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REGIONE: Puglia
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Prodotti da forno
CERTIFICAZIONE PRODOTTO : PAT

Certificazioni

La "focaccia a libro di Sammichele di Bari" è uno dei tanti alimenti tradizionali pugliesi che entrano nella categoria di Prodotti Agroalimentari Tradizionali, i cosiddetti PAT, scelti direttamente dal Ministero delle Politiche Agroalimentari e Forestali.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la focaccia a libro di Sammichele di Bari nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Puglia (PAT).

Caratteristiche

È una ricetta "antica" che in dialetto pugliese si chiama "fecazze a livre".

Viene prodotta nella località di "Sammichele di Bari", celebre anche per la cosiddetta "zampina", una specie di salsiccia a forma di spirale, realizzata con carne mista.

Anche la focaccia a libro di Sammichele di Bari ha:

  • la forma a spirale, spessa 3 - 4 centimetri;
  • un diametro che si aggira sui 30 - 35 centimetri;
  • dentro è soffice e bianca;
  • mentre all'esterno mantiene una consistenza croccante e una colorazione tendente al cioccolato.

Ingredienti

Gli ingredienti necessari per la preparazione della focaccia a libro di Sammichele di Bari sono:

  • farita 00;
  • acqua;
  • sale;
  • olio extra vergine di oliva;
  • patata lessa;
  • olive nere o uva passa;
  • pomodorini rossi;
  • origano;
  • capperi.

Origine

Il suo nome particolare deriva proprio dalla forma della "sfoglia che viene chiusa a libro".

Dopo essere stata stesa accuratamente dalle tipiche sfogline locali, viene condita con semplici ingredienti della cucina povera, quali:

  • sale;
  • origano;
  • olio extra vergine di oliva.

L'olio extra vergine di olive, un altro vanto della regione Puglia e dei suoi celebri e suggestivi uliveti!

A questo punto viene richiusa su se stessa e si dà la forma tipica di vortice.

Tradizioni

La "sagra della focaccia a libro" si festeggia nel mese di Settembre e tutta Sammichele di Bari si veste a festa per celebrare questa antica ricetta che proviene dalle massaie di una volta.

Degustazione

Oggi la focaccia a libro di Sammichele di Bari viene arricchita con:

  • pomodorini rossi e maturi;
  • uva passa;
  • olive nere snocciolate;
  • capperi;

per un gusto più deciso e tipicamente mediterraneo.

Si serve sia calda che tiepida!

REGIONE: Puglia
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Vegetali trasformati

Descrizione

Il "pomodoro regina" è un prodotto tipico pugliese dalle origini antichissime.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito il pomodoro regina nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Puglia (PAT).

Presentazione

Coltivato nelle terre dell'alto Salento fin dalla metà dell' 800, rimpiazzò in parte le piantagioni di cotone ormai in declino.

Il pomodoro regina trae il nome dalla tipica forma "a corona" del peduncolo in fase di maturazione.

Appartenente alla famiglia dei Solanum Lycopersicum, presenta:

  • bacche piccole e tondeggianti;
  • la buccia, di un colore rosso intenso poiché ricca di licopene;
  • piuttosto spessa ed aumenta la conservabilità del prodotto, nonché la resistenza ai parassiti.

Semina e raccolto

Specie autoctona, il pomodoro regina viene coltivato in aridocoltura, in terreni salmastri che conferiscono il tipico sapore dolce-acidulo.

La raccolta avviene tra Luglio e Settembre.

Una parte viene destinata alla vendita, mentre la restante viene conservata all'asciutto in apposite cassette per favorire l'appassimento della buccia.

A Settembre, quando il cotone è pronto per la "filatura", il pomodoro regina viene legato dal peduncolo a ramasole.

I grappoli di pomodoro regina, vengono così appesi alle volte dei "trulli" e delle "masserie" per venire consumati ad aprile dell'anno successivo.

Un tempo, chi possedeva più "ramasole" godeva di un certo prestigio sociale e di ricchezza.

Proprietà salutari

Il pomodoro regina è ricco di:

  • vitamine A, B, C, E, K e PP;
  • costituisce un alleato per la salute di cuore e vasi sanguigni, perché privo di grassi e di conseguenza nemico del colesterolo cattivo.

