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REGIONE: Puglia
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Liquori

Descrizione

Quella del "liquore  di alloro" è una tradizione che viene tramandata di generazione in generazione ormai da molti anni e che per i pugliesi rappresenta il perfetto fine pasto.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito il liquore di alloro nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Puglia (PAT).

Ingredienti e preparazione

Una cosa è certa, le vere origini del liquore di alloro sono da rintracciare nel Salento e nella zona del Gargano, in realtà, è tutta la regione Puglia a fare un vanto di tale gustosa bevanda.

Preparare il liquore di alloro è semplicissimo.

Per prima cosa, però, è bene tenere conto del fatto che per riuscire ad ottenere un prodotto genuino è necessario procurarsi prodotti rigorosamente a "chilometro zero".

Dopo aver fatto ciò, basterà mettere in infusione le foglie di:

Per chi non lo sapesse, il liquore di alloro è caratterizzato dal "tipico colore verde" che viene ottenuto mettendo in infusione:

  • circa 30 foglie in 50 cl di alcol per circa 5 giorni.

Se hai intenzione di realizzare un liquore seguendo le tradizioni storiche, trascorso tale periodo dovrai procedere con il "filtraggio" e con l'aggiunta di acqua e di circa 200 gr di zucchero.

Dopo aver fatto ciò, non ti resterà altro da fare che attendere circa 3 settimane prima dell'imbottigliamento.

Curiosità

Un consiglio:

  • per gustare il liquore di alloro in tutto il suo gusto, attendi circa un mese dopo la fase dell'imbottigliamento.

In questo modo, infatti, le proprietà organolettiche del liquore di alloro realizzato, raggiungeranno il proprio equilibrio, garantendo un sapore a dir poco eccezionale.

REGIONE: Puglia
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Conserve

Descrizione

La "meloncella" o "spiuleddhra"o "minunceddhra" o "cucumbarazzu" o "cummarazzu", è un tipico ortaggio coltivato nel Salento.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la meloncella nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Puglia (PAT).

Presentazione

La meloncella è:

  • un piccolo melone leggermente allungato;
  • di colore verde scuro o verde chiaro;
  • ricoperto da una leggera peluria;
  • arrivato al tempo di maturazione necessario viene mangiato come un cetriolo.

La coltivazione di queste cucurbitacee è secolare, infatti è uno degli elementi base della cultura contadina soprattutto nelle zone di:

  • Corrado;
  • Gagliardo;
  • Marciano. 

Ingredienti

Per preparare le "melanzane sott'olio alla pugliese" occorrono:

  • melanzane;
  • peperoncino;
  • spicchi d’aglio;
  • olio evo;
  • aceto di vino bianco;
  • sale q.b.;
  • aromi a piacere.

Preparazione

  • Bisogna lavare ed affettare le melanzane di uno spessore non superiore ad 1 centimetro;
  • poi in un vasetto bisogna alternarle con sale grosso ed aceto;
  • pressarle per far sì che esca l'aria in eccesso;
  • successivamente bisogna lasciarci un peso sopra per 24 ore.

Passate le 24 ore bisogna eliminare il liquido (aceto), inserito precedentemente nei vasetti.

  • Lavare ed asciugare bene le melanzane;
  • dopo aver sterilizzato i vasetti di vetro inseriamo uno strato di olio sul fondo;
  • iniziamo ad inserire le nostre melanzane insieme agli aromi che abbiamo scelto (prezzemolo, peperoncino, aglio);
  • quando abbiamo inserito le melanzane riempiamo con altro olio fino all'orlo del vasetto affinché l'ortaggio sia completamente coperto.

Conservazione

Chiudiamo i vasetti e li conserviamo in luogo fresco e buio e dopo alcune settimane saranno pronte per essere degustate.

REGIONE: Puglia
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Confetture

Descrizione

Nel soleggiato sud Italia tra le coltivazioni più diffuse ci sono quelle degli "agrumi".

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la marmellata di arancio e limone nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Puglia (PAT).

Coltivazioni

In particolar modo, le belle campagne dell'entroterra della Puglia sono da sempre caratterizzate dai colori allegri e luminosi degli alberi di limoni ed arance.

Soprattutto nelle zone dei comuni di:

  • Ginosa Palagiano;
  • Castellaneta;
  • Massafra;

potrestri ritrovarti a passeggiare amabilmente per lunghi filari di piante dai frutti profumati.

Anche in tutta la zona del promontorio del Gargano la coltivazione di questi prodotti è molto importante e troveresti facilmente piccole aziende locali che producono delle deliziose marmellate di agrumi.

