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Regione: Sicilia
Tipologia di prodotto: Paste fresche e prodotti della panetteria, biscotteria, pasticceria e confetteria  


Descrizione

 La "scacciata", nota anche come "schiacciata", "'mpanata" o "scaccia", è una preparazione da forno tipica della Sicilia, in particolare del Catanese, ma ampiamente diffusa in ogni zona della regione.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la scacciata nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT).

Caratteristiche

Si tratta di una focaccia realizzata con la pasta di pane e farcita con un ricco ripieno generalmente di:

  • broccoli e salsiccia, ma anche cavolfiore e patate, formaggio tuma e olive nere.

Origini

Scacciata significa semplicemente "schiacciata".

Il nome alternativo "impanata", in uso nel Siracusano, potrebbe denunciare la derivazione "dall'empanada" spagnola.

La scacciata era un piatto tipico base delle tavole contadine.

Nelle tavole rurali del Regno di Sicilia e poi delle Due Sicilie, si sviluppò questo piatto locale semplice a base di:

  • pane, verdure e carne.

Spesso questi erano gli avanzi di una cena abbondante o di un pranzo ricorrente.

Agli inizi del XVIII secolo, vennero apportate delle modifiche alla ricetta originale, pertanto si presentava a base di verdure e patate.

Il successo della scacciata arrivò quando lo stesso Moncada, principe di Paternò, nel 1763, lo volle sulla sua tavola nei festeggiamenti natalizi.

Da allora la tradizione lo colloca come piatto natalizio con una ricetta tramandata da generazioni.

Ad oggi la scacciata presenta una vasta diffusione nel territorio siciliano ed una ampia commercializzazione di tipo unicamente artigianale.

E' molto facile però trovarla in ogni periodo dell'anno nelle panetterie e nei forni artigianali locali.

Vi proponiamo come approfondimento la ricetta della scacciata con broccoli, salsiccia e pecorino.

sezione di scacciata catanese con broccoli, salsiccia e pecorino

Ingredienti

Gli ingredienti base per la preparazione della scacciata con broccoli, salsiccia e pecorino sono:

  • 2 kg di pasta di pane lievitata;
  • 2/3 patate;
  • 2 mazzetti di broccoli;
  • 2 cipolle;
  • 400 g di salsiccia non insaccata;
  • 300 g di pecorino
  • acciughe sott’olio q.b.;
  • olive nere q.b.;
  • olio extravergine di oliva;
  • pepe.

Preparazione

Anzitutto, per prima cosa è necessario dividere in due panetti la pasta di pane lievitata.

I due pezzi di pasta andranno ricoperti con un canovaccio e messi da parte, al fine di mantenere la "lievitazione".

Cominciamo con la preparazione della scacciata con broccoli, salsiccia e pecorino, quindi:

  • in un padellino con un pò di olio, fate brasare la cipolla affettata;
  • prendete i broccoli, mondateli, lavateli e separateli;
  • poi, dopo aver lavato e pelato le patate, tagliatele a fettine sottili;
  • affettate anche il pecorino;
  • infine colate le acciughe e fatele a piccoli pezzetti.

Nel frattempo preriscaldate il forno a 250 gradi.

Procedete in questo modo:

  • munitevi di una teglia rettangolare con i bordi bassi, ungetela con dell'olio e stendete la pasta allargandola con le mani fino ad arrivare ai margini della teglia;
  • su tutta la superficie della pasta disponete uno strato di patate affettate;
  • nel secondo strato distribuite i broccoli, a questo punto aggiungete il soffritto di cipolla.

Continuate aggiungendo:

  • la salsiccia sbriciolata;
  • le acciughe;
  • le olive spezzettate;
  • il Pecorino primo sale;
  • del pepe e un filo d’olio.

Coprite  con l’altra pasta, precedentemente allargata con il mattarello e poi:

  • cercate di darle unla forma rettangolare (come la prima), prestando attenzione a non bucarla;
  • ripiegate la pasta lungo tutto il bordo in modo da sigillarlo bene;
  • create un foro nella parte centrale superiore della pasta e bucherellare tutta la superficie con una forchetta;
  • procedete spennellando con un po’ di olio la superficie della pasta e infornate il tutto per circa 1 ora.

Lasciare intiepidire e servite.

Varianti

Esistono moltissime varianti per poter cucinare la scacciata, come per esempio:

  • scacciata con broccoli e tuma;
  • scacciata con bietole, patate, salsiccia e tuma;
  • scacciata con patate e salsiccia;
  • scacciata con spinaci e prosciutto;
  • scacciata con broccoli e salsiccia;
  • scacciata con caliceddi e salsiccia;
  • scacciata con tuma e prosciutto.

