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REGIONE: Sicilia
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Pesce
CERTIFICAZIONE PRODOTTO: PAT

Descrizione

Tra i Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT) della regione Sicilia, stabiliti dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, si può trovare anche un prodotto amato da molti, considerato una "leccornia".

Storicità

La storia della bottarga di Capo San Vito è molto antica, risale probabilmente ai Fenici e successivamente agli Arabi, che l'hanno diffusa in modo più massiccio sulla penisola italiana, durante la loro espansione.

In Sicilia risale a dopo l'introduzione della pesca ai tonni, nel 1300.

Provenienza

Si tratta della "bottarga di Capo San Vito", anche detta "uovo di tonno di Capo San Vito".

La bottarga di Capo San Vito, la possiamo trovare in particolare nei comuni:

  • Trapani e Favignana, nonché San Vito lo Capo, piccolo comune in provincia di Trapani che dona il nome al prodotto.

Caratteristiche

La bottarga è un alimento costituito essenzialmente dall’ovario del pesce.

Le uova che si trovano al suo interno, vengono prelevate, salate ed essicate con procedimenti meticolosi e tradizionali.

La bottarga viene ricavata dalle uova del "muggine o del tonno".

I prodotti finali, si differenziano:

  • sia per il colore che per il gusto, infatti il gusto della bottarga di tonno è sicuramente più deciso.

Negli ultimi anni, la bottarga che viene prodotta in maniera “quasi esclusiva” è quella del "tonno pinna gialla" di qualità inferiore.

Questo tonno è riconoscibile per via delle “baffe” che sono più piccole e non superano i 6/8 cm di lunghezza.

Presentazione

La bottargadi tonno si presenta con:

  • un colore che varia dal rosa chiaro al rosa un po' più scuro;
  • la bottargadi muggine ha un colore ambrato.

Cambiano anche le “pezzature”, ovvero:

  • la baffa di un tonno di oltre 100 chili può superare il chilo di peso;
  • non superano i 400 grammi quelle di muggine.

Procedimenti

La sacca ovarica viene estratta dal pesce femmina e facendo attenzione a "non romperla", viene:

  • lavata per eliminarne le impurità e poi viene sottoposta a “salatura”.

La salatura prevede che la sacca ovarica venga ricoperta con "sale marino", avendo cura di rivoltare quotidianamente le sacche e di sostituire periodicamente il sale.

Le fasi successive sono quelle della:

  • pressatura;
  • stagionatura.

La sacca ovarica può essere conservata in cera d'api ed è un alimento apprezzato per l'alto tenore di proteine.

Essiccazione

Questo tipo di preparazione, che consiste in sintesi "nell'essiccazione di uova di pesce", è tipica della Sicilia.

La bottarga di Capo San Vito viene solitamente preparata dopo il periodo cosiddetto della "mattanza dei tonni", che avviene solitamente nel mese di Maggio.

Durante la sventratura dei tonni si prelevano "le uova" e si sottopongono a un trattamento salino che le "secca".

Le uova vengono poi pressate fino a formare dei "panetti", che durante l'utilizzo vengono grattugiate.

In cunina

La bottarga può essere utilizzata in moltissime ricette, quella che vogliamo proporvi è la seguente:

  • bottarga di tonno di Capo San Vito con tagliolini.

Ingredienti

Gli ingredienti per soddisfare il palato di 4 persone sono:

  • 60 g di bottarga di tonno di Capo San Vito;
  • 1 pizzico di peperoncino;
  • 1 spicchio di aglio;
  • prezzemolo fresco tritato q.b.;
  • mezzo kg di tagliolini;
  • mezzo bicchiere di olio extravergine di oliva.

Preparazione

Cominciamo con la preparazione della bottarga di tonno di Capo San Vito con tagliolini, quindi:

  • anzitutto scolate la pasta una volta raggiunta una cottura “al dente”;
  • create un soffritto con olio, prezzemolo, aglio e peperoncino;
  • unite la pasta al soffritto e spadellare;
  • togliete dal fuoco e aggiungete altro prezzemolo fresco con metà della bottarga di tonno di Capo San Vito grattugiata.

A questo punto la ricetta è pronta e potete procedere ad impiattare, quindi:

  • una volta riempiti i piatti, procedete a grattugiare dell’altra bottarga di tonno di Capo San Vito in cima ad ogni piatto!

Ecco a voi un primo indimenticabile...buon appetito!

Degustazione

La bottarga di Capo San Vito di tonno si può consumare anche come:

  • antipasto, ovvero tagliata a fettine come un salume e condite a piacere;
  • condimento, proprio perché la sua consistenza solida le permette di essere grattugiata come il parmigiano;
  • sugo, ovvero sciolta in un po' di acqua di cottura della pasta.
REGIONE: Sicilia
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Dolci

Descrizione

Sono numerosi i dolci legati alle "Festività dell'anno", soprattutto quelli di Pasqua o di Natale.

Certificazioni 

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la cucciddata nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT).

Storia

Come capita con molte altre preparazioni tipiche, non molti anni fa era tradizione nelle case siciliane cucinare moltissimi di questi biscottini natalizi.

La ricetta si tramanda di generazione in generazione per tutelarne la sopravvivenza.

Caratteristiche

Durante il periodo natalizio i forni di molte regioni cominciano ad accogliere preparazioni tipiche dall'aspetto invitante e dai sapori caratteristici.