Ingredienti

Gli ingredienti per la preparazione della marmellata di arancio e limone sono:

  • arance;
  • limoni;
  • zucchero semolato;
  • acqua.

Preparazione

La preparazione della "marmellata di arancio e limone" avviene nei periodi di "raccolta", in modo da avere dei frutti succosi e saporiti e richiede l'utilizzo non solo della polpa, ma anche delle bucce.

La ricetta è davvero molto semplice e puoi provare a realizzarla anche tu a casa, facendo attenzione a scegliere prodotti di ottima qualità.

  • Ad ogni kg di arancia e limone occorre unire circa 300 grammi di zucchero semolato;
  • si aggiunge acqua fino a ricoprire il tutto e si porta a bollire;
  • si cuoce per diverse ore, fino ad arrivare alla consistenza perfetta.

Conservazione

Il prodotto finito va sistemato in barattoli ermetici di vetro.

Questi si lasciano bollire per 20 minuti a bagnomaria, per sterilizzarli prima di conservarli.

Degustazione della marmellata di arancio e limone

Puoi usare la marmellata di arancio e limone per preparare dolci e crostate, perfetta per la colazione. Prova anche ad accompagnarle a formaggi molto stagionati: resterai a bocca aperta!

REGIONE: Puglia
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Carne fresca

Descrizione

La "carne di capra", conosciuta anche con il nome di "primaticcio", è molto utilizzata nella zona del Gargano in provincia di Foggia.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la carne di capra nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Puglia (PAT).

Tradizioni

Prima della Seconda Guerra Mondiale l'allevamento di capre era molto diffuso in quanto veniva usata sia la carne come alimento quotidiano, che il latte, la cui richiesta veniva soddisfatta prontamente tramite la mungitura.

Nella preparazione di alcuni piatti tipici viene usata di solito la "carne di capretti", che non hanno più di 40 giorni, soprattutto nel periodo di Pasqua e di Natale, e la carne di capre adulte invece nel periodo estivo.

La carne assume un sapore migliore in base a come viene allevata, infatti:

  • i capretti vengono alimentati solo con latte materno, invece gli adulti con cereali e pallettati.

Ingredienti

L'ingrediente principale del primaticcio è:

  • la carne di capra.

Caratteristiche

Questa carne presente:

  • un sapore molto intenso e selvatico che si sposa bene con spezie aromatiche.

Cottura

La cottura viene eseguita:

  • a fuoco molto lento e a bassa temperatura;
  • aggiungendo a seconda dei gusti, sia del brodo di carne, che vegetale per assicurare delicatezza alla carne.

Degustazione

Tra le ricette tipiche della regione, che utilizzano il primaticcio, abbiamo la "muschiska".

Per la preparazione di questo piatto vengono utilizzati:

  • i tagli più magri della capra, che vengono tagliati obliquamente per formare delle strisce di 2 o 3 centimetri in larghezza e 20 o 30 centimetri in lunghezza.

Questi pezzi di carne vengono poi conditi con:

  • sale;
  • finocchio;
  • peperoncino;
  • aglio.

Vengono poi messi ad essiccare su vassoi inseriti in essiccatoi dove la temperatura e l'umidità sono costantemente controllati.

Conservazione

Il prodotto può essere conservato sottovuoto dai 3 ai 10 mesi.

REGIONE: Puglia
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Carne fresca

Descrizione

La "carne di capra", conosciuta anche con il nome di "mulattio", è molto diffusa nella zona del Gargano in provincia di Foggia.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito il mulattio nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Puglia (PAT).

Origini

Prima della Seconda Guerra Mondiale l'allevamento di capre era costante in quanto veniva usata sia la carne come alimento quotidiano che il latte come bevanda, la cui richiesta veniva soddisfatta tramite la mungitura.

Nella preparazione di alcuni piatti tipici, è prediletta di solito, la carne di capretti che non hanno più di 40 giorni per la loro tenerezza, soprattutto nel periodo di Pasqua e di Natale.

La carne di capre adulte, invece, nel periodo estivo.

La carne è di qualità migliore a seconda del modo in cui viene allevata, infatti:

  • i capretti vengono alimentati solo con latte materno;
  • invece gli adulti con cereali e pallettati.

Ingredienti

Gli ingredienti necessari per la preparazione del mulattio sono:

  • carne di capretto;
  • vino rosso o bianco.

Caratteristiche

Il mulattio ha un sapore molto intenso, simile a quello dell’agnello.

In alcuni paesi asiatici, viene usato lo stesso termine per identificare entrambe, inoltre il suo sapore può risultare molto selvatico anche in base al tipo di macellazione ricevuta e si sposa bene con spezie aromatiche.