La scacciata la si può condire a piacimento e in qualsiasi variante sarà squisita.

Degustazione

La scacciata è talmente sostanziosa da risultare un "piatto unico" e si accompagna ad un bel vino rosso corposo come il "Nero d'Avola".

Regione: Sicilia
Tipologia di prodotto: Paste fresche e prodotti della panetteria, biscotteria, pasticceria e confetteria  

Provenienza

 La "granita di mandorle" è un dolce tipico siciliano consumato prettamente durante la stagione estiva.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la granita di mandorle  nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT).

Caratteristiche

La granita di mandorle è un dolce freddo al cucchiaio, prodotto di punta della tradizione dolciaria dell'isola e sebbene sia originaria del Siracusano si è largamente diffusa in tutte le città della Sicilia, e non solo.

Si tratta di un composto liquido semi-congelato, che viene preparato essenzialmente con:

  • acqua;
  • zucchero;
  • succo di frutta.
  • mandorle;

Attualmente il contenuto degli zuccheri nella granita è presente in una percentuale tra il 18 ed il 20 %, storicamente invece il quantitativo si aggirava tra il 25 e il 35%.

Nella preparazione della granita di mandorle  è fondamentale che la "gelata" avvenga per gradi e mantenendo in movimento il composto, questo perché l'acqua non si separi sotto forma di cristalli di ghiaccio insipidi.

Ingredienti

Vediamo ora la ricetta per realizzare in casa un'ottima granita di mandorle fatta in casa:

Tutto ciò che ti serve è:

  • 1 l di acqua;
  • 250 gr di mandorle;
  • 130 gr di zucchero.

Preparazione

Cominciamo con la preparazione della granita di mandorle, quindi:

  • sbucciate le mandorle e riponetele in un mixer insieme allo zucchero e frullate alla massima velocità;
  • basteranno pochi secondi e vedrete che le mandorle avranno rilasciato l'olio che contengono dando vita a una pasta molto profumata;
  • aggiungete alla pasta ottenuta l'acqua e riprendete a frullare;
  • versate il composto in un contenitore e riponetelo nel congelatore per almeno 24 h.

Degustazione

Prima di servire la granita di mandorle, la cosa migliore è lasciarla "ammorbidire", e se necessario passarla una seconda volta nel mixer in modo da ottenere una consistenza ancora più cremosa.

Servitela in delle coppette di vetro trasparenti e accompagnala con una brioche.

Tradizioni

Tradizionalmente va accompagnata da "pane fresco e croccante", nel tempo, però, il pane è stato sostituito dalla tipica "brioscia siciliana".

La granita con la "brioscia" era ed è la colazione tipica dei siciliani, specialmente in estate.

La granita di mandorle viene anche spesso accompagnata da una morbida brioche aromatizzata con scorza di arancia.

In un viaggio in Sicilia, lungo il proprio itinerario si possono incontrare facilmente molteplici chioschetti e gelaterie che vendono questa prelibatezza.

La granita viene anche consumata "da passeggio", infatti è ideale per rinfrescarsi durante le passeggiate nelle lunghe serate estive.

Regione: Sicilia
Tipologia di prodotto: Paste fresche e prodotti della panetteria, biscotteria, pasticceria e confetteria  

Descrizione

 I "cassateddi di Calatafimi" sono dei prelibati dolci tipici della tradizione pasticcera Trapanese, originari della ridente cittadina di Calatafimi.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito i cassateddi di Calatafimi nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT):

Origini

I cassateddi di Calatafimi o "ravioli dolci", sono dolci tipici della gastronomia locale siciliana, in particolare della  provincia di Trapani, dove sono preparate soprattutto in occasione delle Festività Pasquali e di Carnevale.

Erano conosciute già nel 1700 nella cittadina di Calatafimi Segesta, luogo in cui presumibilmente hanno avuto origine.

I cassateddi di Calatafimi sono diffusi in gran parte della Sicilia occidentale.

In determinate aree del trapanese sono vengono chiamate in altri modi, come per esempio:

  • Cappidduzzi a Marsala;
  • Raviola a Mazara del Vallo.

La loro dolcezza unica le ha rese molto popolari in tutta la Sicilia e non solo.

Ogni volta che i Siciliani o i turisti si trovano a passare da quelle parti una sosta in pasticceria per assaporare una "cassatella" appena fritta è un appuntamento irrinunciabile.