Degustazione

Puoi impiegarlo in cucina per la preparazione di passate oppure di conserve per saporiti antipasti e contorni, da gustare con formaggi e salumi.

Regione: Puglia
Tipologia di prodotto:  Paste fresche e prodotti della panetteria, biscotteria, pasticceria e confetteria  

Descrizione

Sono detti "africani" i tipici dolcetti pugliesi a base di zucchero e tuorli d'uovo originari della provincia di Lecce.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito gli africani nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Puglia (PAT).

Origini

La ricetta è molto semplice perché prevede l'uso di pochi ingredienti basici, nonostante ciò gli africani sono considerati un dolce iperproteico tipicamente consigliato a chi era in convalescenza dopo un periodo di malattia.

Il dolce tipico della città di Galatina veniva (e viene ancora oggi), preparato dalle massaie del luogo sempre in abbinamento ai dolcetti chiamati "marzapani" per il semplice fatto che i primi richiedono solo l'uso dei tuorli e i secondi l'uso degli albumi.

In base alla quantità di albumi presente negli africani, essi si sciolgono letteralmente in bocca, come se si stesse mangiando uno zabaione solidificato.

Per la loro forma affusolata venivano anche chiamati "dita degli apostoli".

Se anticamente lo si acquistava solo per far visita a qualcuno, oggi è un dolcetto che si può trovare quotidianamente sulle tavole galatinesi e le pasticcerie non ne limitano la produzione a determinati periodi dell'anno.

Ingredienti

Gli ingredienti necessari per la preparazione degli africani sono:

Preparazione

La preparazione non è complessa è possibile prepararlo anche a casa, ma con l'accortezza che le uova siano a temperatura ambiente.

Le proporzioni della ricetta tradizionale prevedono di inserire:

  • 30 uova per ogni chilogrammo di zucchero.

Le uova dovranno essere sbattute per un'abbondante mezz'ora, insieme allo zucchero, in un mixer elettrico e il composto dovrà poi essere messo in forno, già preriscaldato per 40 minuti a 180°, per una ventina di minuti.

Degustazione degli africani

Per poter degustare al meglio il dolcetto è consigliabile consumarlo da freddo.

REGIONE: Puglia
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Vegetali trasformati
CERTIFICAZIONE PRODOTTO: DOP

Descrizione

Sono le "olive verdi" più conosciute al mondo, si chiamano "Bella di Cerignola" e solamente il loro poetico nome è un invito all'assaggio!

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito le olive verdi nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Puglia (PAT).

Caratteristiche

Una vera e propria eccellenza della Puglia, queste olive verdi, carnose e giganti si contraddistinguono per:

  • il loro gusto ricco e intenso;
  • per la loro succosità avvolgente;
  • per la facilità con la quale la polpa si stacca dal nocciolo.

Tradizioni

Una volta raccolte, le olive verdi vengono lavorate con il metodo Sivigliano, seguendo gli antichi dettami della tradizione.

Regina assoluta tra tutte le olive da tavola, la l'oliva verde è un prodotto tipico del territorio a meridione del Tavoliere pugliese, ovvero di quello di Cerignola, da cui prende il nome.

Degustazione

Ottima per arricchire aperitivi, perfetta in contorni e antipasti, questa tipica oliva verde fa altresì bene alla salute, visto che è particolarmente ricca di antiossidanti.

Origini

La coltivazione dell'oliva verde la si perde nella notte dei tempi.

Quest'oliva, secondo alcune fonti, ha origini antiche e più precisamente romane.

Infatti, pare che proprio i Romani coltivassero una varietà autoctona che derivava dalla Orchites.

Secondo altre fonti, invece, la coltivazione della Bella di Cerignola è dovuta agli Aragonesi, che nel XV secolo introdussero ecopiti spagnoli nel Tavoliere delle Puglie.

Qualsiasi sia l'origine, oggi una varietà della più famosa oliva verde pugliese, denominata la Bella della Daunia, è un importante prodotto a Denominazione di Origine Protetta (DOP) che è entrato a pieni voti a far parte delle specialità tipiche della dieta mediterranea.

