia e la Francia. Vicinanza che si riflette sul bilinguismo ufficiale, ma anche sul suo statuto di regione autonoma. Oltre che naturalmente sulla cucina valdostana.

Valle Daosta intavoliamo

Gastronomia e piatti tipici della Valle d’Aosta

Costituita da un carattere proprio che esalta i prodotti locali, la cucina valdostana si distingue per l’assenza di frumento. Anche l’olio scarseggia ed è solitamente sostituito dal burro e da altri grassi.

I prodotti locali attorno a cui ruotano i piatti tipici della Valle d’Aosta sono cereali di montagna, carne e derivati e prodotti caseari bovini e caprini. Anche patate, castagne, mele e pere sono ingredienti molto utilizzati per la preparazione delle pietanze.

La cucina valdostana predilige le zuppe, i sughi di carne elaborati e i formaggi fusi. Una delle ricette valdostane più note è la zuppa Valdostana eupa à la Vapelenentse. Si tratta di una zuppa a base di brodo di carne, con cavoli e fontina. Da assaggiare anche la seupetta di Cogne, che ha come ingrediente principale il riso ed è aromatizzata con una spolverata di noce moscata.

Altro piatto tipico della valle d aosta degno di nota è la zuppa di castagna.

Tra le ricette valdostane più amate abbiamo la polenta. Cucinata al forno, è insaporita insaporita con sughi di lepre o cinghiale. Famosa è la polenta concia, che viene accompagnata da burro fuso e fontina.

Un altro piatto d’eccellenza della cucina valdostana è la Carbonade, una preparazione a base di carne rosolata nel vino rosso.

Il capriolo è un altro piatto tipico da assaggiare: è spesso cotto con panna liquida e ginepro, aromatizzato con pepe nero e timo. La cacciagione occupa un posto di rilievo nella tradizione regionale. Gustoso è anche il civet di camoscio.

Un’altra icona della regione Valle d’Aosta è la fonduta, realizzata per lo più con la fontina. Tra i pesci, quello più cucinato è la trota.

Il Pan Ner è un prodotto recentemente entrato a far parte dei prodotti agroalimentari tradizionali della Valle d’Aosta. Si tratta di un impasto di segale e frumento, con una crosta scura.

Fonduta Valle Daosta intavoliamo

Prodotti agricoli della regione Val d’Aosta

La Valle d’Aosta è nota per i numerosi frutteti che si scorgono a fondovalle.

Uno dei prodotti tipici della Valle d’Aosta è sicuramente la mela. Le specie tipiche sono quattro: la renetta della Valle d’Aosta, una qualità adoperata specialmente per la produzione di torte e frittelle, la Golden Delicious, molto succosa e aromatica, la Red Delicious, dal colore molto intenso e molto zuccherina, e la Jonagold, dal sapore dolce e leggermente acidulo.

Tra le pere, la varietà maggiormente diffusa nella regione è la Martin Sec, utilizzata soprattutto cotta nel vino o sciroppata.

Castagne e noci sono un altro prodotto tipico della Valle d’Aosta. La castagna, in particolare, ha un rilievo importante nella cucina regionale: si trova spesso in zuppe e minestre, nei dolci e abbinata ai salumi.

Un altro frutto di rilievo sono le noci valdostane, dalle quali si ricava un ottimo olio.

Agricoltura Valle Daosta intavoliamo

Carni e salumi valdostani

La carne valdostana ha origine da una filiera certificata. Qui, i bovini sono iscritti nel Libro Genealogico della Razza Valdostana.

Tra le razze tipiche del territorio, troviamo la Valdostana Pezzata Rossa. Si tratta di una razza autoctona molto diffusa. Seguono la Valdostana Pezzata Nera e la Castana, altre due tipologie di bovini autoctoni.

I prodotti a base di carne diffusi in Val d’Aosta sono vari. Un posto d’onore è occupato dai salumi caratteristici e le carni essiccate.

Tra i salumi più particolari, i Boudin, degli insaccati confezionati con sangue di maiale o barbabietole rosse, lardo, patate e aromi.

Il lardo è presente anche nella lavorazione della saouseusse, salamini di carne bovina o suina speziati.

Tra le carni essiccate più conosciute, troviamo la motsetta. Realizzata con muscolo di vacca, pecora o capra, il suo sapore ricorda quello delle bacche di ginepro.

Un’altra specialità di carne valdostana è il teuten, preparato a partire dalla mammella dei bovini, solitamente messa in salamoia.

Il Vallée d'Aoste Lard d'Arnad DOP è un prodotto realizzato con erbe aromatiche e spezie, miscelate al lardo.

Un altro DOP è il Vallée d'Aoste Jambon de Bosses DOP, un prosciutto crudo speziato prodotto a 1600 metri di altitudine.

Salumi Valle Daosta intavoliamo

Tradizioni della valle d aosta: i formaggi

Tra i formaggi tipici della Valle d’Aosta non si può non menzionare la Fontina DOP. Si tratta di un formaggio che viene prodotto in circa 400 mila forme all’anno ed è conosciuto in tutto il mondo.

Un altro formaggio valdostano è il Fromadzo DOP. Realizzato con latte vaccino, al quale può essere aggiunta una percentuale di latte caprino, è un prodotto semidolce nella sua variante fresca e leggermente salato, una volta raggiunta la stagionatura.

Oltre alle due DOP più famose della regione, ci sono altri prodotti caseari di elevata qualità. Tra questi, la Roma di Gressoney, oggetto di tutela territoriale.

Il Salignoùn è invece una tipica ricotta piccante ottenuta dal siero residuo della lavorazione casearia, a cui vengono aggiunti latte o panna, pepe e peperoncino.

Tra i formaggi freschi, quello che merita una menzione particolare è il Reblec, formaggio ottimo come dessert, spolverato con zucchero e cannella. Ancora, il Séras, una ricotta ottenuta dal siero residuo dalla lavorazione della Fontina.

Un altro dei prodotti più diffusi è il burro, nelle sue varie tipologie: de brossa, centrifugato di siero, colò.

Formaggi Valle Daosta intavoliamo

L’Olio valdostano

La coltivazione degli ulivi e la produzione di olio non sono le attività più rilevanti in Valle d’Aosta. Le poche piante presenti sono generalmente coltivate in terrazzamenti, sulla zona al confine con il Piemonte.

Tra le tipologie di olio regionale, quelli prodotti a Donnas, Verrès, Pont S.Martin e in genere sulla riva sinistra della Dora.

Oli Valle Daosta intavoliamo

Vini della Valle d’Aosta

La produzione vitivinicola in Valle d’Aosta è ridotta, ma molto qualificata. I vitigni variano in base alle zone in cui vengono coltivati.

I prodotti realizzati in questa regione sono considerati vini di montagna e sono raccolti sotto la denominazione regionale DOC Valle d’Aosta - Vallée d’Aoste DOC, che comprende 15 tipologie di vitigno e 7 sottodenominazioni di area:

  • Arnad-Montjovet
  • Blanc de Morgex et de La Salle
  • Chambave
  • Donnas
  • Enfer d'Arvier
  • Nus
  • Torrette

Tra i vini bianchi più ricercati, troviamo il Blancs de La Salle et Morgex prodotto da uve Prié Blanc, un vitigno coltivato ad alta quota,  fino a 1200 m. Sul territorio regionale sono coltivati anche Pinot Grigio, Chardonnay, Moscati secchi.

Tra i vini rossi valdostani, degni di nota sono i vini dell'Enfer d'Arvier e della sottozona di Torrette, realizzati con l’uva del Petit Rouge. Interessanti anche i vini a base di Cornalin, un vitigno autoctono vinificato in purezza o assemblato con il Petit Rouge.

Il Donnas DOC è invece un vino prodotto con 85% uve Nebbiolo.

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Liquori val d aosta

Di sicuro, uno dei liquori più tipici della Valle d’Aosta è il genepì. Si tratta di un liquore di origine molto antica, prodotto attraverso l’infusione prolungata degli steli fiorali del genepì nero.

Da assaggiare anche il Ratafià, a base di ciliegie selvatiche, acquavite e scorza di limone.

La Valle d’Aosta vanta anche una tradizione nella produzione di grappe e distillati di erbe di alpine.

Liquore Valle Daosta intavoliamo

Dolci della Valle d’Aosta

I dolci valdostani sono fortemente influenzati dalla tradizione francese. Qui, vengono prodotti il Blanc Manger, il classico Mont Blanc,crostate con confetture a base di frutti di bosco, mirtilli e lampone.

Tra i dolci più tipici della Valle d’Aosta troviamo sicuramente le Tegole d’Aosta, biscotti a base di mandorle e nocciole, cotte su ripiani ricurvi che gli conferiscono la tipica forma di tegole.

Da assaggiare le Paste di Meliga. Da inzuppare in un bicchiere di Barolo o di moscato, sono paste croccanti e profumate, realizzate con la farina di mais.

