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REGIONE: Basilicata
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Vegetali trasformati

Descrizione

La "farina di mischiglio" è un prodotto tipico della Basilicata a base di farina 00 Carosella, farina di ceci, farina di fave e farina di orzo.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la farina di mischiglio nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Basilicata (PAT).

Origine

Per la Basilicata preparare diversi piatti con la farina di mischiglio è un'antica tradizione che si tramanda da generazione in generazione.

L'impasto ottenuto con il mix di farine risale alla fine del 1500, quando la riforma agraria portò i nobili ad abbandonare i palazzi con la relativa conseguenza della scomparsa dei latifondi.

La farina di mischiglio è infatti considerato un piatto povero, nutriente e salutare.

Ingredienti

Ingredienti per l'impasto:

  • Farina 00;
  • farina di fave;
  • farina di ceci;
  • farina d'orzo;
  • acqua;
  • sale.

Ingredienti per il sugo:

  • pomodori;
  • olio;
  • aglio;
  • cipolla;
  • sale;
  • pepe;
  • caciotta.

Preparazione

  • Inizia con il preparare l'impasto versando in una spianatoia il mix di farine, il sale e l'acqua;
  • versa l'acqua man mano che lavori l'impasto fino a quando lo sentirai omogeneo e morbido.
  • lascialo riposare per circa mezz'ora;
  • trascorso il tempo, prendi l'impasto e forma sottili bastoncini che andrai a schiacciare con il pollice per realizzare i cavatelli;
  • in una padella con l'olio fai rosolare l'aglio per poi toglierlo;
  • taglia la cipolla, mettila nella padella e fai soffriggere;
  • aggiungi il pomodoro a pezzetti, il sale e il pepe;
  • in una pentola porta ad ebollizione l'acqua salata, cuoci i cavatelli, scolali e versali nella padella.

Degustazione

Prima di servire cospargi con la caciotta grattugiata.

REGIONE: Basilicata
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Vegetali trasformati

Descrizione

Il "coriandolo di Carbone" è una pianta erbacea annuale originaria di "Carbone", un piccolo centro lucano in provincia di Potenza.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito il coriandolo di Carbone nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Basilicata (PAT).

La pianta

Appartiene come:

  • il cumino;
  • l'aneto e il prezzemolo;
  • alla famiglia delle "ombrellifere" ed è meglio noto come "prezzemolo cinese".

Utilizzo

Puoi impiegare le sue "foglie, in cucina, per dare un tocco particolare ai tuoi piatti, il loro gusto ricorda il:

  • prezzemolo con un sentore però pungente.

I semi altro non sono che i "frutti", e una volta essiccati li puoi utilizzare come "spezia".

Hanno un sapore leggermente "dolce" e svolgono un'azione:

  • antiossidante e batteriostatica.

I semi

Puoi seminare questa pianta in qualsiasi stagione per raccogliere le sue foglie, mentre i mesi primaverili sono più idonei se ti interessano i semi.

Questi sono di forma sferica e nascondono una curiosità:

  • al loro interno vi sono, infatti, due semi che danno origine a due germogli.

Puoi surgelare o essiccare le foglie colte, ma il consiglio è di usarle fresche in cucina.

Degustazione

Il coriandolo di Carbone, non può mancare nella preparazione di:

  • biscotti;
  • salumi.

I primi, croccanti e friabili, sono prodotti con i seguenti ingredienti:

  • farina 00 di grano "Carosella";
  • lievito;
  • acqua;
  • olio;
  • coriandolo di Carbone.

I secondi comprendono, invece:

  • la rinomata salsiccia al coriandolo di Carbone "anes".

Si tratta di un "insaccato" realizzato con un impasto di "carne suina" che viene lavorata con:

  • il coriandolo;
  • il peperone;
  • in polvere;
  • dolce o piccante.

L'impasto è, quindi, inserito nel budello naturale e appeso, per essiccare, ad alcune travi in corrispondenza del fumo dei camini.