REGIONE: Puglia
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Dolci

Descrizione

La pasta reale è un tipo di impasto realizzato per dolci a base di mandorle.

Origini

I dolci a base di pasta di mandorle provenienti dalla Puglia hanno un'origine orientale molto antica.

La pasta veniva detta "reale" perché, nonostante fosse di origine povera, la bontà era paragonabile ad un alimento consumato a corte.

L'utilizzo in età bizantina della pasta di mandorle veniva effettuato in particolar modo dalle monache, intente a produrre ostie e dolcetti per la tavola del vescovo che abilmente modellavano a forma di pesce, di agnello, di fiore, ecc..

Caratteristiche

La particolarità di questa pasta è proprio quella di essere facilmente modellabile.

La pasta di mandorle per dolci si distingue dal marzapane siciliano per il diverso rapporto di mandorle e zucchero: nella pasta reale il rapporto può essere 1:1 oppure può essere inserita una quantità di mandorle di poco superiore a quella dello zucchero (massimo maggiore di un quinto).

Ad oggi, la pasta di mandorle viene utilizzata nelle pasticcerie di tutta Italia.

Preparazione

Il segreto per realizzare una pasta reale di ottima qualità è quello di utilizzare mandorle pelate e non farina di mandorle.

La ricetta pugliese tradizionale prevede di integrare nel composto anche albumi, mentre altre ricette prevedono solo l'aggiunta di acqua.

Un elemento che contraddistingue i dolcetti alla pasta di mandorle è la decorazione realizzata con ciliegie candite e mandorle tostate.

Degustazione

I dolcetti alla pasta di mandorle sono un prodotto da gustare in inverno e immancabile sulla tavola imbandita durante le feste natalizie.

REGIONE: Puglia
CERTIFICAZIONE PRODOTTO: PAT

Descrizione

Sotto il termine di "uva baresana" sono raccolti i frutti dei vitigni tipici ed autoctoni della provincia di Bari.

Certificazioni

L’uva baresana (e tutte le sue varianti) con il decreto del 2009, è stata inserita nell’elenco predisposto dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Puglia (PAT).

Caratteristiche

Si tratta di uva da tavola con le seguenti caratteristiche: 

  • di colore bianco;
  • con una buccia trasparente, molto sottile;
  • gli acini hanno una grandezza che va da un centimetro di diametro a 1,5 centrimetri;
  • la loro consistenza è bella "croccante";
  • il loro colore, una volta giunti a maturazione tende al giallo perlato;
  • la loro trasparenza permette di intravederne chiaramente i semi.

L’uva Baresana matura tra fine Agosto ed inizio Ottobre, ha un sapore dolce e fruttato.

Varietà

L' uva baresana è conosciuta anche con i nomi di:

  • "doraca";
  • "uva drech";
  • "imperatore";
  • "lattuaria";
  • "lattuario";
  • "roscio";
  • "sacra";
  • "sagrone";
  • "turca";
  • "turchiesca";
  • "uvadi cera";
  • "uva rosa".

Tradizioni

Un tempo, veniva lasciata in parte essiccare sulla pianta fino a dopo la caduta delle foglie e veniva poi raccolta ed utilizzata per preparazioni dolciarie tipiche del periodo natalizio come il vincotto barese.

Questa particolare varietà di uva baresana, è un prodotto della tradizione agricola della provincia di Bari che ha "origine antiche" e la sua coltivazione è adatta a spazi contenuti.

Il termine "Baresana" è stato scelto fin dalla fine del 1800 quando per motivi commerciali i piccoli agricoltori del posto hanno voluto uniformare i diversi nomi con cui i vitigni venivano chiamati a livello locale.

REGIONE: Puglia
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Prodotti da forno

Descrizione

Le "friselle di orzo e di grano", chiamate in dialetto pugliese " friseddhre", rappresentano il Salento in tavola.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito le friselle di orzo e di grano nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Puglia (PAT).

Ingredienti

Si tratta di elementi di una cucina povera che è in grado di conquistare il palato di tutti, grazie alla loro inimitabile friabilità.

