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REGIONE: Sicilia
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Gastronomia

Descrizione

Le "panelle" sono delle semplici frittate a base di farina di ceci.

Cetificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito le panelle nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT).

Tradizioni

In Sicilia sono largamente diffuse e legate alla tradizione del cibo di strada.

Vengono consumate all'interno di panini e sono uno degli Street Food più apprezzati da turisti e siciliani.

Le panelle sono il pane tradizionale con cui consumare le panelle.

Caratteristiche

Sostanzialmente si tratta di:

  • mini-forme di circa 2 etti di peso;
  • caratterizzate da una crosta arricchita con semi di sesamo.

In alternativa, le panelle, possono essere accompagnate ad altre sfiziosità fritte oppure consumate da sole condite con olio, sale, pepe o limone.

Origini

I "ceci" sono utilizzati in cucina sin dall'Epoca Romana, inizialmente come "polenta" (farina e acqua cotta).

Probabilmente, le prime panelle venivano cotte su pietra e all'interno di forni verticali.

Le prime preparazioni che prevedevano la frittura come metodo di cottura risalgono, invece, al Tardo-Medioevo.

Preparazione

La ricetta delle panelle è decisamente molto semplice, ovvero:

  • sciogli in acqua salata la farina;
  • mescola fino ad ottenere un impasto cremoso e abbastanza elastico;
  • stendi la pasta, taglia nella forma desiderata;
  • friggi in abbondante olio.

Varianti

Esiste anche una variante dolce delle panelle, preparata in occasione della festa di Santa Lucia (13 Dicembre).

La base è sempre la stessa, ma al posto del prezzemolo vengono aggiunti:

  • zucchero;
  • burro;

e possono essere servite al naturale o ripiene di crema pasticcera.

Ingredienti

Gli ingredienti necessari per la preparazione delle panelle sono:

  • farina di ceci;
  • prezzemolo;
  • acqua.
REGIONE: Sicilia
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Gastronomia
CERTIFICAZIONE PRODOTTO: PAT

Descrizione

La "stigghiola" è un piatto della tradizione gastronomica siciliana ed è tipico soprattutto della zona del palermitano.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la stigghiola nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT).

Caratteristiche

Si tratta essenzialmente di:

  • una pietanza "povera" preparata con le "budella di agnello" infilate su uno stecchino.

La stigghiola può essere mangiata anche come Street Food poiché ci sono molti venditori ambulanti, detti "stigghialaru", che arrostiscono le stigghiole per strada.

Sono riconoscibili dal fatto che:

  • producono molto fumo con la brace e si sprigiona un profumo davvero inconfondibile.

Le stigghiole possono essere anche cucinate in casa, ma è sempre bene scegliere la materia prima da un macellaio di fiducia che ci rassicura sulla provenienza del prodotto.

Preparazione

Per prepararle basta:

  • lavare le budella di agnello o capretto e cospargerle di sale, prezzemolo e cipolla;
  • quindi vanno "intrecciate", inserite su spiedini o stecchini, e grigliate direttamente sulla brace;
  • devono però essere cotte in due momenti, dando una prima rosolatura per renderle dorate e lasciandole riposare per alcuni minuti.

Poco prima di mangiarle poi, si devono rimettere di nuovo sul fuoco a cuocere lentamente, fino a che non saranno ben abbrustolite.

Ingredienti

Gli ingredienti necessari per la preparazione della stigghiola sono i seguenti:

  • budella di agnello o capretto;
  • sale;
  • prezzemolo;
  • cipolla.

Degustazione

Sono ottime:

  • da gustare calde;
  • magari con un buon bicchiere di vino rosso e un pizzico di limone per dare ancora più sapore.

Per i palati più "fini" c’è poi una variante particolare, definita:

  • "stigghiola viddana".

In questa variante le budella sono avvolte con fettine di cuore o fegato dell’animale di provenienza.

REGIONE: Sicilia
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Gastronomia

Descrizione

I "badduzzi di risu", nome del dialetto che significa "palline di riso", è un piatto tipico della tradizione siciliana, diffuso in tutta la regione e in particolare nei territori di Enna e Caltanissetta.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito i badduzzi di risu nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT).

