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Descrizione

La "pera spinelli", detta in dialetto siciliano "pira spinieddi", è una varietà di pera che si coltiva nel territorio sud-orientale della Sicilia, ovvero nell'estesa area Iblea.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la pera spinelli nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT).

Presentazione

Il frutto ha:

  • la caratteristica forma di una "pera", ma dall'aspetto tozzo;
  • il peduncolo è lungo e legnaceo;
  • il colore della buccia va dal giallo al rossastro;
  • la polpa non è molto succosa, è dura, ma dolce e delicata, con un lieve retrogusto aspro.

Raccolto

La raccolta delle pere Spinelli coincide con l'autunno inoltrato, quando non ha ancora raggiunto la piena maturazione.

Il frutto si consuma preferibilmente cotto.

Una specialità tipica della tradizione artigianale locale preparata con questo frutto è la "marmellata di pere spinelli".

 

REGIONE: Sicilia
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Dolci
CERTIFICAZIONE PRODOTTI: PAT

Descrizione

I "frutti di Martorana" sono dolci tipici della Sicilia, con origine nella zona del palermitano.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito i frutti di Martorana nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT).

Origine

Nonostante il luogo tradizionale di partenza, questi i "frutti di Martorana" sono ormai conosciuti e apprezzati in tutta Italia, ma anche nel resto del mondo.

Vengono chiamati "frutti di Martorana" perché la forma finale di questi dolcetti imita proprio quella della "frutta".

Ingredienti

Il gusto sembra quello del marzapane, ma in realtà il sapore è più dolce e forte.

Gli ingredienti necessari per la creazione dei frutti di Martorana sono:

  • farina di mandorle;
  • zucchero a velo;
  • aroma di vaniglia;
  • glucosio;
  • gocce di aroma alla mandorla amara.

Leggenda

I frutti di Martorana, tradizionalmente, venivano preparati a Novembre per celebrare la Commemorazione dei Defunti, festeggiata il secondo giorno del mese.

Il nome è dovuto alla Chiesa della Martorana (Santa Maria dell'Ammiraglio).

Una leggenda narra che i frutti di Martorana siano stati creati dalle "suore del monastero della Martorana".

In occasione della visita del Papa dell'epoca, le donne non possedevano abbastanza frutta per abbellire il monastero per l'accoglienza, per questo dovettero ingegnarsi e creare della frutta "artificiale" per decorare gli ambienti e farli sembrare più floridi e colorati.

Al giorno d'oggi non è raro trovare i frutti di Martorana in banchetti, oppure in pasticceria anche al di fuori dei confini siciliani e non soltanto durante il mese di Novembre, ma anche nel resto dell'anno.

I frutti di Martorana sono molto apprezzati dai bambini grazie ai colori vivaci e al sapore molto dolce.

REGIONE: Sicilia
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Dolci
CERTIFICAZIONE PRODOTTO: PAT

Descrizione

I "papareddi" sono tipiche frittelle ripiene siciliane preparate su tutto il territorio dell’ isola in occasione del periodo Pasquale.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito i papareddi nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT).

Tradizioni

Durante queste festività venivano tradizionalmente servite insieme alle:

  • uova sode dipinte;
  • agli ovetti di cioccolato;
  • agli agnellini di pasta reale.

Ingredienti

Gli ingredienti necessari per la preparazione dei papareddi sono:

  • 1 kg di farina 00;
  • 300 g di zucchero;
  • 300 g di mandorle;
  • 200 g di miele;
  • 200 g di strutto;
  • 20 g di bicarbonato;
  • 2 cucchiaini di pepe macinato;
  • 1 cucchiaio di scorza di arancia grattuggiata;
  • mezzo cucchiaino di cannella;
  • 2 chiodi di garofano tritati;
  • acqua q.b.

Lavorazione

Chiamati anche "paparelle", questi dolci sono molto facili da realizzare.

Occorre iniziare con:

  • impastare la farina, quindi disponetela su un piano a fontana e aggiungete zucchero, miele, aromi, la scorza di arancia, il pepe e il bicarbonato;
  • amalgamate bene il tutto e mettete anche lo strutto, precedentemente ammorbidito con dell'acqua;
  • continuate ad amalgamare fino ad ottenere un impasto "omogeneo";
  • infine aggiungete anche le mandorle intere e procedete sempre impastando.

Una volta creato il panetto di pasta, lavoratelo al fine di realizzare dei "filoni allungati" che andranno poi riposti su della carta forno già predisposta su una teglia forno.

