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REGIONE: Puglia
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Dolci

Descrizione

La "zèppula salentina" è un prodotto di pasticceria tipicamente pugliese, che ha origini molto antiche.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito zèppula salentina nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Puglia (PAT).

Origini

Già nel 1773 la ricetta appare nel libro "Cuoco Galante", un testo di alta cucina di un famoso cuoco nativo di Oria, Vincenzo Corrado.

In orgine questo dolce si chiamava "tortanetti di pasta bugné" poi, grazie alla rivisitazione della ricetta da parte di un noto pasticcere di Napoli, è diventato il dolce simbolo della festività di San Giuseppe.

La zèppula salentina fa bella mostra nelle pasticcerie del territorio salentino in ogni periodo dell'anno.

Ingredienti

La ricetta richiede pochi ingredienti:

  • farina;
  • zucchero;
  • olio o strutto;
  • sale;
  • uova;
  • acqua;
  • amarene;
  • crema di cioccolato;
  • zucchero a velo.

Preparazione

Per preparare l'impasto base si deve:

  • sciogliere il burro in acqua con un pizzico si sale;
  • si fa bollire e poi si versa tutta la farina;
  • si mescola fino a quando il composto non si stacca dalle pareti della pentola;
  • si aggiungono le uova, uno per volta, avendo cura di amalgamare fino a completo assorbimento;
  • si trasferisce il composto in una sac à poche e si formano tanti cerchi ben distanziati tra loro.

Cottura

Nella versione al "forno", le "ciambelle" vanno sistemate sulla teglia ed infornate a 200° per circa 20 minuti.

Quando diventano dorate si lasciano:

  • raffreddare;
  • si farciscono con crema pasticcera;
  • si decorano con le amarene oppure con la crema di cioccolato;
  • infine si cospargono di zucchero a velo.

Per la zeppola "fritta", si deve:

  • riscaldare l'olio o lo strutto;
  • si immergono le ciambelle;
  • quando sono belle gonfie e dorate si posano su carta assorbente;
  • poi si passano velocemente nello zucchero.
REGIONE: Puglia
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Dolci

Descrizione

Le "passulate di Nardò" conosciute anche come "pucce con li pàssule o passuliate", sono dei panini semidolci a base di farina di grano duro, farcite con uva passa e talvolta arricchiti con mandorle o noci.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito le passulate di Nardò nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Puglia (PAT).

Tradizioni

Le passulate di Nardò, nate a Nardò appunto, rappresentano una variante dolce della "puccia con le olive" ed originariamente si preparavano esclusivamente in occasione della Festa dell'Immacolata.

Oggi la maggior pare dei panifici di Nardò, le preparano tutti i giorni per soddisfare la grande richieste degli abitanti del paese, che amano avere a disposizione le passulate di Nardò tutto l'anno.

Ingredienti

Preparare le passulate a casa è possibile, basta fare attenzione a tutti i passaggi e procurarsi:

  • farina di grano duro;
  • uva passa;
  • lievito di birra;
  • olio di oliva;
  • vino bianco;
  • sale;
  • un pizzico di pepe.

Se vuoi, la farina di grano duro puoi unirla a quella 00.

Lavorazione

Il passo iniziale per preparare le passulate di Nardò è setacciare la farina ed unirla al pepe, al sale e al lievito.

Inizia ad usare il vino, riscaldalo leggermente, per amalgamare l'impasto, e solo in un secondo momento aggiungi l'olio.

Il vino sarà il liquido da usare per ammorbidire l'impasto qualora risulti duro.

Una volta pronto l'impasto, devi:

  • stendere l'impasto;
  • tagliarlo in quadrati spessi mezzo centimetro ;
  • dopo aver aggiunto un po' di uva passa in superficie, arrotolalo formando dei salsicciotti;
  • lascia lievitare i salsicciotti per circa 3 ore e poi cuocili a temperatura bassa finché non ti sembreranno ben dorati.
REGIONE: Puglia
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Dolci

Descrizione

Il "pasticciotto" è un dolce pugliese nato in provincia di Lecce ma ormai diffuso in tutta la regione.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito il pasticciotto nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Puglia (PAT).

Caratteristiche

In particolar modo nella zona del Salento, il pasticciotto è la scelta prediletta dei pugliesi per la colazione.

Si tratta di un dolce di forma ovale formato da una parte esterna di pasta frolla chiusa che contiene un ripieno cremoso.

