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Regione: Sardegna 
Tipologia di prodotto: Paste fresche e prodotti della panetteria, della biscotteria, della pasticceria e della confetteria

Descrizione

Le "orilletas", dette anche "origliettas" o "urigliettas", sono un dolce tradizionale della Sardegna e vengono preparate soprattutto a Carnevale e durante le Festività Pasquali.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito le orilletas nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sardegna (PAT).

Caratteristiche

Non sono altro che:

strisce di pasta sottile intrecciate come rose, fritte nell’olio e cosparse di miele.

Oggi vengono cucinate in tutta la regione, ma sono caratteristiche:

  • della Gallura;
  • della Baronia;
  • delle Barbagie;
  • di piccoli Comuni come Pattada, Bitti, Bono, Posada e Benetutti.

Origini

Nel corso dei secoli la ricetta è rimasta per lo più inalterata ed in alcuni casi a cambiare è la forma data alle striscioline di impasto.

Ingredienti

Per preparare questa specialità sarda occorrono:

  • 5 tuorli;
  • 1 scorza di limone;
  • 500 g di farina di semola;
  • 1 cucchiaio di strutto;
  • mezzo cucchiaio di zucchero;
  • acqua;
  • miele;
  • scorza d’arancia.

Lavorazione

Per la preparazione delle orilletas si può cominciare così:

  • setacciando la farina e formando una fontana su un tagliere o un piano di lavoro;
  • aggiungere le uova, lo strutto, lo zucchero e due cucchiai d’acqua;
  • impastare con le mani per amalgamare gli ingredienti e dare al composto una forma regolare;
  • a questo punto si lascerà riposare la pasta per 10 minuti, trascorsi i quali si può stendere con il matterello una sfoglia dello spessore di circa 1 cm.

Con l'aiuto di una rotella dentellata si devono tagliare delle strisce di impasto della lunghezza di 8-10 cm e larghe 2 cm.

Una volta pronte si devono unire alle estremità, formando dei cerchi intrecciati che ricordano vagamente delle "roselline"

Infine, le orilletas devono essere fritte in olio bollente e passate in padella con il miele e scorza di arancia e limone. 

Regione: Sardegna 
Tipologia di prodotto: Prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati 

Descrizione

Il "prezzemolo sardo" è una varietà di prezzemolo tipica del territorio sardo.

Certificazioni

Il Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito il prezzemolo nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sardegna (PAT).

Caratteristiche

Si tratta di:

  • una pianta erbacea molto particolare e originaria proprio della Sardegna;
  • le foglie di questo prezzemolo sono più piccole rispetto alle altre varietà, hanno il contorno abbastanza frastagliato e una tonalità di verde molto scuro;
  • il profumo è intenso;
  • il gusto è molto accentuato.

Si vende a mazzetti ed è reperibile tutto l'anno.

Origine

Sembra che la coltivazione del prezzemolo in Sardegna abbia una tradizione molto antica.

Questo tipo di prezzemolo è ancora oggi reperibile grazie alla saggezza delle donne sarde che un tempo destinavano parte dei loro terreni alla coltivazione di piante aromatiche tra cui il prezzemolo sardo.

Nella provincia di Cagliari, e precisamente nel piccolo comune di Sestu, con il passare degli anni la pianta di prezzemolo è diventata un'erba aromatica di grande valore economico.

Il prezzemolo sardo viene definito "l'oro degli ortolani", perché riesce ad assicurare un guadagno costante tutti i mesi dell'anno.

Il seme di questa varietà di prezzemolo è passato attraverso molte generazioni e attualmente viene coltivato quasi esclusivamente per uso familiare.

Alcuni orticoltori provvedono personalmente alla vendita del loro prezzemolo, certi di offrire ai consumatori un prodotto di qualità:

  • il prezzemolo sardo non è trattato con gli antiparassitari, le piante infestanti vengono sradicate a mano e anche la raccolta è sempre manuale.