Origine

La storia di questa pietanza ha radici antichissime.

È molto probabile, infatti, che la sua comparsa nella tradizione culinaria dell'isola sia dovuta agli Arabi, in quanto la cultura del riso è stato importata in Sicilia proprio durante la loro dominazione.

Preparazione

I badduzzi di risu presentano una preparazione particolare e ricca di ingredienti, ma che risulta abbastanza semplice.

Si inizia in questo modo:

  • si fanno tostare il riso in un soffritto di cipolle, a cui si aggiunge poi dello zafferano e del brodo di carne di manzo;
  • il riso va "cotto al dente", dopo di che si aggiunge del pecorino grattugiato e dei pezzi di tuma, un formaggio fresco di pecora siciliano;
  • a questo punto si creano delle palline, della grandezza di una noce, si passano nel pane grattugiato o nella farina.

Quindi si friggono nell'olio fino ad avere una doratura omogenea.

Ingredienti

 Gli ingredienti necessari per la preparazione dei badduzzi di risu sono:

  • riso;
  • cipolle;
  • zafferano;
  • brodo di manzo;
  • pecorino grattuggiato;
  • tuma;
  • pane grattuggiato/farina;
  • olio per friggere.

Degustazione

Secondo la ricetta originale, queste particolari polpette vanno:

  • consumate immergendole nel brodo di carne a cui si aggiunge del parmigiano grattugiato.

Non mancano comunque le "varianti" della ricetta tradizionale, le quali interessano soprattutto il:

  • tipo di carne utilizzata per il brodo.

Questo piatto veniva preparato specialmente nel periodo invernale e servito come primo o come pasto completo, vista la sua consistenza.

In alcune zone dell'isola i badduzzi di risu vengono serviti senza l'accompagnamento del brodo e usati in questo caso come antipasti.

REGIONE: Sicilia
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Gastronomia

Descrizione

La "'nfigghiulata" è una delle più antiche ricette della cucina tipica siracusana legata in particolare al piccolo comune di Avola.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la 'nfigghiulata nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT).

Caratteristiche

La ‘nfigghiulata è una delle ricette tipiche siciliane più antiche è una "pizza rustica" molto saporita che si prepara normalmente, come vuole la tradizione locale, in prossimità delle Feste Natalizie.

Si tratta di:

  • un prodotto caratteristico di tutta la Sicilia ed è conosciuta anche come "sfigghiulata".

La ricetta originale risale a molti anni fa, quando le famiglie usavano preparare il pane per tutta la settimana.

Per fare cosa gradita ai piccoli di casa, le massaie sottraevano un pezzo di impasto per il pane e lo utilizzavano per preparare la focaccia, ovvero la "'nfigghiulata".

Anche l’etimologia del nome è incerta.

La sua denominazione cambia a seconda del luogo in cui ci troviamo assumendo il nome di "‘nfigghiulata" nella Sicilia occidentale e di "sfigghiulata" in quella orientale.

E’ certo comunque che caratteristica comune alla ricetta sia quella di “aggnutticari” cioè:

  • avvolgere la sfoglia di pasta lievitata dopo che questa è stata farcita.

Pure gli ingredienti sono diversi e numerosi e questo ci da la possibilità di dare libero sfogo alla fantasia assecondando i gusti personali.

Quelli tradizionalmente usati sono:

  • "ricotta" oppure "tuma" assieme a "salame e salsiccia" oppure, se vi piacciono i sapori più decisi, "pecorino" non troppo stagionato con "sarde salate", "salame e semi di finocchietto selvatico".

Ingredienti

Gli ingredienti necessari per la preparazione "dell'impasto" della 'nfigghiulata sono semplici e facilmente reperibili, ovvero:

  • 500 g di farina;
  • 250 ml di acqua tiepida;
  • 25 g lievito di birra;
  • 50 g di strutto;
  • 5 g di malto;
  • 10 g di zucchero;
  • un pizzico di sale fino;
  • olio extravergine di oliva q.b.

Invece, per quanto riguarda la creazione della "farcia", che come abbiamo detto "va a gusti", gli ingredienti che ci occorrono in questo caso sono:

  • 300 g di primosale;
  • 100 g di pancetta affumicata a cubetti;
  • 3 pomodori pelati tagliati a dadini;
  • 2 cipolle;
  • pecorino semistagionato grattugiato q.b.