Nella regione Sicilia, oltre a moltissimi altri dolci deliziosi, a Natale si consumano dei dolcetti detti "cucciddata".

Sono detti anche cucciddati, biscotti dalla caratteristica forma "circolare", simili a piccole coroncine.

Ingredienti

Gli ingredienti utilizzati per la preparazione della sfoglia dei cucciddati, ricetta tipica siciliana sono:

  • 1 kg di farina 00;
  • 350 g di zucchero;
  • 350 g di strutto o margarina;
  • una buccia grattugiata di arancia;
  • 4 uova;
  • un pizzico di sale fino;
  • un cucchiaino di lievito per dolci;
  • latte q.b.

Invece, per preparare il ripieno dei cucciddati dobbiamo utilizzare:

  • 1 kg di fichi secchi;
  • 400 g di confettura di albicocche;
  • 200 g di uva passa;
  • 150 g di mandorle;
  • 150 g di noci;
  • 150 g di nocciole;
  • 150 g di cioccolato fondente;
  • 2 cucchiai di rum;
  • 1 bicchiere di Marsala;
  • buccia di 1 mandarino.

L'utilizzo di ingredienti calorici come il cioccolato, la frutta secca ed il miele, rende questi biscotti un dolce tipicamente "invernale", fatto per essere consumato nei mesi freddi.

Preparazione

Cominciamo con la preparazione della pasta frolla dei cucciddati, pertanto:

  • mettete la farina, lo strutto o la margarina e un pizzico di sale nel mixer e attivate per qualche minuto;
  • otterrete un composto “sabbioso” che andrete a riporre in una ciotola;
  • aggiungete lo zucchero, le uova e andata avanti a impastate velocemente con la punta delle dita;
  • se necessario unite alla preparazione qualche cucchiaio di latte,  fino ad ottenere un panetto liscio e omogeneo.

A questo punto dovrete:

  • avvolgere il panetto di pasta frolla nella pellicola da cucina e riponete in frigorifero per un’oretta.

Per ottimi risultati, sarebbe più opportuno preparare la frolla e la farcia il giorno prima di infornare!

Nel frattempo dedicatevi al ripieno, quindi:

  • mettete in acqua calda l’uva passa e fate rinvenire;
  • togliete il picciolo dai fichi e sbollentateli un minuto aggiungendo all’acqua  un cucchiaio di rum.

Scolate il tutto e fare raffreddare.

Frullate la frutta secca grossolanamente nel mixer, riponetela in una ciotola, unite i pinoli e l’uvetta scolata e strizzata

Quando i fichi sono freddi procedete in questo modo:

  • metteteli nel mixer insieme alla confettura di albicocca e  alla buccia del mandarino e frullate;
  • versate il composto di fichi e confettura nella ciotola contente la frutta secca;
  • unite il cioccolato fondente tagliato a coltello;
  • mescolate bene tutti gli ingredienti e riponete la ciotola in frigorifero per almeno un’ora.

A questo punto:

infarinate il piano di lavoro, prelevate la pasta frolla dal frigorifero e stendetela in uno strato sottile realizzando tanti rettangoli;

  • disponete al centro del rettangolo un buon quantitativo di ripieno;
  • sigillate bene i bordi e capovolgete il rotolino di cucciddato.

Con un coltello ben affilato tagliate il cucciddato trasversalmente, realizzando tanti pezzetti che riporrete in una teglia ricoperta da carta forno.

Proseguite fino ad esaurimento di tutti gli ingredienti. Infornate a 180 gradi per 13/15 minuti.

Non appena i vostri cucciddati saranno completamente freddi, spolverizzate con zucchero a velo oppure spennellateli con un velo di marmellata/miele e poi fate aderire sulla superficie degli zuccherini.

Curiosità

In alcune preparazioni, i cucciddati somigliano più a "fagottini ripieni di frutta secca", mentre la cucciddata, o bucellato, è anche una ciambella tipica della Sicilia, decorata con frutta candita.

Descrizione

Il "cucciddatu di Calatafimi" è un pane di grano duro dalle origini antiche e dalla caratteristica forma a ciambella prodotto in tutta la Sicilia.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito i cucciddatu di Calatafimi nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT).

Caratteristiche

È un tipo di pane dalla forma insolita che rappresenta una "corona intagliata".

Ingredienti

Ogni pagnotta pesa circa 200 grammi ed è composta da:

Preparazione

Questo tipo di pane viene prodotto tramite un impasto di farina a cui viene aggiunta l'acqua, il lievito, l'olio e il sale.

Ottenuto un impasto liscio, questo viene diviso in porzioni da 250 g l'uno ed alle quali viene data la tipica forma di corona con una lavorazione tradizionale.

Questa lavorazione artigianale tramandata di generazioni in generazioni fa uso di strumenti semplici come tavolieri di legno e coltelli.

Cottura

Dopo aver dato la forma, le pagnotte vengono infornate per 30 minuti a 225 gradi.

Origini

Il cucciddatu di Calatafimi è un tipo di pane molto antico.

La sua creazione risale al 1600 in occasione della festa religiosa per il Crocifisso Padrone di Calatafami Segesta.

In quest'occasione infatti veniva offerta alla popolazione questo tipo di pane dal ceto dei "Massari".

Oggigiorno la richiesta del cucciddati di Calatafimi è tale che ogni panetteria locale lo produce giornalmente, rendendolo un prodotto tipico ed attrattiva gastronomica del luogo.