Si tratta di un "capolavoro dell'arte dolciaria Siciliana" e per questo motivo sono state ufficialmente riconosciute a giusto titolo come "Prodotto agroalimentare tradizionale Siciliano".

Cratteristiche

Sono una sorta di grandi ravioli dolci, al cui interno vi è un impasto di:

  • ricotta di pecora;
  • zucchero;
  • un pizzico di cannella;
  • gocce di cioccolato;
  • che vengono fritte per immersione nell'olio bollente.

Per la pasta invecesi utilizzano:

Ingredienti

Gli ingredienti necessari per la creazione dei cassateddi di Calatafimi sono semplici e la preparazione non è complicata:

  • 280 g di farina 00;
  • 60 g di zucchero semolato;
  • 10 g di olio extravergine di oliva;
  • 2 cucchiai di Marsala;
  • 200 g di ricotta di pecora;
  • 50 g di cioccolato fondente;
  • 800 g di olio di semi di arachidi;
  • 1 albume;
  • cannella in polvere q.b.;
  • un pizzico di sale;
  • zucchero a velo q.b.

Ricetta

Preparare in casa i cassateddi di Calatafimi non è per niente difficile!

Qui di seguito ti proponiamo la ricetta per cominciare la lavorazione.

Su un tagliere disponete:

  • 250 g di farina e con la mano formate una fontana;
  • aggiungete 20 g di zucchero, il sale, il Marsala, l'olio extravergine di oliva e acqua;
  • circa 130 g occorrono per formare un impasto morbido;
  • lavorate l'impasto fino a renderlo omogeneo.

Mettetelo a riposare coperto da un canovaccio per 30 minuti.

A questo punto dovete:

  • tritare finemente il cioccolato;
  • preparate la crema mescolando la ricotta con la cannella, lo zucchero rimanente e il cioccolato;
  • continuate a rimestare e poi lasciate riposare in frigorifero.

Ora, infarinate leggermente il tagliere con la farina restante e riprendete la pasta, quindi:

  • stendete una sfoglia spessa pochi millimetri;
  • con l’aiuto di un "coppapasta" formate dei cerchi da 10 cm di diametro;
  • i ritagli possono essere nuovamente lavorati, ma l'impasto ottenuto deve essere lasciato riposare un’altra volta per 30 minuti prima di poter essere steso.

Su ogni cerchio disponete un cucchiaino abbondante di crema di ricotta.

Bagnate il bordo dei cassateddi di Calatafimi con:

  • poco albume e piegatele a metà formando una mezzaluna;
  • schiacciate il bordo in modo da sigillare i dolci.

Passate i cassateddi di Calatafimi alla "frittura" quindi:

  • versate l'olio di semi in un tegame piccolo e lasciate che raggiunga la temperatura di 170 °C;
  • friggete 2/3 cassateddi per volta finché saranno ben dorati;
  • una volta fritti al punto giusto, prelevateli dall'olio con l’aiuto di una schiumarola e posizionatele su carta paglia, così da far assorbire l'olio in eccesso.

Cospargete con abbondante zucchero a velo.

Ora che sono pronti i vostri cassateddi di Calatafimi, potete servirli a grandi e piccini tiepidi, ma anche freddi!

Varianti

Esiste inoltre una variante salata dei cassateddi di Calatafimi, ovvero con:

  • un ripieno di "pasta di ceci".

In questa variante, i legumi vengono fatti bollire e successivamente vengono passati ancora caldi in un setaccio, a questo punto:

Regione: Sicilia
Tipologia di prodotto: Paste fresche e prodotti della panetteria, biscotteria, pasticceria e confetteria  

Descrizione

I "braccialetti" sono dei prodotti dolciari che hanno origine nella città di Nicosia, in provincia di Enna.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito i braccialetti nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT).

Origini

Successivamente hanno riscosso grande successo in tutta la Regione Siciliana ed ancora oggi vengono largamente consumate.

Il nome è legato alla forma di questi dolci, che ricorda appunto quella di un "braccialetto".

Si tratta sostanzialmente di una variante sicula della tipica "zeppola" originaria della Campania.

Caratteristiche

La ciambellina viene fritta ed è costituita da un impasto molto simile alla "pasta choux", utilizzata per i bigné.

Questo rende i dolcetti molto digeribili dal momento che nella base non sono presenti né uova né lievito.

Tradizioni

La tradizione vuole che:

i braccialetti di Nicosia vengano preparati durante le feste di Natale e per tutta la durata del periodo di Carnevale.

