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REGIONE: Sicilia
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati 

Descrizione

Il "trunzu di aci" è un cavolo rapa originario di Acireale e coltivato un po' ovunque nella provincia catanese, viene anche chiamato "cavolo rapa di Acireale".

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito il trunzu di aci nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT).

Presentazione

Le dimensioni sono piccole, ma l'ortaggio è facile da riconoscere perché la parte edibile è caratterizzata da venature e striature di colore viola.

Come tutti gli ortaggi di questa famiglia (ravanelli, cavoli, broccoli, ecc.), anche il trunzu di aci contiene sostanze utilissime all'organismo, come ad esempio:

  • molte vitamine e sali minerali.

Le proprietà di questo cavolo rapa sono esaltate maggiormente anche grazie al territorio e all'ambiente in cui viene coltivato.

Origini

Il trunzu di aci compare nei mercati già nella prima metà del Novecento, andando incontro ad un calo delle coltivazioni negli anni Quaranta quando venne sostituito da ortaggi più "redditizi".

Oggi le coltivazioni del trunzu di aci sono sparse un po' in tutta la Sicilia, ma le colture sono leggermente diverse rispetto a quelle del passato.

Spesso i cavoli sono "aiutati" con concimi chimici al fine di ottenere un maggior numero di raccolti durante l'anno.

La stagione ufficiale del trunzu di aci è comunque quella comune agli ortaggi della sua famiglia, ovvero da Ottobre a Novembre.

Preparazione

Questo alimento può essere preparato esattamente come gli altri suoi "parenti" ortaggi, è buono:

  • bollito e condito con un filo di olio extravergine d'oliva, sale e limone;
  • oppure ripassato in padella con peperoncino e spezie a piacere.

Degustazione

Nonostante gli anni di esistenza, il trunzu di aci resta un ottimo cibo e alleato in cucina per contorni genuini o saporite zuppe e vellutate.

Regione:Sicilia
Tipologia di prodotto: Formaggi

Descrizione

Il "cofanetto" presenta una forma decisamente particolare, ogni forma di questo formaggio è una sorta di parallelepipedo che può raggiungere i 10 kg di peso.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito il cofanetto nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT).

Presentazione

Il suo nome però deriva dal Monte Cofano, nella provincia di Trapani.

Il cofanetto è:

  • un formaggio grasso;
  • che può avere stagionatura breve, media o lunga;
  • la crosta è dura e liscia, di un colore tra il giallo e il marrone;
  • all'interno, la pasta è dura, compatta e untuosa:
  • di colore bianco;
  • con fessurazioni irregolari dovute alla filatura.

Ingredienti

Per produrre questo particolare formaggio, i casari siciliani usano:

  • un mix di latte ovino delle pecore della Valle del Belice (20-30%);
  • latte di vacca cinisara (70-80%).

Preparazione

Il latte viene fatto coagulare con la cagliata di agnello ad una temperatura di 36°, e successivamente viene "rotto" con un apposito strumento in legno.

Infine viene messo nella scotta calda per circa 4 ore e poi è posto ad asciugare su travi di legno.

La pasta viene filata il giorno successivo e poi modellata fino a creare una sfera che verrà poi rifinita su una tavola di legno fino ad ottenere il caratteristico parallelepipedo.

Dopo essere stato lasciato a riposo per diverse ore, il cofanetto è messo "sotto sale" per un tempo variabile.

Stagionatura

La "stagionatura" di questo formaggio avviene in ambienti freschi e arieggiati e può durare da 20 giorni ad un anno intero, ma il cofanetto è ottimo anche consumato fresco.

Ideale l'abbinamento con vini rossi.

Regione:Sicilia
Tipologia di prodotto: Prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati  

Descrizione

La "cipolla di Giarratana" prende il nome proprio dalla zona di produzione.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la cipolla di Giarratana nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT).

Caratteristiche

La particolarità di questo ortaggio è di essere molto grande e avere un sapore decisamente "dolce" rispetto agli altri dello stesso tipo.