Il prezzemolo è una pianta aromatica molto preziosa in cucina ma è anche largamente usata in erboristeria grazie alle sue proprietà benefiche.

Regione: Sardegna 
Tipologia di prodotto: Prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati 

Descrizione

La "mela appicadorza", "baccalana", "baccalarisca" o "mela 'e ferru" è una tipologia di mela il cui albero è soggetto a cascola.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la mela appicadorza nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sardegna (PAT).

Origini

Questo albero fiorisce nel periodo dal primo al quindici Maggio, mentre la raccolta del frutto avviene verso la fine del mese di Settembre, poi vengono lasciate maturare per ammezzimento, ossia arrivare a far imbrunire la polpa del frutto.

Questa metodologia di produzione ha subito varie analisi il cui risultato positivo ha evidenziato che non sono presenti rischi dal punto di vista microbiologico, fisico e chimico.

La presenza di questo speciale tipo di albero è tipica della zona del Montiferru e si ritrovano testimonianze anche in alcuni testi antichi.

Caratteristiche

La particolarità di questo frutto sta nella modalità di conservazione, ovvero:

  • vengono creati dei grappoli legando le mele tra di loro e poi si appendono finché non si arriva al totale consumo.

Da questo procedimento deriva infatti il nome "appicadorza", oppure vengono messe in mezzo alla paglia per portarle alla maturazione.

Passato il tempo necessario alla maturazione, la mela appicadorza può essere consumata nel periodo da Ottobre a Dicembre, oppure se conservato in maniera adeguata si mantiene anche per periodi più lunghi.

Durante il periodo di maturazione richiesto,  la mela appicadorza viene appesa in particolari magazzini privi di luce e vengono lasciate lì per tutto il periodo necessario.

Descrizione

Il corbezzolo, o Arbutus unedo o albatro è una pianta coltivata soprattutto in Sardegna, Sicilia  e Toscana. E' difficile trovarlo in Italia in altre zone.

Caratteristiche

La caratteristiche principali della pianta di corbezzolo sono:

  • un arbusto sempre verde, che conferisce nel periodo autunnale (quando fiorisce e fa i frutti) un carattere esclusivo al giardino in cui è presente;
  • le foglie sono piuttosto consistenti, hanno forma ovale con il margine seghettato;
  • I frutti del corbezzolo sono tondi, di colore che va dall'arancione (quando sono ancora acerbi) fino al rosso vivo quando sono ben maturi (periodo autunnale); caratterizzati da una superficie esterna rugosa per via dei piccolissimi dentini che la ricoprono;
  • la fioritura e la fruttificazione avvengono contemporaneamente; questa è una caratteristica piuttosto particolare;
  • occupando molto spazio si presenta spesso come pianta solitaria o cespuglio isolato;
  • tutte le parti della pianta hanno proprietò salutari. Ricco di vitamine e antiossidant, il corbezzolo è apprezzato per le sue proprietà antidiarroiche, antinfiammatorie soprattutto per fegato, intestino e vie urinarie; è anche utile per mantenere regolata la pressione alta; Attenzione però: il corbezzolo deve essere assunto con moderazione perchè può portare disturbi allo stomaco e/o stitichezza;

Il terreno 

Il terreno che ospita il corbezzolo deve essere:

  • fertile e ben drenato;
  • esposto quasi totalmente al sole;
  • ben riparato dall'azione dei venti, soprattutto quelli molto freddi che potrebbero danneggiare l'arbusto.

Consumo

Oltre al consumo diretto, per chi ha la possibilità di accedere al prodotto fresco, il corbezzolo viene utilizzato principalmente per la realizzazione di ottime confetture. Se ne ricava anche un prelibato miele dalle proprietà antisettiche e un apprezzato liquore

Marmellata (confettura) di corbezzolo

Ingredienti:

Gli ingredienti necessari per la preparazione della marmellata di corbezzolo sono:

  • corbezzoli appena raccolti;
  • acqua;
  • zucchero;
  • bucce di limone.