Ingredienti

Gli ingredienti necessari per la preparazione della frolla" del pasticciotto sono:

  • 500 g di farina 00;
  • 250 g di burro;
  • 300 g di zucchero;
  • 3 uova;
  • mezzo cucchiaino di ammoniaca per dolci;
  • buccia di limone gratuggiata.

Gli ingredienti per la preparazione della "crema" del pasticciotto sono:

  • 3 tuorli;
  • 8 cucchiaini di zucchero (rasi);
  • 3 cucchiai di farina 00;
  • 500 ml di latte;
  • buccia intera di limone;
  • amarene.

Preparazione

La ricetta tradizionale originaria prevede che il ripieno del pasticciotto sia a base di crema pasticcera e amarene.

Col tempo, però, le pasticcerie hanno sperimentato ricette diverse farcendo il dolce con:

  • crema di ricotta e limone;
  • crema al cioccolato;
  • creme a base di liquore;
  • qualsiasi altra idea venisse al pasticciere di turno.

La variante crema e amarene resta la più apprezzata dai salentini, ma di certo le altre ricette non sono da meno in fatto di bontà.

Puoi facilmente preparare il pasticciotto pugliese a casa iniziando dalla preparazione di una classica pasta frolla.

In realtà, la ricetta originale prevede che la pasta frolla sia preparata con lo strutto, ma quella a base di burro andrà bene ugualmente.

A parte prepara la crema pasticcera, se vuoi preparare il pasticciotto salentino originale, e lasciala raffreddare.

Pronti tutti gli ingredienti, non ti resta che foderare gli appositi stampini ovali di pasta frolla, riempire con crema e amarena e ricoprire con altra pasta frolla.

Lasciali cuocere una mezz'ora a 180° e quando saranno pronti non farli raffreddare troppo, caldi sono ancora più buoni.

REGIONE: Puglia
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Pasta fresca

Descrizione

Se ti rechi in Puglia per vacanza o per lavoro non puoi assolutamente non assaggiare i classici "maccaruni", piatto tradizionale del luogo.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito i maccaruni nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Puglia (PAT).

Tradizioni

Rigorosamente fatti in casa e a mano dalle massaie pugliesi, portano in tavola la genuinità di un primo piatto dal sapore intenso della cucina mediterranea.

Pochi e semplici ingredienti lo rendono una pietanza unica nel suo genere, a dispetto di tutte le imitazioni, che poi può essere condita a piacimento ed essere gustata anche nelle occasioni più importanti.

Caratteristiche

maccaruni sono dei veri e propri maccheroni con un buco al centro, fatto attraverso un attrezzo speciale che possiedono tutte le casalinghe pugliesi doc!

Si tratta del frizzulu, che permette di fare quell'insenatura nel maccherone senza rovinare la sua forma e rendendoli tutti omogenei.

Certo, è un piatto che richiede del tempo nella sua preparazione, non tanto nel condimento, ma nella realizzazione dei maccaruni.

Ad ogni modo può essere anche un'occasione di festa prepararlo con tutta la famiglia, per cominciare con giubilo una giornata in compagnia.

Condimento

Il modo più classico è "il sugo di pomodoro arricchito con carne".

Per chi volesse sperimentare altre varianti, sono ottimi anche con:

  • salsa semplice;
  • la ricotta.

Ingredienti

Dalla consistenza carnosa, i maccaruni sono fatti di:

  • semola rimacinata;
  • acqua;
  • sale quanto basta.

Semplicità e gusto in un unico piatto che in Puglia rappresenta la tradizione di una terra che da sempre si tramanda questa ricetta e il suo modo di farla.

Il suo essere "tramandata di generaione in generazione", la rende ancora più tipica e speciale in tutto il paese!

Consiglio

Un consiglio è quello di farli asciugare un po' prima di procedere con la cottura.

REGIONE: Puglia
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Dolci
CERTIFICAZIONE PRODOTTO: PAT

Descrizione

Il "sasanello gravinese" è originario della zona di Gravina, con il tempo la sua preparazione è diventata tradizione di tutta la provincia di Bari per poi diffondersi in Murgia e nell'intera Regione.

Cetrificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito il sasanello gravinese nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Puglia (PAT).

Ingredienti

Si tratta di dolci caserecci realizzati con:

  • farina;
  • vincotto (sciroppo di fichi secchi);
  • cacao;
  • chiodi di garofano;
  • zucchero;
  • cannella;
  • buccia d'arancia grattugiata.