Ingredienti

Gli ingredienti necessari per la creazione dei braccialetti sono:

  • 8 uova;
  • 500 ml di acqua;
  • 400 g di farina 00;
  • 80 g di strutto;
  • 80 g di zucchero;
  • olio di semi per friggere.

Preparazione

Per realizzarle occorre prestare molta attenzione, poiché le uova devono essere aggiunte una per una all'impasto ed amalgamate accuratamente, altrimenti si rischia di non ottenere il risultato sperato.

La consistenza ottimale dell'impasto deve essere elastica, né troppo dura né troppo molle.

Cominciamo con:

  • prendere una pentola e mettete a bollire dell'acqua, lo zucchero;
  • versate la farina all'interno di questo composto e lasciate raffreddare;
  • sucessivamente vi si aggiungono le uova;
  • lavorate bene l'impasto fino ad ottenere un impasto omogeneo;
  • a questo punto, con le mani oleate, potete creare delle listarelle;
  • in seguito, procedete dando la classica forma di "bracciale", questo semplicemente "richiudendole".

Una volta data la forma ai braccialetti, potete metterli a friggere in olio bollente, meglio se viene utilizzato l'extravergine d'oliva.

Guarnizione

Una volta ultimato questo processo, puoi guarnire a piacimento, i tuoi braccialetti con:

  • zucchero;
  • cannella;
  • miele.

I braccialetti vanno serviti a temperatura ambiente e possono essere conservati per qualche giorno in un luogo al riparo dall'umidità.

Varianti

Quella dei braccialetti di Nicosia, è una ricetta antica della cucina tipica tradizionale della provincia di Enna.

Esistono "però" anche delle "varianti" dei braccialetti di Nicosia:

  • in sostanza la ricetta è molto simile a quella tradizionale, ma con "alcune modifiche"!

Una ricetta più "nuova" rispetto a quella tradizionale nella quale il composto viene arricchito con:

Questa semplice "variazione di ingredienti" rende i dolci gonfi e leggeri come fossero bignè!

Non parliamo più di braccialetti di Nicosia, bensì di "sfincette di Nicosia".

Ingredienti

Gli ingredienti, per 6 persone, necessari per la preparazione delle sfincette di Nicosia sono:

  • 120 ml di acqua;
  • 1 cucchiaio di zucchero;
  • 25 g di strutto;
  • 85 g di farina 00;
  • 2 uova;
  • 1 cucchiaino di lievito per dolci;
  • olio di semi d’arachidi (o di mais);
  • 4 cucchiai di zucchero mescolati con ½ cucchiaino di cannella in polvere;
  • miele.

Preparazione

Cominciamo con la preparazione delle sfincette di Nicosia, quindi in una pentola fondete:

  • un cucchiaio di zucchero con l’acqua e lo strutto;
  • appena gli ingredienti solidi saranno perfettamente disciolti, unite la farina mescolando energicamente per evitare che si formino i grumi;
  • quando l’impasto si stacca dalla pentola, spegnete il fuoco e lasciate raffreddare.

A questo punto dovete aggiungere una ad una le uova e, infine, quando il tutto sarà una crema omogenea ed elastica, unite il lievito per dolci setacciato.

In un piccolo pentolino a bordi alti procedete con la "frittura" delle sfincette di Nicosia:

  • riempite il pentolino per 1/3 con l’olio;
  • quando avrà raggiunto la temperatura ideale per friggere, versatevi l’impasto aiutandovi con un cucchiaino da caffè;
  • cercate di dare forma a delle palline grandi poco più di una nocciola;
  • cuocete finché le noccioline non si spaccano raddoppiando di volume;
  • scolate su carta assorbente e passatele, ancora calde, nello zucchero miscelato con la cannella.

Prima di servire le sfincette di Nicosia ai vostri ospiti, potete renderle più golose versandovi sopra un po’ di miele!

Regione: Puglia
Tipologia di prodotto: Prodotti della gastronomia

Descrizione

La "pasta che sàrdi", altrimenti nota come pasta "chi masculìni", è un piatto tradizionale siculo, che deve i natali all'estro di un cuoco arabo.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la pasta che sàrdi nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Puglia (PAT).

Ingredienti

Punto centrale della ricetta è il "sugo alle sarde", prodotto con:

  • pinoli;
  • pomodori;
  • uva sultanina;
  • cipolla;
  • mandorle;
  • pesce azzurro;
  • finocchio selvatico.

Miscelando tali ingredienti, si ottiene infatti una "salsa speziata", dalla texture eterogenea e dall'aroma invitante.