Anche i Torcettini di Saint-Vincent sono dei biscotti tipici della Valle d’Aosta.

A Cogne, vengono prodotti la Crema di Cogne, un dolce a base di uova, latte, panna, cioccolato e zucchero caramellato e un antenato del panettone, il Mecoulin, con uvette e scorza di limone.

Un’altra produzione locale è il famoso caffè alla valdostana. Si tratta di una preparazione realizzata con la “coppa dell’amicizia”, un recipiente in legno con un coperchio e vari beccucci, che viene riempito di caffè bollente, a cui vengono aggiunti buccia di limone e grappa. Un caffè particolare e gustoso, adatto a chiudere i pasti della cucina valdostana tipica.

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Paesaggi variegati con colline che si alternano a zone paludose, così si presenta il territorio della regione Lombardia.

Qui, sono presenti laghi che consentono la coltivazione di prodotti agricoli che hanno bisogno di climi più miti e offrono varietà di pesci che, negli anni, hanno caratterizzato parte della tradizione culinaria regionale.

Produzioni tipiche e gastronomia rispecchiano l’anima di una regione molto variegata. I primi piatti tipici della Lombardia, infatti, spaziano da risotti, a zuppe, a paste ripiene. I secondi piatti sono sia di carne che di pesce.

La cucina lombarda affonda le sue radici all’epoca dell’insediamento dei Celti. In seguito, l’elaborazione e la cottura delle pietanze hanno subito l’influenza delle dominazioni che nel corso dei secoli si sono succedute. Dagli antichi romani, agli austriaci, ai francesi.

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Gastronomia: piatti tipici lombardi più conosciuti

Da un punto di vista gastronomico, ogni provincia lombarda ha una cucina propria. Forse, è possibile individuare delle caratteristiche che accomunano i diversi luoghi. Come, ad esempio, la prevalenza della pasta secca rispetto alla pasta ripiena, ma soprattutto del riso. O ancora, l’utilizzo del burro, e talvolta del lardo, nella cottura del risotto o in soffritti e fritture.

Per quanto riguarda la preparazione dei piatti, si può dire che ci sia una predilezione di cotture prolungate a fuoco basso, come i brasati, gli stufati e i bolliti. In particolare, i risotti sono tra i piatti tipici lombardi più amati e ogni provincia ne fa una sua particolare interpretazione.

Si può dire che esistano due caratterizzazioni della cucina regionale: una legata al territorio, alle province quindi, e un’altra legata invece alla storia che le caratterizza.

Così, ad esempio, nella bassa padana, zona di coltivazione del riso, è più semplice trovare ricette lombarde in cui il protagonista è il risotto. Nelle zone alpine, invece, sono comuni i piatti a base di selvaggina e contorni di patate e verze. Nei pressi dei laghi, si trovano risotti e stufati a base di pesce e si pratica la coltivazione dell’ulivo che dà luogo alla produzione di due oli DOP.

Tra i piatti tipici lombardi maggiormente conosciuti troviamo, ovviamente, il risotto alla Milanese. Famosi, nella regione, anche gli gnocchi al gorgonzola, la polenta con le sue infinite varianti, i pizzoccheri, i tortelli di zucca e l’intramontabile panettone. Molto apprezzate anche le rane e la trota, o ancora il luccio in salsa. Una menzione particolare, infine, deve essere fatta alla cassoeula, a base di maiale e verza.

piatti tipici lombardi intavoliamo

 

Prodotti agricoli lombardi

La produzione agricola della regione Lombardia è una delle più alte d’Italia. Grazie all’abbondanza delle acque di irrigazione, all’adozione di metodi di coltivazione moderni, e all’esistenza di aziende bene organizzate.

Tra le coltivazioni maggiormente praticate troviamo il granoturco, la segale, l’orzo, il frumento e il riso.

Ogni parte della regione ha il suo prodotto tradizionale, che rispecchia le caratteristiche morfologiche e culturali del luogo. Ottima la coltivazione di viti, dalle quali si ricavano vini pregiati e conosciuti.

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Carni e salumi della Lombardia

La Lombardia è al primo posto in Italia per l’allevamento di bovini e mucche da latte. La produzione di carne, quindi, ma anche latte burro e formaggio è molto alta.

La regione lombarda è al primo posto anche nell’allevamento dei suini, con una conseguente elevata produzione di insaccati. L’allevamento bovino, in particolare, introdotto sul territorio fin dall’epoca longobarda, ha permesso lo svilupparsi di prodotti DOP come il gorgonzola e il taleggio. A base di carne di manzo è un altro prodotto DOP, la bresaola, che viene stagionata come il prosciutto.

Dalla preparazione delle carni nascono piatti molto conosciuti, come la cassoela, una specie di stufato con costine, luganega e verze, ma anche l’ossobuco. Diffusa in regione anche la carne degli uccellini, “osei”, come i tordi o le allodole.

Alcuni dei piatti tipici milanesi utilizzano un ingrediente principe: la carne di vitello. Con questa, vengono realizzate le famose cotolette alla milanese.

Sul territorio ha una discreta diffusione la salsiccia, soprattutto quella di maiale, nelle sue varianti, come la salsiccia di castrato.

Da consumare sia crudi che cotti, gli insaccati della Lombardia rispondono a un ampio spettro di sapori, grazie agli aromi utilizzati per la loro produzione: in alcuni casi cannella, noce moscata, pepe, o anche vino.

Tra i salumi tipici maggiormente conosciuti, ci sono la bresaola della Valtellina, ma anche alcune preparazioni DOP o IGP, come il Salamino alla Cacciatora, il Salame di Brianza e il Salame Milano, diffusissimo e realizzato con carni miste di suino, bovino magro e grasso.

Ancora, molto conosciuto è il cotechino bianco, accompagnato spesso alla polenta o alle patate lesse. Il salame cremonese, realizzato con carne magra di maiale e pancetta e il violino, un ricercatissimo prosciutto di pecora o capra, prodotto nelle montagne del bresciano.

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Formaggi lombardi

La Lombardia è la regione con la maggiore produzione di latte: copre circa il 40% della produzione nazionale. Questo ha permesso di avere un’elevata varietà di formaggi, tra i più famosi d’Italia.

Nella tradizione casearia lombarda, infatti, è possibile spaziare dai formaggi d’alpeggio, a quelli freschi, dagli stagionati, allo stracchino e il taleggio.

Tra i più famosi formaggi lombardi al mondo, il Grana Padano, il Gorgonzola e il Mascarpone.

Il Gorgonzola prende il nome dall’omonima cittadina, poco distante da Milano. Ha un sapore molto intenso ed è solitamente abbinato a primi piatti e polenta.

Famosissimo tra i prodotti tipici regionali è anche il Bitto, un formaggio lavorato a caldo e realizzato dall’unione del latte vaccino, con un latte prodotto dalla capra orobica, un animale autoctono della val di Gerola. Si pensa che la sua lavorazione sia stata tramandata dal popolo Celtico.

Degno di nota anche il Casera, tra i prodotti tipici della Lombardia più gustosi. Il Casera DOP è prodotto con latte vaccino, parzialmente scremato.

Ancora, tra i formaggi lombardi più amati, ci sono il Taleggio DOP, il Formai de Mut DOP e il Provolone Valpadana DOP.

Nella Val Brembana viene prodotto lo Stracchino DOP. La parola deriva da “stracc”, stanco, perché veniva prodotto dalla lavorazione del latte delle vacche stanche.

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Olio della Lombardia

In Lombardia non c’è una grande produzione di olio d’oliva. Tuttavia, la regione ha dato vita a due oli extravergine d’oliva di qualità certificata DOP: l’olio d’oliva dei Laghi Lombardi e quello del Garda.

Sul territorio, la coltivazione delle olive avviene soprattutto nella provincia di Brescia. Una discreta produzione si trova anche nelle province di Bergamo, Como, Lecco e Mantova. Il Leccino è la varietà tra le più coltivate.

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Vini lombardi

La regione Lombardia vanta ben 30mila ettari di terreno coltivato a vigneti. Qui, nascono numerosi vini lombardi pregiati, dal sapore unico.

L’Oltrepò pavese, la Franciacorta e la Valtellina sono sicuramente le aree di eccellenza, che regalano rossi DOCG: la Valtellina Superiore e lo Sforzato.

L’Oltrepò Pavese DOC comprende bottiglie pregiate di Pinot, Barbera, Bonarda, Chardonnay e Cabernet Sauvignon. Una menzione particolare merita il Pinot Nero. Qui, la forma di coltivazione più diffusa è il Guyot.

In Valtellina, il vitigno principale è il Nebbiolo, conosciuto come Chiavennasca. Altre uve autoctone sono la Pignola, la Rossola e la Brugnola.

