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REGIONE: Puglia
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Pane
CERTIFICAZIONE PRODOTTO: DOP

Certificazioni

Conosciuto come pane di Altamura, il "pane di grano duro" pugliese è un prodotto tipico delizioso che si fregia del prestigioso Marchio di Origine Protetta (DOP).

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito il pane di grano duro nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Puglia (PAT).

Ingredienti

Una vera e propria specialità, prodotta da un fragrante impasto realizzato con varietà di:

  •  semola di grano duro rimacinata tipiche del territorio della Murgia.

Caratteristiche

La caratteristica principale del pane di Altamura è quella di avere una percentuale di glutine che si aggira intorno al 14%, quindi risulta essere un prodotto molto ricco di glutine.

Lievitazione naturale e sapiente cottura in forno a legna, fanno di questa prelibatezza un pane davvero unico, che si contraddistingue per:

  • la sua penetrante fragranza;
  • il suo aroma delicato;
  • il suo delizioso sapore.

Caratterizzato da:

  • una golosa crosta croccante di circa 3 mm;
  • da una mollica super soffice giallo paglierino;
  • dall' alveolazione più che omogenea.

Questo pane di grano duro, viene presentato dai panificatori in due pezzature standard e forme tradizionali:

  • il pane alto accavallato che in pugliese prende il nome di "U sckuanéte";
  • e quello più basso a forma di cappelllo di prete, denominato "a cappidde del padre de Simone".

Origini

Il pane di Altamura nasce dalla sapiente arte panificatrice delle massaie pugliesi!

I suo scopo era quello di soddisfare al meglio le esigenze alimentari dei contadini e dei pastori, che per via dei lavori stagionali, erano costretti a rimanere diversi giorni lontani dalle proprie dimore.

Una ricetta speciale, quella di questo pane tipico, impastata con lievito madre, che vive ancor oggi nell'arte panificatrice pugliese che interpreta instancabile il metodo antico di fare il pane.

REGIONE: Puglia
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Dolci

Descrizione

I "purceddhruzzi" sono un dolce tipico pugliese, prevalentemente della zona del Salento.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito i purceddhruzzi nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Puglia (PAT).

Caratteristiche

Si tratta di:

  • piccole palline di impasto;
  • fritte in olio;
  • cosparse di tanto miele e confettini colorati.

Il nome deriva dalla loro forma che ricorda dei piccoli gnocchi simili a dei "porcellini", purceddi appunto.

Questa antica ricetta oggi è diffusa in tutte le regioni del sud Italia ed assume nomi diversi a seconda della zona.

Infatti in Campania è conosciuta come "struffoli", in Calabria come "cicirata" ed in Abruzzo è invece denominata "cicerchiata".

Ingredienti

Al di là dei vari appellativi, gli ingredienti di base della preparazione sono sempre gli stessi e prevedono:

  • farina 00;
  • uova;
  • burro;
  • zucchero;
  • scorza d’arancia.

Preparazione

Una volta mescolati, si otterrà un bell’impasto soffice, ma non appiccicoso!

  • A questo punto si devono quindi fare delle striscioline e tagliare tocchetti della grandezza di 1-2 cm;
  • dopo averli leggermente infarinati, vanno fritti in padella con dell’olio di semi;
  • bene fare attenzione a non bruciarli, in quanto si crea spesso una fitta schiuma che impedisce di vedere bene i purceddhruzzi;
  • quando saranno belli dorati, si possono togliere dal fuoco con una schiumarola per lasciarli raffreddare su della carta assorbente.

Infine, i dolcetti si devono mettere in una casseruola con miele millefiori grezzo ed acqua.

Aggiunti anche questi due ingredienti, si deve mescolare il tutto per 5 minuti a fuoco lento, possono essere trasferiti su un vassoio.

Decorazione

Il tocco finale sarà l’aggiunta di una bella manciata di:

  • confetti;
  • codette colorate;
  • amarene;
  • arance e cedro canditi.
REGIONE: Puglia
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Dolci
CERTIFICAZIONE PRODOTTO: PAT

Descrizione

Le "intorchiate"sono un dolce pugliese tradizionale diffuso in tutta la regione.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito le intorchiate nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Puglia (PAT).

Caratteristiche

Questo prodotto tipico della pasticceria secca pugliese è caratterizzato da alcuni ingredienti caratteristici della regione, come:

  • le mandorle;
  • il vino.