Nelle varianti palermitana e catanese, viene usata una "base di spaghetti" o una di "bucatini".

Inoltre, in assenza di sarde, possono essere efficacemente impiegate:

  • le alici.

In quella trapanese, la sarda è un elemento irrinunciabile, e si accompagna a:

  • maccheroni rigorosamente caserecci.

Presentazione

Dal punto di vista cromatico:

la pasta con le sarde è un interessante "mélange", fatto di tonalità fredde e tonalità calde, che s'intrecciano senza perdere carattere.

Dal punto di vista organolettico:

  • si presenta invece come una sinestesia di sapori ed essenze, che nutrono il corpo e saziano lo spirito.

Il potere "seduttivo" di questo prodotto, ne fa un vanto tutto  il made in Italy, che in ogni angolo della terra è sinonimo di eccellenza.

Degustazione

Per gustare al meglio la pasta con le sarde, ricoprila di:

  • pecorino grattugiato;
  • pangrattato tostato.

Se poi ami le "insalate di pasta", assaporala a temperatura ambiente, accompagnandola a vini secchi e leggeri come:

  • il Bianco d'Alcamo;
  • il Frappato;
  • il Malvasia.

Sin dal primo boccone, questa gemma gastronomica rapirà il tuo cuore, trasportandoti con l'immaginazione sulle calde spiagge sicule.

Regione: Sicilia
Tipologia di prodotto: Prodotti della gastronomia

Descrizione

La "frascatula" è una sorta di polenta tipica della Sicilia, diffusa in tutto il territorio regionale, sebbene la ricetta presenti delle varianti a seconda della zona in cui viene prodotta. 

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la frascatula nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT).

Origini

Questo piatto tipico della cucina povera siciliana ha origini antichissime.

Le ricostruzioni storiche e i diversi riferimenti presenti in alcuni testi fanno risalire l'origine della frascatula ai tempi della "dominazione Romana in Sicilia".

Già ai tempi dei Romani si usava cuocere la farina di grano e di altri cereali, nonché di legumi, insieme a verdure, per preparare una sorta di minestra chiamata "puls" (da qui il termine "polenta").

Non c’è quindi da meravigliarsi se questa abitudine si sia ampiamente diffusa in Sicilia, terra del grano per eccellenza, tanto da venire chiamata:

Nata come "preparazione povera", di vera "sopravvivenza", con il tempo e le migliori condizioni di vita, a questo piatto tipico della cucina locale si aggiunsero svariati ingredienti per arricchirne il gusto, come ad esempio:

  • salsicce;
  • lardo;
  • pancetta.

Ingredienti

Quella preparata nella zona di "Agrigento" prevede l'utilizzo:

Una delle varianti locali più ricche è la frascatula di "Enna".

Questa versione prevede l'utilizzo dei "broccoli", che vanno fatti bollire, ai quali si aggiunge un soffritto composto da:

  • olio;
  • aglio;
  • peperoncino;
  • pezzi di lardo o pancetta;
  • semola di grano duro, che va mescolata fino ad amalgamarsi bene con gli ingredienti.

Varianti

Questa polenta della cucina tipica siciliana, viene realizzata utilizzando:

  • la farina di cereali o la farina di legumi.

Nella versione più semplice si cuoce la farina di grano duro in acqua calda, senza l'aggiunta di altri ingredienti.

Le "altre varianti locali" della frascatula invece, presentano una composizione più ricca.

Quella che prevede la cottura della semola di grano duro nell'acqua di cottura dei finocchietti selvatici, i quali vanno aggiunti al piatto per arricchirne il sapore.

Ci sono poi altre versioni altrettanto gustose della frascatula.

Ricetta

Per preparare la frascatula per circa 4 persone, gli ingredienti sono i seguenti:

  • 1 mazzo di broccoletti;
  • 1 mazzo di bietole;
  • 1 mazzo di finocchietto;
  • 400 g di farina di semola di grano duro;
  • 3 litri di acqua bollente;
  • olio extravergine d’oliva q.b.;
  • peperoncino macinato q.b.;
  • sale q.b.

Preparazione

Cominciate con la preparazione della vostra frascatula, quindi:

  • lavate e pulite le verdure eliminando i gambi più duri;
  • cuocetele in circa 3 litri d’acqua bollente e salata;
  • all’interno della stessa pentola versarte la farina di semola una manciata alla volta;
  • continuate a mescolare lentamente in modo da evitare che si formino grumi;
  • lasciate cuocere, mescolando di continuo, per circa 10 minuti, sino ad ottenere la densità desiderata.