Regione: Basilicata
Tipologia di prodotto: Prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati  

Descrizione

Il "fagiolo zeminelle" è un prodotto tipico della cucina agroalimentare della Basilicata.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito il fagiolo zeminelle nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Basilicata (PAT).

Origini

Il consumo e la produzione del fagiolo zeminelle trova la sua origine già nel XVI secolo in quanto, essendo un legume nutriente e ricco di proteine, riusciva a soddisfare il fabbisogno dei contadini.

Tutt'oggi il fagiolo zeminelle non solo fornisce energia utile all'organismo, ma viene considerato un legume ricco di proprietà benefiche ed è indicato soprattutto per prevenire sia le malattie cardiovascolari che l'obesità.

Utilizzo

Per cucinare la zuppa di pasta e fagioli zeminelle sono necessari:

  • fagioli;
  • pasta;
  • olio extra vergine di oliva;
  • patate;
  • cipolla;
  • carote;
  • pancetta a cubetti;
  • dado vegetale;
  • sale;
  • pepe.

Preparazione

Inizia a mettere i fagioli zeminelle in ammollo per circa otto ore, trascorso il tempo di ammollo procedi con la ricetta, ovvero:

  • taglia le cipolle, le carote e le patate, tienile da parte e in una padella versa l'olio e aggiungi la pancetta;
  • fai soffriggere fino a quando la pancetta non avrà perso il grasso;
  • aggiungi la cipolla, le carote e le patate e continua a cuocere mescolando spesso;
  • scola i fagioli zeminelle, aggiungi acqua q.b., sale, pepe e un dado vegetale.

Copri la pentola con un coperchio e fai cuocere per circa un'ora e mezza aggiungendo acqua se serve.

Controlla spesso i fagioli zeminelle e quando li senti teneri aggiungi la pasta.

Fai cuocere la pasta in base al tempo di cottura.

Degustazione

La zuppa è pronta per essere servita magari accompagnata con dei crostini

REGIONE: Basilicata
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Dolci
CERTIFICAZIONE PRODOTTO: PAT

Descrizione

Il "biscotto a otto di Latronico" è un prodotto tipico dell' arte culinaria della Basilicata.

Certificazioni

Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito il biscotto a otto di Latronico nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Basilicata (PAT).

Caratteristiche

Una vera specialità, il biscotto a otto di Latronico dal gusto semplice quanto inimitabile, prima della cottura in forno deve essere riscaldato in acqua bollente.

Rispetto agli altri scaldatelli, questo biscotto economico è caratterizzato da:

  • una forma a otto, da qui il suo nome ed il suo significato carico di tutta la simbologia magica del numero emblema dell'infinito.

Ingredienti

Il biscotto a otto di Latronico, nasce da un impasto semplice a base di:

  • farina di grano Carosello;
  • acqua;
  • sale.

Tuttavia, è proprio nella semplicità che si racchiude la sua specialità!

Tradizioni

Come da tradizione lucana, ma anche pugliese, il biscotto a otto di Latronico viene impiegato nella famosa ricetta della zuppa nel vino.

Opportunamente spezzati i biscotti a otto, vengono sistemati in posizione verticale dentro un apposito bicchiere da vino largo e basso, così facendo si inzuppano alla perfezione dando vita a un mangia e bevi unico e dalla sapidità intrigante.

Una preparazione tipica, quella del biscotto a otto di Latronico in zuppa, che in passato veniva servita come antipasto in attesa dei rasckatelli (un'antica pasta lucana di misckiglio, un antico mix povero di farine di frumento e legumi) e dei maccarune.

Il biscotto a otto di Latronico appena bagnato era altresì un dono molto gradito ai più piccoli.

Al giorno d'oggi questo prodotto tipico viene realizzato perlopiù in forma di tarallino perdendo così tutta la simbologia magica di un tempo.

REGIONE: Basilicata
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Prodotti da forno

Descrizione

La "Strazzata" è un piatto tipico della tradizione Lucana, più specificatamente le sue origini trovano luogo ad Avigliano, antico borgo mSioevale della provincia di Potenza.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la Strazzata nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Basilicata (PAT).

