Seleziona la tua lingua

Un piatto tipico calabrese che conquista tutti: gli spaghetti al nero di seppia, raffinati e saporiti, sono una delle ricette calabresi più amate in Italia.

A conquistare è la delicatezza della seppia esaltata dal suo nero, che dà colore e un gusto più intenso al piatto.

La ricetta degli spaghetti al nero di seppia si inserisce tra i must della cucina tipica italiana, perché diffusa in tutto lo Stivale. Le sue origini però risalgono alla Calabria, a cui se ne conferisce la paternità. La seppia infatti è un mollusco molto amato in diverse tradizioni regionali perché si rivela un alimento molto versatile, che si adatta alle preparazioni più raffinate come quelle più caserecce: trovate le seppie scottate alla griglia, ripiene, in zuppa di mare o come delicato antipasto.

La preparazione più ricercata per questo mollusco, però, è proprio quella realizzata con il nero di seppia, in cui viene utilizzato anche il suo inchiostro. Il risultato è un look total black per un piatto accattivante e irresistibile per chi ama i primi piatti di mare. E pensare che è un piatto tipico di umili origini, nato nelle cucine di poveri pescatori dove non si “buttava via niente”.

Infatti è una ricetta pensata dalla cucina calabrese per riutilizzare le parti avanzate delle seppie che, in mancanza di altro, venivano condite con il loro stesso inchiostro.

Con il tempo, la pasta con le seppie è passata dall’essere un piatto “per riciclare gli avanzi” a una prelibatezza preparata ad hoc. Oltre agli spaghetti, potrete trovare altre versioni, con altri formati di pasta, come le linguine al nero di seppia ad esempio, o il riso. Oppure recenti rivisitazioni gourmet tutte da gustare. Noi vi proponiamo la ricetta come da tradizione regionale calabrese, che resta sempre un evergreen d’eccellenza.

nero di seppia

Pasta al nero di seppia: ingredienti per 4 persone

Ecco la vostra lista della spesa per preparare gli spaghetti al nero di seppia per 4 persone. Per il nero, potete sia usare la sacca interna della seppia, sia acquistare le bustine di nero che trovate nel banco frigo dei supermercati. Nel primo caso, il sapore di mare sarà ancora più intenso.

  • 350 grammi di spaghetti
  • Una seppia grande di 700/800 grammi
  • La sacca del nero della seppia o 2 bustine da 4 grammi ciascuna
  • 2 spicchi d’aglio
  • Una manciata di pomodorini
  • 2 cucchiai di olio extravergine di oliva
  • Prezzemolo
  • Peperoncino
  • Sale e pepe
  • Vino bianco

Trucchi della nonna: la consistenza del nero vi rivela la qualità della seppia. Se è fluido, la seppia è fresca. Se presenta granuli, è stata decongelata.

Come pulire le seppie

Prima di scoprire come cucinare le seppie in modo delizioso, bisogna imparare a pulirle.

  • La prima cosa da fare è fare un piccolo taglio sul dorso per estrarre l’osso della seppia.
  • Apritela a metà e staccate con delicatezza la sacca che contiene il nero.
  • Mettete la sacca in una piccola ciotola e copritela con un panno umido per evitare che si asciughi troppo.
  • Una volta fatti questi passaggi per ciascuna seppia, è il momento di staccare la testa dal corpo. Spellatela e tagliate via gli occhi e il dente centrale. I tentacoli, invece, teneteli da parte nella loro lunghezza.
  • Sciacquate le seppie sotto l’acqua corrente per eliminare tutte lo sporco e tagliatele a listarelle.

Se il pescivendolo si offre di pulirle al vostro posto, ancor meglio, ma non dimenticate di chiedergli anche la sacca del nero.

seppia

Spaghetti nero di seppia - Procedimento

Una volta pulite le seppie, il procedimento da seguire per il vostro piatto è semplice e veloce. Infatti vi conviene preparare il sugo delle seppie dopo aver messo sul fuoco la pentola con l’acqua per cuocere gli spaghetti.