Appena pronta, distribuite la frascatula nei piatti e condite con un filo d’olio e un pizzico di peperoncino macinato.

Servitela ben calda e possibilmente accompagnata da qualche fetta di pane abbrustolito!

Curiosità

Una "curiosità" che riguarda questo piatto tipico della cucina siciliananonché un’abitudine diffusa e golosa, è quella di:

  • tagliare a fette la frascatula avanzata e friggerla!

Una volta che la frascatula si è raffreddata e solidificata, dovete:

  • prendere una padella e versarci un po' di olio per friggere;
  • nel frattempo, tagliate a cubetti la vostra polenta;
  • una volta che l'olio ha raggiunto la temperatura giusta, versate i pezzetti di frascatola nella padella;
  • friggete e rosolate ciascun lato della polenta.

Infine, prendete un piatto, riponete della carta assorbente, e lasciate che la frascatula fritta perda tutto il "grasso" in eccesso.

Finalmente, la vostra frascatula fritta è pronta per essere servita ai vostri ospiti, sia grandi che piccini!

Regione:Sicilia
Tipologia di prodotto:: Prodotti di origine animale (miele, prodotti lattiero caseari di vario tipo escluso il burro)

Descrizione

Dicono che in Sicilia si produce il miglior miele di tutta l'Italia.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito il miele di Trapani nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regionePuglia (PAT).

Tradizioni

Di certo c'è che è proprio a Trapani che bisogna recarsi per assaggiare uno di quelli più "rinomati e dolci che esistono".

In questa cittadina della regione siciliana si produce il "miele per passione".

Non è solo un elemento rappresentativo della tradizione, ma è anche l'espressione di una cultura che si tramanda, un mestiere di generazione in generazione, per offrire solo i prodotti migliori.

Ingredienti

Gli ingredienti necessari per la preparazione del miele di Trapani sono:

  • nettare dei fiori;
  • secrezioni di parti vive di piante.

Varietà

Il "miele di Trapani" si trova in più varietà, a seconda dei fiori utilizzati, e si possono dunque scegliere fra gusti come:

  • agrumi;
  • cardo;
  • eucapiltus;
  • millefiori e sulla.

Non abbiamo più solo una possibile scelta, solitamente fatta tra millefiori e miele d'arancia, ma ci sono anche dei gusti che sono propri di questo territorio e non si trovano in nessun altro luogo.

Ad esempio fra questi spicca:

  • il miele di melone giallo, che è un'assoluta novità nel settore e che rappresenta la tradizione unita con l'innovazione, per garantire al cliente dei gusti unici ma che siano anche originali.

Si parla di "prodotti genuini" e made in Italy al 100%, che solo per queste due caratteristiche assumono ancora più valore per i consumatori.

In quanti si recano a Trapani per turismo e portano con sè del miele per regalarlo a parenti e amici?

Sono veramente numerose le persone che lo fanno, perché si rendono conto di quanto sia prezioso il "nettare delle api" da queste parti e nessuno rinuncia ad un diverso, ma ottimo souvenir dal colore giallo intenso.

Alcuni sono amari, altri sono molto dolci:

  • ciò che è certo però è che il miele di Trapani resta un punto fermo della tradizione siciliana!
Regione: Sicilia
Tipologia di prodotto:  Paste fresche e prodotti della panetteria, biscotteria, pasticceria e confetteria

Descrizione

Molte sono le tradizioni gastronomiche che subiscono un'affascinante influenza religiosa, che assumono il nome da festività particolari, da quelli dei santi o che vengono preparate secondo usanze popolari in occasioni liturgiche.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito lo squartucciatu nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT).

Tradizioni

In molte tradizioni antiche il cibo ha un' importanza "rituale", poiché rappresenta il frutto della terra e della natura, ed è per questo motivo doveroso rendere grazie a Dio o agli dei per il dono ricevuto.

Gli "squartucciatu" raccolgono questo genere di usanza, legandola fortemente al culto di San Giuseppe.

Agli albori del Cristianesimo i fedeli erano soliti decorare l'altare del Santo con del pane lavorato e arricchito da disegni artistici.

Il tipo di lavorazione traspare dal nome stesso, che significa "lavorato a intaglio".

Ingredienti

Gli ingredienti necessari per la creazione dello squartucciatu sono:

  • pasta;
  • farina;
  • fichi secchi.

Presentazione

Gli squartucciatu consistono in:

  • una sfoglia intagliata rigorosamente a mano, ripiena di pasta di fichi.