La cottura del mulattio, è sempre molto lenta e deve essere effettuata a temperatura bassa.

A poco a poco si aggiunge del brodo per rendere la carne più tenera, e vino rosso o bianco, per attribuirne un tocco di sapore raffinato.

Proprietà nutrizionali

Da un punto di vista nutrizionale questa carne viene preferita per il suo "basso contenuto lipidico", questo dipende infatti dal fatto che le capre non hanno depositi di grasso tra i muscoli; per le sue qualità è infatti paragonata alla carne di pollo.

REGIONE: Puglia
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Conserve

Descrizione

I "carciofini sott'olio" sono uno stuzzicante e prelibato prodotto agroalimentare diffuso e apprezzato in tutta Italia.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito i carciofini sott'olio nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Puglia (PAT).

Tradizioni

Ogni regione vanta un proprio metodo di preparazione che può variare sia per gli ingredienti sia per la modalità.

Quel che è certo è che nessuno potrebbe mai resistere a degli ottimi carciofini sott'olio fatti in casa, magari serviti come antipasto o snack durante un aperitivo.

Questa specialità dal sapore intenso ed aromatico è spesso presente anche sulle tavole dei pugliesi, in accompagnamento ad altri piatti tradizionali.

I carciofini sott'olio, in Puglia, vengono confezionati con l'aggiunta:

  • dell'aglio;
  • del prezzemolo.

Tali aromi rendono questo ortaggio ancor più goloso ed invitante, pronto per essere assaporato in ogni occasione.

Il segreto per un risultato eccellente risiede nella scelta "dell'olio extravergine d'oliva".

Ingredienti

Gli ingredienti per la preparazione dei carciofini sott'olio sono semplicissimi, ovvero:

  • carciofi;
  • acqua;
  • aceto di vino;
  • sale;
  • prezzemolo;
  • aglio;
  • olio extravergine di oliva.

Preparazione

Se desideri cimentarti nella preparazione dei carciofini sott'olio, accertati di avere tutti gli ingredienti a portata di mano e segui questi semplici passaggi, quindi:

  • pulisci i carciofi, ricavane solo la parte centrale e tagliala in quattro pezzi;
  • lessali per 3 minuti in una miscela composta da una parte di acqua, una parte di aceto di vino e un cucchiaino di sale;
  • scolali e lasciali asciugare su un canovaccio per almeno 2 ore;
  • trascorso il tempo, riponi i carciofi in un vaso largo, condendoli mano a mano con del prezzemolo e l'aglio sminuzzato.

Contemporaneamente versa l'olio extravergine d'oliva, in modo tale che non rimangano bolle d'aria all'interno.

Richiudi ermeticamente il barattolo e conservalo nella dispensa.

REGIONE: Puglia
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Liquori

Descrizione

Il "liquore al melograno" è una bevanda alcolica che, seppur aromatica, è decisamente delicata oltre che estremamente semplice da preparare.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito il liquore di melograno nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Puglia (PAT).

Digestivo

Essendo a base, appunto, di melograno, si tratta di una bevanda perfetta per il periodo autunnale, ma ideale anche come liquore per il periodo natalizio.

Inoltre, è bene tenere conto del fatto, che si tratta anche di un "digestivo" a dir poco perfetto!

Ingredienti

Gli ingredienti fondamentali sono:

Preparazione

Se hai intenzione di assaggiare questo particolare liquore, puoi tranquillamente cimentarti nel fai da te!

Per realizzarlo è sufficiente:

  • aprire i melograni e sgranarli;
  • metterli in una ciotola abbastanza capiente;
  • dopo aver fatto ciò, bisogna ricoprirli con dell’ alcohol e lasciare il tutto in infusione per ben 10 giorni.

E' importante fare attenzione a riporre la ciotola in un luogo fresco e, soprattutto, privo di luce.

Passati 10 giorni, potrai procedere con il "filtraggio", quindi:

  • procurati uno schiacciapatate attraverso il quale recuperare il succo dai chicchi;
  • nel frattempo, dovrai preparare lo sciroppo mettendo in un pentolino zucchero ed acqua da unire alla parte alcolica.

A tale riguardo, è bene ricordare che la parte alcolica deve essere unita allo sciroppo solo quando questo si sarà freddato.

Unirlo prima potrebbe rischiare di alterare il gusto di questa bevanda.

Il tempo di "riposo" per rendere il liquore al melograno perfetto è di circa 1 mese.

Degustazione

Allo scoccare dei 30 giorni, non resterà altro da fare che servire e sorseggiare in compagnia di amici e parenti questa gustosissima bevanda alcolica rigorosamente "home made"!