La Franciacorta è nota per la produzione del primo spumante italiano Metodo Classico che ha avuto denominazione DOCG, con l’uva delle viti di Pinot Nero, Pinot Bianco e Chardonnay. Solo in Franciacorta si produce un vino molto particolare: il Satèn, dalla spuma molto delicata. Nella zona del Garda sono diffusi: il Groppello, il Barbera, il Marzemino e il Sangiovese.

Tra le denominazioni di origine lombarda, troviamo lo Sforzato di Valtellina DOCG, l’Oltrepò Pavese Metodo Classico DOCG. In Franciacorta, viene prodotto un ottimo spumante con metodo classico: il Franciacorta DOCG. Ancora, da segnalare la Garda DOC e la Garda dei Colli Mantovani DOC, a base di uva Groppello.

Ottimo il Lambrusco Mantovano DOC e il Lugana DOC, prodotti con il vitigno Trebbiano di Lugana. Tra Pavia e Milano è prodotto un ottimo Moscato: il Moscato di Scanzo DOCG. In totale, in Lombardia si possono contare: 5 DOCG, 23 DOC e 15 IGT.

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Liquori tipici della regione Lombardia

Ogni regione ha il suo liquore tipico. Qui, i prodotti possono distinguersi tra distillati o acquaviti, o ancora, tra liquori alla frutta o alle erbe. Nati con scopo curativo, vengono adoperati ancora oggi e sono molto apprezzati a fine pasto. In particolare, la Lombardia può vantare la produzione di due ottimi liquori tipici: il liquore al mirtillo e quello alla castagna.

Il primo viene prodotto da un distillato aromatizzato con frutti di mirtillo e ha una piacevole fragranza fruttata. Il secondo è prodotto con la farina di castagne raccolte in Vallecamonica, messa a macerare in alcool puro per un periodo di quindici giorni. Un altro liquore tipico della Lombardia è il Genepy, ottenuto mediante l’infusione a freddo di piantine di genepy.

Dolci tipici della Lombardia

I dolci lombardi vantano una tradizione antichissima e una fama internazionale. Il più famoso di tutti è il panettone milanese. Le leggende legate alla sua storia sono tante. Tra le più famose, quella che lo vorrebbe nato alla corte di Ludovico il Moro, in occasione di un pranzo di Natale. La sua forma è più o meno la stessa da secoli, così come anche la sua composizione.

Un altro dolce molto famoso è la Sbrisolona. Originaria del mantovano, si pensa sia nata nel ‘600, al tempo dei Gonzaga. È una torta che va spezzata con le mani e accompagnata con la grappa, con cui va bagnata.

Nel bergamasco esiste un dolce che celebra uno dei figli più illustri della città: Gaetano Donizzetti. La Turta del Dunizet è una torta margherita, a forma di ciambella, arricchita con canditi di albicocca e ananas e aromatizzata con vaniglia e maraschino. Ancora oggi, la ricetta è la stessa del 1948.

Originaria del 1878, invece, è la Torta Paradiso, dalla lunga conservazione e dal gusto delicato. I suoi ingredienti sono semplici e genuini.

Tipica del periodo di Pasqua è invece la Colomba Pasquale, da distinguere dalla colomba siciliana. È uno dei dolci più diffusi in Italia ed è inserito nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani del Ministero delle politiche agricole e forestali.

L’Amaretto di Saronno è un dolce molto specifico: si tratta di un biscotto amaretto che, secondo tradizione, nasce nel 1718, ad opera della famiglia Lazzaroni.

Il Pan de Mej è un dolce aromatizzato con fiori di sambuco essiccati. È tradizionalmente legato alla ricorrenza di San Giorgio. In passato, infatti, veniva realizzato per festeggiare il Santo e rinnovare i contratti tra mandriani e lattai.

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Terra di montagne, circondata dalla catena alpina, in Piemonte sono presenti le vette più alte e i ghiacciai più vasti d’Italia. Qui, i monti lasciano spazio a paesaggi caratterizzati da laghi, colline coltivate a vigneti e suggestivi borghi e castelli.

Una natura ricca, caratterizzata dal lago Maggiore, le Isole Borromee, la Stresa, accoglie e incanta i visitatori.

Ma la natura è solo una delle numerose attrattive del Piemonte. La cucina piemontese, infatti, offre una grande varietà di piatti e le materie prime sono di indubbia qualità.

I piemontesi sono amanti della buona tavola, d’altra parte, e l’offerta enogastronomica è così varia, da accontentare tutti i palati. Da ricette di ispirazione contadina, si passa a preparazioni raffinate ed elaborate. Bagna cauda, tartufi, grissini, formaggi di prima qualità, sono solo alcune delle possibilità che si aprono dinanzi a chi si accinge a visitare questa terra.

Piemonte intavoliamo

Gastronomia e ricette piemontesi

La cucina piemontese è caratterizzata dall’impiego di alcuni prodotti caratteristici del territorio, come il tartufo, i suoi vini rinomati o ii suoi formaggi. Si tratta di una cucina di antica tradizione che vede un’alternanza di ricette ricche e povere.

Il tartufo bianco di Alba è un ingrediente che spesso diventa protagonista dei primi piatti piemontesi, come risotti, tagliatelle e paste fresche. Tra le preparazioni più caratteristiche troviamo la Brudera, un risotto in brodo di carne e sangue di maiale. Un piatto tipico piemontese molto particolare, invece, è lo Sciüghèt, una minestra fatta di latte e vino rosso, a cui viene aggiunta della farina per renderne più solida la consistenza.

Tra i secondi piatti tipici del Piemonte troviamo il brasato al Barolo, uno stufato di carne di Fassone cotto nel vino. Il vino aiuta anche la cottura del coniglio all’astigiana, una delle portate più caratteristiche della regione.

Tra i piatti tipici piemontesi vanno sicuramente inclusi il Fricassà mëscià, un fritto misto di varie parti di carne, e la panissa un particolare tipo di risotto cucinato con fagioli di Saluggia rosso Barbera, cipolla, lardo, salam d’la duja, sale e pepe.

Come perdere poi la conosciutissima bagna cauda, un piatto della tradizione contadina consumata intingendo verdure di stagione crude e cotte.

I patiti delle paste ripiene devono assolutamente assaggiare gli agnolòt del plin, tra i prodotti tradizionali tutelati dalla regione Piemonte.

Il Gran Bollito misto alla piemontese è tra i piatti più ricchi e antichi della tradizione regionale. Si tratta di un piatto costituito da sette tagli principali di manzo, cotti insieme a sette ammennicoli e sette salse, assieme a quattro contorni di verdure.

Tra i più classici antipasti piemontesi ci sono il vitello tonnato e i Caponet, involtini di cavolo verza cotti al forno e farciti con un ripieno di carne tritata di maiale e salsiccia.

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Agricoltura e prodotti tipici piemontesi

La superficie coltivabile della regione Piemonte è limitata, a causa della particolare conformazione morfologica. Tra i prodotti tipici piemontesi troviamo il riso, il granoturco, alcuni ortaggi e frutta, fresca e secca. In particolare, il Piemonte è la prima regione in Italia per la produzione risicola. Degna di nota è la produzione di nocciole, adoperate da alcune industrie dolciarie importanti della zona.

La produzione di vino è modesta da un punto di vista quantitativo, ma eccellente se considerata la qualità. Basti pensare al Barolo, al Barbera, o ancora al Nebbiolo.

Uno dei prodotti tipici piemontesi sicuramente più conosciuti è il tartufo di Alba.

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Carni e salumi piemontesi

L’allevamento del bestiame, soprattutto di quello bovino e suino, è ben sviluppato in Piemonte. Questa attività consente di produrre carne, latte, burro e formaggi di indubbia qualità, alcuni dei quali posseggono la dicitura DOP, IGP e PAT.

Tra i bovini, il 40% dei capi allevati è di razza Piemontese, adoperata soprattutto per la produzione di carne. Rilevante anche il ruolo della Frisona, impiegata, invece, per la produzione di latte.

L’allevamento di suini è finalizzato quasi esclusivamente per la produzione di prosciutto crudo di qualità, come il Prosciutto di Parma. Di rilievo, qui, è anche l’allevamento di conigli.

La regione offre una buona varietà di prodotti tipici, eccellenze nazionali tra cui spiccano sicuramente il Salame Piemonte DOP, il Crudo di Cuneo DOP e vari altri salumi.

Uno dei prodotti tipici del Piemonte più apprezzati è sicuramente il  salam’d la duja, preparato con carne suina magra, lasciata asciugare per due tre giorni e riposta in un vaso di coccio con lo strutto. Ancora, c’è il Bisecon, preparato con carne suina, avanzi di salame, carote, sedano e pepe nero, il tutto lasciato in infusione in vino rosso e aromatizzato con aglio e cannella.

Tra i salami, troviamo anche il Crespone piemontese, il salame di Turgia e quello di Giora.