Le decorazioni sulla superficie accolgono i principali "simboli" della tradizione Paleo-Cristiana, ossia del Cristianesimo originario:

  • il Cuore della Sacra Famiglia;
  • la Croce;
  • il Pesce simbolo di Cristo;
  • il Pavone, simbolo della vittoria;
  • il Bastone di San Giuseppe;
  • la Palma della Madonna;

e molti fiori a rappresentare le opere di bene fatte dai fedeli.

Lavorazione

Ciò che caratterizza gli squartucciatu è proprio la manualità della loro lavorazione, affidata a mastri pasticcieri che, più che cuochi, sono veri e propri artisti.

I risultati sono piccole e dolci opere d'arte, emblema di una regione che unisce fede e gastronomia.

Gli squartucciatu si consumano soprattutto intorno al periodo della festa di San Giuseppe, che cade il 19 Marzo.

Descrizione

La Cucuzzata è una marmellata fatta con la "cucuzza" ovvero una varietà di zucchine tipiche della Sicilia, caratteristiche per un corpo astretto ed allungato.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la cucuzzata nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT).

Caratteristiche

Per quanto riguarda le verdure, gli amanti delle preparazioni casalinghe sanno che sono moltissime le ricette che permettono la creazione di ottime conserve e mostarde e molte di loro sono legate ad antiche tradizioni popolari o familiari delle varie regioni.

La "cucuzzata", detta anche "zuccata", fa parte di questa famiglia di "conserve", tipica della Sicilia poiché preparata con una varietà di zucchine della zona, ossia la:

  • cucuzza lunga.

Le zucchine lunghe siciliane hanno una buccia color verde chiaro e un corpo stretto e allungato.

cucuzza siciliana, una tipica zucca lunga di color verde chiaro

Ingredienti

Gli ingredienti per la preparazione della cucuzzata sono:

  • zucchine;
  • zucchero;
  • succo di limone;
  • cannella.

Lavorazione

La cucuzzata si ottiene:

  • tagliando a dadini la zucchina;
  • lasciandola cuocere a fuoco lento assieme ad alcuni aromi, a seconda della ricetta.

Si mette poi in "barattoli sterilizzati", dove si conserva anche per lunghi periodi di tempo.

Il prodotto è particolarmente radicato in Sicilia proprio perché composto dalla tipica zucchina della zona.

In cucina

La cucuzzata siciliana è ottima come ingrediente principale di ricette dolci e in Sicilia ha un ruolo importante nella preparazione di prodotti dolciari tipici, come le "cucchitelle".

Ci si possono fare le crostate o può essere usata come qualunque altra confettura di frutta, come:

  • farcitura di biscotti o pastarelle.

È però molto indicata anche come accompagnamento a piatti salati, in particolar modo per formaggi di vario tipo, pani particolari, o in abbinamento ad alcune carni, come avviene per le mostarde.

Regione: Sicilia
Tipologia di prodotto:  Paste fresche e prodotti della panetteria, biscotteria, pasticceria e confetteria

Descrizione

La "petrafennula" è un dolce di origine siciliana ed è ampiamente diffuso in tutta la regione con nomi leggermente differenti.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la petrafennula nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT).

Caratteristiche

Nello specifico, si tratta:

  • di un croccante alle mandorle;
  • che viene preparato soprattutto nel periodo delle festività natalizie e per la festa dell’Immacolata.

È facilmente reperibile nelle pasticcerie, ma ancora oggi viene preparato in casa come lo facevano le nonne una volta.

Il prodotto sembra essere di "provenienza Araba" e ha dato vita anche al tipico modo di dire siciliano "farisi petrafennula", cioè:

  • avere la testa dura o incaponirsi su qualcosa.

Si capisce quindi che il dolce è molto duro da masticare e in genere si preferisce farlo sciogliere in bocca.

Ingredienti

La ricetta originale comprende pochi e semplici ingredienti quali:

  • mandorle;
  • miele;
  • cedro;
  • arancia canditi;
  • cannella;
  • confettini.

Ricetta

Per preparare la petrafennula si dovrà:

  • mettere il miele in padella e farlo sciogliere a fuoco basso;
  • a questo punto si dovrà poi aggiungere la frutta candita a pezzetti;
  • lasciare cuocere per qualche minuto.

Una volta che il composto sarà rassodato, si dovrà togliere la pentola dal fornello, in seguito si dovrà:

  • versare dentro le mandorle tritate grossolanamente, i confettini e la cannella;
  • mescolare il tutto con un cucchiaio e trasferire l’impasto ottenuto su un piano di lavoro;
  • livellarlo con una spatola fino ad ottenere uno spessore di un paio di centimetri.