Il colore della cipolla di Giarratana è:

  • bianco "sporco";
  • la polpa è saporita, ma mai pungente;
  • il peso minimo di una cipolla di Giarratana si aggira attorno i 500 gr, ma talvolta può anche raggiungere e superare 3 kg.

Semina e il raccolto

La semina della cipolla di Giarratana solitamente avviene verso la fine di Ottobre, con luna calante o piena, mentre i bulbi sono trapiantati intorno a Febbraio e Marzo.

Per ogni metro quadrato vengono sistemate una ventina di piantine.

In piena estate, a fine Luglio, si procede alla raccolta che arriva anche sino a Settembre.

In cucina

La cipolla di Giarratana può essere utilizzata in tantissimi modi, oppure può essere conservata in vasetti così da essere disponibile durante tutto l'anno.

Molte ricette contengono questo pregiato ortaggio, come:

  • le focacce, ripiene di pomodoro e cipolla;
  • oppure molti amano gustarla da sola alla griglia.

Il suo sapore particolare la rende davvero unica, tanto da poter essere consumata cruda nell'insalata o da sola con un filo d'olio.

Grazie alle notevoli dimensioni, la cipolla di Giarratana spesso viene anche fatta ripiena di carne o verdure.

Si tratta di un ortaggio davvero unico, perfetto per diversi tipi di preparazione, sicuramente da provare almeno una volta nella vita.

Regione:Sicilia
Tipologia di prodotto: Prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati  

Descrizione

Il cavolfiore violetto "natalino" è una particolare varietà di cavolfiore caratterizzata da un'infiorescenza di colore lilla intenso e di dimensioni piuttosto elevate.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito il cavolfiore violetto "natalino" nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT).

Caratteristiche

Il cavolfiore violetto "natalino" generalmente si presenta così:

  • pesa più di 1 kg;
  • cresce prevalentemente in Sicilia;
  • predilige terreni freschi e ben drenati;
  • la raccolta avviene generalmente 80 - 90 giorni dopo la semina.

Proprietà benefiche

Il caratteristico colore "violetto" è dovuto alla presenza di particolari sostanze (antociani), che hanno importanti funzioni per la nostra salute.

Gli "antociani" riducono i danni provocati dai:

  • radicali liberi;
  • proteggono i capillari;
  • sono efficaci antinfiammatori.

Il cavolfiore violetto "natalino" contiene inoltre significative quantità di:

  • sali minerali;
  • calcio;
  • potassio;
  • fibre;
  • antiossidanti e vitamina B2.

Tieni presente anche che il cavolfiore violetto "natalino" è ottimo per una dieta:

  • ipocalorica ed è assolutamente privo di glutine.

Grazie alla sua particolare "colorazione", questa varietà di cavolfiore aggiunge un tocco unico ed eccezionale alla presentazione delle tue pietanze, siano contorni, zuppe o puree.

In cucina

Il cavolfiore violetto "natalino" è ottimo:

  • gratinato;
  • in pastella;
  • al forno;
  • semplicemente lessato;
  • condito con olio e sale.

Come altri tipi di broccoli e cavolfiori può essere gustato anche crudo.

Infine, caratteristica da non sottovalutare, il cavolfiore violetto "natalino" non emana quel forte odore sgradevole che impregna la cucina ogni volta che cucini ortaggi gustosi e salutari come cavolfiori e broccoli.

Descrizione

"L'aglio rosso di Nubia" nasce nel territorio di Trapani, specialmente a Nubia, frazione del comune di Paceco e trae dal terreno in cui nasce caratteristiche uniche, un sapore intenso e numerose proprietà benefiche.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito l'aglio rosso di Nubia nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT).

Tradizioni

L'aglio rosso di Nubia predilige i terreni asciutti e argillosi circostanti le saline.

Si semina negli ultimi mesi dell'anno e si raccoglie fresco tra Maggio e Giugno.