Da provare, la Bundiola, un insaccato a base di carne e grasso di suino, o ‘l Mlon, dal colore scuro e realizzato con guanciale, carne tritata magra e grassa, spezie pestate tra cui cannella, noce moscata, chiodi di garofano e pepe nero.

Nella provincia di Novara, va assaggiata anche la mortadella di fegato, un insaccato piuttosto laborioso e complicato.

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Formaggi tipici del Piemonte

Il Piemonte ha un ruolo di primaria importanza nella produzione dei formaggi italiani. La lavorazione dei formaggi affonda le sue radici lontano nel tempo, una tradizione che ha saputo comunque rinnovarsi.

Tra i formaggi tipici piemontesi più pregiati ci sono sicuramente i 5 DOP:

  • il toma;
  • la robiola;
  • il raschera;
  • il murazzano;
  • il castelmagno.

Il toma DOP è il primo, tra i più diffusi formaggi piemontesi. Prodotto da latte vaccino, ha una forma cilindrica ed è caratterizzato da una pasta semidura.

La robiola di Roccaverano DOP è un prodotto storico della zona di Asti ed è realizzato con latte crudo di capra, usato in purezza o misto a una percentuale di latte di pecora o di vacca. Si tratta di un formaggio fresco a pasta molle.

Un altro formaggio tipico piemontese è il raschera DOP: si tratta di un formaggio semigrasso, pressato e a pasta semidura. Ha un sapore molto delicato. Nella sua versione stagionata, assume un gusto più deciso e leggermente piccante.

Il murazzano DOP è prodotto nell’alta langa cuneese, si tratta di un formaggio fresco a latte crudo intero di pecora, di razza autoctona della zona. Appartiene alla tipologia della toma o della robiola. Con crosta molto sottile, da questo formaggio si ricava il bruss, un prodotto a base di robiole fresche mantecate con grappa e vino bianco secco e spesso accompagnato alla polenta.

Il Castelmagno DOP è denominato “re dei formaggi”. Ha origini molto antiche ed è un prodotto dal sapore e dall’aroma molto intensi. La sua stagionatura avviene in grotte naturali di tufo. È utilizzato solitamente per la preparazione di risotti o gnocchi.

Non dimentichiamo infine il Gorgonzola DOP, dove il grosso della produzione avviene nella provincia di Novara, il Grana Padano DOP, il Taleggio e il Bra.

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Olio piemontese

Il Piemonte ha una morfologia non molto favorevole per la coltivazione dell’olivo. Tuttavia, la regione vanta una lunga tradizione nella produzione dell’olio d’oliva. La zona di produzione maggiore è il Canavese.

Le varietà di olivo più diffuse sono il Leccino, il Pendolino, il Leccio del Corno.

Al momento, la produzione di olio extravergine di oliva piemontese non vanta il riconoscimento DOP.

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Specialità piemontesi pregiate: i vini

Diverso, invece, è il discorso dei vini Piemontesi. Il territorio, infatti, vanta la produzione di vini molto pregiati e conosciutissimi. Pensiamo, ad esempio, al Barolo, o al Barbera, o al Grignolino. Per non parlare dello spumante, prodotto con le uve dell’astigiano.

Il Barolo viene prodotto in 5 celebri località diverse, ognuna delle quali dà vita a un vino con caratteristiche differenti. Il terreno di Barolo e La Morra dà al vino un carattere più morbido e fruttato. A Castiglione, Falletto, Serralunga d’Alba e Monforte, il terreno produce vini più robusti e intensi.

Tra i più rinomati vini piemontesi, non possiamo non citare il Nebbiolo, per molti uno dei più nobili vitigni italiani, Il Barbaresco è un vino prodotto proprio da queste uve. In genere è considerato un vino elegante e raffinato. Ancora, ricordiamo i famosi Dolcetto d’Alba, il Gavi e il Langhe DOC Arneis.

Ad Asti si produce un vino fermo e più corposo, il Grignolino, che dà vini rossi molto piacevoli e gradevoli. Asti è famosa anche per il Moscato Bianco, oltre che per l’Asti Spumante.

Tra i vini che si presentano sia in forma frizzante, che come spumante dolce, troviamo il Brachetto d’Acqui. Infine, è doveroso nominare anche l’Erbaluce, un’uva bianca con la quale si producono vini secchi, ma anche straordinari passiti che appartengono alla denominazione Erbaluce di Caluso DOCG.

Liquori tipici del Piemonte

Tra i prodotti tipici del Piemonte rientrano anche i liquori. Tra i più particolari, quello d’erba bianca, realizzato con l’Achillea Moschata, il liquore alla genziana e quello realizzato con le erbe alpine, tipico della provincia di Cuneo. Di quest’ultimo, le varietà più conosciute sono: l’Amaro Dragonet, l’Amaro Chiot, il Saint Veran, l’Elisir di Genziana.

Diffusa in Piemonte è anche la produzione di distillati.

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Dolci tipici piemontesi

Piemonte è anche sinonimo di cioccolato. Torino rappresenta oggi uno dei più grandi centri italiani per il trattamento del cioccolato e nella regione si trovano importantissime industrie del settore, del calibro di Ferrero, Streglio, Caffarel, Pernigotti.

Gianduiotti, crema alla gianduia con nocciole e cioccolato, sono soltanto alcune delle preparazioni più gustose e famose.

Tra i cioccolatini è doveroso ricordare i cri-cri, delle praline di cioccolato dalla forma tonda, ripieni di nocciola e rivestiti di piccole sfere di zucchero e gli immancabili gianduiotti, il cui ingrediente principale è la nocciola tonda delle Langhe, con cui viene preparato il cioccolato gianduia.

Oltre al cioccolato, esistono, però, anche diversi dolci tipici piemontesi molto conosciuti e rinomati. Pensiamo ad esempio al Bonet, l’antichissimo budino piemontese realizzato con zucchero, uova, latte, cacao, rum e amaretti secchi.

Ancora, i Krumiri, i biscotti originari della zona di Casale Monferrato, dalla ricetta segretissima. O i conosciutissimi biscotti baci di dama, fragranti e delicati.

Rimanendo in tema di biscotti, non possiamo non citare i Bicciolani, biscotti secchi, originari di Vercelli e aromatizzati con spezie (chiodi di garofano, cannella, noce moscata). Impossibile non assaggiare, poi, i biscottini di Novara, considerati gli antenati dei celebri Pavesini, che sembra risalgano al XVI secolo.

Tra le paste, è doveroso citare le bignole, ripiene di crema pasticcera e ricoperte di glassa colorata o, più in generale, la pasticceria mignon torinese. Tra i dolci piemontesi più antichi, troviamo le Margheritine di Stresa, dal profumo di vaniglia e limone, il nome è dedicato alla regina Margherita.

A base di mandorle sono i brut e bon, dolcetti tipici della tradizione regionale piemontese e realizzati con l’aggiunta di zucchero, albume e vaniglia.

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Il Veneto è una terra affascinante. Si tratta di una regione del Nord Italia, caratterizzata da un’estrema varietà di paesaggi: qui, si trovano le meravigliose Dolomiti, ma anche la sponda orientale del Lago di Garda, spiagge lunghe e sabbiose e incantevoli città d’arte e piccoli borghi.

Impossibile, quando si parla di Veneto, non citare la bellissima Venezia, sito patrimonio mondiale dell’UNESCO, con la sua laguna e il Canal Grande, costeggiato da palazzi antichi e affascinanti.

Ancora, Verona, altro sito iscritto nella lista UNESCO, dove sono presenti tracce di architetture rinascimentali, medievali e romane. Qui, è possibile visitare il romantico balcone di Giulietta.

Gli appassionati di natura apprezzeranno sicuramente le Dolomiti e i loro panorami unici, oltre alla gettonatissima meta sciistica Cortina d’Ampezzo.

Padova è un’altra città culturale, con le sue varie attrattive e il suo cinquecentesco Orto Botanico. Ancora, il centro storico di Vicenza, con lo stile classico dell’architetto Andrea Palladio e tutte le altre città ricche di storia e di cultura.

Questa ricchezza geomorfologica si riflette inevitabilmente anche sulla cucina veneta. La tradizione culinaria è ricca di prodotti tipici e ricette venete estremamente variegate.

Venezia Veneto intavoliamo

Gastronomia e piatti tipici veneti

Mare, lagune, pianure, laghi, colline, montagne. Il Veneto raccoglie e utilizza tutti i prodotti tipici provenienti da questa varietà di paesaggi, impreziosendo la sua cucina e offrendo un ricco catalogo di piatti gustosi.

La pasta tipica della regione sono i bigoli, generalmente preparati in salsa, con cipolle e acciughe. Nella zona di Belluno, caratteristici sono i casumzei ampezzani, dei ravioloni a base di barbabietola e ricotta.