 

Petrafennula lavorazione

 

Per finire, si deve tagliare la petrafennula in rettangoli o quadrati e lasciare raffreddare in luogo asciutto fino a che i dolcetti non diventano belli duri.

Regione: Sicilia
Tipologia di prodotto:  Paste fresche e prodotti della panetteria, biscotteria, pasticceria e confetteria

Descrizione

Le "fasciatelle" sono dolci tipici della regione Sicilia, caratterizzati da un dolcissimo ripieno alle mandorle e miele, aromatizzato alla cannella, e da una caratteristica forma che somiglia a una "S".

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito le fasciatelle nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT).

Ingredienti

Gli ingredienti necessari per la preparazione delle fasciatelle sono:

  • farina 00;
  • strutto;
  • zucchero;
  • uova;
  • acqua;
  • cannella;
  • zucchero a velo.

Preparazione

L'impasto di frutta e miele, per il ripieno, viene intrecciato attorno a una sfoglia tagliata a nastrini, larghi qualche centimetro.

In seguito si dà la forma a S e si infornano.

Dopo la cottura su teglia unta, le fasciatelle subiscono un ulteriore insaporimento.

Vengono infatti spolverizzati con:

  • zucchero o zucchero a velo;
  • con un po' di cannella;

per dare loro un sapore tipicamente invernale.

L'unione tra il sapore della mandorla, simile a quello del marzapane di antica tradizione siciliana, e la cannella, rende il biscottino una vera delizia.

Tradizioni

La tradizione vuole che siano preparate soprattutto durante i mesi invernali nelle famiglie.

Trovano la loro tipicità nell'utilizzo del frutto della mandorla, molto diffuso in Sicilia, soprattutto nella sua parte sud-orientale.

Tra tutte le mandorle italiane, quella di Sicilia (rinomata è la mandorla di Avola), è particolarmente apprezzata sia sulla penisola che all'estero, per intensità di sapore, resistenza agli agenti esterni e per le numerose proprietà benefiche.

La presenza della mandorla, all'interno dell'impasto di questi dolcetti li rende:

  • friabili;
  • profumati;
  • dal gusto inconfondibile.

Certificazioni

Le fasciatelle, con i loro ingredienti diffusi sul territorio sicuro e i metodi di lavorazione prevalentemente manuali, tramandati di generazione in generazione, sono considerate un prodotto tradizionale della regione!

Regione: Sicilia
Tipologia di prodotto:  Paste fresche e prodotti della panetteria, biscotteria, pasticceria e confetteria

Descrizione

La "pignoccata" è un prodotto dolciario tipico di Palermo e della sua provincia e viene solitamente preparato in occasione del Carnevale.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la  pignoccata nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT).

Caratteristiche

Si tratta di:

  • palline di impasto fritte;
  • cosparse di miele.

I nomi

Vengono cucinate nelle regioni del Centro e Sud Italia con altri nomi quali:

  • "struffoli";
  • "cicerchiata";
  • "cicerata".

Questa ricetta però non va confusa con la versione messinese che, invece, viene ricoperta con cioccolato fondente o bianco.

Ingredienti

Per la pignoccata occorrono ingredienti quali:

  • uova;
  • burro;
  • zucchero;
  • farina;
  • miele;
  • acqua di fiori d’arancio;
  • confettini colorati.

Lavorazione

Per iniziare la preparazione di questa ricetta è necessario formare la classica fontana di farina e aggiungere dentro:

  • il burro fuso;
  • le uova;
  • lo zucchero.

Quindi si dovrà amalgamare il tutto con le mani, impastando con una certa energia sul piano di lavoro;

  • una volta creata una sfera regolare, la si può lasciare riposare per 10 minuti;
  • trascorso questo tempo, riprendere l’ impasto e formare dei salsicciotti da affettare poi a piccoli tocchetti di 1-2 cm, ai quali dare una forma rotonda.

Frittura

Queste palline andranno "fritte" in una padella con abbondante olio di semi fino a che non saranno belle dorate.

Quando sono ormai fredde, si devono poi far cuocere in una casseruola con del miele e dell'acqua di fiori d'arancio per almeno 5-10 minuti.

Degustazione

Per finire, la pignoccata può essere trasferita su un'alzata o un vassoio e il tocco finale saranno:

  • i confettini colorati e la frutta candita tagliata a pezzettini.

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