Ancora oggi l'aglio rosso di Nubia viene coltivato con "metodi tradizionali", tramandati nei secoli dagli abitanti di questa regione.

Sempre nel rispetto della tradizione, l'aglio rosso di Nubia viene:

  • intrecciato per formare trecce piuttosto grandi (anche cento teste), che vengono poi appese a seccare all'aperto o in cantina.

Presentazione

L'aglio rosso di Nubia ha:

  • teste composte generalmente da dodici spicchi;
  • ricoperti da tuniche di colore rosso acceso.

Oltre a questa peculiarità, l'aglio rosso di Nubia contiene una quantità di allicina decisamente superiore all'aglio proveniente da altri territori.

L'allicina è la sostanza che conferisce all'aglio le tante proprietà benefiche per la nostra salute nonché l'intensità del gusto e del profumo.

In cucina

L'aglio rosso di Nubia è un sapore tipico della "cucina mediterranea" e di quella "siciliana" in particolare, ampiamente usato per insaporire:

  • primi;
  • contorni;
  • carne e pesce.

Proprietà salutari

Oltre all'aroma intenso e pungente, l'aglio (quello rosso in particolare), ha l'importante funzione di:

  • stimolare il nostro sistema immunitario;
  • di aiutare la prevenzione di patologie cardiovascolari;
  • di regolare la pressione arteriosa.
Regione:Sicilia
Tipologia di prodotto: Prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati  

Descrizione

Il "limone in seccagno di Pettineo" è un prodotto coltivato in Sicilia, al confine tra Messina e Palermo, nei comuni di Pettineo e Tusa.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito il limone in seccagno di Pettineo nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT).

Origini

Il suo nome deriva dunque dalla "zona di coltivazione", mentre il termine "seccagno" sta ad indicare che:

  • viene cresciuto senza notevole apporto di acqua.

Ciò conferisce al prodotto della peculiari qualità organolettiche che lo hanno contraddistinto fin dall'inizio del Novecento.

Conservazione

La sua caratteristica più rilevante e più apprezzata dai commercianti è la "lunga conservazione", che ne permette il trasporto senza particolari problemi.

Questo limone in seccagno di Pettineo, che ancora oggi viene coltivata in modo spontaneo in quanto non ne esiste una specifica industria, viene usato in cucina più che per il consumo fresco.

L'unica eccezione è per i cosiddetti "bastardoni", che sono i limoni che non vengono raccolti, ma vengono lasciati per la primavera successiva, di solito perché troppo piccoli per la commercializzazione, diventando buoni per il consumo diretto.

Utilizzo

Il limone in seccagno di Pettineo viene usato soprattutto per realizzare gustose granite, ma si prestano ad ogni altro tipo di preparazione:

  • primi o secondi piatti;
  • per realizzare liquori;
  • per condire insalate e macedonie.

Proprietà benefiche

Questa particolare varietà, che prolifera al caldo sole siciliano, esalta al massimo le virtù tipiche di questo agrume, infatti è ricco di:

  • vitamina C, che è nota per avere il potere di fortificare le difese immunitarie dell'organismo.

Inoltre è di aiuto anche all'apparato digerente e il consumo ne è consigliato agli sportivi, poiché migliora le loro prestazioni, e ai fumatori, poiché purifica l'organismo dalle tossine.

Regione: Sicilia
Tipologia di prodotto: Formaggi

Descrizione 

I pascoli di cui il gregge si alimenta sono fondamentali per la qualità del prodotto.

 Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito il picurinu: tuma, primosale, secondo sale, stagionato nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT).

Origini

Il pascolo spontaneo assicura al latte la quantità di grasso necessaria a conferire sapore al formaggio.

Sono poi i diversi stadi di "salatura" e "stagionatura" ad attribuire al picurinu siciliano le differenti denominazioni.

Plinio il Vecchio ne parlava già nella sua "Naturalis Historia".

Il pecorino siciliano, in dialetto chiamato "picurinu", ha origini antiche.

Secondo gli storici furono i Greci, intorno al 735 a.C., a portare in Sicilia questo prelibato prodotto caseario.

