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Descrizione

La "mela cotogna" è una varietà di mela che normalmente si preferisce mangiare cotta e non cruda.

Caratteristiche

Di solito la mela cotogna cruda ha un gusto abbastanza aspro, che ricorda quello delle mele acerbe, e una consistenza dura, mentre da cotta riaffiora tutta la sua dolcezza e assume un gusto davvero piacevole.

Proprio per questo in Sicilia è usanza adoperarle in diverse preparazioni dolci come crostate, torte e liquori.

La mela cotogna è, però, perfetta per preparare la "marmellata".

Ingredienti

La marmellata di mela cotogna non richiede passaggi complessi per la preparazione, solo volontà e passione.

Gli ingredienti sono solo:

Di norma, le mele cotogne e lo zucchero sono dosati in una proporzione di 2 a 1 per cui:

  • per 2 kg di mele sarà necessario 1 kg di zucchero.

Preparazione

Il primo passo per preparare la "marmellata" sta nel lavare bene le mele cotogne in quanto saranno utilizzate con la buccia, principale fonte delle proprietà nutritive del frutto.

La preparazione continua facendo bollire le mele cotogne tagliate a pezzi in acqua e limone, lasciandole cuocere per una ventina di minuti.

Schiaccia le mele cotogne cotte per ottenere una purea e rimettile in pentola insieme allo zucchero e al succo di mezzo limone.

Mescola ripetutamente durante la cottura e spegni il fuoco quando la marmellata avrà ottenuto la consistenza giusta.

Una volta pronta, puoi riempire i vasetti precedentemente sterilizzati e conservare la marmellata da usare a colazione, a merenda o come guarnizione per dolci.

Regione:Sicilia
Tipologia di prodotto: Prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati

Descrizione

La particolarità dei prodotti tipici regionali e il loro pregio possono nascere da molti fattori.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la fragolina di Ribera nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT).

Caratteristiche

Ciò che li caratterizza può essere:

  • il sapore unico;
  • l'utilizzo di ingredienti genuini;
  • la coltivazione biologica di alcuni prodotti della terra;
  • la lavorazione a mano di alcuni preparati.

Presentazione

Oppure, come nel caso della "fragolina di Ribera", possono dipendere dalla difficile coltivazione e dalla rarità.

La fragolina di Ribera una particolare specie di fragola che si può infatti trovare solamente in Sicilia e dalla regione non esce mai.

Può trovarsi al massimo a Palermo, ma tende a mantenere una forte connotazione locale.

Viene coltivata in molte zone, la più nota è quella di "Ribera", ma la si trova anche a Sciacca, non molto lontano.

Ha inoltre la caratteristica di nascere e crescere spontaneamente nelle aree boschive della regione.

Coltivazioni

Può essere considerato una sorta di capriccio della natura, poiché la fragolina di Ribera richiede condizioni meteorologiche particolari:

  • non eccessivo calore;
  • non troppa acqua.

Soffre molto il freddo e l'azione dello scirocco, per questo a volte la sua coltivazione è limitata e molto difficile.

La coltivazione della fragolina di Ribera va da un paio di mesi ad al massimo un anno, portando a uno scarso raccolto.

Slow Food

Per questa sua:

  • rarità;
  • unicità;
  • per il gusto fresco;
  • aromatico e vagamente aspro;

La fragolina di Ribera è un prodotto particolarmente apprezzato, "emblema" di una terra generosa (ma che va protetta con costanza), e tanto gustoso da aver ottenuto il presidio Slow Food, che esalta i piccoli produttori e le tradizioni gastronomiche agricole.

Regione:Sicilia
Tipologia di prodotto: Prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati

Descrizione

La "fragolina di Sciacca" è un frutto di bosco che cresce spontaneo in questa zona della Sicilia, in provincia di Agrigento.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la fragolina di Sciacca nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT).

Storia

La storia di questo frutto è originale e relativamente recente per quanto riguarda la diffusione in Sicilia.

Infatti la fragolina di Sciacca non è un frutto nativo di queste zone.

E' arrivata in Sicilia nel periodo immediatamente successivo alla fine della Prima Guerra Mondiale, quando i soldati siciliani di ritorno dalla guerra ne importarono i semi probabilmente dai boschi del Friuli e del Trentino.

Nonostante la diversità di clima e terreno, le fragoline attecchirono bene in terra siciliana e si diffusero in maniera rapida.

Anche se crescono spontaneamente, sono ormai numerose le coltivazioni incentrate sulla fragolina di Sciacca.