REGIONE: Puglia
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Frutta secca

Descrizione

I "fichi secchi" sono un alimento che piace a grandi e piccoli, preparato lasciando seccare i frutti freschi al sole per almeno tre giorni.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito i fichi secchi nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Puglia (PAT).

Tradizioni

I fichi così essiccati sono una prelibatezza ideale da conservare nella propria dispensa e gustare in ogni momento dell'anno.

Come ben saprai, spesso vengono serviti come:

  • dolce di fine pasto in occasione delle Festività Natalizie.

A questo proposito, non possiamo non citare i meravigliosi "fiche cu lle mennule", ovvero i "fichi secchi con le mandorle" tipici della cucina pugliese.

Un trionfo di sapore e genuinità che solo i cibi tradizionali possono garantire, grazie alla materia prima di ottima qualità e all'antica ricetta tramandata di generazione in generazione.

Preparazione

Se desideri preparare in casa questa specialità pugliese, puoi seguire questi semplici step.

Fai tostare le mandorle nel forno preriscaldato a 180° per circa 10 minuti, controllandole di tanto in tanto per evitare che brucino.

Dividi in due i fichi secchi e farciscili con una o due mandorle tostate, dopodiché riponili nel forno caldo per altri 15 minuti.

Fodera una terrina con la carta da forno, aggiungi uno strato di vincotto, una spolverata di zucchero e una manciata di cioccolato tritato.

Unisci dei fichi secchi, comprimili aiutandoti con un canovaccio pulito e ricoprili con dell'altro vincotto, zucchero e cioccolato.

Ripeti il procedimento fino a formare più strati e lascia riposare per alcune ore.

I fichi secchi con le mandorle sono una golosità perfetta da gustare come snack.

REGIONE: Puglia
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Conserve

Descrizione

I "funghi spontanei sott'olio" sono una specialità pugliese realizzata con funghi comuni!

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito i funghi spontanei sott'olio nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Puglia (PAT).

Origine

funghi spontanei sott'olio oltre ad essere un contorno ottimo sono un prodotto molto comune in Puglia, e questo grazie alla ricchezza di boschi e sottoboschi che permettono all'appassionato di funghi di cercare e trovare qualsiasi tipo di fungo, dal comune al più pregiato.

Ingredienti e preparazione

Ingredienti:

  • funghi;
  • aceto di vino bianco;
  • olio extra vergine di oliva;
  • aglio;
  • prezzemolo;
  • peperoncino;
  • sale.

Preparazione

Per la preparazione devi procedere facendo seguendo i passi:

  • innanzitutto pulire i funghi, lavandoli e risciacquandoli per eliminare eventuali residui di terra;
  • prendi una pentola e versa l'aceto di vino bianco, metti sul fuoco e fai bollire;
  • quando l'aceto avrà raggiunto l'ebollizione aggiungi i funghi e lasciali sbollentare per circa 5/10 minuti;
  • trascorso il tempo raccogli i funghi con un mestolo bucherellato e dopo averli fatti sgocciolare sistemali su un panno asciutto per eliminare l'aceto in eccesso;
  • lasciali raffreddare e prosegui con la preparazione tritando l'aglio, il prezzemolo e il peperoncino;
  • prendi i vasetti sterilizzati e asciugati per bene, inizia a mettere il primo strato di funghi con un po' di sale e il mix di aglio, prezzemolo e peperoncino;
  • continua a riempire il vasetto a strati, prima i funghi e poi gli aromi sino al riempimento del contenitore e infine versa l'olio extra vergine di oliva e chiudi bene il vasetto.
REGIONE: Puglia
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Frutta

Descrizione

Le "cerase" o "ciliegie di Puglia" sono un prodotto agricolo che viene esportato in tutta Italia ed anche all'estero.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito le cerase nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Puglia (PAT).

Storia

Note anche sotto il nome di "ciliegie ferrovia", sono state coltivate per la prima volta nel lontano 1935.

Secondo alcune fonti locali, sembrerebbe che il primo albero di ciliegio di questa varietà, nacque proprio in prossimità di un casello ferroviario, posto a circa 900 metri dalla città di Sammichele di Bari.

Vista l'elevata vicinanza ai binari, decisero di rinominare le cerase "ciliegie Ferrovia".

A prendersene cura fu proprio il custode, che in seguito riuscì a moltiplicare l'albero anche nei comuni limitrofi.

Produzione

Ad oggi le città identificate come "maggiori produttori" di cerase nell'intero territorio Pugliese, sono:

  • Turi;
  • Casamassima;
  • Conversano.