Gli ingredienti per la preparazione delle friselle sono gli stessi del pane:

  • farina di grano o di orzo;
  • acqua;
  • sale;
  • lievito;

Ciò che cambia è la cottura!

Preparazione

La tradizione vuole che:

  • un panetto sia messo in forno per una prima breve cottura per poi essere estratto e tagliato in due sezioni orizzontalmente.

A questo punto, le due parti sono rimesse in forno per renderle "biscottate".

Questo procedimento fa si che una frisella si presenti con parte superiore e inferiore diverse tra loro:

  • la superficie appare porosa mentre la base inferiore è compatta.

Degustazione

Il punto forte delle friselle di grano e di orzo pugliese sta nei mille modi in cui poterla usare in cucina.

Se vuoi rispettare la tradizione dovrai limitarti ad ammorbidirla in acqua fresca (in dialetto "sponzarla"), per poi condirla con:

  • pomodori freschi;
  • olio extra vergine di oliva pugliese dop;
  • origano;
  • un pizzico di sale.

Probabilmente la ricetta originale è la più gustosa, ma si può osare con un condimento arricchito da:

  • tocchetti di mozzarella e olive;
  • creare un condimento a base di verdure fritte o grigliate.

In fin dei conti basta seguire la "fantasia" per ottenere friselle squisite e la tradizione culinaria italiana ti viene incontro, lasciati inspirare dal gusto!

REGIONE: Puglia
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Dolci

Descrizione

Il "fruttone" o "barchiglia", se si vuole usare il termine antico, è un dolce tipico della tradizione salentina i cui ingredienti base sono la pasta frolla e poi la farcitura di marmellata e pasta di mandorle.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito il fruttone nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Puglia (PAT).

Tradizioni

Nella tradizione leccese questo dolce si usa consumarlo in occasioni delle feste patronali e si può dire sia un' "evoluzione del famoso pasticciotto".

La forma infatti riprende quella del pasticciotto, ma il fruttone è ricoperto di:

  • cioccolato;
  • burro.

Ingredienti

Gli ingredienti utilizzati nella preparazione del fruttone sono collegati al territorio da cui nasce.

Per preparare il fruttone occorrono quattro diverse preparazioni:

  • la pasta frolla;
  • il ripieno;
  • la pasta di mandorle;
  • la copertura di cioccolato.

Per prima cosa bisogna preparare la "pasta frolla" i cui ingredienti sono:

  • farina;
  • zucchero semolato;
  • burro;
  • uova;
  • lievito di birra;
  • buccia di limone;
  • vaniglia.

Una volta preparata la base del nostro dolce, e messa a riposare in frigo, passiamo alla "pasta di mandorle".

Bisogna:

  • tritare le mandorle;
  • montare a neve gli albumi;
  • mescolare la farina di mandorle con zucchero e cannella e incorporare i tuorli;
  • dopo aver mescolato il tutto, uniamo gli albumi montati a neve al composto.

Il ripieno

Successivamente passiamo al ripieno" del fruttone che deve essere rigorosamente di "mele cotogne", quindi possiamo prepararla noi, oppure utilizzare un prodotto commerciale.

Gli ingredienti del ripieno del fruttone sono:

  • marmellata di mele cotogne;
  • mandorle bianche;
  • zucchero semolato;
  • cannella;
  • uova.

Preparazione 

Per la preparazione del ripieno del fruttone cominciamo a:

  • prendere degli stampi ovali e li foderiamo con carta da forno;
  • inseriamo uno strato di pasta frolla;
  • formiamo un primo strato di marmellata e poi versiamo sopra la pasta di mandorle;
  • chiudiamo il tutto con un altro strato di frolla sigillando bene i bordi.

Cottura

Inforniamo in forno già caldo a 180 gradi per circa 40 minuti.

Nel frattempo facciamo:

  • sciogliere il cioccolato fondente con del burro in un pentolino a fuoco basso e mescoliamo fino al completo scioglimento.

Quando il fruttone sarà cotto, lo ricopriamo con la "glassa" e li lasciamo asciugare.