Cottura

Con forno già preriscaldato a 180 gradi, infornate e lasciate cuocere fino a quando i papareddi non si saranno dorati.

Terminata la cottura, fateli raffreddare e procedete a tagliarli a fette trasversali, spesse poco meno di un cm e lunghe 5 cm.

Curiosità

Per dare quel "tocco in più" ai vostri papareddi, seguite queste brevi indicazioni:

  • tagliati i papareddi, disponeteli nuovamente sulla teglia da forno e infornateli un'altra volta a 150 gradi;
  • giunti a metà cottura (15 minuti totali, 7 minuti per lato circa), girateli e infornate di nuovo affinchè si asciughino perfettamente, in modo tale che i biscotti acquisiscano la tipica "friabilità".
REGIONE: Sicilia
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Dolci
CERTIFICAZIONE PRODOTTO: PAT

Descrizione

La "vastedda fritta" è una frittella tipica della Sicilia ed in particolare di Gratteri, una località facente parte della provincia di Palermo.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la vastedda fritta nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT).

Caratteristiche

Si tratta di un specie di "gnocco fritto" che può essere sia dolce sia salato.

Tradizioni

La località che ha dato i natali alla vastedda fritta fritta le dedica, il 14 Agosto di ogni anno, una pittoresca sagra, ma questa golosa frittella è molto diffusa anche a Modica, dove viene preparata in una versione ''rivisistata'', vale a dire aggiungendo al suo impasto delle uova e alla sua farcitura un cubetto di formaggio Ragusano DOP.

Ingredienti

L'impasto della vastedda fritta viene preparato con:

  • farina di rimacino;
  • acqua tiepida;
  • lievito;
  • olio Evo;
  • sale.

Lavorazione

Dopo la lavorazione iniziale ed un tempo di riposo finalizzato alla lievitazione, si ricavano delle porzioni (circolari o rettangolari), delle dimensioni del palmo di una mano e con uno spessore di circa 1,5 cm.

Questi pezzi di impasto vengono quindi riempiti o con un acciuga sotto sale, preventivamente dissalata, o con del Ragusano DOP e foglie di basilico, quindi si chiudono, piegandoli a metà, e si friggono.

La vastedda fritta può anche essere "cotta al forno", all' interno di una pirofila;

  • la sua versione dolce prevede che non vi sia alcun ripieno e che, a fine cottura, la frittella venga passata nello zucchero semolato fine.

Degustazione

Per esaltare al meglio il sapore della vastedda fritta, la si può accompagnare con:

  • un buon bicchiere di vino locale della produzione Monreale DOC.
REGIONE: Sicilia
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Dolci

Descrizione

La "pasta di mandorle" è una base dolce utilizzata soprattutto in Sicilia per la preparazione di moltissimi dolci tradizionali.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la pasta di mandorle nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT).

Produzione

La sua fama ha da tempo superato i confini regionali conquistando anche il resto del Sud Italia e tutta la Penisola.

Le zone di origine sono soprattutto quelle:

  • dell'agrigentino e del catanese, grazie alla presenza largamente diffusa di questo frutto molto particolare.

Basti pensare che in tutta la Sicilia viene prodotta più della metà di mandorle destinate al territorio italiano.

Proprio per questa ragione la tradizione dolciaria della Sicilia è molto basata su questa base.

Con la pasta di mandorle vengono preparati numerosi dolcetti di pasticceria secca, biscotti e tanto altro ancora.

Ingredienti

La ricetta originaria prevede pochissimi ingredienti:

  • zucchero a velo;
  • albumi d'uovo;
  • farina di mandorle;
  • essenza alla mandorla.

Creazione

Per ottenere la tua base ti basterà:

  • unire farina e zucchero a velo, amalgamando per bene;
  • gli albumi devono essere montati a neve e uniti alle farine assieme all'essenza alla mandorla;
  • otterrai una pasta compatta per preparare quello che preferisci.

A tuo piacimento puoi utilizzare altri "aromi" per dare un gusto differente alla pasta di mandorle.

Realizza i dolci che preferisci a mano oppure usando una "sac-a-poche" e poi trasferiscili su una teglia e mettili in frigo a riposare per almeno un' ora prima di procedere alla cottura.

Cottura

La cottura deve avvenire in forno ventilato a 160° per una decina di minuti.