  • Tritate l’aglio finemente e lasciate rosolare in padella con l’olio extravergine d’oliva per un minuto.
  • Aggiungete la seppia tagliata a listarelle e i tentacoli che avevate da parte.
  • Salate, pepate e aggiungete un po’ di prezzemolo tritato e del peperoncino.
  • Una volta che la seppia inizia a dorarsi, sfumate il tutto con mezzo bicchiere di vino bianco.
  • Quando l’alcool sarà evaporato, aggiungete una manciata di pomodorini tagliati (a metà o in 4 parti, a seconda dei gusti).
  • Lasciate cuocere per qualche minuto i pomodori e quando, li vedrete appassire, aggiungete la sacca del nero in padella, rompendola delicatamente con il mestolo. Basterà mescolare un po’ per vedere tutto il sugo colorarsi di un bel nero brillante.
  • Una volta cotta, prendete la pasta direttamente dalla pentola con l’acqua con un mestolo, senza scolarla nel colapasta. In questo modo non perde tutta l’acqua e si amalgama meglio al sugo.
  • Spadellate sul fuoco per un paio di minuti, aggiungete altro prezzemolo tritato se gradito, e servite ben caldo.

Come aprire la sacca del nero di seppia – Se usate il nero in bustine, invece del nero della vostra seppia, potreste avere difficoltà a far uscire il nero dalla plastica. Un trucco molto semplice è quello di tagliare un angolo della bustina e immergerla in una piccola ciotola con un dito d’acqua. L’inchiostro uscirà via dalla bustina senza alcuna difficoltà e così potrete unire tutto il liquido alle seppie in padella.

 

spaghetti al nero di seppia

 

I "ravioli con lo stocco" sono un piatto tipico calabrese molto apprezzato dagli italiani, e non solo.

Caratteristiche

Se i ravioli sono fatti in casa con pasta fresca e lo stoccafisso è cucinato a dovere, si rivelano una prelibatezza da non perdere.

Regione che vai, raviolo che trovi.

Andando su e giù per l’Italia vi imbattete in diversi tipi di ravioli, che differiscono per:

  • il ripieno;
  • la forma;
  • il condimento.

Alcuni ravioli differiscono perfino per il nome.

  • ravioli di ricotta;
  • ravioli con verdura o con carne;
  • ravioliquadrati, a mezzaluna o a triangolo.

Insomma, ce n’è per tutti i palati.

Ravioli con lo stocco

In Calabria, troviamo i ravioli di pesce, con il ripieno di:

  • stoccafisso e dalla forma quadrata.

I "ravioli di stocco" sono una delle ricette calabresi assolutamente da provare.

Vi sembrano difficili da realizzare?

Invece no.

Se avete poco tempo e non volete cimentarvi nel lavorare la pasta fresca, vi potete procurare la sfoglia già fatta.

Se invece optate per la pasta fatta in casa con le vostre mani, i tempi di preparazione si allungano un po’, ma la soddisfazione di portare in tavola i "vostri" raviolicompensano tutto l'impegno speso.

Per questo motivo, ecco a voi la ricetta dei ravioli fatti in casa come da cucina calabrese tradizionale.

Lo stoccafisso

Alcuni di voi si staranno chiedendo: qual è la differenza tra stoccafisso e baccalà?

In molti infatti fanno confusione tra i due, forse perché entrambi derivano dallo stesso pesce, il merluzzo.

Ciò che cambia è il "metodo di conservazione":

  • il baccalà è tenuto sotto sale, mentre lo stoccafisso viene fatto essiccare al vento.

Inoltre entrambi devono essere messi in ammollo in acqua fredda prima di essere cotti e consumati, ma lo stoccafisso ha bisogno di più tempo rispetto al baccalà (anche fino a 6 giorni).

Ammollo

Prima di cuocere il vostro stoccafisso tenetelo in "ammollo" per 4-6 giorni, finché la carne non vi apparrà morbida, avendo cura di cambiare l'cqua ogni giorno.

la pasta dei ravioli

Ingredienti

Se volete cimentarvi nel preparare i ravioli con lo stocco con le vostre mani, per l’impasto vi occorrono:

  • 500 g di farina 00;
  • 5 uova;
  • 1 cucchiaio d'olio d'oliva;
  • un pizzico di sale.

Per creare, invece, il ripieno dei vostri ravioli con lo stocco, dovrete munirvi di:

  • 300 g di stoccafisso;
  • spinaci;
  • 1 cipolla;
  • 2 spicchi d'aglio;
  • un ciuffo di prezzemolo;
  • maggiorana;
  • 4 uova;
  • 40 g di parmigiano;
  • olio extravergine di oliva.

Lavorazione

Lavorate la farina in una planetaria o a mano su una spianatoia, unendo una alla volta le uova e il sale.

Attenzione alla consistenza dell’impasto, dovrà risultare omogeneo ed elastico.

Se è troppo morbido, vi risulterà difficile lavorarlo; se è troppo asciutto invece il raviolo resterà duro anche dopo la cottura.

Una volta ottenuto il vostro impasto liscio ed elastico, fate una palla e ricopritela di pellicola.

Poi lasciatela riposare almeno mezz'ora.