Curiosità

Essendo però un pane tipico della tradizione e di facile produzione il cucciddatu di Calatafimi è facilmente reperibile in ogni abitazione del comune siciliano.

REGIONE: Sicilia
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Dolci

Descrizione

Le "crespelle" siciliane sono un fritto ottimo come aperitivo, antipasto o cibo da passeggio.

Certificazioni

Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito le crespelle nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT).

Storicità

Il nome "crespella" proviene dal termine latino "cripus" che significa "arricciato, ondulato" o dal termine greco κρίσπος (krìspos "avvolto"', "arrotolato").

L'attuale preparazione delle crespelle avviene con la "farina di frumento", che divenne comune solo nel IX secolo.

Nel Medioevo erano preparate con acqua e vino al posto del latte.

Le crespelle in Francia sono un simbolo tradizionale di “amicizia” e di “alleanza” e i mezzadri le offrivano ai loro padroni.

Le crespelle vengono cucinate tradizionalmente in occasione della Candelora, il 2 Febbraio, si usava esprimere un desiderio quando si voltava la crespella nella padella.

Questo piatto viene consumate soprattutto nell'occasione della Candelora, poiché nel V secolo dei pellegrini francesi furono accolti, proprio alla Candelora, da Papa Gelasio I.

Solo dopo essere ritornati in patria, i pellegrini diffusero la pietanza!

Finger food

Le crespelle sicule sono considerate un "finger food", ovvero uno stuzzichino da mangiare come spuntino sfizioso o da accompagnare al buffet dell'aperitivo.

Tradizione

La ricetta tradizionale siciliana le vede arricchite con ricotta e acciughe, sappiamo, però, che nel resto d'Italia, ne esistono altre versioni, tipo:

  • col prosciutto cotto e mozzarella;
  • con un ripieno di formaggio (tipiche del Nord Italia).

Street food

Le crespelle sono una specialità della rosticceria siciliana, spesso vendute presso stand gastronomici di cucina tradizionale locale, soprattutto in occasioni di fiere, feste paesane e sagre.

Si servono nel cartoccio: un cono realizzato con la carta grezza che si usa per confezionare il pane.

Se acquistate come cibo da strada, si gustano durante le passeggiate, come snack sfizioso o spezzafame.

Ingredienti

Gli ingredienti per 4 porzioni:

  • 200 g di farina;
  • 200 ml di acqua;
  • 5 g di lievito per salati;
  • 1 cucchiaino di sale;
  • 1 pizzico di zucchero;
  • 1 cucchiaio di ricotta di latte vaccino;
  • acciughe a piacere;
  • 1 pentola colma di olio di semi per friggere.

Lavorazione

Si prepara un impasto con la farina setacciata, l'acqua, il sale, il pizzico di zucchero ed il lievito precedentemente sciolto in acqua calda.

Si deve ottenere un composto molto morbido e la pasta deve lievitare per almeno 2 ore.

Mentre la pasta lievita, si devono pulire le acciughe e mescolarle, intere, alla ricotta.

A questo punto bisognerà prelevare dei pezzetti di impasto, farcirli con un po' di composto di ricotta e acciughe, e dar loro una forma più o meno tondeggiante.

Cottura

A questo punto la crespella va fritta, in abbondante olio di semi bollente, fino a perfetta doratura.

Degustazione

Le crespelle si servono caldissime, appena preparate.

Varianti

Vi mostriamo come preparare una variante delle crespelle salate, ovvero:

  • le  "crespelle dolci".

Queste sottili frittatine sono a base di farina, latte e uova e possono essere farcite a piacere, per esempio con:

  • marmellata;
  • crema di nocciole;
  • crema di pistacchi;
  • cioccolato e molto altro ancora.

Vediamo come si realizzano!

Ingredienti

Gli ingredienti, utilizzati nella preparazione di circa otto crespelle dolci sono:

  • 130 g di farina 00;
  • 2 uova;
  • 250 ml di latte;
  • 40 g di burro;
  • 10 g di zucchero;
  • mezzo cucchiaino di vaniglia oppure una bustina di vanillina;
  • 10 g di zucchero.

Preparazione

Cominciamo con la lavorazione delle crespelle dolci, quindi:

  • sciogliete il burro a bagnomaria e lasciatelo intiepidire;
  • in una ciotola setacciare la farina insieme allo zucchero e alla vaniglia;
  • sbattete leggermente le uova e unitele al composto;
  • unite il burro intiepidito e il latte.

Con l’aiuto di una frusta a mano, continuate a mescolare fino ad ottenere una pastella liquida e senza grumi.

Con una pellicola, coprite il composto e lasciatelo riposare come minimo per 30 minuti.

Trascorsa questa mezz’oretta, scaldate sul fuoco una piccola padella antiaderente, ungetela con un pezzo di burro, poi:

  • toglierla dal fuoco e versatevi al centro un mestolino di pastella;
  • inclinare la padella in modo da ricoprirne bene tutto il fondo;
  • far cuocere per circa 1 minuto, poi girare la crespella e cuocere anche l’altro lato.

Quando la crespella sarà pronta, trasferitela su un piatto e continuate a preparare le altre crespelle dolci fino ad esaurimento di tutto il composto.

Le crespelle dolci sono finalmente pronte per essere servite a grandi e piccini!