Preparazione:

  • lavate i corbezzoli appena raccolti e bolliteli a fuoco lento per circa mezz'ora fino a che la buccia diventi abbastanza morbida. Aggiungete dell'acqua, se necessario;
  • setacciate il composto ottenuto in modo da ricavarne solo la polpa. Preparatevi: il  procedimento è abbastanza lungo;
  • ottenuta la polpa, aggiungete lo zucchero nella misura di 350 grammi per ogni chilo di polpa, in modo da ottenere un gusto relativamente dolce e una consistenza corposa ;
  • riportate a bollore la polpa e fatela cuocere per circa venti minuti aggiungendo delle bucce di limone per aromatizzare;
  • quando il composto è addensato, spegnete la fiamma e lasciate raffreddare qualche minuto;
  • riempite e chiudete i barattoli ermeticamente;
  • aspettate qualche giorno prima di gustare quest'ottima marmellata su delle fette biscottate o del pane fresco o tostato.

Curiosità

Il corbezzolo è purtroppo una pianta poco conosciuta e non tutti sanno che è anche nota con il nome di pianta di Garibaldi. Riuscite a immaginare il perché? Perché ricorda i colori della bandiera italiana con le sue foglie verdi, i fiori bianchi e i frutti rossi!

Regione: Sardegna 
Tipologia di prodotto: Prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati 
 
Regione: Sardegna
Tipologia di prodotti : Paste fresche e prodotti della panetteria, della biscotteria, della pasticceria e della confetteria

Descrizione

"Gli amaretti", in dialetto "amarettos de mendula" ovvero "amaretti di mandorla", sono dolcetti dipici diffusi in tutta la Sardegna.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito l'amaretto nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sardegna (PAT).

Caratteristiche

Degli Amaretti sardi esistono versioni simili anche in altre regioni italiane, le quali però differiscono da quelli sardi per l'aspetto e per l'utilizzo di alcuni ingredienti.

Alla base del dolce ci sono le mandorle, uno degli ingredienti più utilizzati nella tradizione dolciaria sarda.

Proprio questo ingrediente rende gli amaretti sardi diversi rispetto alle altre varianti in quanto le mandorle sarde hanno delle caratteristiche particolari, come ad esempio la bassa percentuale di acqua, che rende il prodotto finale unico.

Gli Amaretti si caratterizzano per:

  • la forma semisferica;
  • una crosta screpolata e leggermente croccante che contrasta in maniera perfetta con la morbidezza del cuore del biscotto fatto di pasta di mandorle.

Ingredienti

Gli ingredienti utilizzati per la preparazione della ricetta tradizionale degli amaretti sardi sono:

  • 200 g di mandorle pelate;
  • 15 g di mandorle armelline;
  • 140 g di zucchero semolato;
  • 125 g di zucchero a velo;
  • 50 g di albumi;
  • 3 g di ammoniaca per dolci;
  • estratto di mandorla amara (a piacere).

A questi ingredienti base, ve ne sono altri che possono essere aggiunti durante la preparazione, ovvero

  • aromi;
  • miele;
  • latte;
  • lievito;
  • conservanti (soprattutto nella produzione industriale).

Preparazione

Iniziate con la preparazione degli amaretti seguendo la nostra ricetta:

  • prendete le mandorle "pelate" e tostatele in forno preriscaldato a 200 gradi;
  • sucessivamente, con l'aiuto di un mixer, versate le mandorle, lo zucchero semolato e lo zucchero a velo;
  • tritate il tutto.

Una volta tritato, tiratelo fuori e "setacciatelo" per poi reinserirlo nel mixer e procedere ad una seconda tritatura.

Una volta ottenuto un composto finemente tritato, dovete aggiungere l'ammoniaca per dolci, gli albumi e "a piacere" qualche goccia di estratto di mandorle amare.

