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Descrizione

Le "melanzane ripiene", o come sono chiamate in dialetto le "mulingiani chini", rappresentano uno di quei piatti della tradizione popolare contadina che con poco elaborava piatti dal gusto ricco.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito le melanzane ripiene nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Calabria (PAT).

Caratteristiche

Pane raffermo e pecorino, che sono gli ingredienti immancabili della ricetta, non erano mai assenti neanche nelle case più povere e questo rendeva le melanzane ripiene un ottimo modo per mangiare un piatto ricco di sapore.

In base alla zona della Calabria in cui andrai a chiedere troverai ricette in parte diverse, alcuni le preparano senza carne, alcuni con la carne al sugo, altri senza sugo.

C'è una sola certezze, le melanzane ripiene calabresi sono una bontà!

Ingredienti

Gli ingredienti necessari per la preparazione delle melanzane ripiene sono:

  • melanzane;
  • pane raffermo;
  • pecorino grattugiato;
  • basilico;
  • olio;
  • aglio;
  • uova;
  • sale.

Preparazione

Per preparare le melanzane ripiene prima di tutto devi:

  • far cuocere le melanzane tagliate in due per il lato lungo in acqua bollente per appena cinque minuti;
  • scolarle e farle raffreddare;
  • procedi estraendo la maggior parte della polpa, che userai per comporre il ripieno;
  • la polpa strizzata va unita al pane raffermo precedentemente ammorbidito in acqua fredda, le uova, il pecorino, l'aglio tritato, il basilico ed il sale.

Preparato il composto, puoi procedere a riempire ogni melanzane.

La cottura in passato era fatta nei forni a legna, oggi vengono fritte in olio di oliva.

Descrizione

Le "uova strapazzate con pomodoro", ricetta tipica calabrese anche nota sotto la denominazione di "sursuminata".

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito le uova strapazzate con pomodoro nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Calabria (PAT).

Ingredienti

Gli ingredienti necessari per la preparazione delle uova strapazzate con pomodoro sono:

  • uova biologiche da allevamento a terra;
  • salsa di pomodoro (realizzata in casa con dei pomodori rossi e maturi);
  • olio extravergine di oliva;
  • aglio,
  • origano,
  • sale;
  • pepe.

Preparazione

Per cominciare con la preparazione delle uova strapazzate con pomodoro dovrai:

  • prendere una padella dai bordi alti e mettere a soffriggere due cucchiai di olio extravergine di oliva e uno spicchio di aglio, anche in camicia se preferisci;
  • non appena l'aglio comincia a dorarsi leggermente aggiungi immediatamente i pomodori tagliati a cubetti grossolanamente;
  • aggiusta di sale e pepe e quando i pomodori avranno raggiunto la consistenza di una salsa densa e corposa;
  • a questo punto potrai aggiungere le uova precedentemente sbattute con una frusta.

Calcola almeno un uovo per commensale, oppure regolati in base all'appetito.

Mescola fino a che le uova si rapprendano e se ti piace aggiungi una spolverata di origano.

Degustazione

Servi le uova strapazzate con pomodoro su un piatto fondo dove ai lati avrai posizionato due fette di pane di segale cotto a legno.

Accompagna con vino rosso.

Descrizione

Il "pane di Pellegrina" è un prodotto da forno che nasce dalla sapiente arte della panificazione tramandata di generazione in generazione nel comune di Pellegrina, frazione del comune di Bagnara Calabra nella provincia di Reggio Calabria.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito il pane di Pellegrina nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Calabria (PAT).

Caratteristiche

Il pane di Pellegrina è talmente rinomato che ha ottenuto l'importante riconoscimento della Denominazione Comunale di Origine.

Si presenta:

  • a forma di filoncino allungato;
  • è prodotto con farina di frumento tenero proveniente da campi di cereali coltivati biologicamente;
  • a seconda della forma ha un peso che può oscillare tra 0.5 kg e 2 kg.

L'impasto del pane di Pellegrina si presenta consistente e compatto!

Nel momento in cui le forme di pane vengono adagiate sul piano di un forno rigorosamente a legna, si compie una magia secolare che deriva da una tradizione contadina resistente alle incursioni della modernità regalando:

  • un pane rustico;
  • dal sapore antico;
  • dall'alveolatura irregolare color avorio;
  • dalla crosta croccante;
  • dalla mollica morbida e soffice.