Origini

La Strazzata ha origini molto antiche ed era caratteristico prepararla nei giorni di festa e di nozze.

Infatti la tradizione voleva che in casa della sposa, la Strazzata doveva essere offerta ai parenti dello sposo e viceversa e per dare dimostrazione di una buona condizione economica si faceva a gara a chi la servisse con una farcitura migliore.

Caratteristiche

A primo impatto sembra una ciambella di pane normale, invece nasconde un sapore vivace e particolare, in quanto l'ingrediente che la rende unica è il "pepe", che viene tagliato grossolanamente e inserito nell'impasto.

I panettieri creano delle ciambelle che vengono cotte su pale rotonde nel forno a legna, una volta cotto il pane viene "strappato con le mani", da qui il termine "Strazzata" in quanto in dialetto significa "stracciato, strappato".

Ingredienti

Per preparare la Strazzata occorrono i seguenti ingredienti:

  • farina di grano tenero;
  • farina di grano duro;
  • lievito;
  • acqua tiepida;
  • sale;
  • naturalmente il pepe nero.

Preparazione

Per preparare la Strazzata iniziomo col:

  • disporre sul piano di lavoro le due farine e le mescoliamo creando una fontana;
  • uniamo il sale e il pepe macinato;
  • poniamo il lievito nel centro;
  • impastiamo versando gradualmente l'acqua fino ad ottenere un impasto liscio e omogeneo che bisogna lasciar riposare per un'ora.

Passato il tempo necessario bisogna:

  • dividere in tante palline l'impasto e coprendole con un canovaccio occorre lasciarle lievitare per un'oretta;
  • dopo aver fatto lievitare l'impasto bisogna creare una ciambella e posizionarla in un "ruoto", un tegame circolare, e cuocerle in forno a legna a fiamma vivace finchè la superficie non sarà dorata.

Degustazione

Successivamente è possibile farcire la Strazzata in diversi modi:

  • prosciutto crudo e caciocavallo podolico del territorio;
  • mortadella tagliata spessa e grigliata;
  • frittata di peperoni;
  • la ciambotta, un tipico piatto lucano a base di diverse verdure.

Variazioni

Una ricetta ancora più particolare della Strazzata è:

  • inserire la polvere di peperone crusco nell'impasto invece del pepe, in questo modo saranno valorizzati due sapori tipici della regione.
REGIONE: Basilicata
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Miele

Descrizione

Il "miele lucano" è una prelibatezza della Regione Basilicata.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito il miele lucano nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Basilicata (PAT).

Ingredienti

Gli ingredienti necessari per la creazione del miele lucano sono:

  • nettare dei fiori;
  • secrezioni di parti vive delle piante.

Proprietà organolettiche

Svariate sono le caratteristiche organolettiche di molteplici varietà di miele della Lucania, che si differenziano grazie all'essenza floreale utilizzata per il confezionamento.

L'introduzione dell'essenza di:

  • papavero;
  • trifoglio;
  • delle graminacee;

genererà "miele tradizionale lucano" dotato di:

  • un color ambra;
  • dal sentore deciso;
  • ricco di sali minerali.

Tipologie

Il "miele lucano agli agrumi", prodotto nel Metapontino è:

  • profumato;
  • ricorda l' essenza dei "fiori di zagara".

Questo profumo floreale e fresco poi diventa più fruttato con la stagionatura del miele, ricordando il sentore della marmellata d'arancia.

Il "miele lucano castagno" è:

  • di colore ambrato più scuro;
  • risultando marroncino cristallizzato;
  • il sapore leggermente amarognolo;
  • il profumo pungente;
  • sono strettamente collegati all'utilizzo del "polline di castanea".

Produzione

L'allevamento delle api avviene nelle "arnie", casette costruite preferibilmente in legno, per far sì che le api possano svolgere le loro attività in totale comfort.

Nell'alveare vengono posizionati dei "telaini", in cui sarà posta una larva che non abbia più di 24 ore.

Le "api operaie" provvederanno a nutrire le larve di "pappa reale" e sarà l'ape regina che verrà fecondata da un certo numero di maschi del proprio ambiente.