Aiutatevi con una spatola per amalgamare gli ingredienti al fine di ottenere un impasto morbido e omogeneo.

Con un canovaccio, coprite l'impasto e lasciatelo riposare in frigorifero per una notte intera.

Il giorno dopo, l'impasto si sarà "solidificato" e manualmente, create tante piccole "palline".

Mettete della carta da forno sulla teglia, disponete le vostre palline e con le dita cercate di schiacciarle leggermente al centro, sucessivamente:

  • preriscaldate in forno statico a 170 gradi e lasciate cuocere per 20 minuti.

Trascorso il tempo di cottura, prima di degustarli, lasciateli raffreddare.

amaretto sardo preparazione

Proprietà organolettiche

L'utilizzo delle mandorle amare rende gli amaretti non eccessivamente dolci, con un piacevole retrogusto amarognolo.

Tradizioni

Nella tradizione sarda gli amarettos de mendula sono i dolci delle feste!

Infatti, venivano preparati in occasione del Natale e della Pasqua, ma anche per cerimonie come matrimoni e battesimi.

Ancora oggi gli amaretti sono diffusi in tutta l'isola ed è possibile trovarli nelle pasticcerie durante tutto l'anno.

Degustazione

Tradizionalmente vengono consumati come dessert dopo il pasto oppure in accompagnamento al caffè, a vini dolci o a liquori tipici come il mirto.

REGIONE: Sardegna
TIPOLOGIA DI PRODOTTIPaste fresche e prodotti della panetteria, della biscotteria, della pasticceria e della confetteria
CERTIFICAZIONE PRODOTTO: PAT

Descrizione

Il "gateau" è un dolce tipico della Sardegna e diffuso in tutta l'Isola.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito il gateau nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sardegna (PAT).

Origine

Nel dialetto sardo il nome francese subisce una storpiatura e diventa "gattò de mendula", ovvero "gateau di mandorla".

Nell'isola questo dolce ha una tradizione molto antica e nel corso del tempo sono nate anche alcune varianti che differiscono per l'utilizzo di certi ingredienti.

Caratteristiche

Il gateau sardo si caratterizza per la particolare croccantezza oltre che per la tradizionale forma a "rombo".

Alla base del dolce ci sono le mandorle e la preparazione risulta abbastanza semplice.

Ingredienti

Gli ingredienti utilizzati per la preparazione del gateau sono:

  • mandorle;
  • zucchero o miele;
  • succo di limone;
  • scorza grattugiata di limone.

Preparazione

Per la preparazione del gateau si inizia:

  • spellando le mandorle e tagliandole in piccoli pezzi;
  • quindi si procede a far sciogliere lo zucchero insieme al succo di un limone;
  • si aggiungono poi le mandorle e la scorza grattugiata di un limone, che contribuisce all'aroma intenso del prodotto finito;
  • si mescola il tutto fino a far caramellare lo zucchero;
  • terminata questa fase si stende il composto su una superficie antiaderente e si appiattisce con il mattarello fino a raggiungere uno spessore di circa mezzo centimetro;
  • a questo punto si procede al taglio del gateau nelle consuete forme a rombo;
  • una variante altrettanto diffusa è quella che prevede l'utilizzo del miele al posto dello zucchero, con il dolce che assumerà una colorazione più scura.

Tradizioni

Il gateau veniva tradizionalmente preparato in occasione di cerimonie particolari come i matrimoni, mentre oggi lo si può trovare durante tutto l'anno.

Degustazione

Il gateau viene servito come dessert e solitamente accompagnato da vini dolci come il moscato.

Regione: Sardegna 
Tipologia di prodotti : Preparazione di pesci, molluschi e crostacei

Descrizione

La "merca di muggine" è un piatto tipico della tradizione sarda, più specificatamente di Oristano e Nuoro.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la merca di muggine nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sardegna (PAT).