Puoi guarnire i biscottini come preferisci, con:

  • zucchero a velo;
  • scaglie di mandorla;
  • frutta candita.
REGIONE: Sicilia
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Dolci

Descrizione

I "biscotti duri" sono uno dei prodotti da forno più longevi della tradizione pasticcera siciliana.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito i biscotti duri nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT).

Varianti

Ne esistono diverse varianti, ovvero di forme e dimensioni distinte:

  • i biscotti di San Martino, la versione più classica;
  • i Sanmartinelli, i più piccini;
  • e infine, la versione morbida con farcitura di crema di ricotta e decorazioni barocche.

Proprietà organolettiche

I biscotti duri come dice il nome stesso, hanno una consistenza molto robusta, sono difficili da masticare, infatti, i siciliani simpaticamente dicono che sono "duri come le corna", ma è vero anche sono dolcissimi e profumano di un intenso aroma di anice e cannella.

Degustazione

Se non dovessi riuscire nell'impresa di addentarne uno, non temere, la forma più sublime per assaporare questi biscotti è:

  • inzuppandoli in un vino dolce come il Moscato.

L'incontro tra la pasta frolla ed il vino sarà un'esperienza di puro gusto per il tuo palato, sentirai il biscotto sciogliersi ed arrendersi alle note dolci del tuo bicchierino di Moscato, uno non basterà, vorrai fare il bis.

Ingredienti

Per preparare circa 30 biscotti duri ti servono:

  • 500 gr di farina;
  • 150 gr di zucchero semolato;
  • 25 gr di lievito di birra;
  • 100 gr di strutto;
  • 15 gr di semi di anice;
  • 20 gr di burro;
  • un pizzico di cannella.

Preparazione

Sciogli il lievito, uniscilo alla farina e lavora con un cucchiaio di legno.

Aggiungi gli altri ingredienti e continua ad impastare fino ad ottenere un composto della consistenza del pane.

Lascia lievitare e poi procedi formando delle piccole ciambelline.

Cottura

Inforna i  biscotti duri per 10 minuti a 200° e poi per altri 20 minuti a 160°.

A cottura ultimata lascia riposare in forno.

REGIONE: Sicilia
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Pasta fresca

Descrizione

La "pasta di nocciola" è un prodotto tipico della pasticceria siciliana, soprattutto diffuso nella zona di Tortorici.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la pasta di nocciola nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT).

Ingredienti

Si tratta di un pasticcino che viene preparato artigianalmente ed è molto simile alla pasta di mandorla, ma utilizza nella preparazione, insieme a:

  • 150 gr di zucchero;
  • 2 uova;
  • 150 gr di nocciole siciliane, in particolare quelle pregiatissime che provengono dai monti Nebrodi.

Proprietà nutritive

Ricca di:

  • qualità nutritive;
  • grassi insaturi;
  • fibre;
  • minerali;
  • vitamine;

la "nocciola" si presta alle preparazioni della pasticceria, conferendo un gusto e un aroma particolare e genuino e rappresentando appieno i sapori e i profumi della regione.

Preparazione

Per preparare la pasta di nocciola, si procede così:

  • si tostano le nocciole in una padella antiaderente e poi le si trita nel mixer fino ad ottenere una farina;
  • questa va mescolata in una ciotola con lo zucchero a velo;
  • in un altro recipiente si sbattono gli albumi e li si unisce alla farina mescolando il tutto fino a che il composto sarà diventato compatto e omogeneo.

A questo punto si deve:

  • prelevare un piccolo quantitativo di impasto alla volta e lo si lavora con le mani;
  • si devono formare delle "palline", ciascuna delle quali viene rotolata nello "zucchero a velo" e poi "schiacciata" leggermente nella parte centrale;
  • è necessario schiacciarli in modo da creare una "fossetta" che andrà farcita con granella di pistacchi, frutta secca o canditi;
  • le paste di nocciola vengono quindi adagiate su una teglia rivestita di carta da forno e infornati per dieci minuti a 160°.

I dolcetti di "pasta di nocciola" avranno una superficie croccante all'esterno e rimarrano morbidissimi all'interno, una vera delizia per il palato!

REGIONE: Sicilia
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Gastronomia
CERTIFICAZIONE PRODOTTO: PAT

Descrizione

In una rosa ampia tutta da gustare, spiccano i "malateddi", una prelibatezza tutta siciliana!

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito i malateddi nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT).

Origini

L'isola di Sicilia è stata contemplata come "patria della gastronomia" già dagli antichi, a renderlo noto è il filosofo Platone nel suo Gorgia, quando ricorda per bocca del filosofo greco antico Socrate, che Miteco scrisse di cucina siciliana.