Preparazione

Cominciamo con la preparazione della 'nfigghiulata, quindi:

  • in una padella antiaderente fate rosolare la pancetta a cubetti per qualche minuto e unire anche i pomodori;
  • tagliare a listarelle non troppo sottili il primosale;
  • tagliare anche la cipolla ad anelli sottili e insieme al primosale lasciare tutto da parte.

Prendete un contenitore di vetro, versate il lievito con lo zucchero e 200 g di acqua tiepida, poi:

  • lasciate che il lievito si attivi, ci vorranno circa 10 minuti;
  • su una spianatoia, setacciate la farina e amalgamatela con lo strutto, il sale e il malto;
  • aggiungere il lievito e lavorare l’impasto.

A questo punto amalgamate gradatamente la rimanente acqua tiepida e continuare a lavorare fino ad ottenere un impasto morbido e omogeneo.

Creato l'impasto, prendetelo e lasciatelo riposare in una ciotola di vetro infarinata.

Su una teglia rivestita con della carta da forno, stendete la pasta, con uno spessore di circa 3/4 mm.

Spolverate la superficie con il formaggio grattugiato, quindi disporvi il condimento già preparato, ora:

  • arrotolate la sfoglia con la farcia in modo da formare u grosso salame, avendo cura di sigillare bene i bordi;
  • compattate bene la focaccia arrotolata, aiutandovi con la carta da forno e fate in modo che la parte orizzontale e le estremità sigillate siano poste a contatto con la teglia;
  • oliare la superficie della ‘sfigghiulata’ e mettere in forno, preriscaldato a 220°, per circa 45 minuti.

Quando la 'nfigghiulata sarà ben dorata, toglietela dal forno e sigillate la teglia con un foglio di alluminio, lasciare intiepidire per circa 20 minuti.

Prima di servire agli ospiti la vostra 'nfigghiulata, tagliatela a fette!

REGIONE: Puglia
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Gastronomia

Descrizione

I "busiati" sono un formato di pasta fresca tipica della Sicilia, preparata con semplice acqua e farina.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito i busiati col pesto alla trapanese nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Puglia (PAT).

Caratteristiche

La loro forma "attorcigliata" é ottenuta arrotolando la pasta attorno al fusto di una pianta, definita "ampelodesmo", da cui si ricava il "buso".

In mancanza del buso, può essere usato uno "stecchino per spiedini".

Lavorazione

busiati si ottengono:

  • impastando acqua e farina, fino ad ottenere un composto liscio e morbido;
  • la pasta verrà poi tagliata in striscioline sottili, che verranno arrotolate attorno al buso, ottenendo così la tipica forma a spirale;
  • la pasta viene poi lessata per cinque o sei minuti in acqua bollente, aggiungendo il sale a piacere.

Preparazione

Per preparare il "busiati col pesto alla trapanese", di origine antica, bisogna:

  • tritare le mandorle nel mixer.

Aggiungere poi ai busiati:

  • il basilico;
  • l'aglio;
  • i pomodorini, privati dei semi e tagliati a pezzetti.

I busiati col pesto alla trapanese verranno condite con il pesto!

Aggiungere ricotta siciliana grattuggiata e pomodorini.

Ingredienti

Gli ingredienti per preparare i busiati col pesto alla trapanese  sono:

  • mandorle;
  • basilico;
  • aglio;
  • pomodorini;
  • pasta;
  • ricotta siciliana grattugiata.

Origini

Il pesto alla trapanese presenta commistioni antiche, fra quello genovese e ingredienti della cucina siciliana:

  • pomodorini e ricotta grattuggiata, ad esempio.

Il condimento dà ai busiati un sapore autentico e genuino, che ricorda tempi antichi e influenze di vari popoli.

Proprietà organolettiche

busiati col pesto alla trapanese sono un piatto gustoso e unico, che ti permetterà di stupire amici e parenti grazie ad ingredienti sani e naturali.