La varietà tipica "Baresana" si distingue dalle altre per le grosse dimensioni del frutto, attaccato all'albero mediante un peduncolo piuttosto lungo.

Ciò che rende le cerase particolarmente amate dal mercato ortofrutticolo nazionale ed internazionale è, oltre al suo sapore unico ed inconfondibile, il fatto che si mantiene fresca per molti giorni.

In media, il frutto mantiene le sue caratteristiche strutturali ed organolettiche fino a 7 giorni, consentendo così di effettuare anche lunghi tragitti.

Degustazione

Potrai gustare le cerase a fine pasto, oppure anche integrarle a squisiti dolci a base di frutta.

Ad esempio, potrai creare una "coulis di ciliegie di Puglia" per guarnire la tua cheesecake o in alternativa preparare una gustosa confettura ideale per le crostate!

REGIONE: Puglia
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Vegetali trasformati

Descrizione

La "patata dolce" o "batata dell'agro leccese" è un tipo di patata molto zuccherina tipica della Puglia e molto nota agli abitanti che la utilizzano sin dall' antichitità in diverse preparazioni culinarie.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la batata dell'agro leccese nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Puglia (PAT).

Tradizioni

La patata viene chiamata anche "patàna" o "taràtufulu", per cui ogni denominazione può essere ricondotta alla stessa variante di patata dolce.

Nel passato, la sua coltivazione era circoscritta alla zona del Salento, in particolare nel comune di Calimera.

Nel tempo, la coltivazione si è diffusa anche nelle zone adiacenti, e ad oggi, c'è una forte presenza in quasi tutto il territorio della provincia di Brindisi e di Lecce.

Essa viene coltivata da Febbraio ad Ottobre e raccolta da Settembre a Novembre.

Presentazionde

La batata dell'agro leccese si presenta con:

  • un colore rossastro;
  • la polpa di colore giallo;
  • è molto zuccherina;
  •  ricca di fecola e di amidi, motivo per cui è possibile ottenere dalla stessa una buona farina.

Utilizzo

In cucina si presta molto nella preparazione di:

  • frittelle;
  • focacce e tipi di pasta a base di patate.

Puoi utilzzare la batata anche:

  • al forno;
  • fritta;
  • cotta nella cenere.

Fate attenzione però, perchè essendo un tubero contenente molti zuccheri, il sapore è particolare e potrebbe non prestarsi al gusto di tutti.

D' altro canto, la patata fritta e cosparsa di zucchero è una ricetta che piace molto ai bambini per merenda!

Curiosità

Oltre ad usarla in cucina, puoi anche prendere spunto dall'uso ornamentale che ne facevano gli antichi e metterla in acqua per ottenere una bellissima pianta con le foglie a forma di cuore.

REGIONE: Puglia
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Formaggi

Descrizione

Il "caciocavallo" è un delizioso formaggio stagionato a pasta filata, diffuso nel meridione italiano e prodotto in notevoli quantità anche in Puglia.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito il caciocavallo nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Puglia (PAT).

Caratteristiche

Ciò che più caratterizza il caciocavallo è:

  • la sua particolare forma tondeggiante e chiusa con uno spago a formare un sacchetto.

Questo formaggio è talmente sfizioso e saporito che portarlo in tavola è sempre un autentico piacere per il palato.

Tra le varietà più rinomate e apprezzate possiamo citare il caciocavallo podolico, realizzato interamente con il latte intero delle:

  • vacche podoliche.

Questa razza bovina si contraddistingue per il manto grigio scuro e per la capacità di adattarsi a condizioni ambientali anche parecchio ostili.

Tali vacche vengono allevate allo stato brado, laddove il pascolo scarseggia e il terreno non può essere sfruttato dall'agricoltura.

Ingredienti

Gli ingredienti necessari per la preparazione del caciocavallo sono:

  • latte di vacca;
  • caglio liquido di vitello;
  • fermenti lattici;
  • sale.

Preparazione

Il maggiore pregio del caciocavallo deriva dal fatto che il latte viene munto in minima quantità e solamente in alcuni brevi periodi dell'anno.

La stagionatura varia da un minimo di 15 giorni, fino a un periodo che può estendersi ai cinque anni, rendendo il formaggio molto saporito e prelibato.

Inoltre, alcune forme di caciocavallo vengono affumicate in apposite strutture.

Degustazione

Le ricette che è possibile realizzare con il caciocavallo a pasta filata sono innumerevoli e soddisfano anche il gusto dei buongustai più esigenti.

Se desideri accompagnarlo con del vino, ti consigliamo di optare per un ottimo Primitivo di Manduria.

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