Non avrete alcuna difficoltà a preparare l’impasto per i vostri ravioli calabresi.

Vi basterà fare un battuto che rosolerete in padella, con:

  • cipolla;
  • aglio;
  • prezzemolo.

Aggiungete poi lo stoccafisso, precedentemente ammollato e tritato.

Quando la cottura dello stoccafisso sarà quasi ultimata, unite gli spinaci, le uova, il parmigiano e la maggiorana.

Lasciate riposare un po’ e il vostro impasto è bello e pronto per la pasta.

ravioli ripieni

Ravioli ripieni

Una volta fatto l’impasto e il ripieno, non vi resta che unirli e dare vita ai vostri ravioli di stocco.

Tirate una sfoglia sottile, che sia con il mattarello o con l'aiuto della sfogliatrice, la cosiddetta “Nonna Papera”, impostata all'ultima o alla penultima tacca:

  • "se utilizzate uno stampo per ravioli", abbiate cura di infarinarlo per bene;
  • adagiatevi la sfoglia di pasta e fate una leggera pressione con le dita su ogni quadrato, dove andrete a mettere una pallina di ripieno;
  • prima di adagiarvi sopra un’altra sfoglia di posta, attenzione a inumidire i bordi con l’ausilio di un pennello da cucina;
  • in questo modo, le due sfoglie aderiranno ben bene l’una all’altra.

 Non c’è niente di peggio di un raviolo chiuso male perché perde tutto il ripieno durante la cottura!

Una volta stesa la seconda sfoglia:

  • passatevi sopra il mattarello e poi rovesciate lo stampo per far tirar fuori i ravioliripieni;
  • effettuate quest'operazione in modo deciso ma con attenzione, onde evitare che si rompano.

"Se non utilizzate lo stampo per ravioli", una volta stesa la pasta, fate delle strisce larghe 5/6 centimetri.

Su metà delle strisce, disponete le palline di ripieno, distanziandole di 3/5 centimetri l’una dall’altra.

Adagiatevi poi sopra quelle che restano.

Anche in questo caso, non dimenticate di inumidire i bordi delle due strisce, prima di sovrapporle.

Premete bene con la punta delle dita attorno a ogni pallina di ripieno, così che la seconda sfoglia aderisca bene alla prima e non rimanga aria (farebbe aprire il raviolo in cottura).

Infine, tagliate i ravioli di pesce con una rotella dentata.  

Ravioli di pesce calabresi, come condirli

A questo punto della ricetta, il grosso è fatto.

Ora non vi resta che preparare un sughetto con cui condire i vostri ravioli di stocco.

Vi proponiamo il sughetto classico abbinato ai ravioli calabresi, semplice e veloce.

Per farlo, vi occorrono:

  • 200 g di stocco;
  • 2 pomodori;
  • 2 cucchiai di salsa di pomodori;
  • olio d'oliva extravergine;
  • Uuna manciata di pinoli;
  • aglio;
  • cipolla;
  • prezzemolo.

Mettete sul fuoco una padella in cui soffriggete in olio di oliva un battuto di 2 spicchi d’aglio e una cipolla media, poi:

  • aggiungete poi lo stoccafisso tagliato a pezzi, i pomodori e la salsa;
  • lasciate che la salsa si stringa e poi aggiungete prezzemolo e pinoli;
  • aggiustate infine di sale e pepe.

ravioli con stoccoafisso calabresi

Cottura

Ecco l’ultimo tassello del puzzle per ottenere dei ravioli perfetti.

Se li avete chiusi come vi abbiamo suggerito, inumidendo bene i bordi e facendo la giusta pressione, siete già a metà dell’opera.

Manca giusto un’ultima attenzione.

I ravioli vanno cotti in acqua bollente, ma a bollore gentile, per evitare che il forte movimento delle bolle possano aprirli (e addio ripieno!).

Trucco della nonna: prima di calare i ravioliripieni, aggiungete nell’acqua a bollore un filo d’olio. Eviterà che si attacchino tra loro.

Una volta cotti, attenzione a come li scolate.

Evitate di usare il scolapasta, ma tirateli fuori con una schiumarola, come si fa con gli gnocchi.

In questo modo salverete fino all’ultimo raviolo.

Infine, uniteli al sugo e spadellate in modo deciso ma gentile a fiamma dolce.

Descrizione

Le "susumelle" sono biscotti tipici della regione Calabria che si consumano soprattutto durante le festività natalizie proprio come vuole la tradizione.

Caertificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito le susumelle nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Calabria (PAT).