Il miele prodotto dalle api e lasciato maturare nell'alveare verrà estratto per "centrifugazione", non subendo trattamenti che possano alterarne i valori nutrizionali e le caratteristiche organolettiche.

Regione: Basilicata
Tipologia di prodotto: Prodotti di origine animale (miele, prodotti lattiero caseari di vario tipo escluso il burro)

Descrizione

Tra i prodotti più tipici della regione Basilicata troviamo la "ricotta salata".

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la ricotta salata nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Basilicata (PAT).

Ingredienti

Gli ingredienti base e fondamentali per la produzione della ricotta salata sono:

  • siero di latte ovino;
  • latte ovino e caprino;
  • sale;
  • caglio.

Tradizioni

La "ricotta salata" è un latticino prodotto grazie alla:

  • coagulazione delle proteine del siero di latte ovino, cioè della parte liquida che si separa dalla cagliata durante la caseificazione.

Tradizionalmente questo risultato si otteneva tramite il riscaldamento del siero fino a 80 gradi e aspettando l'affioramento della ricotta in superficie.

Preparazione

Tecniche più recenti prevedono l'utilizzo della saturazione salina ottenuta con l'impiego di acque sorgive o marine e, in tempi contemporanei, di sali per ricotta.

La massa coagulata con questi metodi viene messa a sgocciolare, affinché perda il liquido in eccesso, in recipienti forati dai quali prende la tipica forma a tronco di cono.

Degustazione

La ricotta salata, si consuma:

  • fresca;
  • spalmata sul pane;
  • come ingrediente per condire pizze, focacce o primi piatti di pasta e zuppe.

Grazie al suo "sapore dolce", non di rado viene usata come "base" per molti dessert tipici delle regioni del sud.

Nel territorio di Matera è particolarmente rinomata un tipo di ricotta "forte", (o ricotta salata), addizionata di sale che ne prolunga la conservazione.

La ricotta salata di Matera viene:

  • lavorata a mano giornalmente per almeno trenta giorni e ogni giorno viene aggiunto all'impasto una piccola quantità di "sale" che la rende via via sempre più piccante!
Regione: Basilicata
Tipologia di prodotto: Paste fresche e prodotti della panetteria, della biscotteria, della pasticceria e della confetteria

Descrizione

La "pizza a "scannatur" di Carbone" è un prodotto tipico della Basilicata a base di farina, strutto e pezzi di salsiccia di maiale.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la pizza a "scannatur" di Carbone nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Basilicata (PAT).

Origini

Nella regione della Basilicata molti piatti realizzati con pasta fresca hanno origini antiche e vengono chiamati "piatti dei poveri", classificati così per gli ingredienti semplici che si utilizzano per realizzarli.

Un piatto tipico che rappresenta al meglio la tradizione del passato è la "pizza a "scannatur" di Carbone", caratterizzata da:

  • un tipo particolare di farina, la "carosella";
  • e da un tipo di essenza, il "seme del coriandolo" del carbone.

La sua origine risale al 1534 quando dei profughi provenienti dalla città di Corone insediarono il paese di San Costantino.

La pizza a "scannatur" di Carbone viene di solito consumata nei giorni di festa.

Ingredienti

Gli ingredienti necessari per la preparazione della pizza a "scannatur" di Carbone sono:

  • farina carosella;
  • strutto;
  • sale;
  • acqua;
  • pezzi di carne di maiale;
  • semi di coriandolo di Carbone;
  • peperone macinato.

Preparazione

Per la preparazione della torta rustica inizia con il preparare l'impasto.

In una spianatoia metti:

  • la farina carosella;
  • aggiungi lo strutto;
  • il sale;
  • acqua calda.

Lavora l'impasto aggiungendo l'acqua un po' per volta fino a quando non lo sentirai compatto e omogeneo.

Lascia riposare per circa un'ora.

Trascorso il tempo di riposo, prendi l'impasto e procedi così:

  • aggiungi i semi di coriandolo e con un mattarello, assottiglialo, dandogli una forma circolare;

La pasta è pronta per essere condita con il peperone macinato ed i pezzi di carne di maiale avanzati dalla lavorazione.