REGIONE: Puglia
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Dolci

Descrizione

Tipica della Puglia è la ricetta della "cuddhura", detta anche "cuddhura eu l'oe", "palomba", "palummeddhra", "panareddhra", "puddhica eu l'oe".

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la cuddhura nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Puglia (PAT).

Le forme

Tanti nomi che indicano tutte lo stesso prodotto dolciario che viene preparato soprattutto in prossimità delle "feste Pasquali".

Nel corso degli anni la preparazione di questo dolce era di tipo diverso, perché più simile al "pane", ma con una forma particolare che rimandava al significato prettamente inerente alla Pasqua, come colombe o panieri.

Le forme si sono conservate nel tempo, ma il tipo di ingredienti si è leggermente modificato divenendo un prodotto dolce.

Rimane invariato il modo di "intrecciarlo" ad uno o più uova sode e il tuorlo d'uovo che viene sbattuto e spennellato sopra per conferirgli quella colorazione dorata.

Tradizioni

Diverse tradizioni paesane accompagnano la cuddhura di un tempo.

Le tipiche forme della:

  • bambola o del galletto erano quelle che si preparavano per i bambini.

Invece il "paniere" spettava ai "fidanzati".

Nonostante oggi sia più frequente la cuddhura dolce, non è strano che qualcuno ancora decida di usare la "ricetta originaria" e realizzi un prodotto da forno che ricorda il pane.

Ingredienti

Gli ingredienti necessari per la preparazione della cuddhura sono:

  • zucchero;
  • strutto;
  • lievito per dolci;
  • uova;
  • scorza di limone;
  • farina 00.

Il gusto

In fatto di "gusto", sicuramente il sapore è:

  • più semplice e senza molte pretese!

Veniva preparato un tempo proprio per la "Quaresima" e non era possibile "usare dolcificanti" in questo periodo caratterizzato dal "digiuno".

Fare la cuddhura oggi come un tempo, rappresenta un momento di "letizia" che unisce le famiglie, che si riuniscono insieme per prepararle e regalarle alle persone care per festeggiare la pasqua in modo più gioioso e gustoso.

REGIONE: Puglia
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Psta fresca

Descrizione

Piatto caratteristico della regione pugliese, le "lagane" rientrano nella categoria della "pasta fresca", fatta in casa, per regalare gioia al palato dei commensali nei giorni di festa.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito le lagane nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Puglia (PAT).

Presentazione

Si tratta di:

  • striscette di pasta;
  • di dimensioni di circa 4 cm di larghezza;
  • uno spessore evidente, che si presentano simili alle tagliatelle ma di forma più larga.

Ingredienti

La natura dei suoi ingredienti è molto semplice e potremmo definire anche povera, solo:

  • farina di semola;
  • farina 00;
  • acqua tiepida.

L'assenza delle uova lo rende un prodotto differente per gusto e consistenza dal resto della pasta fresca, tagliatelle comprese.

Tradizioni

Possono essere cucinate con diversi condimenti a piacere, ma la tradizione culinaria della regione di origine, la Puglia, vuole che siano preparate con i "legumi", in particolare con i "ceci".

Una ricetta dal sapore contadino che esalta la semplicità di un piatto preparato con poveri ingredienti, ma ricco di nutrienti e capace di dare una grande energia.

Lagane e ceci non sono quindi l' unica accoppiata tipica della tradizione territoriale, che spesso associa le lagane anche al pangrattato fritto o al pomodoro.

Tra i vari formati di pasta, le lagane sono di certo il più particolare perché può anche essere cucinato in olio bollente e poi associato ad altri sapori per portare in tavola la genuinità e il gusto di un tempo.

Infatti, le lagane sono un tipo di pasta fresca che risale a molti anni fa, ma che si tramanda da tempo senza perdere la sua originalità e la sua importanza nelle ricette prettamente regionali che arricchiscono la tavola.

REGIONE: Puglia
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Vegetali trasformati

Descrizione

Uno dei fiori all' occhiello che si vanta di sfoggiare la regione Puglia è la "patata di Zapponeta".

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la patata di Zapponeta nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Puglia (PAT).

Origini

Si tratta di una particolare varietà di tubero, coltivato nella zona litoranea dell' omonima città in provincia di Foggia.

