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Regione: Calabria
Tipologia di prodotto: Paste fresche e prodotti della panetteria, della biscotteria, della pasticceria e della confetteria

Descrizione

Le "nepitelle" sono una specialità dolciaria calabrese, diffusa soprattutto nel periodo natalizio, ma consumata anche per le festività pasquali.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito le nepitelle nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Calabria (PAT).

Caratteristiche

Prodotte più che altro nel territorio di Catanzaro e in quello di Crotone, queste leccornie da forno sono dolci ricchi e friabili, che si caratterizzano per la loro forma a panzerottino, e per le tre incisioni superficiali che ne fanno intravedere l' appetitoso e morbido ripieno. 

Ingredienti

Le nepitelle sono farcite con un composto a base di:

  • marmellata di arance;
  • uvetta;
  • fichi secchi;
  • mandorle;
  • noci;
  • cioccolato.

Altresì arricchito dalle note importanti e avvolgenti degli aromi di cannella e chiodi di garofano.

Due condimenti, questi ultimi, di araba reminiscenza che hanno influenzato fortemente tutta l'arte dolciaria della Calabria. 

Etimologia

Questo dolce a "mezza luna" prende il suo nome proprio dalla forma che lo contraddistingue, la quale ricorda una "palpebra abbassata".

Non è un caso, infatti, che il nome nepitella derivi dal lemma latino nepitedum che significa proprio "palpebra".

Prelibatezza

Le nepitelle sono solamente una delle meravigliose produzioni pasticcere della tradizione dolciaria calabrese, interamente legata al ciclo produttivo del territorio.

Un dolce di eccellenza, quello in questione, dalla sapidità e dalla fragranza inconfondibili.

Tanto è vero, che proprio queste golosità sono piuttosto conosciute sia nel resto del territorio italiano che all'estero.

Assaporare le nepitelle sarà per il palato una e vera e propria festa gustativa impossibile da dimenticare.

Regione: Calabria
Tipologia di prodotto: Prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati

Descrizione

La "marmellata di limoni" è un’alternativa molto valida alla marmellata di arance, in quanto entrambe sono ricche di vitamina C e sali minerali necessari per il nostro organismo.

Cetrificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la marmellata di limoni nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Calabria (PAT).

Caratteristiche

I suoi natali albergano nelle zone ad alta produzione di limoni, un esempio sono le regioni del sud Italia quali Calabria, Sicilia e Campania.

Tali agrumi dal sapore pungente, dall’aroma piacevole e dall’aspetto invitante derivano da piante sempre verdi e queste caratteristiche si ritrovano abilmente nelle produzioni artigianali e genuine, ovvero quelle lavorazioni nostrane che non solo si impegnano a mantenerne le peculiarità durante la lavorazione, ma si adoperano affinché esse siano esaltate con il confezionamento.

Ingredienti

Gli ingredienti utilizzati per la preparazione della marmellata di limoni sono:

  • limoni;
  • zucchero;
  • acqua.

Preparazione

La marmellata di limoni è un composto alimentare prevalentemente dolce realizzato con l’utilizzo di limoni freschi tagliati a fette o integri, di acqua e zucchero cotti a fuoco lento.

Degustazione

La giusta combinazione di acidità e dolcezza della marmellata di limoni, la rende ideale per farcire le crostate, in quanto crea un perfetto connubio con la burrosità della frolla.

Inoltre, è molto piacevole da mangiare sulle fette biscottate per iniziare la giornata con uno sprint in più, senza contare che c'è chi predilige mangiarne un cucchiaino a stomaco vuoto per assimilare le proprietà benefiche del limone ancora contenute nella marmellata.

Oltre che per i dolci, in alcuni casi è utilizzata anche come accompagnamento per i formaggi stagionati.

Regione: Calabria
Tipologia di prodotto: Paste fresche e prodotti della panetteria, della biscotteria, della pasticceria e della confetteria

Descrizione

Pianta originaria dell'area mediterranea, la liquirizia, in Italia, trova gran parte della sua concentrazione lungo il litorale calabrese.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la liquirizia  nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Calabria (PAT).

Proprietà salutari

Tra le virtù che hanno reso celebre questa pianta sono soprattutto quelle "medicinali" ad emergere, come le sue proprietà:

  • digestive;
  • antinfiammatorie;
  • espettoranti.

Se soffri di pressione bassa poi, consumare della liquirizia, potrà aiutarti in quanto aumenta la pressione sanguigna.

Per gli stessi motivi, ovviamente, l'abuso non è indicato in ogni caso, e in particolare per le persone in sovrappeso o per chi soffrisse di ipertensione.

Grazie alle sue proprietà, inoltre, può lenire i disturbi relativi alle ulcere gastriche grazie alla presenza di "glicirrizina".