Coltivazioni

La coltivazione della fragolina di Sciacca è molto complessa per via della sua delicatezza.

A questo proposito infatti, al fine di proteggerle dagli agenti atmosferici, le fragoline di Sciacca vengono fatte crescere ai piedi di alberi più grandi, come limoni e aranci.

La raccolta della fragolina di Sciacca avviene da:

  • metà Aprile fino agli inizi di Giugno.

Presentazione

Il colore della fragolina di Sciacca è:

  • di un rosso vivo;
  • le dimensioni sono molto piccole;
  • il suo aroma è comunque forte e intenso.

La delicatezza della fragolina di Sciacca comporta che:

  • una volta tagliate, le fragoline mantengano la loro freschezza per non più di due o tre giorni.

Utilizzo

La fragolina di Sciacca è largamente utilizzata in cucina per la preparazione di:

  • gelati;
  •  sciroppi e gelatine.

Inoltre le foglie e le radici della fragolina di Sciacca vengono usate anche per:

  • produrre tisane dagli effetti depuranti e antidiuretici.
Regione:Sicilia
Tipologia di prodotto: Formaggio 

Descrizione

Se ci informiamo sui prodotti tipici delle diverse regioni italiane, possiamo imbatterci nel cosiddetto "canestrato siciliano".

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito il canestrato nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT).

Composizione

In realtà questo nome non indica nulla di specifico o particolare, ma riguarda solamente il metodo di lavorazione di un formaggio, la cui pasta viene messa in un canestro di giunco.

Lo possiamo trovare in Puglia, per esempio.

Troviamo un tipo di canestrato anche in Sicilia, la cui particolarità risiede sia nella "preparazione" che nella composizione.

Ingredienti

Il canestrato è un formaggio composto di:

  • latte sia vaccino che pecorino (in alternativa caprino).

Assume dunque un sapore particolare, più o meno piccante a seconda della stagionatura.

Il canestro di giunco lascia dei caratteristici solchi nella crosta.

Storia

Le prime menzioni di questo prodotto genuino risalgono al 1400, e si attribuisce la particolare mistura di latte di mucca e di pecora alla necessità di utilizzare il latte delle pecore che risultava in eccesso, durante i periodi estivi in cui seguivano le mucche al pascolo.

Secondo alcune preparazioni, alla pasta del canestrato siciliano si aggiunge:

  • pepe nero oppure peperoncino, per esaltarne il sapore e alimentare il tono piccante del prodotto.

Certificazioni

Il canestrato siciliano è stato inserito nella lista PAT dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali.

Presentazione

A seconda della "stagionatura", il canestrato siciliano assume altri nomi.

Viene infatti definito:

  • "primosale";

se il formaggio viene sottoposto ad una breve stagionatura.

La sua consistenza è morbida e il sapore è più dolce.

Il secondosale invece riceve una stagionatura dai due a i quattro mesi, mentre lo stagionato va oltre i quattro mesi, assumendo un sapore più deciso e una consistenza più solida.

Regione:Sicilia
Tipologia di prodotto: Prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati  

Descrizione

Nel territorio dove si ergono i monti Sicani, tra le vallate della provincia agrigentina e palermitana, il "carciofo spinoso" resiste alle intemperie del tempo e alle incursioni di varietà ibride senza spine grazie alla dedizione e alla vocazione delle popolazioni di Palermo e Menfi per i prodotti naturali provenienti dalla terra.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito il carciofo spinoso nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT).

Caratteristiche

Il carciofo spinoso si contraddistingue per:

  • il suo colore verde vivace con sfumature tendenti al violaceo;
  • per la presenza di spine dorate nella parte superiore.

Di medie dimensioni, questa varietà di carciofi vanta:

  • una consistenza croccante all'esterno e un cuore tenero e delicato all'interno.

La stagione del raccolto del carciofo spinoso inizia a fine Novembre e si protrae fino a Maggio, periodo in cui i banchi dei mercati si riempiono di cassette in legno straboccanti di carciofi spinosi appena raccolti a mano inondando l'aria del loro inconfondibile aroma.

La particolarità esclusiva di questi carciofi è che la loro robustezza li rende particolarmente adatti per cotture alla brace e per le conservazioni sott'olio.

Preparazione

Prova anche tu a realizzare delle ricette a base di carciofo spinoso sono una vera delizia in ogni preparazione.

Pulisci bene l'interno e recidi la parte superiore spinata, dopodiché tagliali per lungo e cuocili alla griglia, sono eccezionali.