Il processo di coltivazione della patata di Zapponeta inizia circa ottanta anni fa!

Nel 1940, dalla geniale intuizione di agricoltori dell' epoca che si cimentarono nell' opera di bonifica di terre abbandonate e paludose.

I loro sacrifici furono da subito ripagati, tantocchè la patata di Zapponeta divenne uno degli elementi imprescindibili della cucina pugliese.

Coltivazioni

La coltivazione di questo tipo di patata richiede uno spazio più ampio rispetto a quello delle normali aiuole da giardino che, da qualche anno a questa parte, stanno riscuotendo un notevole successo.

Gli elementi primari richiesti dalla terra sono composti chimici e letame che la rendono soffice; è preferibile un terreno ricco di "humus".

Il periodo di interramento varia tra Marzo ed Aprile, in relazione alla temperatura del terreno stesso, che deve aggirarsi sui 7 gradi centigradi.

Quando la parte aerea comincia ad avvizzire, è segno che la maturazione è giunta al termine.

Procedimenti

Al processo di coltivazione, ne seguono due di coltura:

in primavera, tra i mesi di Aprile e Maggio, per beneficiare della patata novella e uno ad autunno inoltrato verso la metà di Ottobre ed inizio Novembre.

L'aspetto fondamentale è che i tuberi raccolti, vengano conservati in luoghi bui e freddi in modo che non germoglino producendo la "solanina", una sostanza tossica per l'organismo.

Degustazione

Le modalità di consumo della patata di Zapponeta sono molteplici e tutte gustosissime:

  • dagli gnocchi di patate, conditi con sugo e ricotta dura alla classica salsiccia con patate al forno e rosmarino o al gateau;
  • dall’ insalata di patate alla pizza con le patate.

In realtà la patata di Zapponeta, si sposa con quasi tutte le idee fantasiose che avete in cucina.

Per ulteriori suggerimenti segnatevi la data 6 Luglio, giorno della "sagra della patata di Zapponeta" in cui le massaie del posto insegneranno i trucchi del mestiere.

REGIONE: Puglia
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Pasticceria

Descrizione

Le "dita d'apostoli", note ai più come "oi a nuvola", "oi a nnèula", "oi a nèmula" ed "oi ncannulati", sono un classico della pasticceria tradizionale pugliese, che a livello gastronomico non teme rivali!

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito le dita d'apostoli nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Puglia (PAT).

Caratteristiche

Numerose sono le peculiarità che rendono inimitabili tali leccornie, prima fra queste la "texture della cialda":

  • diafana come un'ostia;
  • soffice come una crêpe;
  • liscia come la seta.

Essendo realizzata con:

  • sole uova ed un pizzico di sale;

appare leggera e genuina, priva quindi di conservanti, coloranti o calorici edulcoranti.

Il dorato envelope, apostrofato localmente "foglio d'uovo", vanta un sapore decisamente "neutro", necessario a far risaltare le complessità aromatiche del ripieno.

Ingredienti

Gli ingredienti speciali per la farcitura delle dita d'apostoli sono:

  • ricotta vaccina;
  • vanillina;
  • cinnamomo;
  • rum;
  • zucchero;
  • gocce di cioccolato fondente.

Tutti questi prodotti costituiscono infatti la particolare "farcitura", tripudio di sapori dall'impareggiabile armonia.

A perfezionare l'assetto organolettico è poi una generosa pioggia di:

  • zucchero a velo, mista a cacao amaro e cannella in polvere.

Degustazione

Queste perle rare della gastronomia sud-italica, ti faranno sperimentare tutto il piacere della buona tavola, fatta di ricette semplici ma saporite.

Inoltre, incarnando a pieno il concetto del "Finger Food", potrai assaporarle in qualsiasi circostanza, dall'informale caffè con gli amici, alle occasioni più mondane.

Accompagnale a:

  • cioccolata calda;
  • the aromatizzati;
  • bevande fredde;
  • liquori fruttati;
  • creme alcoliche.

Le dita d'apostoli sono delizie dal fascino intramontabile, frutto di una tradizione culinaria che rende unico e speciale ogni momento della giornata.

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