Ingredienti

Gli ingredienti impiegati per la preparazione del pane di Pellegrina sono:

  • farina di frumento naturale;
  • acqua;
  • sale;
  • lievito naturale.

Banditi lieviti artificiali e additivi che potrebbero alterarne le caratteristiche in fatto di sapore e profumo.

Lavorazione

Per preparare il pane di Pellegrina, occorre:

  • lavorare a mano la farina 00 e la cranza (cruschello);
  • si aggiunge l'acqua, il sale ed infine il lievito;
  • si lavora il tutto e si lascia "lievitare";
  • si cuoce poi in un forno a legna.

Degustazione

Provate il pane di Pellegrina son il Pesantono, il tipico tonno sott'olio calabrese o semplicemente condendolo con pomodoro cherry, olio, sale, origano e un pizzico di pepe.

Ottimo anche per farcire delle bruschette con affettati del territorio come il prosciutto crudo di San Lorenzo Bellizzi.

Uno degli appuntamenti più attesi in zona è la Sagra del Pane di Pellegrina che si svolge tutti gli anni il 9 di agosto.

Descrizioni

In Calabria le "paste con lo zucchero" o "ciambelline di patate fritte", sono conosciute e chiamate in gergo regionale "cuddrurieddri" o "cullurielli", in quanto la loro forma ricorda vagamente una corona.

Certificazioni

Tale prodotto alimentare è un dolce molto apprezzato oltre che dai calabresi anche da tutte le persone che hanno avuto la fortuna di poterlo assaggiare, perché il sapore particolareggiato dell’impasto lo rende assolutamente delizioso.

Caratteristiche

La peculiarità di queste paste dal sapore gradevole, è quella di essere realizzate con ingredienti originali del territorio come:

  • la farina di grano tenero;
  • le patate;
  • zucchero in grani.

Questa ricetta vede i suoi natali in tempi remoti, quando si aveva cura dei prodotti della terra e si cercava di valorizzare quello che si possedeva e, ancora oggi, è uno dei dolcetti più amati sia dai grandi sia dai piccini.

Ingredienti

Gli ingredienti necessari per la preparazione delle paste con lo zucchero sono:

  • 1 kg di farina 00;
  • 350/400 g di patate lesse;
  • 13 g di lievito di birra;
  • 15 g di sale;
  • 1 cucchiaino di zucchero;
  • acqua (circa 450 ml);
  • olio di semi per friggere.

Preparazione

Cominciate con la preparazione delle paste con lo zucchero, quindi:

  • lavate, sbucciate e lessate le patate;
  • schiacciatele con lo schiacciapatate;
  • lasciate le patate schiacciate così come cadono e senza mescolarle;
  • distribuite la farina a fontana su una spianatoia;
  • aggiungete le patate;
  • fate sciogliere il lievito di birra in una parte di acqua prelevata dalla quantità totale col sale e lo zucchero;
  • iniziate a mescolare, aggiungendo l'acqua poco per volta fino a raggiungere una consistenza morbida e proseguite impastando con le mani fino ad ottenere un composto omogeneo e liscio;
  • riponete l’impasto in una ciotola capiente leggermente infarinata, praticate un taglio a croce.

Coprite la ciotola con un canovaccio di cotone o lino ed avvolgete il tutto in una coperta.

Ponete la ciotola ricoperta a riposare in un luogo caldo e privo di correnti fino al raddoppio (circa 2 o 3 ore).

Una volta raddoppiato il volume, riprendete l’impasto e formate dei piccoli panetti prelevandone circa 100/150 gr.

Lavorate nuovamente l'impasto sulla spianatoia infarinata e poi:

  • riponete i panetti a lievitare ancora per un’altra ora sulla spianatoia, sempre coperti da un canovaccio e poi dalla coperta, facendo attenzione a non appesantire troppo per non schiacciare i panetti;
  • mettete a scaldare l’olio in una padella capiente e profonda;
  • prendete i panetti e praticate un buco al centro con pollice e indice di entrambe le mani;
  • tuffateli nell’olio delicatamente;
  • fate dorare da un lato (ci vorrà pochissimo tempo se l’olio è ben caldo), poi girate e fate dorare dall’altro;
  • sollevate con una schiumarola ed adagiate le paste su carta assorbente.