Formati in commercio

In commercio esistono diversi "formati" per gustare la liquirizia:

  • infusi erboristici;
  • le classiche caramelle gommose.

La liquirizia si può adattare ad  ogni gusto o esigenza!

Utilizzo

Il suo gradevole sapore rinfrescante fa si che, masticare la liquirizia, oltre a dissetare, può servire se si sta cercando di smettere di fumare.

Utilizzata da più di 5 mila anni, viene oggi utilizzata anche:

  • nella produzione di prodotti cosmetici per la cura del corpo e per l'igiene dentale.

Ma non finisce qui!

Se pratichi un'intensa attività sportiva, inoltre, la liquirizia potrà, grazie alle sue proprietà anstispastiche, rilassare la muscolatura dopo ogni allenamento attraverso la presenza dei flavonoidi, di cui la pianta è estremamente ricca.

In sinergia con altre erbe, questa magnifica pianta potrà aiutarti nella cura di numerosi disturbi garantendo una cura del corpo naturale ed efficace senza ricorrere necessariamente a farmaci.

REGIONE: Calabria
TIPOLOGIA PRODOTTO: Paste fresche e prodotti della panetteria, della biscotteria, della pasticceria e della confetteria
CERTIFICAZIONE PRODOTTO: PAT

Descrizione

Sulle pendici calabre crescono in gran quantità piante ed erbe aromatiche di grande importanza enogastronomica, tra queste, allo stato selvatico si può trovare l'anice nero, definito "aranzu" o "ananzu", di origine orientale, ma diffusissimo sul territorio calabro.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito gli anicini nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Calabria (PAT).

Caratteristiche

Molti sono gli usi gastronomici di questa pianta, dagli aromi inconfondibili e dal gusto intenso e particolare.

Tra questi usi, la Calabria vanta gli anicini, che sono:

  • piccoli biscotti fragranti, speziati e ottimi da consumare con caffé, té o vari tipi di liquori.

Vengono definiti "cantucci calabresi", perché la forma è proprio quella tipica del cantuccio toscano, una sorta di mezzaluna rustica e farcita con mandorle.

Il nome non deve però ingannare:

se cantucci e anicini possono sembrare molto simili, questi ultimi sono più fragranti e soffici, grazie all'impasto piuttosto simile al pan di spagna e hanno una marcia in più grazie al sapore di anice che li rende unici.

Ingredienti

Gli ingredienti impiegati per la preparazione degli anicini sono:

Preparazione

Per preparare gli anicini, dovete per prima cosa:

  • montare le uova e aggiungere lo zucchero e la Sambuca;
  • una volta che il composto si sarà gonfiato, incorporate il lievito, la farina e poi i semi di anice;
  • versate tutto il composto in una teglia, ricopritela con della carta da forno e create dei panetti della stessa lunghezza della teglia, larghi circa 8 cm;
  • tra ciascun panetto lasciate una distanza di circa 3 cm;
  • preriscaldate in forno a 180 gradi e fate cuocere per 20 minuti.

Terminata la cottura, tirate fuori i vostri anicini e lasciateli raffreddare.

Prima di servirli, tagliateli in fettine con uno spessore di 2.5cm, poi rimetteteli in forno dalla parte che avete "tagliato" e fateli cuocere ulteriormente a 150 gradi per altri 15 minuti circa.

Gli anicini vengono cotti di nuovo per biscottarli e donare loro la consistenza perfetta per un delizioso inzuppo!

Degustazione

Proprio come i cantucci, consumati assieme al Vin Santo, anche gli anicini si accompagnano perfettamente a dei vini dolci.

Gli anicini non sono un prodotto gastronomico esclusivamente calabrese.

Lo si può infatti trovare in varie altre tradizioni della penisola, tra cui la Liguria, il Piemonte, la Sardegna e la Sicilia.

Regione: Calabria
Tipologia di prodotto: Prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati
Certificazione: PAT

Descrizione

La storia dei fichi è antica quasi quanto la civiltà mediterranea, frutti dal colore intenso e dal sapore dolciastro, tanto caratteristici da essere inconfondibili e così calorici da rappresentare una fonte di sostentamento imprescindibile per le popolazioni rurali, solitamente povere e non in grado di permettersi qualcosa di più.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la treccia di fichi nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Calabria (PAT).

Origini

Si pensa siano stati portati sulla penisola italica grazie ai numerosi viaggi in mare dei Fenici e lì si sono radicati, soprattutto nel sud Italia, favoriti dal clima mediterraneo della Calabria.

Divenuti poi un frutto tipico della zona, si sono presto trasformati in un ingrediente base di molte preparazioni, tra cui la treccia di fichi, definita tradizionalmente jetti.

Ingredienti

L'ingrediente fondamentale per la creazione della treccia di fichi sono appunto:

  •  i fichi e le mandorle.