REGIONE: Sicilia
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Dolci

Descrizione

Il "cioccolato di Modica", in dialetto conosciuto come "ciuccullatta muricana", è una particolare tipologia di cioccolato tipico dell'omonimo comune siciliano.

Certificazioni

L'unione Europea ha riconosciuto al cioccolato di Modica il riconoscimento di indicazione geografica protetta (IGP) nel 2018.

Caratteristiche

Il cioccolato di Modica è considerato un prodotto di eccellenza nel campo della pasticceria e della cioccolateria.

La sua particolare lavorazione, e la scelta del cacao da utilizzare, rendono questo cioccolato un prodotto dal sapore:

  • pieno;
  • particolare;
  • unico;
  • molto aromatico;
  • intenso.

 I più importanti pasticceri italiani l'hanno portato tra gli ingredienti delle loro creazioni e sui banchi delle competizioni di tutto il mondo.

Origini

Il cacao per confezionare il cioccolato di Modica, viene estrapolato esclusivamente dai semi di piante di cacao di San Tomè.

Quest'ultima è una località africana il cui clima caldo, alternato a periodi umidi, e la terra particolarmente ricca di umori del luogo, conferisce ai semi di cacao un profumo ricco e corposo.

Presentazione

La pasta di cacao viene messa in stampi di latta, per dare forma alle barrette.

Le tavolette di cioccolato di Modica sono lucide, hanno un colore intenso ed un profumo inconfondibile.

Cioccolato di modica aromatizzato con pistacchi, cannella e peperoncino

Ingredienti

Gli ingredienti per la preparazione del cioccolato di Modica sono:

  • 60 g di burro di cacao alimentare (preferibilmente BIO e non raffinato);
  • 60 g di cacao;
  • 120 g di zucchero grezzo di canna;
  • peperoncino tritato (a piacere);
  • cannella (a piacere);
  • pistacchi (a piacere); 
  • scorza di arancia (a piacere);
  • vaniglia (a piacere).

Preparazione

Vediamo dunque la preparazione della ricetta tradizionale del cioccolato di Modica che potrete facilmente riprodurre a casa:

  • prendete una ciotola e inserite il burro di cacao spezzettato e portatelo a bagnomaria;
  • aggiungete metà del cacao e cominciate a farlo sciogliere;
  • di tanto in tanto, mentre il burro si scioglie, alzate la ciotola dalla pentola, in modo tale da non fare alzare troppo la temperatura all'interno della ciotola. Non dovrà mai superare i 40°, se ne avete uno potete aiutarvi con un termomentro da cucina;
  • aggiungete un po alla volta il resto del cacao cercando di disfare i grumi con una spatola o con un cucchiaio di legno;
  • quando burro e cacao saranno sciolti, potrete spegnere la fiamma e, poco dopo, portare la bacinella su un piano di lavoro;
  • aggiungete lo zucchero grezzo di canna e mescolate (lo zucchero non si deve sciogliere, questo conferisce al cioccolato di Modica la consistenza tanto amata e particolare);
  • continuate a mescolare, mano a mano che il tutto si raffredderà, comincerà ad assumere una consistenza più compatta;
  • a questo punto possiamo finalmente inserire il preparato nello stampo che abbiamo scelto e foderato precendetemente con carta da forno;
  • livellate bene con una spatola e sbattete delicatamente lo stampo sul piano per evitare il formarsi di bolle d'aria;
  • è finalmente giunto il momento di aggiungere gli aromi che abbiamo scelto (noi lo abbiamo preparato con peperoncino, cannella e pistacchi), ma, anche le varianti con scorza di arancia e vaniglia sono tutte da provare;
  • inseritelo in frigorifero per 30/40 minuti per far indurire la vostra barretta;
  • togliete delicatamente il cioccolato dalla stampo ed ecco che è pronto per essere gustato.

Conservazione

Il cioccolato di Modica si conserva benissimo in un luogo asciutto anche per 2 settimane, preferibilmente non in frigor.

Varianti

Esistono molti tipi di cioccolato di Modica, alcuni che non abbiamo ancora nominato sono:

  • alle nocciole;
  • allo zenzero;
  • al latte;

In cucina

Il cioccolato di Modica, viene utilizzato in molte ricette in cucina, è un prodotto "prestigioso" che rappresenta una nicchia di eccellenza.

Vi proponiamo da provare una ricetta preparata con il cioccolato di Modica, nella quale il cioccolato non viene "sciolto", bensì "spezzettato con coltello in meniera grossolana", si tratta della:

  • mousse di cioccolato fondente con il cioccolato di Modica e pistacchio. 
REGIONE: Sicilia
TIPOLOGIA DI PRODOTTO: Gastronomia

Descrizione

I "crocchè di patate" sono una specialità della rosticceria siciliana!

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito i crocchè di patate nella lista deiProdotti Agroalimentari Tradizionalidella regione Sicilia (PAT).

Caratteristiche

Si tratta di frittelle che vanno servite bollenti come:

  • aperitivo;
  • antipasto;
  • contorno.

Origini

I crocchè di patate derivano da una ricetta francese, "le croquette", importata in tempi antichi nel Sud Italia, prevalentemente in Sicilia, Puglia e Campania.

I crocchè di patate siciliani vengono chiamati, in dialetto, "cazzilli" oppure "crocchette di patate".