Caratteristiche

Ciò che rende questi dolcetti leggeri, ma non per questo meno gustosi, anzi è vero il contrario perché le note del miele sposano la cannella e il cacao in una mistione aromatica di una bontà eccelsa.

Morbidi all'interno, ma croccanti all'esterno, le susumelle se vengono spennellate con un abbondante strato di cioccolata sono irresistibili già solo alla vista e sono apprezzati da tutti, sia grandi che piccini.

Il rischio è quello di mangiarne uno dietro l'altro perdendo facilmente il conto!

Se anche tu vuoi gustare delle ottime susumelle questo Natale ti proponiamo una ricetta bicolor, glassate, cioè:

  • in parte di cioccolato nero e in parte di cioccolato bianco.

Ingredienti

Si tratta di biscotti speziati al cioccolato, infatti nell'impasto è contenuta una quantità generosa di profumatissima cannella che unitamente alla glassa al cioccolato di cui sono ricoperti in cima conferisce a questi deliziosi dolcetti un sapore inebriante che riaccende i sensi.

La pasta frolla delle susumelle ha una consistenza morbida e viene realizzata semplicemente con:

  • farina;
  • latte;
  • cacao;
  • cannella;
  • miele;
  • cioccolato nero e bianco.

Un impasto senza uova e burro.

Preparazione

Realizza l'impasto con gli ingredienti prima elencati e sforma con un taglia pasta ovale lungo 9 cm, poi:

  • impasta la farina con il latte,il  cacao, la cannella e il miele;
  • metti in forno a 190° per 15 minuti e lascia freddare;
  • procedi con la glassatura solo nella parte superiore col cioccolato.

Degustazione

Servi ai tuoi ospiti su un piattino una susumella per colore.

Il successo è garantito!

Descrizione

Le "frese integrali", molto prodotte in Calabria, ma anche in altre regioni del sud Italia come Puglia e Campania, sono amate dai cultori di una cucina semplice e dai sapori genuini. 

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito le frese integrali nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Calabria (PAT).

Origini

Forse non sai che la "forma" delle frese integrali ha una storia ben precisa.

Quando furono inventate si pensò, infatti, di dar loro una forma che rendesse semplice trasportarle.

Ci fu così l'idea di:

  • crearle tonde;
  • con un buco centrale;
  • in modo da poterle inanellare con uno spago annodato agli estremi.

Ciò facilitò sia il trasporto che la conservazione:

  • erano lasciate appese in un luogo fresco per mantenere intatta la loro friabilità.

Ingredienti

Gli ingredienti necessari per la creazione delle frese intergali sono:

  • farina integrale;
  • sale;
  • acqua;
  • lievito madre.

L'utilizzo del "lievito madre" è fondamentale perché è proprio questo tipo di lievito naturale ad assicurare che le frese integrali restino croccanti e friabili come appena sfornate.

Le frese integrali possono essere preparate anche con altri tipi di farina, come:

  • la farina bianca di frumento;
  • la farina di orzo.

Cambierà leggermente la consistenza e il sapore, ma di certo le frese non ti deluderanno qualsiasi sia la farina utilizzata per la preparazione.

Degustazione

Il miglior modo per consumare le frese integrali, infatti, consiste:

  • nell'ammorbidirle appena sotto l'acqua e condirle con pomodori, basilico, olio e sale.

Un gusto fresco per un pranzo leggero, ma gustoso.

Descrizione

Originaria del meridione d'Italia, la "parmigiana" è uno dei piatti più gustosi e saporiti che racchiudono al loro interno tutti i profumi e i migliori prodotti del territorio dello stivale, soprattutto della regione Calabria.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la parmigiana nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Calabria (PAT).

Caratteristiche

Sebbene la sua nascita sia incerta e la paternità ne venga tuttora reclamata da più zone della penisola, la versione calabrese della parmigiana non ha nulla da invidiare alle altre varianti grazie alla qualità dei suoi alimenti.

Realizzata secondo una meticolosa preparazione che si tramanda da generazioni, della parmigiana non potrai non amare le "melanzane" sapientemente cucinate per esaltarne il sapore ad ogni boccone.

La frittura di questo ortaggio tagliato a fette crea:

  • un'irresistibile consistenza capace di soddisfare ogni palato.

La croccantezza unita al sapore delle melanzane rende questo piatto una vera leccornia.

A rendere il tutto più gustoso:

un'abbondante quantità di sugo di pomodoro coltivato al sole della Calabria, impreziosito da un sentore di aglio e basilico per stimolare sia il gusto sia l'olfatto.