Origini

Questo piatto ha un'origine Fenicia, in quanto questo popolo basava come sua attività primaria la pesca ed erano soliti conservare il pesce sotto sale, la parola Merca significa infatti "cibo salato".

Ingredienti

La preparazione di questo piatto è abbastanza facile, richiede tra tempo di cottura e tempo di preparazione circa 40 minuti e gli ingredienti per realizzarla sono i seguenti:

  • muggine;
  • cipolla;
  • carota;
  • sedano;
  • prezzemolo;
  • salicornia;
  • limone;
  • olio evo;
  • sale.

Lavorazione

Per preparare la merca di muggine, per prima cosa bisogna:

  • privare il muggine delle sue interiora;
  • eliminare le squame e lavarlo sotto l'acqua corrente;
  • poi inserirlo in una pesciera e coprirlo di acqua fredda;
  • tagliare a pezzetti la cipolla, il sedano, la carota e il prezzemolo e inserirli nella pesciera con abbondante sale, questi ingredienti permettono di conservare il pesce per più giorni;
  • mettere la pesciera sul fuoco e portare il tutto ad ebollizione.

Una volta raggiunto il bollore abbassare la fiamma al minimo e lasciare continuare la cottura per 20 minuti.

Trascorso il tempo necessario per la cottura bisogna:

  • lasciarlo raffreddare nella sua acqua di cottura;
  • una volta raffreddato toglierlo dall'acqua e lasciarlo scolare fin quanto non sarà completamente asciutto;
  • prendiamo un piatto abbastanza largo e disponiamo su esso tutte le foglie di salicornia fino a ricoprirlo completamente;
  • poggiamo sopra il pesce e continuiamo a ricoprirlo con la salicornia fino a far sì che il muggine non prenda più aria;
  • lasciamo il pesce in questo stato per due giorni.

 Passati i due giorni, eliminiamo le foglie, puliamo completamente il pesce e ne ricaviamo dei filetti che saranno poi disposti su un piatto da portata e ricoperti da un filo di olio e succo di limone.

Regione: Sardegna 
Tipologia di prodotti : Preparazione di pesci, molluschi e crostacei

Descrizione

La "bottarga di muggine", chiamata anche "bottariga", è un prodotto tipico della Sardegna che si ottiene dalle "uova di muggine".

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la bottarga di muggine nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sardegna (PAT).

Prestigio

Per la sua qualità e per il suo colore ambrato viene considerato:

  • l'oro della Sardegna.

Origini

La bottarga di muggine ha un'origine Fenicia e ancora oggi la maggiore produzione si ottiene nelle zone in cui i Fenici fecero i loro insediamenti.

La bottarga di muggine essendo un cibo ricco di:

  • proteine;

era considerato in passato come "l'alimento ideale dei pescatori".

Oggi è considerato un prodotto "pregiato" che trova nella gastronomia sarda un notevole impiego soprattutto come:

  • condimento per la pasta;
  • come ingrediente principale negli antipasti.

Procedimenti

Il procedimento per ottenere questa prelibatezza si divide in tre fasi:

  • "estrazione" delle uova dalla femmina di muggine;
  • "salazione" per due o tre ore :
  • "essiccazione" in un posto ventilato per ottenere la giusta stagionatura.

Ingredienti

Gli ingredienti per la preparazione delle "linguine alla bottarga di muggine" sono:

  • linguine;
  • bottarga;
  • aglio;
  • olio extra vergine di oliva;
  • sale;
  • prezzemolo;
  • pepe.

Preparazione

Per la preparazione inizia:

  • a mettere l'acqua in una pentola e aggiungi il sale, poi metti sul fuoco;
  • prendi una padella capiente e aggiungi dell'olio e dell'aglio schiacciato;
  • quando vedi che l'aglio ha raggiunto una giusta doratura toglilo e prosegui con la ricetta.