Le intorchiate hanno la caratteristica forma di "trecce" e vengono decorate dalle mandorle tostate, lasciate intere e posizionate sulla superficie del biscotto.

Sono presenti anche alcune varianti, come ad esempio le "intorchiate salate".

Ingredienti

La preparazione di questi dolci tradizionali è abbastanza semplice!

Come prima cosa si realizza l' impasto, composto da:

  • vino;
  • olio;
  • farina;
  • zucchero;
  • burro;
  • ammoniaca per dolci o lievito normale.

Preparazione

Gli ingredienti vanno mescolati finché non si avrà un impasto denso e omogeneo.

Si aggiungono poi:

  • lo zucchero;
  • il burro;
  • la ammoniaca per dolci, o in alternativa del normale lievito.

Una volta raggiunta la consistenza desiderata, si inizia con la realizzazione dei rotoli di circa 10 cm, che vanno poi intrecciati a formare le trecce.

Su ogni punto di intreccio si posizionano le mandorle, 3 o 4 per ogni biscotto.

Quindi si ricoprono i dolci con lo zucchero a velo e si infornano fino a raggiungere una colorazione dorata.

Simbologia

Oggi le intorchiate vengono preparate tutto l' anno, ma nella tradizione pugliese erano dolci riservati alle feste, in particolare Battesimi e Matrimoni.

Infatti l' intreccio che caratterizza i dolci, simboleggiava l' unione tra Dio ed il Battezzato oppure quella tra i due sposi.

Degustazione

Le intorchiate hanno una consistenza friabile e sono ideali da consumarsi a colazione oppure come spuntino accompagnate da un buon vino dolce passito.

Regione: Puglia
Tipologia di prodotto: Paste fresche e prodotti della panetteria, biscotteria, pasticceria e confetteria  

Descrizione

Le "orecchiette" sono una pasta tipica della tradizione culinaria pugliese.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito le orecchiette nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Puglia (PAT).

Origini

Pur costituendo uno dei simboli della Regione, pare che le loro origini risiedano nella Provenza Francese.

Dalla particolare forma di piccoli dischi incavati al centro, conferita dal movimento del pollice, furono introdotti in Puglia e Basilicata tra il XII ed il XIII secolo dagli Angioini, famiglia nobile che regnò in Italia Meridionale e a Napoli.

Secondo altre ipotesi, la pasta nacque durante il periodo della dominazione Svevo-Normanna a Sannicandro di Bari, tra l'XI ed il XIII secolo.

Presentazione

Note anche con il termine dialettale "L strasc'nat" (gli strascinati), per il metodo di preparazione, le orecchiette si presentano come:

  • piccole cupole dalla superficie ruvida;
  • dalla forma concava;
  • simili a delle piccole orecchie, da cui ne deriva il nome.

Ingredienti

Gli ingredienti per le orecchiette sono veramente semplicissimi, ovvero:

  • della semplice semola rimacinata di grano duro;
  • acqua;
  • sale grosso.

Ricetta

La ricetta tipica pugliese è con le cime di rapa, tuttavia nella stessa Regione esistono diverse varianti di questo primo piatto saporito e goloso.

Nel Salento, ad esempio, le orecchiette vengono abbinate al ragù (con o senza spezzatino di carne), e ricotta di pecora.

Più a sud, nel Cisternino, le orecchiette dalle dimensioni maggiori rispetto alle tradizionali, si preparano invece con farina di grano tenero.

Degustazione

Per esaltarne il sapore, abbina un buon bicchiere di vino rosso corposo.

Regione: Puglia
Tipologia di prodotto: Paste fresche e prodotti della panetteria, biscotteria, pasticceria e confetteria  

Descrizione

La "cupeta" è un prodotto di pasticceria pugliese, tipico della città di Lecce.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la cupeta nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Puglia (PAT).

Ingredienti

Si tratta di una semplice barretta dorata e croccante realizzata con due semplici ingredienti:

  • lo zucchero caramellato aromatizzato con la vaniglia;
  • le mandorle tostate.

Detta anche "cupeta tosta", la ricetta originale ha origini Arabe ed è la versione pugliese della "cubaita", un dolce siciliano.

Presentazione

I maestri artigiani, chiamati cupetari, sono molto abili a creare questo straordinario torrone che è molto gustoso e si realizza in maniera molto semplice.