REGIONE: Sicilia
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Gastronomia

Descrizione

I cosiddetti "padducculi di carne" sono particolarmente noti in Sicilia nella preparazione gastronomica ed indicano un tipico secondo a base di carne.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito i padducculi di carne nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT).

Caratteristiche

Detti anche "padducculi di carne no brudu", rappresentano delle polpettine di carne cucinate nel sugo di pomodoro.

La tipologia di carne da utilizzare è a scelta di chi prepara il piatto e può basarsi unicamente sul gusto personale.

Manzo, pollo o maiale, oppure un macinato di carne mista, riescono a ricreare lo stesso piatto di un tempo conservandone la bontà e la semplicità.

Ci sono tanti modi per indicare questa squisite polpettine, tipo:

  • badduzzi di carne;
  • badduccoli.

In ogni caso si tratta sempre di un secondo piatto, da servire con sugo di pomodoro, dopo averlo cucinato insieme alla carne.

In cucina

Ecco perché non serve molto tempo per cucinare questa ricetta!

Cucinare i padducculi di carne richiede solo di far rosolare le polpette di carne, con la classica forma di una "pallina", in un soffritto fatto di:

  • cipolla;
  • pomodoro;
  • acqua quanto basta per non rendere il piatto asciutto.

Ingredienti

Gli ingredienti necessari per la preparazione dei padduccoli di carne sono:

  • macinato di carne mista;
  • pomodoro;
  • olio;
  • cipolla;
  • sale;
  • pepe;
  • acqua q.b.

Tradizioni

La caratteristica di questo prodotto è che i padduccoli di carne si devono cucinare proprio nel sugo e non essere condite con il sugo.

Ogni regione ha le sue ricette tipiche che non ammettono modifiche perché devono rispettare alla lettera le indicazioni originali di un tempo.

Così è anche per i padduccoli di carne, che richiedono pochi e semplici passi, ma devono essere fatti con scrupolosità, senza aggiunte di ingredienti di altro tipo o variazioni sul tipo di preparazione tradizionale.

REGIONE: Sicilia
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Gastronomia

Descrizione

Semplice e gustosa , la ricetta tipica della "pasta cà muddica", famosa in Sicilia nella tradizione culinaria del luogo, è un piatto povero che si prepara davvero in poco tempo e con pochi ingredienti.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la pasta cà muddica nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT).

Caratteristiche

Preparato nei pranzi di tutti i giorni senza dover quindi aspettare il "giorno di festa", è uno dei più caratteristici elementi di una terra semplice, ma che non rinuncia al gusto.

La pasta cà muddica è un termine dialettale, che indica la:

  • "pasta con la mollica di pane".

Proprio questa rappresenta l'ingrediente base di tutta la ricetta, che aggiunge solo un filo di olio e delle acciughe.

Come gustarlo in tavola assaporando i sapori e la genuinità di un tempo?

Ingredienti

Gli ingredienti necessari per la preparazione della pasta cà muddica sono:

  • aglio;
  • acciughe;
  • pomodorini;
  • pasta, meglio se bucatini;
  • mollica;
  • pecorino;
  • peperoncino.

Preparazione

Per cominciare la preparazione della pasta cà muddica è necessario:

  • rosolare uno spicchio di aglio nell'olio bollente;
  • aggiungere le acciughe e qualche pomodorino.

Nel frattempo:

  • scolare la pasta al dente;
  • unire il condimento ,la mollica precedentemente tostata e resa più abbrustolita;
  • grattugiare una manciata di pecorino e, se si amano i sapori forti si può aggiungere anche del peperoncino.

Degustazione

Il primo piatto è talmente radicato nella stessa storia della Sicilia, che viene servito anche nei ristoranti come uno dei più prelibati e caratteristici!

Si tratta di un piatto adatto a fare assaggiare un po di "tradizione" anche a chi viene da fuori e rimane affascinato dalla cultura sicula, mediterranea e intrigante.

La sua funzione nel passato era di poter riciclare anche il pane raffermo per portare a tavola un piatto da mangiare, oggi invece fa parte di quei piatti di elite che si propongono ai turisti per offrire loro il meglio della cucina territoriale.