Degustazione

Le paste con lo zucchero grazie al loro sapore piacevolmente delicato, all'essenza tenue e all'aspetto ghiotto, sono una portata irrinunciabile se hai degli ospiti in casa.

La morbidezza naturale dell'impasto poi, unita all'aroma dolce emanato dalle patate riesce a rendere questo dolce una merenda sfiziosa e perfetta da gustare in compagnia, magari accompagnandolo con una bevanda calda come il caffè, il thè o un salutare bicchiere di latte.

Inoltre, se deciderai di realizzare le paste con lo zucchero, potrai mostrare le tue competenze culinarie, perché il loro sapore avvolgente e aromatizzato è superato solo dall’estetica che risulterà talmente invitante da somigliare a quella dei maestri pasticcieri.

Descrizione

La "pignolata con glassa bianca e al cioccolato" è un dessert tipico della zona di Reggio Calabria e di Messina molto rinomato, tanto è vero che grazie al suo sapore succulento è diventato famoso sia nel resto d’Italia sia nel mondo.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la pignolata con glassa bianca e al cioccolato nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Calabria (PAT).

Origini

La ricetta originale, nata per festeggiare il Carnevale, prevedeva:

una collinetta di dadini o meglio definite pigne di piccole e medie dimensioni croccanti fuori, morbide all’interno e ricoperte da una pioggia di miele d’api.

Con il passare degli anni si è "arricchita", sostituendo il miele con una glassa bianca al limone e una glassa scura al cioccolato (preferibilmente fondente), e aromatizzate con liquore al limoncello o bergamotto.

Nella nuova versione le due glasse vengono utilizzate contemporaneamente e questo fa sì che la piramide dai contorni frastagliati sia divisa in due parti, creando la colorazione tipica in stile bianco e nero.

Ingredienti

Gli ingredienti impiegati per la preparazione della "pignolata" sono:

  • 450 g di farina 00;
  • 50 g di zucchero;
  • 4 uova;
  • 3 tuorli;
  • 20 ml di alcool;
  • 30 g di burro;
  • olio di arachidi o di strutto q.b.;
  • 2 cucchiai di limoncello.

Invece, gli ingredienti per la preparazione della "glassa al cioccolato" sono:

  • 150 g di zucchero a velo;
  • 200 ml di acqua;
  • 150 g di cacao amaro;
  • 3 cucchiai di limoncello;
  • 20 g di burro;
  • aroma alla vaniglia.

Infine, gli ingredienti utilizzati per la preparazione della "glassa bianca" sono:

  • 150 g di zucchero a velo;
  • succo di mezzo limone;
  • 2 albumi montati a neve
  • buccia grattugiata di 1 limone;
  • 2 cucchiai di limoncello.

Preparazione pignolata

Pre la preparazione della pignolata con glassa bianca e al cioccolato cominciate così:

  • montate a neve 4 albumi a temperatura ambiente e metteteli da parte;
  • in un'altra ciotola montate con gran energia i tuorli, lo zucchero, il burro morbido, il limoncello, l'alcool, poco per volta la farina ed infine gli albumi precedentemente montati;
  • continuate a impastare il tutto fino ad ottenere un composto omogeneo che tenderà a staccarsi dalle pareti della planetaria;
  • su una spianatoia, stendete l'impasto e create dei bastoncini sottili di circa 7/10 mm;
  • ogni bastoncino dovrete tagliarlo in tocchetti lunghi 2 cm.

Nel frattempo munitevi di una pentola a bordi alti, mettete dell'olio per friggere e portatelo in temperatura.

Pian piano fate friggere i tocchetti di impasto avendo cura di girarli e saranno pronti nel momento in cui si "gonfieranno" e "doreranno".

Toglieteli dalla pentola e fateli scolare dal grasso in eccesso su della carta assorbente.