Ingredienti

Gli ingredienti impiegati per la preparazione del picurinu sono:

  • latte crudo di pecora;
  • sale.

Varietà

"Tuma fresca"

La tuma fresca non subisce alcun procedimento di salatura, questo è il motivo per cui va consumata entro pochi giorni, al massimo due settimane.

Il sale infatti aiuta la conservazione della qualità della pasta del formaggio.

"Picurinu Primosale"

Il picurinu primosale è un formaggio fresco.

Nonostante sia stato sottoposto a "salatura a secco" oppure "in salamoia", tuttavia sono assenti tutte le fasi avanzate della stagionatura.

"Picurinu Secondosale"

Il picurinu secondo sale subisce una stagionatura per un periodo che varia dai due ai quattro mesi.

Il sapore è lievemente dolce e salato a causa del trattamento in salamoia satura o di sale a secco a cui è sottoposto.

"Picurinu Stagionato"

Il picurinu stagionato è a pasta semidura, viene prodotto utilizzando solo latte crudo di pecora.

La salatura a secco viene effettuata a mano per due volte a distanza di dieci giorni.

Quando si osservano segni di asciugatura si procede al lavaggio con salamoia.

La stagionatura avviene per almeno 4 mesi.

Regione: Sicilia
Tipologia di prodotto: Formaggi


Descrizione

La "caciotta degli Elimi" è un formaggio di pecora, tipico della regione Sicilia.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la caciotta degli Elimi nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT).

Caratteristiche

La caciotta degli Elimi è un prodotto a base di latte di pecora della Valle Belice, dalla pasta semicotta, dura.

Viene fatto stagionare in cella per 30 giorni e poi 3 mesi in ambienti naturali, rivoltando le forme ogni 3 giorni.

Alla vista si distingue per:

  • una crosta liscia, dura e di colore paglierino chiaro.

All'interno invece ha:

  • una consistenza compatta data dalla pasta dura ed è di colore tendente all'avorio. 

Presenta un'occhiatura rada e irregolare con dimensioni medio piccole.

La forma è cilindrica a facce piane e scalzo convesso.

Origini

Il nome caciotta degli Elimi deriva dal popolo degli Elimi, superstiti della guerra di Troia.

Questo gruppo si insiedò nell'attuale territorio della Provincia di Trapani, dove ancora oggi la caciotta degli Elimi viene prodotta, precisamente nel comune di Calatafimi.

Ingredienti

Gli ingredienti necessari per la preparazione della caciotta degli Elimi sono:

  • latte di pecora della Valle Belice;

Preparazione

La lavorazione della caciotta degli Elimi è composta da:

  • una procedura per cui il latte a 36 gradi centigradi viene unito al caglio in pasta di agnello;
  • la cagliata viene rotta e ridotta in piccolissime dimensioni, per poi essere cotta a 42 gradi;
  • dopo la sosta sotto il siero e l'estrazione, la pasta viene messa in contenitori di giunco, dove riposerà per 24 ore;
  • successivamente avviene la "salatura" tramite la "salamoia".
  • finito il periodo in salamoia, la caciotta, viene fatta stagionare per almeno 3 mesi. Dopo questo periodo può essere venduta e consumata.

Confezionamento

La caciotta degli Elimi viene confezionata tramite strumenti della tradizione siciliana tra i quali:

  • la "tina di legno";
  • il "bastone di legno" chiamato "rotula";
  • le "fiscelle di giunco;
  • la "caldaia di rame stagnato";
  • il "graticcio di canne chiamato "cannara".

Abbinamenti

Grazie al suo gusto così intenso e riconoscibile, la caciotta siciliana la si può abbinare con diversi alimenti.

In primis vi sono vari tipi di marmellate come per esempio la confettura di fragole, ciliege o more. 

A seguire, molto apprezzato è il legame che si forma mangiando insieme la caciotta degli Elmini con il miele di castagno.