Un tempo avresti potuto assaggiare questo piatto cotto direttamente in padella, ora vengono preferiti il forno e una lunga cottura in teglia che permette di insaporire i diversi strati realizzati sovrapponendo le fette di melanzana alternate con il pomodoro.

Prima del secondo dopoguerra, non era comune trovare del formaggio quale il Parmigiano in questo piatto, bensì erano preferiti altri formaggi locali come la mozzarella o la scamorza.

Ingredienti

Gli ingredienti impiegati per la preparazione della parmigiana sono:

  • 1 kg di melanzane;
  • 1 cipolla;
  • 250 g di mozzarella;
  • 70 g di Parmigiano grattugiato;
  • basilico;
  • aglio;
  • olio extravergine d'oliva;
  • olio per friggere q.b.;
  • sale q.b.

Preparazione

Per la preparazione della parmigiana cominciate in questo modo:

  • lavando e asciugando le melanzane;
  • affettate le melanzane per il senso della lunghezza con il coltello, per ottenere delle fette spesse 4-5 mm;
  • man mano disponete le fette all’interno di uno scolapasta e cospargete con un pò di sale grosso;
  • in cima alle melanzane sistemate un piatto con un peso, così le melanzane potranno spurgare dell’acqua di vegetazione che è amarognola ed è nemica del fritto;
  • lasciate così per almeno 1 ora. 

Affettate e tagliate a listarelle la mozzarella, dopodiché ottenete dei cubetti piccolissimi, a questo punto dovrete occuparvi del sugo quindi:

  • in una larga casseruola versate un filo d'olio extravergine d'oliva e rosolate l'aglio;
  • unite la passata di pomodoro e aggiungete anche un po’ d'acqua;
  • regolate di sale lasciate cuocere a fuoco dolce per 45 minuti;
  • a fine cottura aggiungete le foglioline di basilico spezzettandole a mano.

Frittura

Passate alla fase della "frittura" delle melanzane della parmigiana, quindi:

  • mettete a scaldare abbondante olio di semi;
  • sciacquate la porzione di melanzane che friggerete e asciugatela con carta assorbente;
  • immergete poche fette alla volta nell'olio bollente a 170°;
  • dopo 2-3 minuti di cottura scolate su carta assorbente.

In forno

Sporcate con un po' di sugo una pirofila e poi:

  • formate il primo strato disponendo le fette di melanzane in orizzontale;
  • spolverizzate con del Parmigiano e versate dei cubetti di mozzarella;
  • aggiungete ancora un po' di sugo,  il necessario per colorire l’interno;
  • Ripetete il procedimento stavolta sistemando le melanzane in senso verticale.

Sull’ultimo strato della parmigiana versate la restante passata di pomodoro, mozzarella e Parmigiano cuocere  in forno caldo a 200° per 40 minuti.

Varianti

All'interno della parmigiana potresti trovare:

  • uova;
  • provola;
  • anche un ripieno con soppressata e cipolle di tropea.

Descrizione

I "tarallini ai semi di finocchio" calabresi sono dei biscotti croccanti dalla classica forma circolare perfetti per un aperitivo ricco di gusto.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito i tarallini ai semi di finocchio nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Calabria (PAT).

I tarallini, versione ridotta dei "taralli grandi", vengono preparati in tante varianti e con aromi diversi oltre ai semi di finocchio, per esempio li possiamo trovare:

  • al peperoncino;
  • al rosmarino;
  • al sesamo;

e tante altre sono le spezie che possono trasferire il loro gusto all'interno di questi favolosi biscotti salati.

Ingredienti

Gli ingredienti utilizzati nella preparazione dei tarallini ai semi di finocchio sono:

  • semola;
  • vino bianco;
  • olio;
  • sale;
  • semi di finocchio.

Preparazione

Cominciamo con la preparazione dei tarallini ai semi di finocchio, quindi cominciate con:

  • impastare la semola con del vino bianco caldo, aggiungendo olio e sale;
  • i semi di finocchio vanno aggiunti quasi subito, in un quantitativo maggiore o minore in base ai tuoi gusti;
  • l'impasto non prevede alcun tipo di lievito, che priverebbe i tarallini della giusta consistenza, ed una lavorazione di almeno 15 minuti;
  • dopo aver ottenuto un impasto asciutto e sodo, lascialo in un recipiente per una o due ore prima di procedere, in modo che possa assestarsi;
  • dovrai lavorare con piccole quantità di impasto, dando loro prima la forma di un cilindro allungato, da tagliare in pezzi lunghi circa 10 centimetri;
  • ogni pezzo così ottenuto dovrà poi essere unito nelle estremità in modo da ottenere la classica forma a cerchio dei tarallini.