Cominciamo con:

  • tostare le mandorle;
  • sciogliere lo zucchero in acqua su fiamma dolce fino ad ottenere la giusta caramellizzazione;
  • nello sciroppo ottenuto si vanno ad aggiungere le mandorle e si mescola il tutto;
  • successivamente, si versa il composto su una base di marmo leggermente unto e lo si va a stendere con una spatola, lo spessore ideale è di 1 centimetro;
  • quando il composto è diventato abbastanza freddo, si taglia a pezzi larghi un paio di centimetri.

La cupeta è pronta quando è diventata bella dura.

Tradizioni

Non c'è festa di paese che non abbia l'ambulante cupetaro, il profumo delle mandorle è inconfondibile ed è difficile resistere ad una barretta di "cupeta tosta".

Il prodotto viene preparato a vista, si assiste ad una vera "magia".

Il momento più emozionante è quello in cui l' artigiano versa la cupeta bollente e dorata sulla spianatoia.

Con gesti lenti e sicuri, l' artigiano manipola quella dolcissima e profumatissima amalgama che quasi ci si incanta a vederlo lavorare!

Per dare alla cupeta un gradevole aroma di limone o di arancia si usa massaggiare il composto con l'agrume intero.

Regione: Puglia
Tipologia di prodotto: Paste fresche e prodotti della panetteria, biscotteria, pasticceria e confetteria  

Descrizione

Per portare in tavola la tradizione culinaria della regione Puglia e il gusto di un piatto fatto con le mani dalle massaie del luogo, bisogna assaggiare i "ravioli con la ricotta".

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito i ravioli con la ricotta nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Puglia (PAT).

Ingredienti

Tipico primo piatto che può essere gustato anche con un semplice condimento di salsa al pomodoro, che ne esalta il gusto, si può preparare in casa con semplici ingredienti e facili da reperire.

Gli ingredienti semplicissimi sono:

  • farina di semola;
  • uova;
  • acqua;
  • ricotta fresca.

Lavorazione

Tutti questi prodotti sono da impastare insieme e poi riempire con:

  • ricotta fresca di produzione locale.

Per arricchire il gusto di questi squisiti ravioli si può mescolare con la ricotta di pecora anche:

  • il prezzemolo;
  • il formaggio;
  • il pepe.

Poi bisogna richiuderli per bene e lasciarli riposare per un po', in modo da cucinarli anche nella stessa giornata.

Bastano pochissimi minuti per la cottura e si possono portare in tavola con il condimento scelto ancora fumanti.

Varianti

Altre varianti nel condimento sono:

  • un delicato ragù di carne oppure del burro con salvia, che non ne coprono il sapore;
  • se conditi con il pomodoro non dimenticare assolutamente di aggiungere qualche foglia di basilico, che non solo arricchisce l'estetica della portata, ma gli dona un pizzico di gusto in più che non guasta.

Degustazione

I ravioli con la ricotta si preparano nei giorni di festa o nelle domeniche in famiglia, per colorare la tavola con una specialità tipica della tradizione mediterranea e per far contenti sia grandi che piccini.

Tutti adorano questa pasta dal ripieno dolcissimo.

In fondo è possibile stupire i propri commensali anche con un primo piatto all'apparenza semplice, ma che conserva tutto il sapore genuino della tradizione di un tempo.

Regione: Puglia
Tipologia di prodotto: Paste fresche e prodotti della panetteria, biscotteria, pasticceria e confetteria  

Descrizione

Un dolce pugliese tra i più ricercati e sfiziosi della regione Puglia, i "taralli neri con vincotto", sono un simbolo della produzione dolciaria del luogo.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito i  taralli neri con vincotto nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Puglia (PAT).

Tradizioni

Nella tradizione locale rappresentavano il "dessert ideale" delle ricorrenze più speciali, come le Unioni Nuziali o le Feste di Fidanzamento.

Rappresentano un dolce tipico della cucina tradizionale "foggiana".

Di origine tipicamente pugliese, il "vincotto" , è un derivato della lenta riduzione del mosto fresco di uva, che raggiunge la consistenza di uno sciroppo dal gusto dolce ed intenso.

Questo prodotto è ricco di polifenoli antiossidanti, infatti sono proprio questi ultimi che lo rendono un prodotto benefico per la salute.

Il vincotto è un prodotto molto utilizzato e sempre più persone cominciano ad utilizzarlo oltre il territorio pugliese.

Questo gusto unico che lo caratterizza, sta conquistando sempre più i palati dei pasticcieri e dei gelatieri italiani ed europei.