Un buon salume e un vino rosso della nostra regione, completeranno questo gustoso aperitivo.

Regione. Sicilia
Tipologia di prodotto:  Grassi

Descrizione

"L'olio extravergine di oliva" è uno dei prodotti più tradizionali della nostra agricoltura.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito l'olio extravergine di oliva nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT).

Estrazione

Si ottiene per "estrazione fisico-meccanica" dall'oliva.

Il succo che si ricava da questo processo, l'olio extravergine di oliva appunto, viene consumato senza che subisca ulteriori processi industriali.

L'olio è un prodotto tipico di molte regioni italiane che si affacciano sul Mediterraneo.

In Sicilia la coltivazione "dell'ulivo" e la lavorazione dell'oliva hanno origini antiche e vengono ancora oggi svolte con tecniche tradizionali.

Il territorio siciliano più intensamente coltivato a uliveti e con un'importante attività di frantoi è quello sud orientale, compreso tra le province di Siracusa, Ragusa e Catania.

Vi si producono in media mezzo milione di quintali di prodotto ogni anno.

Ingredienti

L'ingrediente fondamentale per la produzione dell'olio extravergine di oliva è:

  • l'oliva.

Varietà

Sono tre le varietà di olive tipiche delle coltivazioni siciliane tutte con caratteristiche "aromatiche" proprie che arricchiscono l'olio extravergine di oliva con un'ampia gamma di profumi e sapori.

Ma le caratteristiche organolettiche del prodotto variano anche a seconda della particolarità del terreno.

In Sicilia l'olio delle coltivazioni vicine al mare acquista un:

  • aroma intenso e piccante.

L'olio extravergine di oliva coltivato sulle colline interne, si mantiene:

  • fine ed elegante.

Sulle pendici dell'Etna si produce un olio extravergine di oliva:

  • raffinato e fresco.

Mentre gli oli della "Vallata del Belice" si arricchiscono di intensi sapori fruttati.

Certificazioni

L'olio extravergine di oliva del comprensorio dei monti Iblei, nella Sicilia sud orientale, gode del riconoscimento U.E. di Denominazione di Origine Protetta, DOP 'Monti Iblei'

Regione. Sicilia
Tipologia di prodotto: Formaggi
CERTIFICAZIONE PRODOTTO: PAT

Descrizione

La "provola" è un formaggio tipico della Sicilia.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la provola nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT).

Caratteristiche

La provola è formaggio grasso, di breve stagionatura e a pasta dura o semidura.

La provola si produce tutto l’anno e, insieme al caciocavallo, è uno dei formaggi a pasta filata più antichi dell’isola.

Rispetto al caciocavallo è più dolce e presenta un’intensità aromatica medio bassa grazie alla presenza del latte crudo.

La provola si ottiene dal latte vaccino, in particolare da quello delle vacche di razza Modicana.

Presentazione

La crosta della provola è:

  • dura, liscia, sottile e di colore giallo paglierino.

La pasta invece è:

  • compatta e dal colore avorio tendente al giallo chiaro.

La sua forma è:

  • ovoidale o a pera affusolata con testina.

L’odore della provola è gradevole e il sapore delicato.

Il peso è di circa 1kg.

Degustazione

È ottima come antipasto e nella preparazione dei primi piatti.

Si accompagna bene a vini bianchi o vini rossi a bassa gradazione alcolica.

Ingredienti

Gli ingredienti necessari per la preparazione della provola sono:

  • latte crudo vaccino;
  • caglio di capretto o agnello;
  • sale.

Preparazione

La lavorazione della provola richiede:

  • latte crudo riscaldato alla temperatura di 34-37° e aggiunto di caglio in pasta di capretto o agnello;
  • poi la cagliata viene frammentata alle dimensioni di una lenticchia e si lascia depositare sul fondo della caldaia;
  • poi la pasta così ottenuta si estrae a mano e si posiziona su tavoli inclinati per 3-4 ore;
  • a questo punto si procede con la filatura ad acqua calda a 80°, mentre il casaro ha il compito di darle la forma a pera;
  • si procede alla salatura in salamoia per 4-6 ore e alla legatura;
  • l’ultima fase è la stagionatura in un luogo fresco e ventilato.
Regione. Sicilia
Tipologia di prodotto: Formaggi
CERTIFICAZIONE PRODOTTO: PAT

Descrizione

La "mozzarella" è un latticino a base di formaggio fresco, grasso, a pasta molle filata.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la mozzarella nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT).