Preparazione

Non si tratta di una preparazione complessa, con ingredienti particolari, ma il suo valore risiede nell'utilizzo di materie prime genuine, locali e soprattutto, nei metodi di preparazione.

Viene infatti considerato un prodotto locale e di grande valore perché i fichi utilizzati nella ricetta originale provengono solitamente da Cosenza (varietà inserita nell'elenco dei prodotti DOP), non vengono trattati con prodotti conservanti, né coloranti.

Inoltre, la treccia di fichi viene lavorata a mano, tramite la seccatura dei fichi e la loro precisa sistemazione su stecche, uno accanto all'altro, fino a formare una "treccia".

I frutti vengono insaporiti grazie ad aromi naturali e talvolta farciti con mandorle, che rendono il prodotto finito una vera delizia, perfetta per pomeriggi invernali, da consumare in compagnia o come idea regalo particolare.

REGIONE: Calabria
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Pesce, molluschi, crostacei e derivati
CERTIFICAZIONE: PAT

Descrizione

La "bottarga di tonno" viene ricavata dalle uova di questo pesce e prodotta all'interno di stabilimenti costieri di variabili dimensioni.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la bottarga di tonno nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Calabria (PAT).

Presentazione

Il suo aspetto risulta essere molto diverso da quello della più diffusa "bottarga di muggine", al tempo stesso presenta:

  • un gusto molto più deciso, intenso e saporito.

Il suo colore va dal rosa scuro al rosa chiaro e può presentare pezzature molto diverse tra loro.

Infatti un tonno può superare anche i 100 kg di peso, quindi la sua baffa si aggira su 1-1,2 kg.

Caratteristiche

La tradizionale bottarga viene ricavata dal pregiato tonno rosso, tuttavia negli ultimi anni si è diffusa la varietà prodotta usando il tonno pinna gialla.

Si tratta di una soluzione di qualità inferiore, quindi occorre prestare molta attenzione alle caratteristiche dell'alimento.

In genere le "baffe" del tonno pinna gialla sono molto più piccole e la loro larghezza non oltrepassa i 6-8 cm.

Ingredienti

L'ingrediente principale per la creazione della bottarga di tonno sono:

  • l'ovario del tonno;
  • sale marino.

Produzione

La produzione della bottarga di tonno avviene estraendo dalla femmina del pesce la "sacca ovarica".

Si tratta di una fase da effettuare con cura e attenzione per non romperla.

A questo punto la baffa viene lavata per eliminare tutta le impurità e quindi ricoperta con uno strato di sale marino.

Il sale viene sostituito periodicamente e le sacche vanno rivoltate quotidianamente.

Infine le si pressa e le si sottopone a stagionatura.

Regione: Calabria
Tipologia di prodotto: Dolci
Certificazione: PAT

Descrizione

Non c'è spirito natalizio senza quell'insieme di tradizioni gastronomiche che imbandiscono la tavola durante il pranzo o la cena delle varie festività invernali, tanto che parte della trepidante attesa del Natale è dovuta al fascino della vasta gamma di prodotti tipici che ogni regione consuma nei periodi di festa.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito le nacatole nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Calabria (PAT).

Caratteristiche

In Calabria, l'arrivo del Natale è accompagnato dagli aromi invitanti e dal sapore corposo e particolare delle nacatole, dolci tradizionali dal nome bizzarro, ma dalla preparazione abbastanza semplice.

Si tratta infatti di crespelle aromatizzate all'anice, fritte nell'olio d'oliva e guarnite solitamente con dello zucchero a velo.

Oltre all'insolito e fresco sapore di anice, che si può assaporare al primo morso, la particolarità di queste deliziose frittelle risiede nella loro forma.

Non esiste infatti una forma prestabilita secondo la quale impastare le nacatole.

Al contrario, la scelta del loro aspetto viene lasciata totalmente a chi le cucina, per dare sfogo alla sua fantasia e alla sua creatività.

Dunque, le nacatole sono tanto un dolce tradizionale, quanto un'esperienza individuale, la manifestazione dell'estro creativo di ognuno.

Ingredienti

Gli ingredienti necessari per la preparazione delle nacatole sono:

  • 1 kg di farina;
  • 4 uova;
  • 25 g di lievito di birra;
  • 1/4 bicchiere di latte;
  • 1 bicchiere di vino rosso;
  • 1 scorza di limone;
  • olio di oliva q.b.;
  • olio di semi q.b.;
  • sale.

Preparazione

Cominciamo con la preparazione delle nacatole in questo modo:

  • munitevi di 2 ciotole, in una fate sciogliere il lievito, mentre nell'altra versate circa 300 grammi di farina;
  • trascorsi 5 minuti, mischiate il tutto e lasciate riposare per circa mezz'ora;
  • con la farina rimasta create una fontana e incorporate lo zucchero, le uova, il sale, il vino, continuate a impastare fino ad ottenere un impasto compatto;
  • integrate i due panetti e aggiungete il latte.