Presentazione

In alcune versioni l'impasto viene "aromatizzato" aggiungendo "uva sultanina" oppure i dolci sono decorati con un leggero strato di "mandorle superficiale".

In ogni caso si caratterizzano per:

  • il colore molto scuro;
  • la forma tondeggiante;
  • la consistenza soffice;

per il fatto di essere a base di ingredienti molto semplici e facilmente reperibili.

Origini

Di conseguenza il sasanello gravinese era preparato da tutte le famiglie di medio e basso ceto per feste ed eventi importanti, come i matrimoni.

In origine la ricetta prevedere l'uso del vincotto ottenuto dal mosto d'uva messo a decantare e poi fatto bollire a fuoco lento il mattino dopo finché non raggiungeva una notevole densità.

Tuttavia da tempo si preferisce usare il "vincotto di fichi" perché questo ingrediente si sposa meglio con il sapore intenso della ricetta tradizionale.

Anche se appare piuttosto "rustico" rispetto ai dolci moderni, il sasanello gavinese è uno dei più raffinati della cultura tradizionale pugliese.

REGIONE: Puglia
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Dolci

Descrizione

Il profumo delle "pizzelle" si sente nell'aria soprattutto nei periodi di festa, in particolare nelle festività Pasquali, dove è un elemento speciale da portare in tavola tra i commensali.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito le pizzelle nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Puglia (PAT).

Caratteristiche

Di origine pugliese, le pizzelle fritte sono note per il loro:

  • sapore gustoso;

con quei tocchi di cucina mediterranea che le distinguono da altri prodotti similari.

Le pizzelle sono:

  • dei panini fatti con la pasta fritta;
  • che si possono trasformare in un piatto fingerfood;
  • da servire come antipasto;
  • possono rappresentare un secondo sostanzioso, a seconda dei condimenti scelti e della quantità.

Inoltre, se ami i dolci, puoi avvolgerlo nello zucchero e trasformarlo in un perfetto dolce di fine pasto o come buffet!

Ingredienti

Gli ingredienti sono semplici e genuini, ovvero:

  • farina 00;
  • acqua;
  • lievito di birra;
  • sale;
  • olio;
  • qualche cucchiaino di miele.

Preparazione

Anche per la preparazione non si impiega molto tempo e la ricetta è piuttosto facile:

  • bisogna impastare tutti gli ingredienti, ma attenzione a farlo in maniera graduale;
  • lascia poi riposare l'impasto avvolto dentro una pellicola trasparente e aspetta che lieviti;
  • quando raddoppia il suo volume suddividi in piccole palline e fai continuare la lievitazione;
  • infine stendi la pasta e comincia a friggerla in olio bollente.

Quando sono scolate, sono pronte per essere condite secondo i propri gusti.

Degustazione

Questo piatto pugliese è squisito anche se si aggiunge solo un filo d'olio e un pizzico di sale!

Le pizzelle sono un ottimo assaggio in tutte le occasioni, che ti allieta il pranzo e porta in tavola la tradizione del sud.

REGIONE: Puglia
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Dolci

Descrizione

Le "scarcelle" sono un dolce tradizionale della regione Puglia che si prepara in occasione delle festività pasquali.

Cetrificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito le scarcelle nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Puglia (PAT).

Tradizioni 

In dialetto pugliese il suo nome significa letteralmente "ciambella" e deriva dal fatto che nella versione originaria il prodotto ha:

  • la forma di una ruota.

Con il tempo sono apparse anche altre soluzioni e oggi sono preferite le scarcelle a forma di:

  • cuore;
  • bambole;
  • cesti oppure conigli;

perché hanno un maggior impatto decorativo e sono più apprezzate dai bambini.

In realtà la "forma originaria" ha un significato simbolico, infatti:

  • riprende quella delle uova usate spesso per decorare il dolce, è un augurio di buona fortuna e rappresenta una nuova vita che nasce.

Ingredienti

Gli ingredienti sono semplici, ovvero:

  • zucchero a velo;
  • albumi;
  • uova sode;
  • scorza grattuggiata di limone;
  • perline colorate;
  • zuccherini colorati;
  • ovetti di cioccolata.

Tipologie

Le scarcelle hanno una base di pasta frolla, generalmente ricoperta con glassa bianca.

Quest' ultima viene preparata lavorando insieme zucchero a velo e albumi.