Ingredienti

È un prodotto genuino, composto solo da ingredienti naturali, ovvero:

  • latte;
  • sale;
  • siero o fermenti lattici;
  • caglio.

Senza conservanti.

Caratteristiche

Per il mantenimento delle caratteristiche organolettiche viene conservata nell'acqua di filatura alla quale viene aggiunto sale e siero diluito.

Tradizionalmente la Sicilia ricopre un ruolo importante della produzione e commercializzazione della mozzarella.

La mozzarella siciliana è prima di tutto "mozzarella di bufala", anche se oggi si commercializzano mozzarelle di latte vaccino, più propriamente chiamate "fiordilatte".

Come la Campania, la Sicilia si è rivelata un ambiente adatto all'allevamento delle bufale, soprattutto in territorio ragusano, e da tempo è diventata un polo importante della produzione di derivati del latte di questi particolari allevamenti.

La mozzarella prodotta in Sicilia viene lavorata con metodi antichi, differenti dalle altre zone italiane, di conseguenza acquisisce aromi particolari.

Preparazione

Il latte viene trattato alla temperatura di 36° e inoculato con fermenti lattici o siero ottenuto da una precedente lavorazione.

La cagliata vene rotta in due fasi e la mozzarella viene cotta alla temperatura di 45°.

Il prodotto così realizzato viene tenuto sotto siero e, una volta terminato il procedimento, si consuma fresco.

Le forme tipiche con le quali vengono preparate e commercializzate le mozzarelle di Sicilia sono:

  • a bocconcino;
  • ovoidale;
  • a treccia.
Regione. Sicilia
Tipologia di prodotto: Prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati  

Descrizione

La "ciliegia mastrantoni" è una varietà molto pregiata che si coltiva con successo in Sicilia.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la ciliegia mastrantoni nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT).

Tradizioni

Essa viene chiamata anche ciliegia dell'Etna, in quanto la sua area di produzione si colloca sul versante sud e sud-est dell'Etna, comprendendo molti comuni della provincia di Catania.

I sistemi di coltivazione sono frutto di tradizioni tramandate di padre in figlio.

Non viene praticata nessuna tecnica di forzatura della pianta.

La curiosità consiste nel fatto che i coltivatori salgono ancora sulla "scala a pioli" per raccogliere i grappoli di ciliegia col peduncolo.

Certificazioni

Il riconoscimento a "DOP" è il risultato della qualità espressa da questo frutto molto gradito al consumatore.

Presentazione

La ciliegia mastrantoni, infatti, si presenta:

  • di un bel colore rosso vivo;
  • la polpa è dura e croccante;
  • il sapore è dolce, ma non stucchevole con basso contenuto di acidità.;
  • il peduncolo abbastanza lungo che la fa distinguere da altre bacche di dimensione medio-grande.

Produzione

Il periodo di "produzione" è Giugno-Luglio.

In genere, la perfetta maturazione si raggiunge verso la seconda e terza decade di Giugno.

Proprietà benefiche

Devi sapere che il consumo della ciliegia mastrantoni o "cerasa", come viene spesso identificata localmente, apporta notevoli benefici all'organismo.

Il contenuto nutritivo, infatti, è costituito da:

  • antocianine e flavonoidi.

Questi elementi sono molto importanti per prevenire l'invecchimento dei tessuti e favoriscono la circolazione.

Un'altra proprietà della ciliegia è di:

  • favorire il buon equilibrio idrico, poiché essendo diuretica favorisce l'eliminazione dell'acqua in eccesso nel corpo.

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