Se invece vuoi carpirne tutta la fragranza, allora cuocili interi al vapore e assapora tutto il gusto rustico delle sue foglie.

E non finisce qui perché potrai realizzare anche dei saporiti piatti a base di carciofi e patate, caponate oppure deliziosi paté per condire le tue bruschette.

Regione:Sicilia
Tipologia di prodotto: Formaggi
Certificazione Prodotto: PAT

Descrizione

La "provola dei Monti Sicani" è una caciotta a forma di pera a pasta filata semidura.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la provola dei Monti Sicani nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT).

Origini

Si tratta di un formaggio fresco di breve o media stagionatura.

Le sue origini sono "antiche", si racconta che fosse il formaggio prediletto degli antichi romani".

In una terra così dedita al lavoro pastorale e alla caseificazione, la sua produzione interessa soprattutto il territorio dei:

  • Monti Sicani, comprendente le province di Palermo e Agrigento, ma la sua notorietà lo ha reso un prodotto apprezzato anche oltre confine.

È da pascoli intensivi che si ricava il "latte crudo" con cui viene prodotta la provola dei Monti Sicani e la sua lavorazione avviene ancora oggi rispettando la tradizione.

Questa procedura di lavorazione avviene secondo tecniche "secolari" che sono state tramandate di famiglia in famiglia.

Ingredienti

Gli ingredienti necessari per la creazione della provola dei Monti Sicani sono i seguenti:

  • latte di vacca crudo;
  • caglio di agnello o capretto.

Presentazione

Ecco come si presenta la provola dei Monti Sicani:

  • oscilla tra i 9 e i 10 etti;
  • la crosta è morbida e il colore tende al bianco con sfumature giallo paglierino.

Degustazione

Prova la provola dei Monti Sicani con una fetta di pane unta di olio extravergine d'oliva, potrai apprezzarne tutto il gusto deciso e leggermente pungente.

Oppure prepara degli sfiziosi stuzzichini di formaggio e verdure accompagnate da un calice di vino rosso per un happy hour davvero felice.

E se sei amante di focacce e pizze allora metti le mani in pasta e condisci i tuoi prodotti da forno con una generosa dose di caciotta tagliata a cubetti.

L'ideale è aggiungerla 10 minuti prima di sfornare in modo tale che il formaggio si sciolga assumendo una consistenza filante.

Regione:Sicilia
Tipologia di prodotto: Carni (e frattaglie) fresche e loro preparazione  

Descrizione

La "salsiccia di maiale" o "sauzizza" fa parte dei prodotti alimentari della tradizione siciliana.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la salsiccia di maiale nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT).

Caratteristiche

Prodotta soprattutto nell' area sud orientale dell'isola nei comuni adiacenti i Monti Iblei, ma conosciuta e consumata in tutta la regione e non solo.

La salsiccia di maiale fresca viene prodotta con:

  • carne di maiale tritata;

e rappresenta il modo ideale per riciclare tutte le parti del maiale.

Solitamente vengono impiegate le parti:

  • del muscolo;
  • della pancetta;
  • una percentuale di grasso, necessario per donare gusto e consistenza.

Ingredienti

La carne viene insaporita con:

  • sale marino;
  • finocchietto selvatico;
  • peperoncino;
  • e successivamente impastata con del vino rosso di Pachino.

Preparazione

L'impasto così ottenuto viene inserito in budella naturali andando a formare delle salsicce lunghe anche 2 metri.

Una volta preparate, vengono appese ad asciugare in un luogo fresco e ventilato.

Per la versione "secca", le salsicce vengono fatte stagionare per alcuni mesi.

Oltre alla versione classica, esiste una versione "affumicata", che viene realizzata attraverso un processo di "affumicatura" fatto con:

  • legno naturale, in luoghi appositamente a ciò dedicati.

Degustazione

La salsiccia può essere consumata fresca o dopo un periodo di stagionatura.

La versione "fresca" viene solitamente impiegata per:

  • cotture alla brace;
  • in padella con del vino;
  • per la preparazione di ragù.

La versione "secca" viene consumata come:

  • salume da affettare e abbinare ad altri salumi e formaggi.

La salsicia di maiale fresca si abbina perfettamente con vini rossi del luogo!

Regione:Sicilia
Tipologia di prodotto: Carni (e frattaglie) fresche e loro preparazione
Certificazione Prodotto: PAT

Descrizione

Sono molte le preparazioni regionali che ricordano le festività o che sono legate a un periodo particolare dell'anno.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la salsiccia pasqualora nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT).