Non a caso il territorio siciliano è un vero e proprio scrigno di tesori culinari tipici!

I "malateddi" sono rustici che racchiudono in sé un metodo di lavorazione tradizionale antico e consolidato nel tempo.

Nato ad Enna, perno e centro dell' isola, i malateddi sono un piatto dell' arte culinaria locale che affonda le sue radici nella sua millenaria tradizione agro-pastorale.

Ingredienti

Fragranti e molto saporite, queste piccole focaccine sono costituite da un "involucro delizioso di pasta" realizzata con:

  • farina lavorata con frittole;
  • tuorli uova.

Preparazione

Una volta stesa la pasta, possono essere farcite con un ripieno a base di:

  • frittole di maiale;
  • di salsiccia disfatta;

l'impasto di maiale verrà quindi arricchito con:

  • pecorino primo sale a dadini e grattugiato.

Una volta farciti, tutti i malateddi verranno spennellati:

  • d'albume d' uovo sbattuto;

e cotti in forno caldissimo.

Ogni malateddo è grande circa 20 centimetri di diametro.

Il risultato è un prodotto da forno dall'ineguagliabile gusto pieno e goloso e dalla fragranza penetrante.

REGIONE: Puglia
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Molluschi
CERTIFICAZIONE PRODOTTO: PAT

Descrizione

I "vaccareddi" sono un cibo tipico della cucina siciliana e sono delle grosse lumache!

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito i vaccareddi nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Puglia (PAT).

Caratteristiche

  • I vaccareddi, di colore verde o marrone, nascono con le prime piogge di fine estate;
  • sono un prodotto consumato tipicamente in Sicilia e per questo acquistabili facilmente presso i mercatini, anche se in realtà è possibile procurarsele da sè, munendosi di stivaloni dopo un acquazzone serale.

Preparazione

vaccareddi vengono solitamente cucinati:

  • in brodo;
  • con il sugo.

Prima di consumarle `necessario lasciarle spurgare per almeno 24 ore in una cesta con una manciata di "pangrattato" e coperta con dei pesi.

Passate le 24 ore dovranno essere lavate con acqua abbondante e poi potranno essere cotte in una pentola per circa due ore.

Cottura

Per evitare che i vaccareddi si ritraggano durante la cottura e farle rimanere fuori dal guscio, basterà metterle in una pentola con dell'acqua fredda ed accendere il fornello con una fiamma bassissima.

Per circa un'ora bisognerà stare attenti che i vaccareddi non si attacchino alle pareti o al coperchio ma che siano immerse completamente in acqua così da cuocere tutte insieme.

Dopo circa un'ora, i vaccareddi non saranno più attivi.

Dopo la cottura bisognerà metterli in uno scolapasta così che perdano tutta l'acqua di cottura accumulatasi nei guscio, a quel punto si potrà procedere con la ricetta che più aggrada.

REGIONE: Sicilia
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Dolci
 

Descrizione

La "giuggiulena", detta anche "cubbaita", è un dolce tipico della tradizione siciliana, diffuso in tutta la regione e presente anche nella vicina Calabria.

Ingredienti

Il dolce è molto simile al "torrone", sia per la preparazione che per gli ingredienti utilizzati.

Per la realizzazzione della giuggiulena occorrono i seguenti ingredienti:

  • semi di sesamo;
  • miele;
  • mandorle;
  • zucchero;
  • buccia di arancia.

Origini

La giuggiulena ha un'origine molto antica e si pensa che la sua diffusione sia iniziata durante la dominazione Araba in Sicilia.

Infatti, nella lingua araba è presente un termine etimologicamente molto simile a giuggiulena che significa "seme di sesamo" e dunque appare evidente il collegamento con questo dolce siciliano.

Sono proprio i semi di sesamo a formare la base di questo particolare torrone.

Preparazione

La ricetta del composto della giuggiulena prevede come prima cosa la realizzazione di un composto formato da:

  • miele e zucchero.

Questo composto va sciolto fino a renderlo liquido e dorato.

Si aggiungono poi:

  • semi di sesamo;
  • le mandorle;
  • la buccia di arancia;

e si continua a mescolare.

Una volta reso omogeneo il tutto, si versa l'impasto su un piano e si stende con un mattarello fino a raggiungere uno spessore di circa 10 mm.