Preparazione glassa al cioccolato

Partiamo con la preparazione della glassa al cioccolato della pignolata con glassa bianca e al cioccolato, quindi:

  • prendete un pentolino e a fiamma molto bassa fate sciogliere il burro;
  • poco per volta unite lo zucchero a velo, la vaniglia, il cacao amaro setacciato, il limoncello e l'acqua che dovrete versare fino ad ottenere la giusta "densità";
  • toglietela dal fuoco, lasciate intiepidire e aggiungete "metà" della pignolata che avete preparato;
  • procedete amalgamando bene la glassa al cioccolato con la pignolata.

Preparazione glassa al limone

Prendete un altro pentolino e seguite queste altre istruzioni:

  • versate lo zucchero a velo con la buccia del limone grattugiata;
  • fate andare a fiamma bassa e aspettate che il composto diventi "filante" ;
  • a questo punto versatelo in una terrina e aggiungete poco per volta gli albumi montati a neve;
  • continuate a mescolare e nel frattempo unite il limoncello e il succo di limone fino ad ottenere un una glassa morbida e bianca.

Versate la metà avanzata della pignolata e amalgamare accuratamente. 

Composizione

Siamo alla fase di "impiattamento", pertanto prendete le "due metà" di pignolata bianca e nera e disponetele su un piatto da portata l'una accanto all'altra, così formerete un "montagnetta bicolore".

Suggerimento, prima di servire la pignolata con glassa bianca e al cioccolato attendete almeno un'ora al fine di far asciugare la "composizione"!

Proprietà organolettiche

La pignolata con glassa bianca e al cioccolato ha:

  • un sapore fresco e corposo;
  • un'estetica invitante e golosa.

L'unione di questi elementi accentuano la sua appetibilità.

L’aspetto bicolore e lucente della pignolata con glassa bianca e al cioccolato fa risaltare la forma in rilievo, mentre il profumo e il sapore conquistano sin da subito con la loro tipicità.

Per questa ragione la pignolata con glassa bianca e al cioccolato viene adoperata durante le cene e i pranzi importanti e d'interesse.

Quindi, se vuoi sbalordire i tuoi ospiti con un dolce spettacolare sia nell’aspetto sia nel sapore, scegli di preparare la pignolata con glassa bianca e al cioccolato e conquistali mostrando loro le tue doti da pasticciere!

Descrizione

Arriva dalla provincia di Cosenza una delle tentazioni più "dolci" della pasticceria artigianale della Calabria, si tratta dei "fichi ricoperti al cioccolato".

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito i fichi ricoperti al cioccolato nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Calabria (PAT).

Caratteristiche

È una specialità che viene preparata prima di tutto in casa, per ingolosire grandi e bambini durante le feste.

Il fico è molto diffuso nelle calde terre di Calabria, soprattutto del cosentino dove la produzione del frutto essiccato gode della tutela della Denominazione di Origine Protetta "fico di Cosenza".

Ed è proprio dal frutto essiccato che da generazioni si parte per la preparazione casalinga dei fichi ricoperti al cioccolato.

Ingredienti

Gli ingredienti necessari per la creazione dei fichi ricoperti al cioccolato sono:

  • fichi secchi;
  • mandorle sgusciate;
  • gherigli di noce;
  • cioccolato fondente;
  • granella di mandorle e pistacchi.

Preparazione

I fichi secchi vengono prima di tutto aperti a metà, poi:

  • vengono riempiti con una mandorla sgusciata o con un gheriglio di noce e le due parti richiuse su sè stesse;
  • a questo punto il fico, con all'interno la sua sorpresa, viene immerso in cioccolato fondente precedentemente scaldato a bagnomaria;
  • dopo essere stato abbondantemente ricoperto di cioccolato, il fico viene passato in granella di mandorle e pistacchi, che funge da guarnizione, e lasciato ad asciugare al fresco su fogli di carta oleata;
  • una volta che il cioccolato si è solidificato i fichi sono pronti da gustare, e possono essere conservati in barattoli di vetro o in scatole di latta ricoperte di carta oleata.

Una variante di questa ricetta prevede che:

  • i fichi vengano macerati nel rum prima di essere ricoperti di cioccolato.

I fichi coperti di cioccolato restano un prodotto tipico da preparare in famiglia, ma vengono anche proposti da aziende, artigianali e di pasticceria, particolarmente orientate alla commercializzazione di prodotti tipici cosentini.