Tra i piatti tipici del Veneto troviamo i risotti, nelle loro molteplici varietà. Come quelli preparati con il vialone nano veronese, con la luganega o coi funghi di Montello. Tra i risotti di mare, da provare sono il risotto coi peoci e col bisato.

La polenta è un must regionale, accompagnata a osei, baccalà o con le carni, i funghi e i sughi rossi.

Tra i piatti veneti sono presenti anche pietanze a base di oche, paperotti e galline. Queste carni vengono generalmente cucinate come brasati, arrosti o bolliti. Famosissimi nella cucina veneziana tipica sono l’anatra in salsa o in pien e il paperotto farcito di lardo.

Una delle ricette venete tipiche più amate, ad esempio, è la faraona con la peverada, una salsa fatta con pepe, brodo, pangrattato, burro e salumi. Un altro piatto molto apprezzato è il fegato alla veneziana, con abbondante cipolla.

Chi ama il pesce, può lasciarsi conquistare dalle sarde in saor, macerate in aceto, uva passa e pinoli, dal baccalà alla vicentina o, ancora, dalle capesante alla veneta o le aringhe affumicate.

Anche il risotto al radicchio è un piatto molto tipico della cucina veneziana, così come i Manai, fagioli cotti con ossa di maiale.

Tra gli antipasti veneti più tipici troviamo la panada, una sorta di bruschetta cucinata prima al forno e poi a fuoco lento, con una crema a base di cannella e brodo.

Gastronomia Veneto intavoliamo

Prodotti agricoli della Regione Veneto

Ci sono diversi prodotti tipici nella Regione, vere e proprie perle che diventano l’ingrediente primario di numerosi piatti della cucina veneta.

Come il radicchio, tra le colture più diffuse del territorio. Qui, se ne produce circa la metà del totale nazionale. Ci sono 5 tipologie di radicchio a marchio IGP. Il rosso di Treviso, forse quello più antico e conosciuto, è presente nelle varietà precoce e tardivo, il variegato di Castelfranco, il rosso di Chioggia e quello di Verona.

Un altro prodotto tipico dell’agricoltura d’eccellenza veneta sono gli asparagi. Se ne coltivano diverse varietà: l’asparago bianco di Bassano, il bianco di Cimadolmo e l’asparago di Badoere.

Come non citare poi il particolare carciofo violetto di Sant’Erasmo, dai tipici petali violacei e base per diverse ricette venete, come i carciofi pastellati e fritti.

In Veneto, uno dei piatti d’eccellenza della cucina regionale è la polenta. Qui, viene preparata con il mais biancoperla, una varietà locale molto delicata.

Il marchio DOP è dato anche a un altro prodotto tipico veneto, il miele pregiato delle Dolomiti Bellunesi.

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Carni e salumi veneti

La produzione di salumi è un’attività molto antica e radicata in Veneto. Qui, la carne di maiale è infatti molto diffusa, così come diffusi sono i suoi derivati. Tra i prodotti di salumeria regionali ci sono varie eccellenze che hanno guadagnato la Denominazione di Origine Protetta, come ad esempio il Prosciutto Veneto Berico Euganeo DOP e la Sopressa Vicentina DOP.

Tra le specialità tipiche da ricordare sicuramente va inserita la Luganega trevisana, la salsiccia di maiale. Ma anche la Brasolara, un salume cilindrico di grosse dimensioni conosciuto anche con il nome di sopressa col tòco.

Particolare il Figadei, realizzato con fegato e polmone di maiale.

Nella provincia di Belluno è possibile consumare le pendole, delle striscioline di carne affumicata, generalmente consumate con la polenta.

Nell’area del Polesine si può assaporare la bondola, un insaccato realizzato con carni miste di suino e bovino che subiscono un processo di lieve affumicatura.

Anche la carne di cavallo qui viene lavorata da secoli. In genere, è impiegata per la realizzazione della bresaola o anche di insaccati molto raffinati. Come gli sfilacci, una particolare lavorazione che porta alla salatura, affumicatura e stagionatura della carne.

Tra i prosciutti di particolare pregio è quello proveniente dai Colli Euganei.

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Formaggi veneti

Il formaggio veneto è uno dei prodotti gastronomici di pregio della regione. Rinomato e conosciuto, è presente in diverse varietà

La più conosciuta, sicuramente, è l’Asiago. Sono 8 i formaggi DOP regionali: Asiago, Casatella Trevigiana, Grana Padano, Montasio, Monte Veronese, Provolone Valpadana, Taleggio e Piave.

L’Asiago DOP è un formaggio a pasta dura. Ne esistono di due varietà: Asiago di Allevo e Asiago Pressato. Le forme più stagionate possono essere utilizzate come formaggio da grattugia e hanno un sapore ricco di personalità.

La Casatella Trevigiana DOP è uno dei formaggi più antichi d’Europa. Ha una pasta granulosa, cotta.

Il Montasio DOP è realizzato con latte bovino, sale e caglio. Ha una stagionatura di minimo 60 giorni e un sapore e una consistenza diverse a seconda dei mesi di stagionatura.

Passiamo al Monte Veronese DOP, uno dei formaggi più importanti delle zone montuose venete. Ottenuto con latte vaccino, è prodotto in due tipologie, in base al suo invecchiamento. L’etichetta azzurra indica una stagionatura più corta rispetto a quello con l’etichetta nera.

Il Piave DOP è un prodotto di latte vaccino proveniente esclusivamente dalla provincia di Belluno. Ha un sapore inizialmente dolce e lattico che, invecchiando, si trasforma in piccante.

Il Provolone Valpadana DOP è un formaggio grasso di latte vaccino a pasta filata e semidura. Si presenta in due tipi: dolce e piccante. Alcuni producono anche la versione affumicata.

Un altro prodotto del Veneto conosciutissimo è il Taleggio. Si tratta di un formaggio vaccino, a crosta lavata, con intensità aromatiche e odori medio elevati.

I formaggi veneti sono tantissimi e non è possibile esaurire qui l’elenco. L’ultima menzione deve essere fatta al Morlacco del grappa di malga, un formaggio definito povero e magro, molto tenero e dal sapore intenso dato dall’utilizzo di latte crudo d’alpeggio.

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Specialità venete: l’olio

L’olio extravergine d’oliva Veneto DOP si distingue in tre diverse sottodenominazioni, in base alla zona di produzione:

  • Veneto Valpolicella;
  • Veneto Euganei e Berici
  • Veneto del Grappa.

L’olio veneto ha un sapore complesso e di eccezionale qualità. Ha delle sfumature di colore che vanno dal giallo paglierino al verde oro intenso e marcato e il suo odore è leggermente fruttato e vegetale. Ha un retrogusto leggermente amarognolo.

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Vini veneti

Il Veneto è una delle regioni italiane dove viene prodotto il maggior numero di vini, molti dei quali a marchio DOC.

Tra i prodotti più conosciuti, troviamo l’Amarone DOCG, il Bardolino e sicuramente il prosecco di Valdobbiadene o il Cartizze.

Il Veneto vanta 28 vini a denominazione di origine controllata (DOC) e 14 a denominazioni di origine controllata e garantita (DOCG).

Tra i vini bianchi più importanti troviamo sicuramente il Soave DOC, ottenuto da uve Garganega, il vitigno autoctono più importante. Da queste uve è prodotto anche il Garganega e il Bianco di Custoza. Un altro bianco degno di nota è il Lugana DOC, prodotto a Sud del Lago di Garda.

Tra i vini rossi veneti più famosi c’è sicuramente il Valpolicella, punto di riferimento internazionale. A Est del Lago di Garda è prodotto l’Amarone DOCG, realizzato con uve autoctone Corvina e Rondinella.

Ricapitolando, tra i vini rossi veneti, i più conosciuti sono:

  • Valpolicella;
  • Amarone DOCG;
  • Valpolicella Ripasso DOC;
  • Cabernet Sauvignon;
  • Bardolino;
  • Merlot;
  • Tai Rosso;
  • Raboso, vitigno autoctono del Piave.

In Veneto sono presenti anche dei vini rosati degni di nota, come ad esempio il Chiaretto e il Bardolino Rosato.

Tra i vini spumante, invece, il Veneto è territorio di elezione per la produzione del Prosecco. Qui, viene suddiviso in due sottocategorie, che fanno capo a due DOCG: Conegliano-Valdobbiadene e Colli Asolani.

All’interno dell’area di Valdobbiadene, poi, è ritagliata una micro-zona simbolo del CRU di questa denominazione, il Prosecco Cartizze DOCG.

Tra i vini dolci, degni di nota sicuramente sono il Recioto di Soave DOCG, il Moscato Fiori d’Arancio DOCG e il Breganze Torcolato DOC.

Il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore è uno spumante secco adatto all’aperitivo ed è presente nella tradizionale versione Extra Dry o Brut.