Street Food

Parliamo di un cibo considerato anche "da strada" servito nel classico "cartoccio",  e proprio per questo motivo li possiamo trovare in:

  • chioschi;
  • stand gastronomici di cucina tipica locale;
  • fiere e sagre.

I cazzilli, o crocchè di patate siciliani acquistati presso chioschetti o bancarelle che propongono le specialità tradizionali della cucina sicula, vengono serviti, caldissimi, in un "cartoccio".

Quest'ultimo è creato con la carta che si utilizza per confezionare il pane.

Sono una vera e propria specialità locale che può essere degustata durante una passeggiata serale o pomeridiana, ed è una tradizione molto in voga in Sicilia.

Ingredienti

Gli ingredienti per preparare circa 25 crocchè di patate sono:

  • 1 kg di patate della qualità conosciuta come "farinosa";
  • 1 manciata di prezzemolo tritato; 
  • sale;
  • pepe;
  • olio extravergine d'oliva a piacere.

Preparazione

Per realizzare i crocchè di patate, è necessario:

  • bollire le patate con la buccia in acqua salata;
  • sbucciarle a freddo;
  • passarle al passaverdura.

Si deve ottenere un composto molto liscio ed omogeneo, che andrà mescolato col prezzemolo ed i condimenti.

A questo punto bisogna realizzare le crocchette, conferendo loro una forma cilindrica.

La dimensione ideale è di circa 10 cm per un diametro di 4-5 cm.

Cottura

I crocchè di patate andrebbero fritti al naturale, in abbondante olio di semi o arachidi bollente.

Se, però, non si usano le patate farinose, questo tipo di frittura potrebbe non riuscire, ed i crocchè di patate rischierebbero di rompersi durante cottura.

In tal caso, è possibile aggiungere 1-2 cucchiai di farina all'impasto, per rendere le crocchette più compatte.

Varianti

Esistono molte varianti di crocchè di patate, quella che vi spiegheremo qui di seguito è quella delle:

  • crocchè di patate con mozzarella.

Ingredienti

Gli ingredienti necessari per la preparazione dell'impasto delle crocchè di patate con mozzarella sono:

  • 1 kg di patate della qualità conosciuta come "farinosa";
  • 1 uovo;
  • 3 g di sale fino;
  • un pizzico di pepe;
  • un pizzico di noce moscata;
  • 100 g di grana grattugiato.

Gli ingredienti per il ripieno delle crocchè di patate con mozzarella sono:

  • 50 g di mozzarella.

Infine, per la panatura delle crocchè di patate con mozzarella, gli ingredienti sono:

  • 250 g di pane grattugiato;
  • 3 uova;
  • olio per friggere.

Preparazione

Procediamo con la preparazione delle crocchè di patate con mozzarella, quindi:

  • anzitutto dovete lavare le patate e metterle a lessare in una pentola d'acqua salata;
  • una volta che le patate avranno raggiunto la cottura, scolatele e sbucciatele;
  • eliminata tutta la buccia, lasciatele raffreddare;
  • quando le patate saranno ben fredde passatele nello schiacciapatate.

Terminata questa operazione mettete la purea di patate in una capiente terrina e poi unite:

  • l'uovo battuto, il sale, il pepe, la noce moscata e il grana grattugiato;
  • ora amalgamate il tutto fino a ottenere un composto liscio e compatto.

A questo occupatevi della mozzarella, quindi:

  • tagliate a striscioline la mozzarella;
  • prendete una piccola porzione di patate e schiacciatela delicatamente di modo da creare un incavo nel cui centro andrete a mettere una striscia di mozzarella;
  • aiutandovi con il palmo della mano chiudete l'impasto in modo da formare una crocchetta cilindrica.

Per quanto riguarda la panatura delle crocchè di patate con mozzarella, dovete:

  • prendere una ciotola nella quale andrete a sbattere le uova, mentre in un piatto andrete a versare del pane grattugiato;
  • passate le vostre crocchè di patate con mozzarella prima nelle uova sbattute e poi nel pane grattugiato;
  • appena avrete terminato di realizzare la panatura per tutti i vostri cilindri, friggete la preparazione in abbondante olio per friggere, mi raccomando dovrà essere “ben caldo”;
  • quando le crocchè di patate con mozzarella risulteranno belle dorate, allora potrete scolarle e adagiarle su della carta assorbente in modo che perdano parte dell’unto.

Le crocchè di patate con mozzarella sono prontissime per essere servite ai vostri ospiti!

Descrizione

 La "focaccia al sambuco", che in dialetto viene chiamata "vastedda cu sammucu", è una focaccia tradizionale siciliana.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la vastedda cu sammucu nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT).

Origini

La focaccia al sambuco è una focaccia aromatizzata con i fiori di sambuco e la troviamo in modo particolare nel territorio di Troina, comune nella provincia di Enna.

l nome di questo prodotto gastronomico, probabilmente è di origine "Normanna”, poiché deriva dal termine “guastel” o “wastel”, che significa appunto "focaccia" o "scacciata".

Le prime testimonianze di questo prodotto rustico risalgono alla seconda metà dell'Ottocento.

Originariamente la focaccia al sambuco veniva realizzata per le festività.

Alla focaccia al sambuco è dedicata una sagra, proprio a Troina, che dal 1987 si svolge annualmente nella terza domenica di Giugno, in coincidenza dei festeggiamenti in onore del Patrono San Silvestro.