Butta nell'acqua bollente le linguine e scolale quando le senti al dente.

Versa la pasta nella padella con l'olio, aggiungi un po' di bottarga e fai saltare per cinque minuti.

Degustazione

Prima di servire le linguine aggiungi il pepe, il prezzemolo e ancora bottarga grattugiata!

Regione: Sardegna 
Tipologia di prodotto:  Prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati 

Descrizione

Niente fa pensare ai prodotti genuini della terra come le verdure e la frutta, alimenti importantissimi per la dieta umana e ricchi di proprietà nutritive e organolettiche fondamentali.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la pera limone nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sardegna (PAT).

Territortio

Come per moltissimi altri prodotti, anche la frutta riesce a rappresentare un certo territorio, divenendo in certi casi emblema di una zona.

In altri casi una varietà specifica può essere prodotto tipico di una regione, come nel caso della "pira limoi", ossia la "pera limone", varietà interessante di pera, radicata in particolar modo nella regione Sardegna.

La pianta della pera limone infatti non predilige zone fredde, ma può crescere sia in pianura che in collina.

Caratteristiche

La peralimone si presenta:

  • meno allungata rispetto a molte altre varietà;
  • dalla forma sferica;
  • una buccia lucida e cerosa al tatto.

Il colore può variare dal giallo al verdognolo, mentre all'interno la buccia è compatta e bianca.

In parte il nome pera limone è dovuto proprio a queste caratteristiche esterne, che la rendono simile visivamente a un limone, ma è il sapore a permettere a questo frutto di guadagnarsi l'appellativo di pera limone.

Proprietà organolettiche

Rispetto a molte altre pere, la pera limone presenta:

  • un sapore acidulo che non si avvicina a quello del limone, ma che la rende particolare nel suo genere.

La sua consistenza compatta le permette inoltre di non sfaldarsi durante la cottura e la rende perfetta per preparazioni come:

  • marmellate, conserve e mostarde.

La pera limone è ottima però per molti altri usi a seconda dei gusti.

Origini

Non sono moltissime le informazioni storiche riguardo alla pera limone, ma pare che un tempo i contadini la consumassero in un modo molto particolare.

La premevano con le mani, ne staccavano il picciolo e dal foro ne bevevano il succo.

Regione: Sardegna 
Tipologia di prodotto:  Prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati 

Descrizione

"L'alloro" è una pianta aromatica adatta sia alla coltivazione in vaso, sia in terreno.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito l'alloro nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sardegna (PAT).

Coltivazioni

Le piante di alloro solitamente vengono coltivate in luoghi con temperature miti e con clima asciutto, ma resistono bene anche alle temperature più rigide.

In Italia le piante di alloro si trovano soprattutto in Sardegna, dove, grazie al clima favorevole possono crescere in modo rigoglioso.

Queste piante hanno bisogno di davvero poca cura, ecco perché sono l'ideale da piantare in giardino.

Origini

In passato l'alloro veniva considerato come:

  • la pianta sacra della divinità Apollo.

La corona di alloro è sempre stata considerata come il "simbolo dell'intelligenza e della saggezza", infatti, ancora oggi si usa ornare il capo dei neolaureati con una corona di alloro.

Degustazione

In cucina le foglie di alloro vengono utilizzate prevalentemente "secche", perché è proprio in questo stato che sprigionano il loro profumo.

Le foglie di alloro sono perfette per:

  • aromatizzare piatti a base di carne e pesce, ma anche zuppe di legumi o verdure.

Proprietà benefiche

L'alloro possiede, inoltre, anche diverse proprietà benefiche:

  • le foglie secche di alloro possono essere utilizzate nei decotti e nelle tisane, poiché hanno una funzione digestiva ed antinfiammatoria.

Le tisane a base di foglie di alloro aiutano molto anche quando si ha il raffreddore, perché sono ricche di vitamina C ed aiutano a rialzare il sistema immunitario.