Ingredienti

Circa 500 calorie suddivise in ingredienti come:

  • 500 gr di farina;
  • 150 gr di zucchero;
  • 75 gr di cioccolato fondente;
  • 50 gr di mandorle;
  • 50 gr di olio extravergine d’oliva;
  • 250 ml di latte;
  • 100 gr di vincotto;
  • 75 gr di cacao amaro;
  • 1 cucchiaino di bicarbonato;
  • mezzo cucchiaino di miele;
  • una buccia d'arancia grattuggiata;
  • una punta di cannella in polvere;
  • una buccia grattuggiata di mandarino oppure di limone;
  • una punta di chiodi di garofano in polvere.

I taralli neri con vincotto acquisiscono un inconfondibile sapore speziato, grazie a due ingredienti speciali che sono appunto "la cannella" ed i "chiodi di garofano".

Infatti, sono proprio queste due favolose spezie che li rendono così sublimi!

Preparazione

Per prima cosa è necessario "riscaldare il vincotto".

  • Munitevi di un tegamino e fate scaldare il vincotto a fuoco molto basso;
  • prendete i 50 gr di mandorle che avete precedentemente tritato e riducete in piccoli pezzetti il cioccolato fondente;
  • prendete la farina e disponetela su un piano di lavoro (un tavolo per esempio);
  • versate al centro della farina il vincotto appena scaldato, le mandorle tritate, il cioccolato a pezzettini ed il resto degli ingredienti;
  • lavorate il tutto con le mani, i vari ingredienti si devono amalgamare omogeneamente ed il composto che dovete ottenere deve essere liscio e consistente;
  • se dovesse essere necessario, potrete aggiungere altro vincotto.

La forma

Ora dovete prendere l'impasto appena creato e riporlo su un tavolo, fatelo rotolare fino a che non formate un "cordone" che dovrà avere un diametro tra i 2 e 4 cm.

Da questo cordone, dovrete:

  • ricavarne tanti piccoli pezzetti, lunghi circa 15 cm l'uno;
  • dovrete unire ognuno di questi cordoncini alle estremità, in modo tale da formare delle "ciambelline";
  • chiudete e premete bene sulle estremità al fine di "sigillare" correttamente.

Cottura 

Le ciambelle, una volta terminate, andranno cotte in forno, quindi:

  • prendete un tegame da forno ed ungetelo sulla base con dell'olio di oliva;
  • disponete le ciambelle in modo tale che siano ben distanziate le une dalle altre;
  • una volta raggiunta la temperatura di 160-180°, riponete la teglia in forno e lasciate cuocere per 15 minuti.

La "cottura", insieme al vincotto, gli daranno quella classica colorazione scura che li caratterizza e che gli conferisce il nome di "taralli neri".

Conservazione

I taralli neri al vincotto si conservano bene in sacchetti di plastica per alimenti e si ammorbidiscono il giorno seguente alla cottura.

Degustazione

Quando sono pronti, dopo appena un quarto d'ora, è possibile già mangiarli, ma se gustati il giorno dopo sono ancora più buoni perché ogni giorno che passa si ammorbidiscono sempre di più.

Noti in tutta la Puglia e piuttosto frequenti nella zona di Foggia, i taralli neri con vincotto fanno parte di quelle ricette che si tramandano di generazione in generazione e si fanno ancora oggi come un tempo "rigorosamente a mano".

Amati sia dai grandi che dai più piccoli, si gustano soprattutto nelle "feste", ed è tradizione prepararli tutti insieme!

La loro preparazione diventa un momento di aggregazione, soprattutto facendoci aiutare dai bambini che amano sentirsi utili in cucina e assaporano con più gusto un dolce preparato con le loro mani.

REGIONE: Puglia
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Formaggi
CERTIFICAZIONE PRODOTTO: PAT

Descrizione

La "ricotta forte" è un prodotto caseario tipico della Puglia, tuttavia è originario della zona del Salento (tra Lecce e Taranto), e con il tempo si è diffuso in tutto il Meridione.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la ricotta forte nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Puglia (PAT).

Caratteristiche

A seconda dell'area viene detto in dialetto "ricotta 'scante", "ascuante", "scanta" oppure "squant".

In tutti i casi si fa riferimento al suo sapore intenso, ricco, forte e piccante.

Infatti questo formaggio morbido spalmabile si differenzia notevolmente dagli altri tipi di ricotta per il suo sapore leggermente amarognolo e particolare.

Al palato ricorda il gusto del pecorino di lunga stagionatura pugliese.

Ingredienti

Gli ingredienti della ricotta forte sono:

  • latte vaccino;
  • sale.