Caratteristiche

La focaccia al sambuco presenta una tradizionale forma rotonda o allungata, con un peso che varia tra 1 kg e 3 kg.

Il gusto della focaccia al sambuco si risulta molto ricco.

Presenta un aroma intenso dato dai fiori di sambuco, i quali si abbinano in maniera perfetta con il gusto corposo degli altri ingredienti.

Al tatto è compatta, ma comunque abbastanza soffice.

Ingredienti

La preparazione della focaccia al sambuco è abbastanza semplice e si inizia realizzando un composto formato da:

  • 500 g di farina;
  • 250 ml di acqua tiepida;
  • 22 g di lievito di birra;
  • 3 cucchiai di olio evo;
  • 1 cucchiaio di sale fino;
  • 1 cucchiaino di sale grosso;
  • 1 cucchiaino di zucchero di canna;
  • 1 uovo;
  • 3/5 cucchiai di fiori di sambuco freschi o essiccati.

Preparazione

Cominciate con la preparazione della focaccia al sambuco, quindi:

  • sciogliete il lievito di birra nell'acqua tiepida, aggiungere un cucchiaino di zucchero di canna e lasciate riposare;
  • mentre lasciate riposare il composto, mescolate la farina insieme ai fiori di sambuco
  • sbattete bene l'uovo e unitelo alla farina insieme all'olio;
  • aggiungere il lievito sciolto nell'acqua e impastate energicamente il tutto, fino ad ottenere una palla morbida ed elastica.

A questo punto dovrete:

  • stendere l'impasto in una teglia precedentemente unta con poco olio;
  • con il pollice fate dei "buchetti" nell'impasto e distribuite qualche chicco di sale grosso.

Lasciare riposare per 2/3 ore circa e poi fate cuocere in forno preriscaldato a 180° per 40 minuti circa.

Varianti

Vale la pena citare la variante più conosciuta, ovvero quella che prevede un ripieno di salame e formaggio fresco per insaporire la nostra focaccia al sambuco

Ingredienti del ripieno

  • 250 g di salame a fette;
  • 400 g di formaggio fresco

Preparazione

Dopo aver steso l'impasto della focaccia, prima di inserirla in forno, riempitela col salame e col formaggio fresco entrambi affettati accuratamente, poi ricoprite il tutto con un altro strato dell'impasto.

Approfondimenti: il sambuco

Cos'è il sambuco

In natura il sambuco può assumere:

  • sia la forma dell’albero che dell’arbusto.
  • riesce a raggiungere un’altezza massima di 10 metri;
  • si presenta con una chioma espansa e fitta, di forma globosa;
  • ha un tronco eretto e molto ramificato, infatti i rami partono dal basso e sono opposti;
  • il tronco ha forma contorta e irregolare, con molti nodi.

La corteccia del sambuco si presenta:

  • di colore grigio-brunastro;
  • con superficie rugosa e solcata da profonde fessure.

Molto caratteristica è la "sezione dei rami e del tronco":

  • un midollo centrale di colore bianco, di consistenza soffice ed elastica.

Per questo motivo è facile svuotarlo e utilizzare il legno per creare piccoli arnesi artigianali o pregiati strumenti musicali.

Le foglie del sambuco:

  • cadono in autunno-inverno;
  • sono di tipo “picciolato”, opposte sui rami;
  • lunghe fino a 20 cm, di forma ovale con apice appuntito.

Il loro colore è verde-brillante, e se sfregate tra loro emanano un odore molto sgradevole!

I fiori del sambuco sono la parte dell’albero più appariscente e riconoscibile, sono:

  • molto piccoli;
  • di color bianco panna;
  • a forma di stella.

Si trovano riuniti in infiorescenze a forma di “ombrello”, che possono raggiungere anche i 20 cm di diametro.

La fioritura del sambuco avviene dalla tarda primavera e dura per tutto il mese di Luglio.

I fiori di sambuco sono molto profumati e con il loro odore fanno notare la presenza della pianta anche da una certa distanza.

Come vengono utilizzati i fiori di sambuco

I fiori di sambuco, sono molto usati nei seguenti ambiti:

  • fitoterapico;
  • erboristico;
  • per preparare una variante dello sciroppo di sambuco.

 

 
Regione: Sicilia
Tipologia di prodotto: Paste fresche e prodotti della panetteria, biscotteria, pasticceria e confetteria  

Descrizione

 La "cuccìa siciliana" è un dolce povero della tradizione culinaria siciliana.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la cuccìa nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT).

Origini

Secondo la "leggenda" più conosciuta, il 13 Dicembre del 1646 approdò nel Porto di Palermo una nave carica di grano, che pose fine ad una grave carestia.

Per poter consumare immediatamente questo grano, quest'ultimo non venne "macinato", bensì bollito e mangiato.

Per ricordare quel giorno, i siciliani tradizionalmente non consumano cibo a base di farina, ma cuccìa.

L'uso di questi dolci di grano cotto arricchito con noci e arance, è probabilmente un residuo della antica tradizione Cristiana di rito Greco.

Infatti commemorare le festività maggiori con questo piatto, è di "buon augurio".

Al giorno d'oggi troviamo preparazioni molto simili in Paesi ortodossi come:

  • la Romania, in cui il dolce viene servito per onorare i Defunti e il Santo Patrono;
  • in Russia che ha nella "Kut'ja" uno dei dolci tipici del Natale ortodosso.