Per uso esterno, invece, l'alloro è un valido aiuto per:

  • alleviare i dolori reumatici;
  • i traumi;
  • le contusioni.
Regione: Sardegna 
Tipologia di prodotto:  Prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati 

Descrizione

Il "grano Cappelli" è una varietà di grano duro che fino agli anni '60 costituiva la qualità più coltivata in Italia.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito il grano Cappelli nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sardegna (PAT).

Origini

Questo grano è originario del Nord Africa e la sua importazione in Italia si deve al genetista "Nazareno Strampelli", che dedicherà questa varietà di grano al senatore del Regno d'Italia "Raffaele Cappelli", il quale si impegnò molto per favorire la sperimentazione per quanto riguarda la "coltivazione del frumento".

Inizialmente questo tipo di grano ebbe una straordinaria diffusione, specialmente nelle zone mediterranee e in particolare in Sardegna, dove è anche conosciuto con i nomi di:

"trigu Cappelli" cioè "grano Cappelli" o più semplicemente "su senadori" ovvero "il senatore".

Col passare del tempo però, questa tipologia di grano venne sostituita da altre più remunerative.

La sua riscoperta è avvenuta di recente proprio in Sardegna e grazie al rinnovato interesse per le colture biologiche la coltivazione del grano Cappelli sta riprendendo piede.

Caratteristiche

Questo frumento possiede alcune caratteristiche particolari,  la più importante è rappresentata dalla:

  • purezza del seme.

Infatti, il grano Cappelli nel corso del tempo non ha subito alcuna modificazione genetica, come invece è successo con altre varietà molto diffuse, conservando così intatte le sue proprietà organolettiche.

Inoltre, la particolare composizione chimica fa si che questo tipo di grano abbia:

  • un'alta digeribilità e possa essere consumato anche dalle persone intolleranti al glutine.

Tutte queste caratteristiche rendono il grano Cappelli una varietà molto pregiata, ideale per la produzione di pasta e farina di qualità elevata.

Regione: Sardegna 
Tipologia di prodotto:  Prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati 

Descrizione

Le "olive a scabecciu", in dialetto "olia", sono un prodotto tipico della gastronomia sarda a base di olive, olio, aglio e prezzemolo.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito le olive a scabecciu nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sardegna (PAT).

Origine

Le olive a scabecciu rappresentano un piatto antico della Sardegna, e questo grazie alle numerose coltivazioni di ulivi presenti in tutto il territorio sardo, soprattutto in quello meridionale.

Le olive che trovano impiego in questa tipo di preparazione sono varie, ma due in particolare ottengono maggiore successo:

  • la Tonda del cagliaritano e la "Pitz'e Carroga".

Ingredienti

Gli ingredienti necessari per la preparazione delle olive a scabecciu sono:

  • olive;
  • olio extra vergine di oliva;
  • aglio;
  • prezzemolo;
  • aceto di vino bianco;
  • acqua.

Preparazione

La preparazione delle olive a scabecciu inizia così:

  • prendete le olive e incidere su di esse tre tagli e mettile sotto sale per tre/quattro giorni;
  • trascorso il tempo di "salatura" prendete le olive e lavatele bene per eliminare l'eccesso di sale;
  • in una pentola abbastanza grande mettete l'acqua e l'aceto di vino bianco, quando il liquido raggiunge l'ebollizione versate le olive e fatele scottare per circa tre minuti;
  • passato il tempo scolatele e mettetele ad asciugare al sole per un giorno o due.;
  • in una padella capiente versa l'olio extra vergine di oliva, trita l'aglio e il prezzemolo e aggiungilo;
  • prendi le olive essiccate, mescolale bene e falle soffriggere;
  • a questo punto l'olive a scabecciu sono quasi pronte, dovete solo versarle in contenitori di vetro precedentemente sterilizzati e coprirle con l'olio.

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