Vino Veneto intavoliamo

Liquori veneti

Il Veneto è conosciuto anche come la regione delle grappe. Qui, i distillati vengono prodotti seguendo antiche ricette e raggiungono altissimi livelli qualitativi, tanto da essere commercializzati in tutto il mondo.

Tra i liquori, uno dei più conosciuti è il liquore di prugna, prodotto un po’ in tutta la regione, ma in particolare nelle province di Padova e Venezia. Ha una moderata gradazione alcolica e un profumo intenso.

Un altro liquore tipico del Veneto è il Fragolino. Originario della provincia di Rovigo, è un prodotto ideale per aperitivi, ma anche per impreziosire macedonie e dolci.

Il Maraschino è un liquore prodotto con le amarene marasca, è tipico della provincia di Padova. Come anche il Sangue Morlacco, caratterizzato da colore rosso scuro, un forte aroma di marasche e un sapore deciso,

A Treviso, invece, è possibile gustare l’Amaro al radicchio rosso, ottenuto da secoli dalla varietà tardiva del radicchio rosso di Treviso IGP.

Il Baracino è un prodotto tipico della provincia di Belluno. Confezionato a partire da Grappa addizionata con infusi tipici delle zone montane, è composto da Pino Mugo, Ginepro e zucchero.

Il Liquore del Cansiglio è prodotto in una zona a cavallo tra le province di Treviso, Vicenza e Belluno, è ottenuto dall’infusione di bacche ed erbe tipiche del bosco ed ha un aroma molto fragrante e marcato.

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Dolci tipici veneti

I dolci veneti sono generalmente legati a delle ricorrenze. Ogni provincia ha la sua preparazione.

Generalmente, gli ingredienti che vengono adoperati maggiormente sono le uova, il latte, il miele e lo zucchero.

Alcuni di questi dolci sono legati ai prodotti della terra e, quindi, dipendono dal periodo dell’anno. Altri, invece, hanno una preparazione più elaborata, con ingredienti più costosi e pregiati, come l’uvetta, le spezie e in alcuni casi anche il cioccolato.

Il dolce più caratteristico del Veneto è il pandoro, che è anche tra i più conosciuti e diffusi in Italia durante il periodo natalizio.

Ancora, altri dolci veneti tipici sono le Meringhe, i Torroncini, i Brutti ma Buoni, gli Amaretti.

Il mandorlato è un dolce antico, risalente al lontano 1840; è realizzato con miele, albume d’uovo, zucchero e mandorle.

A Treviso è possibile assaggiare il Tiramisù, il dolce a cucchiaio tra i più conosciuti in Italia.

La Pagnotta del Doge è una pagnotta addolcita con miele, fichi, burro, uova e noci ed è tipica della provincia di Rovigo.

A Padova è possibile assaggiare la Torta Pazientina, una torta a strati, fatta di pasta bresciana, polentina di Cittadella, Crema di zabaione e, infine, dei nastri sottili di cioccolata fondente e granella di mandorle. Le sue origini sembrano risalire al 1600.

La Fregolotta è una ricetta tipica di Treviso e deve il suo nome alla “fregola”, in dialetto briciola, per la sua inconfondibile caratteristica di friabilità.

Ad Asiago è possibile assaggiare la Torta Ortigara, un dolce apprezzato per la sua morbidezza e semplicità.

Gli amanti del cioccolato possono assaggiare i Capezzoli di Venere, dei cioccolatini realizzati con cioccolato bianco, mandorle, marzapane e aromatizzati con liquore al Rum.

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Terra che ha dato i natali a Pellegrino Artusi, autore del celebre “La Scienza in cucina e l’Arte di Mangiar Bene”, l’Emilia Romagna è una regione di buongustai, ricca di prodotti tipici eccellenti. Forbes ha annoverato la Regione come il luogo dove si mangia meglio nel mondo. Affermazione difficile da smentire alla luce della bontà dei piatti tipici romagnoli.

Qui, si alternano preparazioni di terra e di mare, oltre a paste ricche e prodotti da forno.

La regione è divisa in due aree geografiche e culturali distinte: l’Emilia, nella zona Occidentale, e la Romagna, nella parte Orientale. Le due zone si distinguono come tradizione, conformazione, ma anche come enogastronomia.

regione emilia romagna intavoliamo

Gastronomia dell’Emilia-Romagna

La cucina emiliana è fatta di antiche tradizioni, marinare ma anche contadine. Si distingue per sapori ricchi e molto vari. Ogni provincia ha una sua specialità.

Tra i piatti tipici dell’Emilia Romagna troviamo i Borlenghi, ostie fatte di latte e uova. Tra gli antipasti più diffusi abbiamo l’Erbazzone, una sorta di pizza con le verdure, fatta con spinaci e cannella. Da assaggiare assolutamente la famosa Tigella, una preparazione di pane da farcire con i prodotti tipici di questa terra.

I primi piatti dell’Emilia Romagna sono una vera delizia. Paste ripiene e ricette originali dominano la cucina tipica romagnola e donano al palato emozioni intense. A partire dai famosissimi cappelletti, preparati con brodo di carne, o ancora i tortellini alla bolognese, fino ad arrivare alle gustose tagliatelle. I sughi con i quali accompagnare la pasta fresca sono molto gustosi.

Il ragu romagnolo più tipico è il ragù alla bolognese, famosissimo e preparato con pomodoro, carne macinata, cipolla, carote e sedano. Sugo di castrato, con tartufo o salsa alle noci sono le preparazioni ideali che accompagnano le tagliatelle fresche.

rag alla bolognese intavoliamo

Sulla zona costiera, invece, uno dei primi piatti tipici più apprezzati è il brodetto di pesce.

I secondi piatti qui sono molto vari. Nelle zone di mare, l’anguilla è l’ingrediente principe delle ricette romagnole, assieme alla sogliola e agli scampi. Nella provincia di Piacenza, troviamo il capretto, nelle sue varie preparazioni.

A Bobbio è possibile gustare un ottimo piatto a base di lumache, carote, cipolla e salsa di pomodoro.

Ciò che è chiaro, comunque, è che chi visita l’Emilia Romagna non può assolutamente fare a meno di assaggiare le paste all’uovo o imbottite. Lasagne, tortelli, tortellini, cappelletti, oltre a essere stati creati qui, sono una vera delizia per il palato. I tortellini, poi, sono il protagonista della cucina tipica emiliana: vengono presentati con molteplici ripieni, dal lombo, al prosciutto, al parmigiano, fino ad arrivare alla mortadella e noce moscata.

tortellini romagnoli intavoliamo

Prodotti agricoli dell’Emilia Romagna

L’agricoltura dell’Emilia Romagna è una delle più ricche e progredite d’Italia. Qui, è possibile trovare una grande varietà di prodotti tipici, grazie alla specifica conformazione geografica e climatica del territorio.

Tra i prodotti tipici romagnoli troviamo il frumento, le barbabietole da zucchero, ma anche orzo, riso e frutta. In particolar modo, pesche, susine, albicocche, ciliegie e pere.

L’Emilia Romagna è una zona di produzione molto importante per vari vini pregiati, come il Sangiovese, l’Albana e il Lambrusco.

Infine, tra le specialità romagnole non va dimenticato anche il tartufo. Tra quelli più pregiati, il tartufo nero di Fragno, quello bianco di Panfilia e il porcino di Borgotaro.

barbabietola da zucchero intavoliamo

Carni e salumi romagnoli

L’allevamento di bovini e suini è molto diffuso nella regione, ma trova le sue zone di elezione nelle province di Parma, Reggio Emilia e Modena. Il territorio, infatti, fornisce oltre un sesto della produzione nazionale di bestiame macellato. Merito in parte di una conformazione prevalentemente pianeggiante, che ha permesso lo sviluppo dei pascoli.

Le razze di bovini più tipiche di questa zona sono la Mucca Romagnola e la Frisona Italiana. La Reggiana è una razza bovina autoctona dell’Italia Settentrionale, attualmente adoperata per la produzione di latte destinato alla realizzazione del Parmigiano Reggiano.

La razza di ovini principale è la Modenese. Tra i suini, le razze più diffuse sono la Nera Parmigiana, o Nero di Parma, la Modenese Rossa e la Bolognese.

Tra i prodotti tipici dell’Emilia Romagna più conosciuti e realizzati con carne di suino troviamo il cotechino. Un must di questa terra è infatti lo zampone in umido con le lenticchie.

Tra i salumi più conosciuti dell’Emilia Romagna, da provare assolutamente, troviamo la salama da sugo, realizzata da un mix di tagli di carne di maiale e bagnata con sangiovese, marsala e brandy.

Ancora, tra i più tradizionali vanno annoverati sicuramente la mortadella di Bologna, la coppa piacentina, il prosciutto di Parma Dop, quello di Modena, il culatello di Zibello, il cappello da prete e la mariola.