Caratteristiche

Viene consumato in occasione dell'Immacolata, nella città di Palermo ed anche nel giorno di commemorazione di Santa Lucia.

Si tratta di un dolce facile da preparare a base di:

  • grano cotto e ricotta, oppure per i più golosi con aggiunta di cioccolato fuso

Ingredienti

Gli ingredienti necessari per la preparazione della cuccìa sono:

  • 500 g di grano;
  • 200 g di zucchero;
  • 100 g di cioccolato fondente;
  • frutta candita zucca e ciliegie;
  • cannella in polvere q.b.;
  • una scorza di arancia grattugiata.

Lavorazione

Cominciamo con la preparazione della cuccìa, pertanto sarà necessario:

  • tenere in ammollo il grano in acqua tiepida per 3 notti, ogni giorno va risciacquato e tenuto sempre a bagno;
  • il terzo giorno va risciacquato e si aggiunge un pizzico di sale, successivamente va lessato;
  • per chi volesse lessare il grano nella pentola normale occorreranno almeno 5 ore, con una pentola a pressione, invece, circa 30 minuti;
  • in entrambi i casi una volta cotto va lasciato freddare nella sua acqua.

Una volta pronto, l'orzo va scolato e nella scodella dovrete aggiungere prima il cioccolato e poi lo zucchero.

Abbiate cura di far sciogliere bene lo zucchero e in un secondo momento poi preparate le singole porzioni.

Per ogni piatto che avete deciso di preparare, dovrete:

  • mettere del grano condito;
  • aggiungere una spolverata di cannella;
  • unite la frutta candita;
  • in ultimo altra cioccolata e una spolverata della scorza di arancia grattugiata.

Varianti

Di questo delizioso dolce tella cucina tipica siciliana, ne esistono diverse varianti, un'altra è quella della:

  • cuccìa con ricotta.

Ingredienti

Gli ingredienti utilizzati nella preparazione della cuccìa con ricotta sono:

  • 600 g di grano già cotto;
  • 250 g di zucchero;
  • 500 g di ricotta;
  • gocce di cioccolato, canditi, cacao amaro oppure cannella.

Preparazione

Cominciamo con la preparazione della cuccìa con ricotta!

Anzitutto la priorità è la cottura del grano, che in questo caso utilizziamo già cotto, vi sono delle opzioni in merito alla cottura del grano, la più veloce, è quella di utilizzare il grano cotto che va semplicemente sciacquato e scolato.

A questo punto sarà necessario condire il grano come più vi piace e prendiamo appunto in considerazione la:

La crema di ricotta è la stessa che si utilizza per la cassata siciliana, quindi:

  • la ricotta va messa a colare un giorno prima in maniera tale che sia ben asciutta;
  • poi, passate la ricotta al setaccio e aggiungete lo zucchero;
  • una volta pronta la crema di ricotta, aggiungete il grano cotto e mescolate.

Potete aggiungere alla cuccìa con ricotta ciò che più vi piace, come ad esempio:

  • canditi a pezzetti oppure gocce di cioccolato.

Sulla vostra cuccìa con ricotta , come tocco finale, potete spolverare un pochino di "cannella"!

Degustazione

Una volta pronta, la cuccìa con ricotta va conservata in frigo per almeno un giorno prima di servirla.

Servi a grandi a piccini la tua cuccìa con ricotta in delle coppette!

Regione: Sicilia
Tipologia di prodotto: Paste fresche e prodotti della panetteria, biscotteria, pasticceria e confetteria  


Descrizione

 La "scacciata", nota anche come "schiacciata", "'mpanata" o "scaccia", è una preparazione da forno tipica della Sicilia, in particolare del Catanese, ma ampiamente diffusa in ogni zona della regione.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la scacciata nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT).

Caratteristiche

Si tratta di una focaccia realizzata con la pasta di pane e farcita con un ricco ripieno generalmente di:

  • broccoli e salsiccia, ma anche cavolfiore e patate, formaggio tuma e olive nere.

Origini

Scacciata significa semplicemente "schiacciata".

Il nome alternativo "impanata", in uso nel Siracusano, potrebbe denunciare la derivazione "dall'empanada" spagnola.

La scacciata era un piatto tipico base delle tavole contadine.

Nelle tavole rurali del Regno di Sicilia e poi delle Due Sicilie, si sviluppò questo piatto locale semplice a base di:

  • pane, verdure e carne.

Spesso questi erano gli avanzi di una cena abbondante o di un pranzo ricorrente.

Agli inizi del XVIII secolo, vennero apportate delle modifiche alla ricetta originale, pertanto si presentava a base di verdure e patate.

Il successo della scacciata arrivò quando lo stesso Moncada, principe di Paternò, nel 1763, lo volle sulla sua tavola nei festeggiamenti natalizi.

Da allora la tradizione lo colloca come piatto natalizio con una ricetta tramandata da generazioni.

Ad oggi la scacciata presenta una vasta diffusione nel territorio siciliano ed una ampia commercializzazione di tipo unicamente artigianale.

E' molto facile però trovarla in ogni periodo dell'anno nelle panetterie e nei forni artigianali locali.