Quindi si lascia raffreddare e poi si procede a tagliare la giuggiulena nelle tradizionali forme a rombo o rettangolari.

Tradizioni

Questo dolce veniva solitamente preparato durante le Festività Natalizie, ma in alcune zone della Sicilia era usanza realizzarlo nel periodo di Pasqua.

La tradizione della giuggiulena è portata avanti ancora oggi dalle pasticcerie siciliane!

REGIONE: Sicilia
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Dolci
CERTIFICAZIONE PRODOTTO: PAT

Descrizione

I "vucciddati di mandorle", chiamati bucellati nell'italianizzazione del nome dialettale, sono dei dolci tipici siciliani, diffusi su tutto il territorio regionale.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito i vucciddati di mandorle nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT).

Origine

L'origine di questi dolci è molto antica, alcuni studiosi ne fanno risalire la diffusione già in epoca romana, ma presentano diverse influenze, come quella:

  • araba, fenomeno non raro nella tradizione culinaria siciliana.

Caratteristiche

I vucciddati di mandorle sono dei biscotti composti da:

  • una pasta frolla abbastanza croccante;
  • ripieni di mandorle e cioccolato fondente.

Non mancano le varianti, come ad esempio quelle che prevedono l'utilizzo dei fichi o delle noci in sostituzione delle mandorle.

Ingredienti

Gli ingredienti per la preparazione dei vucciddati di mandorle sono:

Preparazione

Per la preparazione dei vucciddati di mandorle occorre realizzare prima la farcitura.

  • Si fanno bollire per qualche minuto le mandorle in acqua;
  • poi si spellano e si tritano insieme alle scorze di arancia e limone.

Quindi si aggiungono:

  • zucchero;
  • cannella;
  • vanillina;

e si fa cuocere il tutto finché non si avrà un composto denso al quale va aggiunto il cioccolato.

Si passa poi alla preparazione della "pasta frolla" dei vucciddati di mandorle, gli ingredienti sono:

  • farina;
  • strutto;
  • uova;
  • zucchero;
  • vanillina.

Dopo aver fatto riposare la pasta la si stende e la si divide in piccole parti.

Ogni singolo pezzo va:

  • spianato;
  • ricoperto con la farcitura di mandorle;
  • chiuso unendo i bordi.

Una volta cotti si spolverano con zucchero a velo e cannella.

Originariamente i vucciddati di mandorle erano dolci che facevano parte della tradizione natalizia, mentre oggi è possibile trovarli tutto l' anno.

REGIONE: Sicilia
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Formaggi

Descrizione

La "ricotta mista" è un prodotto alimentare di origine animale tipico della regione Sicilia ed è realizzata con "siero di latte fresco selezionato".

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la ricotta mista nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT).

Ingredienti

La ricotta mista si classifica come "latticino" e non come formaggio, poiché la sua preparazione utilizza soltanto la parte "liquida", un prodotto di scarto del processo di caseificazione (processo di produzione del formaggio).

La ricotta mista viene prodotta utilizzando soltanto:

  • siero di latte ovino;
  • latte di vacca;
  • latte di pecora;
  • sale.

Questo latticino è conosciuto anche come "ricotta di pecora", ed è particolarmente apprezzata e utilizzata su tutto il territorio regionale siciliano.

Questo prodotto viene utilizzato per la preparazione di dolci, a differenza della "ricotta di mucca", prodotta con "siero di latte" di origine "bovina", maggiormente impiegata per la preparazione di pietanze salate (torte salate con pasta sfoglia, condimenti per i primi piatti).

Caratteristiche

La ricotta mista si contraddistingue per:

  • il suo gusto bilanciato e armonico, ottenuto in seguito alla "miscelazione" delle due tipologie di "siero di latte", capace di mettere d' accordo tutti i palati, anche i più esigenti.

Origine

Le origini storiche degli inizi di produzione della ricotta mista risalgono agli Egizi e ai Sumeri, nonostante il suo maggiore successo risalga al periodo del Medioevo.

Il termine "ricotta" deriva dal latino "recostus" e significa "ricotto", proprio perché il processo di produzione prevede una "ricottura" del siero del latte.

Proprietà nutrizionali

La ricotta mista è:

  • un latticino magro;
  • ricco di proprietà nutritive;
  • ricco di proteine animali;
  • sali minerali;
  • calcio.

E' povera di "calorie", nonostante sia erroneamente considerata particolarmente grassa e calorica.

Le produzioni "locali" garantiscono una qualità superiore rispetto a quelle industriali!

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