Cottura

Accendi il forno a 180°, metti la pizza, falla cuocere per circa 20 minuti e poi servila ben calda!

Regione: Basilicata
Tipologia di prodotto: Prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati

Descrizione

Il "fagiolo di San Gaudioso" è un legume tipico della regione Basilicata, raccolto principalmente nella provincia di Potenza.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito il fagiolo di San Gaudioso nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Basilicata (PAT).

Produzione

Questo alimento è considerato come un prodotto "agro-alimentare tradizionale" della Lucania ed è uno dei più adoperati nella cucina tipica regionale.

La zona nella quale è concentrata maggiormente la produzione di questo fagiolo è nel comune di Rivello, dove sono coltivati e raccolti seguendo la metodologia storica.

Il fagiolo di San Gaudioso viene colto durante la fine dell’estate e conservato dopo l'essiccazione in sacchi di iuta.

Il fagiolo di San Gaudioso si differenzia dagli altri per:

  • la sua forma, prevalentemente ovoidale;
  • la superficie dal colore bianco-grigiastro screziato di rosso;
  • per il suo sapore corposo;
  • dall’aroma intenso, che esibiscono completamente la genuinità del territorio.

Gastronomia

La gastronomia lucana è una cucina robusta che racchiude nelle proprie ricette il gusto pieno della natura e degli elementi che ne fanno parte.

Per questa ragione, se desideri preparare qualcosa di speciale per i tuoi cari, rievocando i profumi della terra, puoi scegliere di realizzare le tradizionali:

  • lagane con fagioli;

ricordandoti di lasciare in ammollo il legume prima della preparazione.

La caratteristica più gratificante del fagiolo di San Gaudioso è che le sue peculiarità in termini di sapore e gusto riescono a rendere speciale qualsiasi pietanza, senza avere bisogno di tanti ingredienti e grandi preparazioni.

Qualunque sia la ricetta che deciderai di realizzare con il fagiolo di San Gaudioso, essa sarà capace di soddisfare chiunque grazie alle "note autentiche" che lo caratterizzano!

Regione: Basilicata
Tipologia di prodotto: Prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati

Descrizione

La farina di granone "quarantino", conosciuta in Italia anche come di "granoturco" o di "frumentone", è un prodotto alimentare utilizzato nella panificazione nostrana.

Produzione

Tra le regioni che maggiormente la utilizzano per la realizzazione di prodotti tipici troviamo:

  • la Basilicata;
  • la Campania;
  • il Piemonte.

Origini

L’utilizzo della farina di granone ricavata dai chicchi di mais, risale ai tempi antichi, tanto è vero che con essa era possibile preparare pane e focacce gustose anche con la carenza degli altri ingredienti.

Se hai ospiti a cena e desideri servire in tavola un prodotto dal sapore genuino e altamente caratteristico, scegli di impreziosire il tuo menu con la "focaccia di granone", un prodotto della panificazione lucana che, grazie alla sua unicità, sarà perfetta per intrattenere i tuoi invitati durante l’ antipasto e di accompagnare i tuoi squisiti secondi.

Ingredienti

La farina di granone è composta sostanzialmente da:

  • chicchi di mais.

Preparazione

La preparazione di questa focaccia non è complicata perché ha una ricetta con origini storiche, ma necessita ugualmente di tempo perché deve subire il processo di "lievitazione".

La farina di granone, può essere:

  • sia di grana fina;
  • che spessa a seconda della tipologia di macinazione;
  • si può presentare con un colore giallo chiaro tendente al paglierino.

I prodotti preparati con la farina di granone spiccano per:

  • il loro sapore gradevole;
  • per il profumo avvolgente e delicato del mais;

le quali sono in grado di conferirgli un aspetto appetitoso dato dal colore dorato dell'esterno e da quello crema dell'interno.

Degustazione

Pertanto, sia che deciderai di servire una focaccia di granone classica sia che la proporrai con erbe aromatiche, l’eccezionalità del suo sapore sarà in grado di conquistare sia i grandi che i piccoli.