Tradizioni

La "salsiccia pasqualora", tipica della regione Sicilia, porta nel proprio nome il ricordo delle "Festività Pasquali", periodo in cui era tradizione insaccare alcuni tagli di carne di maiale attorno alla Settimana Santa, vicina alla Pasqua, per conservarla in vista dell'estate.

La salsiccia pasqualora è però oggi consumata tutto l'anno e è in grado, grazie agli ingredienti tipici della regione Sicilia, di rappresentare bene la tradizione gastronomica locale.

Ingredienti

La "ricetta classica" della salsiccia pasqualora prevede:

  • 1 kg di carne tritata misto di maiale e bovino;
  • 30 g di sale;
  • 50 g di semi di finocchio;
  • pepe nero a piacere;
  • peperoncino;
  • vino bianco.

Per circa tre settimane viene poi fatta stagionare.

L'insieme di questi ingredienti crea un equilibrio di sapori intensi e di aromi unici, da esaltare grazie alla cottura alla brace o a crudo.

Certificazioni

La salsiccia pasqualora può essere infatti consumata come un qualsiasi altro salamino affumicato.

Curiosità

Le prime menzioni alla salsiccia pasqualora risalgono all'antica Roma, alle Georgiche di Virgilio, poema che esalta le tradizioni rurali e la vita dei campi.

Ha dunque un'origine molto antica e piena di fascino!

Regione:Sicilia
Tipologia di prodotto: Prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati

Descrizione

La "fragola e fragolina di Maletto", sono uno dei prodotti siciliani più amati al mondo, sono un vero e proprio "dono della natura".

Cetificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la fragola e fragolina di Maletto nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT).

Coltivazioni

Coltivate con passione ed ingegno dalla popolazione locale, la coltura di questi frutti ha infatti attecchito sui terreni di origine lavica delle pendici dell'Etna, le cosiddette "terre morte".

Riportate in vita grazie alla "vocazione del popolo di Maletto" che ha trapiantato qui queste fragole senza ricorrere a processi artificiali di maturazione che ne avrebbero potuto alterare le proprietà organolettiche.

Oggi rappresentano una delle voci più importanti dell'economia siciliana e grande motivo di vanto.

Varietà

Le varietà di fragole coltivate sono tre:

  • la Fragraria Vesca, una specie di fragolina piccola e tenera largamente impiegata in pasticceria;
  • la Madame Moutho, una fragola più verace e consistente;
  • la Rifiorente che ha il pregio di permettere ai coltivatori la raccolta di questi frutti 11 mesi all'anno.

Presentazione

La fragola e fragolina di Maletto si presentano:

  • una forma tondeggiante;
  • il colore è rosso rubino vivace;
  • mentre il profumo è intenso ed inebriante;
  • la polpa è morbida e succosa tanto da sciogliersi in bocca;
  • il gusto è di una dolcezza infinita.

Degustazione

Se vuoi sperimentare queste deliziose fragole e fragoline di Maletto nelle tue ricette, sappi che potrai davvero sbizzarrirti!

Gustale al naturale oppure lasciale macerare con del succo di limone ed una generosa dose di zucchero.

Se vuoi osare, allora, prepara un pan di Spagna alto e soffice, farcisci con panna e decora la parte superiore con una tempesta di fragoline, sarà una gioia per gli occhi e il palato.

Regione:Sicilia
Tipologia di prodotto: Prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati
Certificazione Prodotto: DOP

Descrizione

Le "nocciole dei Nebrodi" rientrano nei prodotti siciliani di altissima qualità che hanno avuto il marchio DOP.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito le nocciole dei Nebrodi nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT).

Origini

I noccioli che producono questa qualità speciale di nocciole crescono nel Parco dei Nebrodi e legano la sua storia ad un significato economico importante per i siciliani.

Alla fine dell' 800, infatti, ci fu una crisi agricola che mise in pericolo la vita dei contadini che contavano sui prodotti della terra per sfamarsi.

I noccioli riuscirono, però, a resistere alle difficoltà territoriali e climatiche continuando a donare i loro frutti.

Così, dal 1890 i contadini siciliani della zona accolgono le nocciole dei Nebrodi come un vero "regalo della natura".

Oggi la produzione italiana di nocciole è coperta da quella siciliana al 10%.

Presentazione

L' aroma della nocciole di Nebrodi è:

  • forte e piacevole;
  • la sua consistenza croccante;
  • hanno un retrogusto deciso;

tutte queste caratteristiche le rendono particolarmente riconoscibili ed è proprio per questo che le nocciole dei Nebrodi sono molto amate dai consumatori.