REGIONE: Sicilia
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Gastronomia

Descrizione

Le "sarde a beccaficu" (sarde a beccafico), sono piatto tipico della Sicilia, originario delle province di Palermo, Catania e Messina.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito le sarde a beccaficu nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT).

Preparazione

Il piatto delle sarde a beccaficu viene preparato in due fasi diverse:

  • nella prima fase vanno ripulite ed eviscerate le sarde, eliminando lisce e testa;
  • la seconda fase è quella relativa alla farcitura.

Le sarde a beccaficu vengono arrotolate su questo composto e fissate con uno stuzzicadenti prima di procedere alla cottura in forno.

Ingredienti

Per la preparazione delle sarde a beccaficu sono necessari:

  • sarde;
  • pan grattato;
  • pinoli tritati;
  • aglio tritato;
  • prezzemolo tritato;
  • uva sultanina;
  • sale;
  • pepe;
  • olio evo.

Degustazione

Consumate calde oppure tiepide, le sarde a beccaficu possono essere consumate come:

  • secondo piatto oppure fungere da ricco e nutriente antipasto in occasione di celebrazioni o cerimonie importanti.

Origine

Il nome particolare deriva dai "beccafichi", degli uccelli che venivano ampiamente consumati dalle famiglie nobili siciliane del passato, farciti con le loro stesse interiora.

Si trattava di un piatto molto prelibato, ma considerato di lusso e per questo poco accessibile al popolo.

Proprio per questa ragione le persone comuni inventarono una versione "povera" di questo piatto, dando vita alle sarde a beccafico.

Il pesce era un prodotto assai più accessibile, mentre il pane, i pinoli e pochi altri ingredienti potevano sostituire il ripieno di interiora del piatto "nobile".

REGIONE: Sicilia
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Gastronomia

Descrizione

Il "cuscus di pesce" è un piatto assai diffuso in tutta la Sicilia.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito il cuscus di pesce nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT).

Caratteristiche

Alla base della sua preparazione vi è un ingrediente tipico del Nord-Africa, ovvero:

  • il cuscus appunto.

La zona dove viene maggiormente consumata è la provincia di Trapani, anche se può trovarsi anche in tanti ristoranti nel resto della regione.

In Sicilia, il cuscus è considerato un piatto tradizionale probabilmente traccia della dominazione araba nell'antichità.

Questo prodotto si ottiene dalla:

  • semola di grano duro (la stessa della pasta), che viene macinata, disidratata, lavorata a mano fino ad ottenere delle piccolissime palline.

Preparazione

Le ricette che si possono preparare con il cuscus sono tantissime, ma una delle più apprezzate è quella a base di:

  • "pesce", molto utilizzata nel trapanese.

Il "segreto" della riuscita della ricetta è soprattutto nel brodo che serve per la cottura del cuscus!

 Ingredienti

Questo deve essere preparato con:

  • pesce misto a scelta;
  • aglio;
  • olio;
  • cipolla;
  • pomodorini;
  • zafferano.

Una parte utilizzala per cuocere il cuscus al vapore per circa un'ora e mezzo.

Condisci il cuscus con il pesce usato per il brodo e olio evo a crudo.

Degustazione

Servi il piatto con il resto del brodo a parte per essere aggiunto a gusto dei commensali.

La tradizione vuole che per la "cottura a vapore" venga usata una particolare pentola dipinta in terracotta.

Alla base va messo il brodo caldo e sopra deve essere sistemato il cuscus per la cottura.

La tradizione afferma che le due "parti" debbano essere separate da una sottile lastra di pasta fresca, anche se oggi vengono utilizzati soprattutto panni di lino.

REGIONE: Sicilia
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Gastronomia

Descrizione

La "caponata di melanzane" è una specialità siciliana!

Cetrificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la caponata di melanzane nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT).

Caratteristiche

Si tratta di:

  • un contorno molto apprezzato, fresco e profumato, soprattutto d'estate;
  • si consuma, comunque, tutto l'anno.

La varietà di "melanzana" più adatta per cucinare la caponata è la:

  •  violetta lunga palermitana.

Si tratta di una qualità di melanzana:

  • viola molto scuro;
  • dalla polpa soda, corposa e a grana fine;
  • ha un sapore dolciastro;
  • si sposa alla perfezione con tutte le altre verdure presenti nella caponata.