Regione: Basilicata
Tipologia di prodotto: Formaggi

Descrizione

La "mozzarella" è il formaggio per eccellenza!

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la mozzarella nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Basilicata (PAT).

Origine

La mozzarella viene prodotta in tutta Italia, ma è il sud ad avere la supremazia nella sua preparazione.

Il termine mozzarella deriva da "mozzare", gesto compiuto dalle mani dei produttori durante la sua preparazione.

Questa ha origini molto antiche e ad essa sono collegati diversi metodi di preparazione in base alla località in cui viene prodotta.

Ingredienti

Gli ingredienti necessari per la preparazione della mozzarella sono:

  • latte di vacca pastorizzato;
  • fermenti lattici;
  • caglio di vitello;
  • sale.

Preparazione

Il tutto inizia con la lavorazione del latte, crudo o pastorizzato, a cui vengono uniti i fermenti lattici.

Al latte poi viene unito:

  • il caglio di vitello che rende il liquido più solido, infatti questa pasta viene poi divisa in porzioni simili ad una noce e lasciata sotto siero a maturare finché non raggiungerà il punto di filatura;
  • si passa l'impasto in una bacinella, dove avviene il processo di filatura, infatti la pasta viene lavorata con un bastone;
  • la mozzarella nasce quando la pasta viene mozzata con le mani a creare le varie forme desiderate, le dimensioni sono varie: possono crearsi trecce, nodi, bocconcini di varie grandezze;
  • per conferire sapore al formaggio, viene insaporito in salamoia.

Caratteristiche

Il suo colore bianco e liscio conferisce desiderio di gustarla anche agli occhi!

Inoltre è utilizzata in tantissime ricette tra cui il condimento della "fucuazza con la pummarola" tipica Lucana.

Si prepara un impasto semplice a base di farina e lievito madre.

Poi viene cotta in teglie, cercando di conferire uno spessore basso, ma dai bordi croccanti, a cui si aggiunge un condimento di abbondante pomodoro fresco, origano e olio evo.

Dopo aver effettuato una cottura quasi completa in forno, si ricopre la superficie di mozzarella, e la si lascia dorare per alcuni minuti.

Regione: Basilicata
Tipologia di prodotto: Formaggi

Certificazioni

La "scamorza" è uno dei prodotti tipici della regione Basilicata inserito nell'elenco dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT), dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali.

Caratteristiche

Le caratteristiche della scamorza sono:

  • un formaggio fresco;
  • a pasta filata;
  • prodotto da latte di vaccino, tipico delle montagne e delle colline lucane dove le vacche sono allevate ancora allo stato brado.

Presentazione

La scamorza è un formaggio:

  • a pasta filata;
  • bianco avorio, che tende prende una tonalità paglierina se lasciato stagionare;
  • il suo sapore è dolce con bassa intensità aromatica;
  • le dimensioni di una scamorza sono di circa 8/10 cm di diametro;
  • il suo peso non supera ai 500 gr.

Ingredienti

Gli ingredienti necessari per la produzione della scamorza sono:

  • latte crudo, scaldato a 35°/38°;
  • caglio di vitello.

Lavorazione

Dopo circa mezz'ora la cagliata viene rotta e viene lasciata maturare per 4 o 5 ore.

In seguito il formaggio viene lavorato fino ad ottenere una lunga striscia di pasta, poi divisa in porzioni.

Alle singole porzioni viene data la tipica forma a "pera", "tondeggiante" e con una "testina".

Le fasi successive della lavorazione prevedono:

  • "l'immersione" in acqua fredda;
  • la "salatura" in salamoia. 

Dopo un giorno di "asciugatura" le scamorze vengono legate a due a due e messe a stagionare, appese alla tipica "pertica orizzontale".

Dopo 15 giorni, le scamorze sono pronte per essere consumate!

Degustazione

La scamorza venie servita:

  • da sola;
  • con focaccia cotta su pietra;
  • accompagnata da salumi e vino rosso poco strutturato;
  • anche utilizzata in diversi piatti tipici.

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