Per quanto riguarda le preparazioni di carne, una molto particolare è la picaja, il vitello imbottito di pancetta.

Da provare, la vecia, una peperonata con carne di cavallo. Ma anche l’anatra, preparata in salsa di miele all’agro, o alle mele. Anche la carne bianca qui è molto amata. Pollo, tacchino e faraona vengono preparati alla bolognese, con erbe, vino e uova, o alla cacciatora.

ricette tipiche romagnole intavoliano

Formaggi emiliani

La produzione casearia emiliana è rinomata in tutto il mondo. Un ruolo importantissimo è occupato, naturalmente, dal Parmigiano Reggiano. Ma il parmigiano non è l’unico prodotto degno di nota del territorio. Il Grana Padano Dop, ad esempio, è un altro formaggio molto conosciuto. La sua produzione avviene tra le province di Piacenza, Bologna, Ferrara e Ravenna.

Sulla zona dell’Appennino, troviamo un’intensa produzione di gustosi pecorini, tra cui spicca il Pecorino dell’Appennino Reggiano.

Molto apprezzato è il Formaggio di fossa di Sogliano al RUbicone, stagionato in luoghi specifici, da luglio a novembre.

Tra gli altri formaggi tipici dell’Emilia Romagna, è doveroso citare la Robiola di Castel San Giovanni, o ancora lo squacquerone di Romagna, che ha ottenuto il riconoscimento DOP. SI tratta di un formaggio a pasta molle realizzato esclusivamente con latte vaccino intero.

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Olio della regione Emilia-Romagna

Il clima tipico della regione ha consentito nel corso degli anni lo sviluppo di un’intensa attività di olivicoltura destinata alla produzione di olio di alto livello.

In Emilia Romagna, sono presenti delle coltivazioni autoctone che garantiscono la produzione di oli ad elevato valore nutrizionale e organolettico.

Due sono gli oli extravergine d’oliva a cui è stato riconosciuto il marchio DOP: la Brisighella DOP e Colline di Romagna DOP.

La Brisighella è caratterizzata da un profumo intenso, un colore verde smeraldo e un sapore dal retrogusto amarognolo e piccante. Il Colline di Romagna, prodotto tra le province di Forlì-Cesena e Rimini, ha una bassissima acidità.

Le caratteristiche dei terreni e le varietà di olivo coltivate contribuiscono a determinare le tipicità esclusive di questi oli, influenzandone gusto e aroma.

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Vini tipici romagnoli

Anche la produzione vitivinicola fa parte della storia e delle tradizioni dell’Emilia Romagna. Qui, vengono allevate delle uve alloctone molto prestigiose. La regione rappresenta una delle aree più grandi in termini di estensione, coltivate a viti.

La zona dell’Emilia è la patria indiscussa dei Lambruschi, mentreil vino romagnolo è prevalentemente fermo, ed è realizzato con uve come Sangiovese, Albana, Pignoletto.

Il Lambrusco è un rosso frizzantino simbolo dell’area di Modena, in special modo di Sorbara.

L’Albana di Romagna, secco e passito, ha la denominazione DOCG. Tra i vini romagnoli, da provare, anche il Pagadebit, realizzato con uva Bombino bianca, il Trebbiano e il Sangiovese, vitigno rappresentativo della Romagna, robusto, franco e sincero.

Il Pignoletto è un vitigno adoperato per la realizzazione di ottimi vini bianchi, ma anche di vini spumanti. Infine, da provare anche il Gutturnio DOC, un altro vino storico tipico del piacentino.

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Liquori tipici

In Emilia Romagna, uno dei liquori sicuramente più apprezzati è il rinomato Nocino di Modena. Si tratta di un liquore antico, realizzato con noci raccolte prima dell’indurimento del guscio. Restando sempre a Modena, un altro liquore da assaggiare è il Sassolino, realizzato con anice stellato. Ottimo come digestivo, per correggere il caffè o nella preparazione di dolci.

Nocino di Modena intavoliamo

Dolci romagnoli

Elaborati, rinascimentali, semplici, i dolci tipici romagnoli sono un tripudio di sapori e varietà. Nelle sue preparazioni, la regione fa ampio ricorso all’utilizzo di burro e crema, ma le tipologie di prodotti sono veramente infinite.

A partire da i dolci più antichi, residuo delle antiche corti emiliane, come il Pan Speziale, il Certosino, la Zuppa Inglese e la Spongata, una torta natalizia a base di miele, noci, mandorle e ricca di spezie.

Uno dei dolci più caratteristici della zona Orientale della regione è il Burlengo romagnolo. Si tratta di un dolce realizzato con riso, farro, orzo, mandorle e noci.

Più semplice e simile alle ciambelle è la Bracciatella reggiana. Tra le altre ciambelle tipiche della regione troviamo il Bensone Modenese e la Pinza.

Il Panpepato è un altro dolce tipico dell’Emilia Romagna molto amato ed è preparato con miele, mandorle, cacao, cannella, chiodi di garofano e canditi.

Tra i dolci più antichi, troviamo la Torta Barozzi, da gustare a Vignola. Originaria del 1800, è realizzata con mandorle, cacao e caffè. Il suo metodo di preparazione è un segreto custodito gelosamente di generazione in generazione.

A Ferrara, è possibile gustare una squisita torta al cioccolato, la Tenerina, preparata con cioccolato fondente, burro, zucchero, uova e poca farina.

Prodotta tra Ferrara, Modena e Bologna, la Torta di Tagliolini, una pasta frolla aromatizzata al limone che racchiude un cuore di mandorle e amaretti, bagnato con liquore all’anice.

La torta di Riso è tipica di Bologna, è una torta molto semplice, ma anche molto deliziosa ed è inoltre priva di glutine.

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La Sardegna è uno dei territori più belli e puri presenti in Italia. Le sue spiagge incontaminate, l’acqua cristallina, lasciano spazio a distese verdi e rigogliose.

Dal carattere definito e unico, la cultura sarda si rispecchia inevitabilmente sulla propria cucina tradizionale.

La cucina sarda è in continua evoluzione ed è espressione dei rapporti allacciati nel corso degli anni, con le varie popolazioni del Mediterraneo approdate su questa terra.

I prodotti tipici della Sardegna sono veramente tantissimi. Dai formaggi, ai vini, ai particolarissimi preparati di pane e pasta. Una cucina importante, saporita e ricca di tradizione.

Gastronomia e piatti tipici della Sardegna

Ogni zona della Regione Sardegna ha le sue particolarità in termini di tradizioni culinarie.

Ad esempio, tipiche del Logudoro, antico territorio del Giudicato di Torres, sono le impanadas/panadas, tortini di pasta ripieni di carne di maiale aromatizzata, agnello o anguilla.

Alghero, invece, è famosa per la sua aragosta alla catalana. Il porcheddu arrosto è una ricetta sarda tipica della Barbagia. L’Ogliastra è la patria dei culurgiones, ravioli ripieni di patate, menta e pecorino. Nel Sulcis-Iglesiente, il territorio Sud-Occidentale dell’isola, è il tonno l’ingrediente principe dei piatti, data la presenza di alcune delle più antiche tonnare del Mediterraneo.

Preparazioni di mare, ma anche di terra, quindi, contraddistinguono la cucina tipica sarda, dove i veri protagonisti sono le materie prime che conservano ancora inalterate le loro proprietà.

La Sardegna ha molto da offrire anche per quanto riguarda la cucina pastorale e contadina. Le ricette tipiche sarde si compongono di ingredienti molto semplici, come la semola di grano duro, le fave, la carne di maiale, le erbe selvatiche.

Tra i piatti sardi da provare assolutamente, il coccoi a pitzus, un pane fatto di semola di grano duro riservato a feste e grandi ricorrenze e dalle decorazioni suggestive.

Ancora, la fregula, uno dei piatti tipici sardi più particolari, da mangiare con sugo di pomodoro e basilico, o in brodo.

I Malloreddus è la pasta tipica sarda, simbolo della regione. La ricetta tradizionale sarda li vede conditi con ragù di salsiccia e basilico.

Gli amanti delle lumache non possono lasciarsi sfuggire le Mungetas, che qui sono cucinate veramente in tantissimi modi, tra cui arrostite o in padella con olio, aglio, pangrattato e prezzemolo.

Da non dimenticare, infine, la bottarga di muggine, un alimento costituito da uova di pesce essiccate seguendo procedimenti tradizionali.

La torta di patate sarda è un altro piatto tipico della regione, molto semplice ma anche gustosa.

Sardegna intavoliamo

Prodotti Agricoli e prodotti tipici della Sardegna

Terra di antica tradizione contadina, la Sardegna raccoglie un po’ tutte le verdure del clima mediterraneo. Alberi da frutto, ortaggi, erbe selvatiche, trovano qui un luogo d’elezione nel quale crescere.