Quindi si decora la superficie del dolce con zuccherini colorati e piccoli ovetti di cioccolata.

La "versione tradizionale" della ricetta consiste:

  • in una ciambella di pasta frolla intrecciata in vario modo ricoperta con glassa e decorata con uova sode (semplici oppure dipinte a mano), inserite sulla superficie;
  • inoltre la tradizione popolare prevede di aggiungere scorza grattugiata del limone per dare alla scarcella un sapore più intenso.

Varietà

Con il tempo sono nate numerose varianti, come quelle:

  • a base di impasti con "mandorle";
  • quelle farcite con "marmellata".

In alternativa si possono usare perline colorate o argento.

Descrizione

Le "acciughe marinate" anche conosciute come "alici marinate" sono un piatto tipico Pugliese diffuso in diverse zone di mare lungo tutta la penisola.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito le acciughe marinate nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Puglia (PAT).

Caratteristiche

Il protagonista assoluto di questo piatto sono ovviamente le acciughe (o alici), un pesce azzurro ricco di sostanze nutritive utili per l'organismo.

L'alice è:

  • un pesciolino di 10-15 centimetri di lunghezza;
  • caratterizzato da un profumo delicato;
  • carni sode.

Si riconoscono per la loro particolare colorazione:

  • argentea sui fianchi;
  • bianca sul ventre;
  • verdazzurra sulla schiena.

I suoi valori nutrizionali sono molto interessanti e la sua versatilità in cucina la rende protagonista di diverse preparazioni e ricette.

Per 100 gr di prodotto edibile contiene ben 16,6 grammi di proteine, apportando solo 96 calorie e soli 2,9 grammi di grassi.

Il grasso delle acciughe, inoltre, fa parte degli omega3, considerati lipidi buoni, che contribuiscono a tenere pulite le arterie dal colesterolo.

È, quindi, un pesce adatto anche ad essere consumato in un regime di dieta.

Origini

L'alice è un piccolo pesce, che fa parte della famiglia delle Engraulidae.

È tipica del Mare Adriatico ed è uno dei più importanti prodotti ittici italiani.

Si muove in branco e, solitamente, si tratta di gruppi molto numerosi.

È un pesce diurno le ore migliori per pescare le alici, infatti, sono quelle tra la mattina inoltrata e il primo pomeriggio.

La pesca delle alici viene fatta tramite le reti, imprigionando i branchi che si spostano per cercare cibo.

Le alici si riproducono tra Aprile e Novembre e ogni femmina può produrre fino a 35.000-40.000 uova.

Ingredienti

Preparazione

Pulizia e abbattimento

Per cominciare le alici vanno "pulite" ovvero sviscerate e spinate con cura. Successivamente vanno lavate sotto l'acqua.

Dopo la pulizia è necessaria l'operazione di abbattimento. Riponete le alici pulite in congelatore a -18° per una giornata per essere sicuri dell'eliminazione di eventuali parassiti presenti nel pesce (questa operazione è indispensabile per consumare qualsiasi tipo di pesce crudo).

Marinatura

Immergete le acciughe in un composto di sale e aceto e le lasciatele a bagno per circa un ora emmezza, il processo di marinatura sarà completo quando le alici saranno sbiancate.

Quando avranno assunto un colore biancastro potrete finalmente scolare le vostre aggiughe e servirle a tavola.

Degustazione

Stendete le acciughe su un ampio vassoio e conditele con succo di limone, olio evo, prezzemolo e peperoncini tritati. 

Le ricette tradizionali delle acciughe marinate solitamente non comprendono i peperoncini tritati come condimento, tuttavia il nostro suggerimento è di provare questo fantastico abbinamento, assicuriamo che non ve ne pentirete.

Si servono come:

  • antipasto, nell'ambito di un pasto a base di pesce;
  • come secondo, accompagnate da una buona frittura o da un contorno fresco di verdura cruda.

Conservazione 

Mettete le acciughe in un barattolo di vetro, immerse in olio extravergine di oliva e riponetele in frigorifero. Le acciughe marinate possono essere conservate in frigo per circa una settimana. 

In alternativa potete "congelarle" su un vassoio per poi trasferirle in un sacchetto.

In questo modo potrete conservarle un po' più a lungo, anche se l'ideale è consumare le alici fresche per non perdere gusto e sapore.

 alici conservate con olio extravergine di oliva in un vasetto di vetro

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