La caponata di melanzane è un piatto a base di "verdure" che, solitamente, si serve come contorno.

È, comunque, una ricetta versatile, si può utilizzare per condire:

  • la pasta;
  • come antipasto;
  • sulle bruschette o su semplici fette di pane casereccio, tagliate piuttosto spesse.

Ingredienti

Per preparare una ricca, ottima caponata di melanzane occorrono:

  • 1 kg di melanzane, meglio se violette lunghe palermitane;
  • 500 gr di gambi di sedano;
  • 100-150 gr di cipolle dolci;
  • 100-150 gr di olive verdi, nere o miste;
  • una manciata di capperi;
  • una manciata di pinoli;
  • mezzo bicchiere di salsa di pomodoro;
  • 50 gr di zucchero;
  • mezzo bicchiere di aceto nero;
  • basilico;
  • olio extravergine d'oliva.

Preparazione

Per preparare la caponata di melanzane bisogna:

  • lavare le melanzane;
  • tagliarle a strisce o tocchetti;
  • ricoprirle di sale e lasciarle riposare per qualche ora.

Dopodiché:

  • con uno straccio umido, si privano dell'eccesso di sale;
  • si friggono velocemente in una padella, con olio già bollente.

La frittura non deve essere totale, questo procedimento serve solo ad insaporire le melanzane e renderle leggermente croccanti!

Nel frattempo:

  • si bolle il sedano e si prepara un soffritto con gli altri ingredienti.

Quando il soffritto è pronto:

  • vi si aggiungono le melanzane e il sedano tagliato grossolanamente;
  • si cuoce il tutto a fuoco vivace, facendo saltare di tanto in tanto.

Negli ultimi due minuti di cottura, si aggiungono zucchero ed aceto, che formeranno una salsa agrodolce.

Degustazione

La caponata di melanzane si serve fredda!

REGIONE: Sicilia
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Gastronomia
CERTIFICAZIONE PRODOTTO: PAT

Descrizione

Lo "zuzzu" è un prodotto tipico della cucina siciliana, diffuso anche in Calabria e Campania, che si ottiene dagli scarti di lavorazione della carne di maiale.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito lo zuzzu nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT).

Composizione

Si tratta di una gelatina di maiale (nota anche con il nome di "liatina"), che viene ricavata dalle parti meno nobili dell'animale, quali:

  • orecchie;
  • cotenna;
  • zampe;
  • lingua;
  • coda;
  • testa.

Certificazioni

Lo zuzzu ha natali antichissimi: questo, unitamente alla tipicità della sua lavorazione, lo hanno reso idoneo per essere inserito nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali Italiani (PAT), stilata dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali.

Preparazione

La preparazione dello zuzzu richiede:

  • una bollitura lenta e lunga delle parti del maiale in acqua salata e foglie di alloro;
  • quando la carne risulta lessata al punto giusto, la si separa dal brodo;
  • dopo averla disossata, la si taglia in pezzi di medie dimensioni;
  • il brodo viene schiumato (privandolo, quindi, del grasso in eccesso), e addizionato con limone e aceto;
  • dopodiché lo si fa bollire per un'altra mezz'ora.

Terminata la cottura del brodo, si dispongono i pezzi di carne bollita in alcune ciotole e li si ricopre con la "riduzione di brodo", aggiungendo spezie quali:

  • peperoncino;
  • pepe macinato al momento;
  • paprica;
  • foglie di alloro sminuzzate.

Macerazione

Le ciotole vengono sistemate in un ambiente fresco e asciutto, dove riposeranno per una notte intera.

Il brodo contribuirà alla "macerazione" della carne che, dopo 12 ore, avrà la consistenza di una gelatina (lo zuzzu, per l'appunto).

Ingredienti

Per la preparazione dello zuzzu sono necessari:

  • maiale;
  • alloro;
  • limone;
  • aceto;
  • peperoncino;
  • pepe macinato;
  • paprica.

Degustazione

Lo zuzzu può essere conservato per alcuni giorni e va consumato:

  • freddo;
  • da sol;
  • accompagnato con delle verdure fresche.

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