Descrizione

Parlando di pasticceria tradizionale calabrese non si può non pensare alla "pasta di mandorle al bergamotto".

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la pasta di mandorla al bergamotto nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Calabria (PAT).

Caratteristiche

Questa preparazione pasticcera racchiude davvero in sè sapori e profumi autentici della provincia di Reggio Calabria.

La pasta di mandorla al bergamotto si usa principalmente per confezionare dei piccoli dolcetti dalla crosticina croccante e il cuore tenero, che vengono solitamente guarniti con:

  • una ciliegia candita o una mandorla intera.

Ingredienti

Gli ingredienti necessari per la preparzione della pasta di mandorla al bergamotto sono:

  • albumi;
  • zucchero;
  • miele;
  • mandorle sgusciate;
  • essenza al bergamotto.

Preparazione

Le mandorle vengono:

  • tritate finemente con lo zucchero;
  • trasformate in una farina da impastare con agli altri ingredienti;
  • all’impasto base, i pasticceri calabri, a seconda dell’estro, aggiungo aromi diversi che danno al prodotto finito un tocco davvero unico.

Una degli abbinamenti più riusciti si ha, appunto, con:

  • "l'essenza di bergamotto".

Caratteristiche

Il "bergamotto" è un agrume la cui produzione è particolarmente concentrata nella zona di Reggio Calabria.

Il bergamotto ha:

  • un sapore amaro;
  • con un profumo intenso;
  • la sua essenza, non a caso, viene largamente usata in cosmetica.

Anche in pasticceria, però, l’aroma inconfondibile del bergamotto si è sempre conquistato un posto d’onore, anche nelle ricette di più antica tradizione.

Origini

Fonti scritte narrano della presenza di:

  • "confetti al bergamotto" e "bergamotto candito" in banchetti del Settecento.

Non c'è da stupirsi, quindi, se ancora oggi i dolcetti di pasta di mandorle al bergamotto non possono assolutamente mancare in occasione delle feste più tradizionali.

Descrizione

La "pignolata al miele", che in dialetto prende il nome di "napiteddhi", è un dolce tipico della gastronomia calabrese tradizonalmente preparato durante il periodo delle feste di Natale e di Carnevale.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la pignolata al miele nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Calabria (PAT).

Caratteristiche

Diffuso soprattutto nella provincia di Reggio Calabria, fa la sua comparsa anche nella Sicilia orientale e in Campania, dove è conosciuto con il nome di "struffoli".

La pignolata al miele è formata da:

  • palline di pasta fritte;
  • passate nel miele;
  • disposte in forme di "pigna", da cui il nome di pignolata.

Ricoperta di confettini o codette di zucchero colorate, porta un tocco di allegria alle tavole delle feste.

Ingredienti

Gli ingredienti necessari per la preparazione della pignolata al miele sono:

  • 500 g di farina;
  • 3 uova;
  • 200 g di zucchero;
  • mezza bustina di lievito per dolci;
  • un cucchiaino di vanillina;
  • buccia di 1 limone grattugiata;
  • 100 g di strutto o burro;
  • miele;
  • confettini colorati.

Preparazione

Comincia con la lavorazione della pignolata al miele quindi:

  • disponi su una spianatoia, a fontana la farina, lo zucchero, mezza bustina di lievito per dolci, un cucchiaino di vanillina, la buccia grattugiata di un limone, lo strutto o il burro;
  • al centro sguscia 3 uova e comincia a impastare;
  • ottieni un composto elastico e omogeneo;
  • formerai un panetto che farai riposare per circa mezz'ora, coperto da un tovagliolo.

Trascorso questo tempo, dovrai:

  • staccare dall'impasto dei pezzi e forma dei lunghi cilindri, dello spessore di un dito;
  • con l'aiuto di un coltello taglia i cilindri in tanti pezzettini della grandezza di un paio di centimetri;
  • friggili per alcuni minuti in olio di semi ben caldo.

Quando saranno dorati tirali su e mettili ad asciugare su carta assorbente.

Intanto scalda il miele e versalo in una ciotola insieme ai napiteddhi fritti.