Una volta finito di impastare è necessario creare dei filoni di pasta per poi unirli alle estremità cercando di creare delle "ciambelle".

In una padella con dell'olio bollente procedete a friggere le vostre nacatole, quindi:

  • immergetele nell'olio e non appena saranno dorate, tiratele fuori;
  • asiugatele con della carta assorbente;
  • infine prima di servirle ricopritele con dello zucchero semolato. 

Degustazione

Secondo la tradizione calabra, questi dolci vengono preparati una settimana prima di Natale e, anticipando la festività, rappresentano un buon auspicio per il periodo invernale in corso.

Vengono consumate anche durante il cenone dell'ultimo dell'anno, sempre come pronostico positivo per l'anno nuovo.

 Regione: Calabria
 Tempo di preparazione: 10 minuti
 Tempo di cottura: 30 minuti
 Dosi: 4 pezzi
 Difficoltà: facile
 Costo: basso

Descrizione

Se hai visitato qualche volta la Calabria, ti sarai sicuramente imbattuto nei famosissimi "mostaccioli calabresi", dei tolci al miele, preparati per le festività, soprattutto a Natale.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito i mostaccioli nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Calabria (PAT).

Caratteristiche

I mostaccioli calabresi sono dei biscotti al miele dalla consistenza piuttosto dura, che tendono, però, ad ammorbidirsi dopo qualche giorno.

Mostaccioli calabresi spezzati a metà per mostrarne la consistenza dura e croccante

Molto spesso, sono i prodotti principali sulle:

  • bancarelle di fiere;
  • feste in piazza o sagre calabresi.

I mostaccioli sono modellati secondo le forme più particolari.

Quelle più utilizzate sono:

  • il pesce;
  • le sirene e le "S";

Spesso sono decorati con pezzetti di stagnola colorata.

La ricetta dei mostaccioli calabresi è molto facile, seguendola potrete tranquillamente preparare a casa i vostri mostaccioli.

Ingredienti

Gli ingredienti per preparare 4 mostaccioli sono:

  • 500 g di farina;
  • 500 g di miele millefiori;
  • 1 cucchiaio di lievito per dolci;
  • 1 buccia di limone gratuggiata;
  • 1 buccia di arancia gratuggiata;
  • 2 tuorli d'uovo.

Preparazione

Step 1: prapariamo l'impasto dei nostri mostaccioli calabresi

  • Prendete una ciotola di vetro e inseritevi la farina, le bucce gratuggiate, il lievito e mischiate il tutto con un cucchiaio;
  • aggiungete i tuorli d'uovo e continuate a impastare;
  • infine aggiungete il miele e impastate il tutto, prima con un cucchiaio e poi con le mani, passando il tutto su un piano di lavoro coperto di farina.

Step 2: lavorazione

  • Tagliate in 4 parti uguali l'impasto e lavoratelo con le mani dandogli la forma di una striscia densa dello spessore di circa 2 cm, la lunghezza delle strisce dipenderà dalla vostra teglia da forno. (Abbiate cura di conservare una piccola parte dell'impasto che riutilizzerete per fare le decorazioni);
  • posizionate le strisce sulla teglia e schiacciatele un po, appiattendole, per poi aggiungere le decorazioni;
  • preparate a piaciere le decorazioni con l'impasto messo da parte in precedenza, noi abbiamo fatto delle striscioline sottili e delle palline ma potete sbizzarrirvi a piacere;

Lavorazione e decorazione dei mostaccioli prima di infornarli

Step 3: cottura

  • Finite le decorazioni infornate i vostri dolci in forno caldo e statico a 180° per 30 minuti;
  • una volta toldi dal forno spennelateli con un po di miele per lucidarli e poi i vostri mostaccioli saranno pronti per essere gustati.

Varianti

Una variante molto interessante che spesso viene proposta, è quella dei mostaccioli col miele di fichi che prende il nome di "mele 'e ficu".

Non si tratta esattamente di un tipo di miele, bensì dello sciroppo rilasciato dai fichi durante la cottura per caramellarli.

Conservazione

I mostaccioli si conservano facilmente anche per 3 settimane, basta premurarsi di conservarli a temperatura ambiente, meglio se coperti con una pellicola trasparente.

Tradizioni

La tradizione legata alla produzione dei mostaccioli è antichissima.

Anticamente, i mostaccioli, venivano realizzati con il mosto cotto, e da ciò deriva il loro nome.

Secondo la tradizione venivano preparati in occasione di un matrimonio e, in particolare, ne veniva cotto uno molto grande che veniva poi recapitato a casa dello sposo, come a dire "la sposa è pronta".

 

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