Prima di cuocere in forno i tarallini ai semi di finocchio, gettali per pochi secondi in acqua bollente.

In questo modo la consistenza finale sarà perfetta.

Descrizione

Le "tartine di sanguinaccio", che nel dialetto calabrese vengono chiamate "tratini i sanguinacciu", sono un dolce tipico di questa regione, diffuso soprattutto nel territorio della provincia di Reggio Calabria.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito le tartine di sanguinaccio nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Calabria (PAT).

Origini

Si ha notizia di questo originale dolce calabrese già a partire dal XIX secolo.

Era un dolce che veniva consumato durante i matrimoni e veniva servito su delle cialde che potevano essere zuccherate, fritte, salate o piccanti.

Caratteristiche

Le tartine di sanguinaccio sono un dolce molto particolare e caratteristico in quanto l'ingrediente principale è:

  • il sangue del maiale appena ucciso.

Proprio per la presenza di questo particolare ingrediente, la realizzazione richiede molta attenzione per una buona riuscita del dolce.

La lavorazione del sangue va effettuata quando questo è ancora caldo, dunque subito dopo averlo prelevato dal maiale.

Il sangue va mescolato ininterrottamente per alcuni minuti, in modo tale da impedirne la coagulazione.

Successivamente si deve filtrare per eliminare eventuali impurità.

Concluse queste operazioni preliminari si passa alla preparazione del dolce.

Ingredienti

Gli ingredienti impiegati nella preparazione delle tartine di sanguinaccio sono:

  • sangue di maiale;
  • mosto cotto;
  • zucchero;
  • cacao;
  • cannella;
  • noci;
  • uvetta;
  • pinoli;
  • tartine.

Preparazione

Cominciate con la preparazione delle tartine di sanguinaccio quindi:

  • dopo aver versato il sangue in un recipiente si unisce il mosto cotto, lo zucchero, del cacao e un po' di cannella;
  • questo composto va mescolato lentamente e a lungo, fino a quando non prenderà la consistenza di una crema;
  • si aggiungono poi le mandorle, le noci, l'uvetta e i pinoli.

A questo punto la farcitura è pronta per essere riversata sulle tartine.

Degustazione

Per poter assaporare appieno le sfumature di gusto offerte dalle tartine di sanguinaccio, è necessario consumarle molto fredde. 

Descrizione

La regione Calabria ha una grande tradizione pasticcera per quel che riguarda i biscotti e ci sono alcuni tipi di biscotti, come gli "straccetti" o "straccette", che cambiano molto di zona in zona.

Caratteristiche

Assaggiando gli straccetti a Reggio Calabria ti troverai ad assaporare biscotti friabili e morbidi, ma se chiedi degli straccetti a Scilla scoprirai che qui sono biscotti croccanti e secchi.

Ciò che cambia è il "modo" di prepararli che prevede diverse proporzioni tra gli ingredienti liquidi e quelli secchi.

Ingredienti

Gli ingredienti necessari per la preparazione degli straccetti sono:

  • farina;
  • lievito;
  • zucchero;
  • acqua;
  • mandorle;
  • anice.

Variante

La guarnizione con i "confettini di zucchero colorati" è a discrezione del pasticcere.

Preparazione

Per preparare in casa gli straccetti dovrai:

  • sciogliere lo zucchero in acqua;
  • aggiungere le mandorle intere e l'anice;
  • amalgamare il tutto con la farina, aggiunta man mano per farla assorbire bene;
  • una volta che il composto sia ben compatto, crea dei rettangoli spessi circa quattro centimetri.

Infornali prolungando la cottura per circa 1 ora.

La decorazione con i confettini deve avvenire, nel caso in volessi usarli, prima di infornare i biscotti.

Degustazione

Sia nella loro versione morbida che croccante, gli straccetti sono molto usati nelle case calabresi come biscotti da colazione perché inzuppati nel latte o nel caffè sono deliziosi.

Gli amanti degli straccetti, li considerano perfetti anche da consumare a fine pasto per addolcirsi il palato magari sorseggiando contemporaneamente un buon liquore.

Descrizione

Le "melanzane ripiene", o come sono chiamate in dialetto le "mulingiani chini", rappresentano uno di quei piatti della tradizione popolare contadina che con poco elaborava piatti dal gusto ricco.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito le melanzane ripiene nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Calabria (PAT).

Caratteristiche

Pane raffermo e pecorino, che sono gli ingredienti immancabili della ricetta, non erano mai assenti neanche nelle case più povere e questo rendeva le melanzane ripiene un ottimo modo per mangiare un piatto ricco di sapore.