Preparazione

La preparazione della ricotta forte è molto simile a quella del formaggio greco cremoso kopanisti.

Al tempo stesso ricorda questo prodotto per l'odore intenso e il sapore piccante, ottenuti grazie alla fermentazione del siero del latte ad opera di batteri e lieviti, come quello:

  • lattico;
  • caproico;
  • butirrico;
  • acetico.

La ricotta forte è a base di "latte vaccino" e si basa su un processo produttivo semplice, ovvero:

  • dopo aver separato il siero dalla parte liquida lo si mette a fermentare per diversi mesi.

Degustazione

La ricotta forte viene preparata in particolare tra Ottobre a Maggio.

Tuttavia la produzione può avvenire durante l'intero anno.

Utilizzo

Si usa in modiche quantità per insaporire diverse ricette, come:

  • la farcitura dei pazerotti;
  • il sugo della pasta artigianale;
  • la bruschetta insieme alle acciughe sotto sale.
REGIONE: Puglia
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Pesce

Descrizione

La Puglia è terra di grandi tradizioni culinarie che da anni si tramandano da famiglia in famiglia.

Caratteristiche

E queste tradizioni si sposano perfettamente con i prodotti del luogo, come le famose  "anguille di Lesina".

Pesce gustoso:

  • dalla forma lunga e stretta;
  • che ricorda molto quella dei serpenti.

In questa regione è molto ricercato come prodotto ittico e viene poi portato in tavola nella classica ricetta della "scapece di lesina".

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la scapece di Lesina nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Puglia (PAT).

Ingredienti

Gli ingredienti necessari per la preparazione delle anguille di Lesina alla scapece sono i seguenti:

  • 1 kg di anguille di Lesina;
  • 4 spicchi di aglio;
  • prezzemolo fresco;
  • foglie di menta;
  • aceto di vino bianco q.b.;
  • olio evo q.b.

Preparazione

Le anguille di Lesina in questa particolare e tipica ricetta devono essere:

  • fritte;
  • poi si possono condire con olio e aceto, aglio e qualche foglia di menta e gustare subito;
  • in alternativa si possono conservare in barattoli sott'aceto.

Secondo questo procedimento, dopo averle cucinate e tagliate in piccoli pezzi, si possono conservare in contenitori di vetro per poi trovarseli in un secondo momento sempre in dispensa.

Degustazione

Un altro modo di gustare le anguille di Lesina "alla scapece" è di assaporarle insieme ad ortaggi di stagione, per portare in tavola tutta la Puglia nei suoi elementi che la caratterizzano di più.

Frutti della terra e del mare, uniti per dare più sapore al banchetto e per garantire piatti genuini e freschi, tipici di una terra che dedica molto spazio alla produzione locale.

Origini

Secondo la tradizione la scapece di lesina è un piatto che risale addirittura ai tempi di Federico II di Svevia, che amava gustare questa ricetta mediterranea e chiedeva spesso ai suoi chef di poterla mangiare nei suoi banchetti.

Se ti trovi dalle parti della Puglia, prova ad assaggiarla e scoprirai perché in tanti la apprezzano sin dai tempi più antichi.

Regione: Puglia
Tipologia di prodotto: Paste fresche e prodotti della panetteria, biscotteria, pasticceria e confetteria  

Descrizione

Il "calzone di Ischitella" prende il nome da quello del comune pugliese in provincia di Foggia dove ha avuto origine.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito il calzone di Ischitella nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Puglia (PAT).

Caratteristiche

Si tratta di una focaccia chiusa che viene preparata tradizionalmente in questa località durante il periodo Pasquale.

Questo calzone è a base di ingredienti semplici e tipici della vita contadina.

Ingredienti

Gli ingredienti necessari per la preparazione del calzone di Ischitella sono:

  • acciughe sotto sale dal profumo intenso;
  • cipollotti;
  • uva passa;
  • olio.

Il risultato è davvero unico ed insolito per sapore ed abbinamenti, salato con un retrogusto agrodolce.

Presentazione

Il calzone di Ischitella è un piatto Quaresimale unico, dalla consistenza molto friabile e di forma variabile.

In genere si presenta con:

  • un aspetto arroton­dato;
  • con un diametro di circa 40 cm;
  • un colore dorato;
  • la cottura dona una tinta più scura ad alcune parti della focaccia.