Decorazioni

Quando saranno ricoperti di miele disponili a forma di "cono" su un vassoio e decorali con:

  • confettini colorati;
  • codette di zucchero;
  • canditi.

Descrizione

"Laganelle e ciciri" è un primo piatto tipico della tradizione calabrese.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito laganelle e ciciri nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Calabria (PAT).

Tradizioni

Tecnicamente si tratta di una delle tante varianti di un piatto decisamente diffuso in tutto il Sud-Italia, ovvero:

  • pasta e ceci.

In Calabria viene realizzata con questa tipologia di pasta, chiamata appunto "lagana" o "laganella" e molto simile a delle "tagliatelle".

Le versioni conosciute di questa preparazione sono "molteplici".

Molti la fanno col pomodoro, altri invece in bianco.

Alcuni usano:

  • l'olio d'oliva al posto dello strutto oppure aggiungono pancetta e lardo per dare sapore al piatto.

Qualsiasi siano gli ingredienti scelti per completare la ricetta, tieni presente che il risultato finale sarà un richiamo alla "povera tradizione contadina" con un piatto invernale caldo e gustoso.

Preparazione

Per la ricetta originale di laganelle e ciciri, anche la pasta deve essere fatta in casa!

Le laganelle si preparano con:

  • acqua e farina e si realizzano come delle normali tagliatelle.

Per quanto riguarda il condimento a base di "ceci", dovrete iniziare da:

  • un soffritto a base di aglio e cipolla.

Aggiungere:

  • un peperoncino piccante fresco a rondelle e delle striscioline di lardo (o pancetta).

Aggiungi i ceci scolati dopo averli fatti bollire separatamente per il tempo necessario alla cottura e falli insaporire.

Successivamente schiaccia una parte dei ceci con una forchetta per ottenere una cremina.

Cuoci le laganelle in acqua salata e scola la pasta al dente, quindi versala nella padella e mescola con il condimento.

Ingredienti

Gli ingredienti necessari per la preparazione di laganelle e ciciri sono:

  • acqua;
  • farina;
  • aglio;
  • cipolla;
  • peperoncino;
  • lardo;
  • ceci.

Degustazione

Laganelle e ciciri  è un piatto che va servito ancora caldo, magari in delle ciotole di "terracotta".

Descrizione

I "pomodori secchi sott'olio" sono un alimento di antica tradizione calabrese.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito i pomodori secchi sott'olio nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Calabria (PAT).

Tradizioni 

La Calabria è la maggior produttrice di pomodori secchi in Italia, prima della Puglia e della Sicilia.

Nella tradizione artigianale calabrese i pomodori secchi sott'olio vengono conservati in vasi di vetro a chiusura ermetica, coperti di olio extravergine di oliva e guarniti con diversi sapori e spezie.

Ingredienti

  • pomodori essiccati;
  • acqua;
  • aceto;
  • aglio;
  • capperi dissalati;
  • peperoncino fresco;
  • basilico;
  • olio extravergine.

Preparazione

  • Si parte dal pomodoro essiccato al sole o negli appositi essiccatori (o in forno a bassa temperatura), che viene fatto ammollare per qualche minuto in una soluzione di acqua e aceto, portata ad ebollizione, perché si reidrati e si pulisca dal sale in eccesso.
  • I pomodori poi vanno asciugati accuratamente e disposti in vasi di vetro precedentemente sterilizzati.
  • Nella tradizione calabra i pomodori secchi sott'olio vengono guarniti con aglio, capperi dissalati, peperoncino fresco, e basilico.
  • Il tutto viene coperto di olio di oliva extravergine.
  • Una volta riempiti e chiusi i barattoli devono subire una breve pastorizzazione.
  • Il prodotto così confezionato si conserva per una durata anche di un anno ma una volta aperto va conservato in frigo e consumato nel giro di qualche giorno.

Degustazione

Sono tanti i modi per consumare i pomodori secchi sott'olio.

Possono essere serviti come:

  • antipasto magari su un crostino di pane casereccio;
  • usati per guarnire piatti tipicamente mediterranei come la caprese;
  • per insaporire ricette, minestroni e insalate di paste.

Descrizione

La Calabria è nota per le sue bellissime coste e per il suo mare limpido e meraviglioso, invidiato da tutto il mondo e in grado di attirare ogni anno migliaia di turisti che desiderano bagnarsi nelle sue acque.