In base alla zona della Calabria in cui andrai a chiedere troverai ricette in parte diverse, alcuni le preparano senza carne, alcuni con la carne al sugo, altri senza sugo.

C'è una sola certezze, le melanzane ripiene calabresi sono una bontà!

Ingredienti

Gli ingredienti necessari per la preparazione delle melanzane ripiene sono:

  • melanzane;
  • pane raffermo;
  • pecorino grattugiato;
  • basilico;
  • olio;
  • aglio;
  • uova;
  • sale.

Preparazione

Per preparare le melanzane ripiene prima di tutto devi:

  • far cuocere le melanzane tagliate in due per il lato lungo in acqua bollente per appena cinque minuti;
  • scolarle e farle raffreddare;
  • procedi estraendo la maggior parte della polpa, che userai per comporre il ripieno;
  • la polpa strizzata va unita al pane raffermo precedentemente ammorbidito in acqua fredda, le uova, il pecorino, l'aglio tritato, il basilico ed il sale.

Preparato il composto, puoi procedere a riempire ogni melanzane.

La cottura in passato era fatta nei forni a legna, oggi vengono fritte in olio di oliva.

Descrizione

Le "uova strapazzate con pomodoro", ricetta tipica calabrese anche nota sotto la denominazione di "sursuminata".

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito le uova strapazzate con pomodoro nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Calabria (PAT).

Ingredienti

Gli ingredienti necessari per la preparazione delle uova strapazzate con pomodoro sono:

  • uova biologiche da allevamento a terra;
  • salsa di pomodoro (realizzata in casa con dei pomodori rossi e maturi);
  • olio extravergine di oliva;
  • aglio,
  • origano,
  • sale;
  • pepe.

Preparazione

Per cominciare con la preparazione delle uova strapazzate con pomodoro dovrai:

  • prendere una padella dai bordi alti e mettere a soffriggere due cucchiai di olio extravergine di oliva e uno spicchio di aglio, anche in camicia se preferisci;
  • non appena l'aglio comincia a dorarsi leggermente aggiungi immediatamente i pomodori tagliati a cubetti grossolanamente;
  • aggiusta di sale e pepe e quando i pomodori avranno raggiunto la consistenza di una salsa densa e corposa;
  • a questo punto potrai aggiungere le uova precedentemente sbattute con una frusta.

Calcola almeno un uovo per commensale, oppure regolati in base all'appetito.

Mescola fino a che le uova si rapprendano e se ti piace aggiungi una spolverata di origano.

Degustazione

Servi le uova strapazzate con pomodoro su un piatto fondo dove ai lati avrai posizionato due fette di pane di segale cotto a legno.

Accompagna con vino rosso.

Descrizione

Il "pane di Pellegrina" è un prodotto da forno che nasce dalla sapiente arte della panificazione tramandata di generazione in generazione nel comune di Pellegrina, frazione del comune di Bagnara Calabra nella provincia di Reggio Calabria.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito il pane di Pellegrina nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Calabria (PAT).

Caratteristiche

Il pane di Pellegrina è talmente rinomato che ha ottenuto l'importante riconoscimento della Denominazione Comunale di Origine.

Si presenta:

  • a forma di filoncino allungato;
  • è prodotto con farina di frumento tenero proveniente da campi di cereali coltivati biologicamente;
  • a seconda della forma ha un peso che può oscillare tra 0.5 kg e 2 kg.

L'impasto del pane di Pellegrina si presenta consistente e compatto!

Nel momento in cui le forme di pane vengono adagiate sul piano di un forno rigorosamente a legna, si compie una magia secolare che deriva da una tradizione contadina resistente alle incursioni della modernità regalando:

  • un pane rustico;
  • dal sapore antico;
  • dall'alveolatura irregolare color avorio;
  • dalla crosta croccante;
  • dalla mollica morbida e soffice.

Ingredienti

Gli ingredienti impiegati per la preparazione del pane di Pellegrina sono:

  • farina di frumento naturale;
  • acqua;
  • sale;
  • lievito naturale.

Banditi lieviti artificiali e additivi che potrebbero alterarne le caratteristiche in fatto di sapore e profumo.

Lavorazione

Per preparare il pane di Pellegrina, occorre:

  • lavorare a mano la farina 00 e la cranza (cruschello);
  • si aggiunge l'acqua, il sale ed infine il lievito;
  • si lavora il tutto e si lascia "lievitare";
  • si cuoce poi in un forno a legna.