Lavorazione

La ricetta era già diffusa a Ischitella ai primi dell'Ottocento e prevede due fasi di lavorazione:

  • innanzitutto si prepara l'impasto della focaccia su tavole di legno piane;
  • la seconda fase è rappresentata dalla "farcitura" ed i cipollotti devono essere prima tritati e fatti macerare in olio;
  • successivamente verranno macerati nel sale delle acciughe.

Quando il calzone di Ischitella è stato riempito lo si "chiude a portafoglio":

  • per evitare che il composto fuoriesca bisogna passare sulla superficie esterna un mattarello per compattare il tutto e ripiegare bene gli orli;
  • quindi si cuoce il prodotto nei tradizionali forni a cupola a legna a 230°C per circa mezz'ora e lo si consuma fresco.

Sarebbe preferibile degustarlo entro uno o due giorni dal momento della cottura.

REGIONE: Puglia
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Pasta fresca

Descrizione

I "troccoli" sono un particolare formato di pasta tipico della Regione Puglia, ma che sono radicati soprattutto nella provincia di Foggia.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito i troccoli nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Puglia (PAT).

Tradizioni

Il loro nome deriva dal fatto che sono realizzati tagliando la sfoglia con un determinato ed antico strumento da cucina, cioè il troccolaturo.

In dialetto pugliese è chiamato "troccolo" o "torcolo".

Presentazione

Il suo aspetto ricorda quello di un "mattarello":

  • dotato di lame circolari per la lavorazione della pasta;
  • originariamente era in ferro, tuttavia oggi la maggior parte di questi utensili è in legno.
  • il troccolaturo in "ferro" è più pesante, ma più preciso nel taglio;
  • i modelli in "legno" possono usare essenze dure o tenere, ad esempio il faggio;
  • quelli di ferro sono più taglienti, invece quelli di legno sono più economici.

Questo strumento è veramente "antico", tanto da essere stato indicato sulle famose tavole di Bartolomeo Scappi con il nome "ferro da maccaroni".

Ingredienti

L'impasto per i troccoli è a base di:

  • farina;
  • semola di grano duro;
  • acqua;
  • albumi.

Lavorazione

Si lascia riposare l'impasto e poi si procede in questa maniera:

  • si staccano pezzi cilindrici lunghi 13-15 cm;
  • si schiacciano;
  • si tagliano con il troccolaturo;
  • in questo modo si ottengono tagliolini di pasta fresca rustici e spessi.

Condimento

In genere la pasta viene condita con il ragù del macellaio, un tipico condimento pugliese preparato con avanzi di carne di varie specie.

Immancabili sono il maiale e l’agnello.

I troccoli si sposano bene con sughi robusti a base di carne, ma in alternativa si può usare anche quelli di pesce o di verdure tipici.

REGIONE: Puglia
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Dolci

Descrizione

Le "pitteddhre" sono dolcetti tipici della zona del Salento ormai radicati nella tradizione locale e che sono una via di mezzo tra biscotti e crostatine.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito le pitteddhre nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Puglia (PAT).

Tradizioni

Sono prodotti della cucina povera, perché l'impasto della pasta frolla è privo di:

  • uova;
  • burro e si caratterizza per un sapore quasi salato.

Questo fatto crea un forte contrasto aromatico con il ripieno dolce.

Nella tradizione salentina le pitteddhre sono farcite con mustarda d'uva, però le versioni moderne prevedono l'uso di altri ingredienti maggiormente reperibili, come:

  • le diverse marmellate;
  • il cioccolato;
  • la Nutella.

Presentazione

Questi dolcetti hanno:

  • la forma a stella;
  • sono preparati in occasioni speciali;
  • per feste importanti del calendario, come il Natale e l'Ultimo dell'Anno.

In alternativa possono essere mangiati quotidianamente nel corso della prima colazione o nel pomeriggio accompagnati da una tazza di tè.

Infatti hanno un sapore intenso, ma risultano essere leggeri e delicati.

Ingredienti

La preparazione delle pitteddhre è molto semplice e gli ingredienti sono:

  • farina;
  • arance (sia la scorza che il succo);
  • mostarda d'uva o marmellata;
  • olio extravergine d'oliva.

Lavorazione

Una volta ottenuta una pasta omogenea ed elastica, si stende una sfoglia alta circa 2 mm e la si ritaglia a dischi.

Quindi si farcisce il dolcetto con un cucchiaio di marmellata al centro e si chiude il bordo con le dita in modo da avere una cornice rialzata e una forma a stella.

Infine si cuoce in forno a 180° per circa mezz'ora.

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