Esistono però alcuni prodotti tipici sardi più conosciuti di altri. Come ad esempio i carciofi, che hanno acquisito la denominazione Dop. I cardi, ma anche i pomodori nella varietà Camona, dal particolare gusto dolce e aromatico.

Non dimentichiamo i fichi d’India le cui piante, in Sardegna, sono da secoli adoperate per dividere i terreni agricoli. Sono presenti e diffusi in tutta la zona costiera e adoperati anche per realizzare un pregevole liquore.

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Carni e salumi sardi

La pastorizia in Sardegna è un’attività praticata da secoli. Da qui, nasce la predilezione per il consumo delle carni, in special modo ovine e suine e per la loro trasformazione.

Un ruolo non di secondo piano viene occupato anche dal cinghiale, preparato nei piatti sardi in molteplici varianti: brasati, stufati, ma anche come insaccato, in salsicce e prosciutti. Non dimentichiamo l’anatra, che qui viene servita in una preparazione realizzata con il mirto.

Chi va in Sardegna non può non assaggiare almeno una volta il maialetto arrosto, o porceddu sardo. Si tratta di uno dei piatti di carne più diffusi e tipici di questa regione. Per realizzarlo si usano maiali da latte di circa 4-5 kg e massimo di 20 giorni. Richiede una cottura molto lunga ed è aromatizzato con foglie di mirto e rosmarino.

Ancora, con la carne di maiale viene preparata la musteba, una sorta di salume di forma cilindrica, realizzato con lombo di suino speziato e stagionato. Si tratta di un prodotto molto asciutto.

Anche la carne di pecora è un must in Sardegna. Qui, viene allevata una razza autoctona molto antica: la razza sarda. Si tratta di una pecora dalla elevatissima produzione di latte e dalla carne molto richiesta.

Con questo ingrediente vengono preparati, ad esempio, delle gustosissime Ispinadas, degli spiedini in cui si alternano parti grasse e magre di carne di pecora.

Un altro salume tipico della Sardegna è il Sa Musteba. Si realizza a partire dal lombo di maiale. In passato era considerato un prodotto pregiato, da consumare solamente nelle grandi occasioni.

In Sardegna, si può dire che le produzioni di insaccati e salumi sono nella maggior parte produzioni artigianali di qualità molto elevata.

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Formaggi sardi

I formaggi sono una delle specialità gastronomiche indiscusse della Sardegna. Si presentano in una vasta gamma di formati e gusti. L’isola offre sicuramente una elevata produzione di formaggi di pecora, che hanno guadagnato la denominazione Dop.

La produzione di formaggi nella regione risale fin ai tempi più remoti. In epoca romana, ad esempio, i formaggi sardi arricchivano le tavole di senatori e patrizi.

In Sardegna si producono tre formaggi ovini DOP: il pecorino romano, il pecorino sardo e il fiore sardo. Quest’ultimo, un formaggio a pasta dura cruda, deve essere tassativamente prodotto con il solo latte intero crudo di pecora di razza sarda, in locali dove è presente un fuoco a legna che gli regala una leggera nota di affumicatura.

Il pecorino sardo è uno dei formaggi più famosi tipici della regione. Realizzato con latte di pecora sarda pastorizzato, caglio, sale e fermenti lattici, si presenta in due versioni: una più dolce e una più salata e stagionata.

Altri due formaggi tipici della Sardegna sono il Callu de Crabittu e il Casu Marzu. Il primo ha un sapore ricco e complesso ed è un formaggio molto raro, che fanno ancora pochi pastori. Il secondo è un prodotto molto particolare, si tratta di un formaggio che ha al suo interno delle larve. Una mosca casearia, infatti, depone le uova all’interno della forma, lasciandovi le larve. Queste si nutrono del formaggio e ne modificano il sapore, grazie all’apporto di proteine.

L’UE ne ha vietato la produzione e la commercializzazione, ma grazie all’allevamento di Piophila casei (la mosca casearia) in ambiente controllato realizzato dall’Istituto di Entomologia agraria di Sassari, è possibile produrlo legalmente in deroga alle norme vigenti.

Formaggi Sardegna intavoliamo

Olio sardo

La pianta dell’olivo è presente in tutta la regione, ma è soprattutto in determinate aree geografiche che la coltura dell’olivo trova la sua maggiore espressione.

Nel cagliaritano, ad esempio, sono coltivate la Tonda di Cagliari, la Nera di Gonnos, la Nera di Villacidro e la Pitz’e Garroga. Si tratta di varietà di olive dalle quali vengono prodotti oli extravergini dal gusto delicato.

Nella zona di Sassari, è diffusa la varietà Bosana. L’olio che se ne produce ha un sapore intenso, con un retrogusto amaro e leggermente piccante.

La bosana è coltivata anche nei territori della Barbagia e della Baronia.

In provincia di Oristano, si coltivano la Bosana e la Semidana, che contribuiscono a creare un olio di oliva con un gusto leggermente amaro e aromi erbacei.

Dal 2006 l’Olio extravergine d’oliva di Sardegna è stato insignito della Denominazione di origine protetta.

Olio Sardegna intavoliamo

Vini sardi

Anche la viticoltura è un’attività molto antica in Sardegna. Le tipologie di vini pregiati sono veramente tante. Sul territorio, infatti, sono presenti delle vitigni autoctoni di elevato interesse. Come il Nuragus, un vitigno dal quale è possibile produrre il Nuragus di Cagliari DOC, un bianco molto diffuso sull’isola. Bianco DOC è anche il Vermentino di Sardegna, ottimo per accompagnare antipasti a base di crostacei e piatti di carni bianche. Si tratta del bianco più famoso della regione.

Un altro DOC è il Cannonau di Sardegna, un rosso molto prestigioso, che accompagna i prelibati piatti di carne.

Un altro vitigno autoctono importante è il Nasco, dal quale si produce il DOC Nasco di Cagliari, utilizzato nella sua versione secca o liquorosa.

Degni di nota, tra i bianchi, anche la Malvasia, il Moscato e la Vernaccia di Oristano.

Tra i vini rossi da assaggiare, troviamo anche i vini prodotti con tre vitigni autoctoni dell’isola: Monica, Bovale e Carignano.

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Ricette di Sardegna: i Liquori

I liquori sardi hanno gusti e profumi inconfondibili.

Tra i più conosciuti, troviamo il liquore al mirto, realizzato a partire dalle bacche o dalle foglie. Il liquore Villacidro, nella sua versione bianca o gialla. Ancora, ottimi sono i liquori di mandarino, limone, melone, fichi d’India, corbezzolo, o realizzati a partire dalle erbe selvatiche, come il Cardus e l’Amaro Murgia.

Importante anche il “filu e ferru”, un’acquavite ottenuta dalle vinacce sarde, con una gradazione alcolica che supera i 40 gradi.

Liquore Sardegna intavoliamo

Dolci sardi

Esiste una grandissima varietà di dolci tipici sardi. Tra quelli più conosciuti c’è il seadas, piatto tradizionale di tutta l’isola, realizzato con pecorino fresco e miele, amalgamato alla semola e aromatizzato al limone. Famosi sono anche gli amaretti e le casadinas.

In Sardegna viene prodotto un miele molto pregiato, che è alla base di diverse preparazioni dolciarie. Ad esempio, dell’Abbamele, una sorta di decotto di miele e polline molto gustoso.

Il miele è anche alla base della preparazione del torrone sardo, un dolce tipico sardo molto conosciuto e rinomato. Tra i più famosi, quello di Tonara, Aritzo, Guspini, Desulo e Pattada. Un elemento distintivo del torrone sardo è l’utilizzo del miele nelle sue varie qualità, come il millefiori, quello di corbezzolo o eucaliptus.

Ancora, troviamo i “sos pinos”, dalla forma sferica, sono piccoli pezzi di pasta fritta uniti tra di loro mediante la cottura col miele; o i “mangadagas”, a forma di treccia, anche questi sono fritti e lavorati con miele.

Tra i dolci più particolari, troviamo i Pardulas e i dolci a base di Sapa. I primi sono tipici della Pasqua, si tratta di torte in miniatura ripiene di ricotta e zafferano. I secondi, invece, sono realizzati con la sapa, un succo di fico d’india, caratterizzato dal colore scuro e dal sapore gradevole.

Con l’uva passa vengono realizzati i “papassìnos”. Hanno una forma tonda e un colore paglierino e sono realizzati a partire da pasta frolla, uva passa, mandorle, noci, scorza di limone e miele.

Anche le copuletas sono tra i dolci sardi più conosciuti. Hanno un ripieno di marmellata, miele, mandorle e sapa. Sono ricoperti di glassa e decorati con palline di zucchero colorato.

Infine, gli acciuleddi, tipici della Gallura, si tratta di croccanti treccine di strutto, fritte e ricoperte di miele.

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