Degustazione

Provate il pane di Pellegrina son il Pesantono, il tipico tonno sott'olio calabrese o semplicemente condendolo con pomodoro cherry, olio, sale, origano e un pizzico di pepe.

Ottimo anche per farcire delle bruschette con affettati del territorio come il prosciutto crudo di San Lorenzo Bellizzi.

Uno degli appuntamenti più attesi in zona è la Sagra del Pane di Pellegrina che si svolge tutti gli anni il 9 di agosto.

Descrizioni

In Calabria le "paste con lo zucchero" o "ciambelline di patate fritte", sono conosciute e chiamate in gergo regionale "cuddrurieddri" o "cullurielli", in quanto la loro forma ricorda vagamente una corona.

Certificazioni

Tale prodotto alimentare è un dolce molto apprezzato oltre che dai calabresi anche da tutte le persone che hanno avuto la fortuna di poterlo assaggiare, perché il sapore particolareggiato dell’impasto lo rende assolutamente delizioso.

Caratteristiche

La peculiarità di queste paste dal sapore gradevole, è quella di essere realizzate con ingredienti originali del territorio come:

  • la farina di grano tenero;
  • le patate;
  • zucchero in grani.

Questa ricetta vede i suoi natali in tempi remoti, quando si aveva cura dei prodotti della terra e si cercava di valorizzare quello che si possedeva e, ancora oggi, è uno dei dolcetti più amati sia dai grandi sia dai piccini.

Ingredienti

Gli ingredienti necessari per la preparazione delle paste con lo zucchero sono:

  • 1 kg di farina 00;
  • 350/400 g di patate lesse;
  • 13 g di lievito di birra;
  • 15 g di sale;
  • 1 cucchiaino di zucchero;
  • acqua (circa 450 ml);
  • olio di semi per friggere.

Preparazione

Cominciate con la preparazione delle paste con lo zucchero, quindi:

  • lavate, sbucciate e lessate le patate;
  • schiacciatele con lo schiacciapatate;
  • lasciate le patate schiacciate così come cadono e senza mescolarle;
  • distribuite la farina a fontana su una spianatoia;
  • aggiungete le patate;
  • fate sciogliere il lievito di birra in una parte di acqua prelevata dalla quantità totale col sale e lo zucchero;
  • iniziate a mescolare, aggiungendo l'acqua poco per volta fino a raggiungere una consistenza morbida e proseguite impastando con le mani fino ad ottenere un composto omogeneo e liscio;
  • riponete l’impasto in una ciotola capiente leggermente infarinata, praticate un taglio a croce.

Coprite la ciotola con un canovaccio di cotone o lino ed avvolgete il tutto in una coperta.

Ponete la ciotola ricoperta a riposare in un luogo caldo e privo di correnti fino al raddoppio (circa 2 o 3 ore).

Una volta raddoppiato il volume, riprendete l’impasto e formate dei piccoli panetti prelevandone circa 100/150 gr.

Lavorate nuovamente l'impasto sulla spianatoia infarinata e poi:

  • riponete i panetti a lievitare ancora per un’altra ora sulla spianatoia, sempre coperti da un canovaccio e poi dalla coperta, facendo attenzione a non appesantire troppo per non schiacciare i panetti;
  • mettete a scaldare l’olio in una padella capiente e profonda;
  • prendete i panetti e praticate un buco al centro con pollice e indice di entrambe le mani;
  • tuffateli nell’olio delicatamente;
  • fate dorare da un lato (ci vorrà pochissimo tempo se l’olio è ben caldo), poi girate e fate dorare dall’altro;
  • sollevate con una schiumarola ed adagiate le paste su carta assorbente.

Degustazione

Le paste con lo zucchero grazie al loro sapore piacevolmente delicato, all'essenza tenue e all'aspetto ghiotto, sono una portata irrinunciabile se hai degli ospiti in casa.

La morbidezza naturale dell'impasto poi, unita all'aroma dolce emanato dalle patate riesce a rendere questo dolce una merenda sfiziosa e perfetta da gustare in compagnia, magari accompagnandolo con una bevanda calda come il caffè, il thè o un salutare bicchiere di latte.

Inoltre, se deciderai di realizzare le paste con lo zucchero, potrai mostrare le tue competenze culinarie, perché il loro sapore avvolgente e aromatizzato è superato solo dall’estetica che risulterà talmente invitante da somigliare a quella dei maestri pasticcieri.

Pagina 1 di 3

I&T Srl Innovativa

P.IVA 09780790961
CF 09780790961
Via Vertoiba 2, - 20137 Milano

Sistemi di Pagamento

 MasterCard  PayPal  Sepa Visa 

 

Seo by @enitto