In cucina

Inoltre, l' utilizzo in cucina delle nocciole di Nebrodi è consigliato anche per trarne tutti i benefici nutritivi, come le:

  • vitamine e i minerali in esse contenuti.

Il principale uso che in Sicilia si fa delle nocciole di Nebrodi, dalla particolare forma tondeggiante, è legato alla pasticceria.

  • Creme, gelati, torroni, croccantini e varie tipologie di dolci morbidi.

Ciò non toglie che le nocciole di Nebrodi, se bene abbinate, possono trasformarsi in un "ingrediente speciale" per piatti di carne o essere usate a "mo' di stuzzichino" in un ricco aperitivo.

Di certo la migliore preparazione che puoi tentare è quella del:

  • croccantino a base di miele e nocciole.
Regione:Sicilia
Tipologia di prodotto: Prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati

Descrizione

La Sicilia è una grande produttrice di "arance", conosciute nel mondo per la loro qualità.

Certificazioni

In particolare, sono famose le "arance rosse di Sicilia", che hanno ottenuto l' Indicazione Geografica Protetta (IGP), e sono coltivate specialmente nelle province di:

  • Catania;
  • Siracusa e Enna.

Tipologie

Nello specifico, questo genere di arance si distingue in tre tipi:

  • sanguinella;
  • moro;
  • tarocco.

Ognuna ha delle caratteristiche specifiche, ma in comune hanno un sapore deciso, un succo abbondante e una dolcezza mista ad un tocco di asperità che le rende uniche.

Ingredienti

La marmellata di arance è preparata perlopiù con:

  • le arance rosse;
  • polpa di limone;
  • zucchero.

seguendo le antiche ricette delle nonne che dedicavano molte ore alle confetture e alle conserve.

Oggi quest' usanza si sta perdendo, ma la marmellata di arance fatta in casa ha un gusto eccezionale!

Preparazione

Provarci non costa nulla, potresti solo ottenere un' ottima marmellata.

Per iniziare:

  • sbuccia le arance e tagliale a pezzi avendo cura di eliminare la parte bianca amara;
  • aggiungi una piccola parte di polpa di limone e metti a cuocere insieme allo zucchero;
  • mescola spesso durante i 40 minuti di cottura.

Intanto, fai bollire le bucce di arancia in acqua, per appena 10 minuti, per poi aggiungerle alle arance in cottura.

Lascia cuocere fin quando la consistenza ti sembrerà quella perfetta per una marmellata, e riempi i barattoli sterilizzati.

Avrai ottenuto una bontà!

Regione:Sicilia
Tipologia di prodotto: Carni (e frattaglie) fresche e loro preparazione

Descrizione

Il "salsiccione" o "sausizzuni" è un prodotto tipico siciliano, prodotto nella provincia di Ragusa.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito il salsiccione nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione (PAT).

Ingredienti

L'aspetto è quello di una salsiccia lunga circa 10-15 cm e un diametro di circa 4 cm.

Viene realizzata con:

  • carne di maiale;
  • sale marino;
  • finocchietto selvatico;
  • peperoncino.

Lavorazione

Il metodo di lavorazione prevede:

  • il taglio della carne di maiale in piccoli pezzetti, che può essere fatto a coltello o con l'ausilio di un tritacarne;
  • la carne ottenuta viene messa in un recipiente e condita con la giusta quantità di sale marino, semi di finocchietto selvatico e peperoncino;
  • una volta impastato il tutto si unisce un po' di vino rosso di Pachino e si mescola ulteriormente.

Insaccatura

Il composto di carne viene viene fatto riposare per un paio d'ore e poi, con l'aiuto di un apposito macchinario, si procede a riempire le budella del maiale.

Una volta "insaccata", si formano i vari salsiccioni legandone le estremità con dello spago.

Stagionatura

Terminata questa operazione, i salsiccioni vengono appesi all'aria, in un ambiente ventilato e fresco e vengono fatti stagionare per un periodo di 20 giorni.

Dopo di che sono pronti per essere consumati nel modo che si preferisce.

Degustazione

Il salsiccione, considerato il breve tempo di stagionatura, è da considerarsi una "salsiccia fresca" a tutti gli effetti, e come tale andrà consumata solo cotta.

La cottura ideale per questo prodotto è quella:

  • alla brace  oppure al sugo;

ottimo anche come ingrediente per preparare ragù o verdure ripiene.

Grazie alla presenza dei "semi di finocchietto selvatico" e del "peperoncino", che gli conferiscono un gusto piccante, richiama l' abbinamento con un buon vino rosso.

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