Caratteristiche

Uno dei pregi dell'essere una regione che da quasi completamente sul mare, è la grande varietà di piatti di pesce fresco che la cultura gastronomica locale offre.

Tra questi, troviamo il delizioso "pesce spada alla ghiotta", detto anche "pisci spada a gghiotta".

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito il pesce spada alla ghiotta nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Calabria (PAT).

Folklore

Questo piatto deve la "propria tipicità" non tanto alla presenza del pesce spada, tipico della zona, ma alla valenza della tradizionale pesca di quest'esemplare, effettuata con le "spatare", tipiche imbarcazioni guidate in modo suggestivo dai pescatori e divenuta un vero e proprio elemento culturale.

In questa ricetta il pesce spada è cotto in padella assieme a ingredienti dal sapore intenso:

  • olive nere (verdi secondo alcune varianti);
  • capperi;
  • peperoncino;
  • pelati;
  • sale e pepe nero.

Il connubio di sapori di terra e di mare che si va a creare, rende questo piatto una sorta di emblema della cucina calabrese.

L'importanza folkloristica della pesca del pesce spada e il diffuso utilizzo di questo gustoso pesce, sono tanto radicate nella cultura calabrese da aver dato vita a Bagnara Calabra e a Scilla alla "Sagra del pesce spada", rispettivamente a Luglio e ad Agosto.

Ingredienti: 

Gli ingredienti indispensabili per la preparazione del pesce spada alla ghiotta sono:

  • 300 g di pesce;
  • 2 cucchiai di olio extravergine d'oliva;
  • 200 g di patata;
  • pomodoro pelati q.b.;
  • olive nere;
  • 1 cucchiaio di capperi sotto sale;
  • 1 peperoncino piccante;
  • basilico q.b.;
  • sale q.b.;
  • pepe q.b.

Preparazione

Cominciate con la preparazione del pesce spada alla ghiotta, quindi:

  • rosolate mezza cipolla trita con abbondante olio extravergine di oliva;
  • aggiungete le olive nere, i capperi, i pomodori pelati, peperoncino, sale e pepe;
  • fate cuocere per 20 minuti;
  • aggiungete 2 fettine di pesce spada e fate cuocere per 5 minuti;
  • intanto lessate le patate, sbucciatele e tagliatele a fette.

Al pesce spada aggiungete il basilico trito.

Infine amalgamate bene e servire.

Descrizione

Il "riso di magro" è un primo tradizionale della cucina calabrese molto radicata all' interno della cultura gastronomica della regione.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito il riso di magro nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Calabria (PAT).

Preparazione

È un piatto abbastanza povero, perfetto per chi sta cercando di seguire una "dieta dimagrante", poiché è molto leggero e povero di calorie, tanto che sono state provate varianti anche senza olio ottenendo risultati più che soddisfacenti.

Mettere a bollire il pesce con le varie verdure, ovvero:

  • sedano;
  • carote;
  • aglio.

Successivamente bisogna togliere la lisca del pesce e passarlo in un setaccio insieme alle verdure, ricordando bene di conservare l'acqua in cui sono state cotte poiché si viene a creare una specie di brodo.

In un'altra pentola, invece, bisogna far soffriggere della cipolla tritata a cui poi si aggiungerà il riso.

Infine aggiungere il pesce e le verdure setacciate in precedenza;

  • sfumare con un po' di vino;
  • lasciare che cuocia a fuoco lento aggiungendo lentamente ed un poco alla volta il brodo precedentemente preparato.

Ingredienti

  • pesce;
  • sedano;
  • carote;
  • aglio;
  • riso;
  • cipolla;
  • vino.

Origini

Il riso di magro è un piatto molto antico, abbiamo testimonianze di questa pietanza già a partire dal 1847 tramite un libro di Edward Lear, è quindi fortemente radicato nella cultura calabrese.

Inizialmente era preparato con il "grano" e solo successivamente questo è stato sostituito dal "riso".

È un piatto che ricorda molto la "paella spagnola" in molti aspetti, infatti, ancora oggi, non si sa se è la paella spagnola ad aver copiato il riso di magro o viceversa.

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