Vi proponiamo come approfondimento la ricetta della scacciata con broccoli, salsiccia e pecorino.

sezione di scacciata catanese con broccoli, salsiccia e pecorino

Ingredienti

Gli ingredienti base per la preparazione della scacciata con broccoli, salsiccia e pecorino sono:

  • 2 kg di pasta di pane lievitata;
  • 2/3 patate;
  • 2 mazzetti di broccoli;
  • 2 cipolle;
  • 400 g di salsiccia non insaccata;
  • 300 g di pecorino
  • acciughe sott’olio q.b.;
  • olive nere q.b.;
  • olio extravergine di oliva;
  • pepe.

Preparazione

Anzitutto, per prima cosa è necessario dividere in due panetti la pasta di pane lievitata.

I due pezzi di pasta andranno ricoperti con un canovaccio e messi da parte, al fine di mantenere la "lievitazione".

Cominciamo con la preparazione della scacciata con broccoli, salsiccia e pecorino, quindi:

  • in un padellino con un pò di olio, fate brasare la cipolla affettata;
  • prendete i broccoli, mondateli, lavateli e separateli;
  • poi, dopo aver lavato e pelato le patate, tagliatele a fettine sottili;
  • affettate anche il pecorino;
  • infine colate le acciughe e fatele a piccoli pezzetti.

Nel frattempo preriscaldate il forno a 250 gradi.

Procedete in questo modo:

  • munitevi di una teglia rettangolare con i bordi bassi, ungetela con dell'olio e stendete la pasta allargandola con le mani fino ad arrivare ai margini della teglia;
  • su tutta la superficie della pasta disponete uno strato di patate affettate;
  • nel secondo strato distribuite i broccoli, a questo punto aggiungete il soffritto di cipolla.

Continuate aggiungendo:

  • la salsiccia sbriciolata;
  • le acciughe;
  • le olive spezzettate;
  • il Pecorino primo sale;
  • del pepe e un filo d’olio.

Coprite  con l’altra pasta, precedentemente allargata con il mattarello e poi:

  • cercate di darle unla forma rettangolare (come la prima), prestando attenzione a non bucarla;
  • ripiegate la pasta lungo tutto il bordo in modo da sigillarlo bene;
  • create un foro nella parte centrale superiore della pasta e bucherellare tutta la superficie con una forchetta;
  • procedete spennellando con un po’ di olio la superficie della pasta e infornate il tutto per circa 1 ora.

Lasciare intiepidire e servite.

Varianti

Esistono moltissime varianti per poter cucinare la scacciata, come per esempio:

  • scacciata con broccoli e tuma;
  • scacciata con bietole, patate, salsiccia e tuma;
  • scacciata con patate e salsiccia;
  • scacciata con spinaci e prosciutto;
  • scacciata con broccoli e salsiccia;
  • scacciata con caliceddi e salsiccia;
  • scacciata con tuma e prosciutto.

La scacciata la si può condire a piacimento e in qualsiasi variante sarà squisita.

Degustazione

La scacciata è talmente sostanziosa da risultare un "piatto unico" e si accompagna ad un bel vino rosso corposo come il "Nero d'Avola".

Regione: Sicilia
Tipologia di prodotto: Paste fresche e prodotti della panetteria, biscotteria, pasticceria e confetteria  

Provenienza

 La "granita di mandorle" è un dolce tipico siciliano consumato prettamente durante la stagione estiva.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la granita di mandorle  nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT).

Caratteristiche

La granita di mandorle è un dolce freddo al cucchiaio, prodotto di punta della tradizione dolciaria dell'isola e sebbene sia originaria del Siracusano si è largamente diffusa in tutte le città della Sicilia, e non solo.

Si tratta di un composto liquido semi-congelato, che viene preparato essenzialmente con:

  • acqua;
  • zucchero;
  • succo di frutta.
  • mandorle;

Attualmente il contenuto degli zuccheri nella granita è presente in una percentuale tra il 18 ed il 20 %, storicamente invece il quantitativo si aggirava tra il 25 e il 35%.

Nella preparazione della granita di mandorle  è fondamentale che la "gelata" avvenga per gradi e mantenendo in movimento il composto, questo perché l'acqua non si separi sotto forma di cristalli di ghiaccio insipidi.

Ingredienti

Vediamo ora la ricetta per realizzare in casa un'ottima granita di mandorle fatta in casa:

Tutto ciò che ti serve è:

  • 1 l di acqua;
  • 250 gr di mandorle;
  • 130 gr di zucchero.

Preparazione

Cominciamo con la preparazione della granita di mandorle, quindi:

  • sbucciate le mandorle e riponetele in un mixer insieme allo zucchero e frullate alla massima velocità;
  • basteranno pochi secondi e vedrete che le mandorle avranno rilasciato l'olio che contengono dando vita a una pasta molto profumata;
  • aggiungete alla pasta ottenuta l'acqua e riprendete a frullare;
  • versate il composto in un contenitore e riponetelo nel congelatore per almeno 24 h.

Degustazione

Prima di servire la granita di mandorle, la cosa migliore è lasciarla "ammorbidire", e se necessario passarla una seconda volta nel mixer in modo da ottenere una consistenza ancora più cremosa.

Servitela in delle coppette di vetro trasparenti e accompagnala con una brioche.

Tradizioni

Tradizionalmente va accompagnata da "pane fresco e croccante", nel tempo, però, il pane è stato sostituito dalla tipica "brioscia siciliana".

La granita con la "brioscia" era ed è la colazione tipica dei siciliani, specialmente in estate.

La granita di mandorle viene anche spesso accompagnata da una morbida brioche aromatizzata con scorza di arancia.

In un viaggio in Sicilia, lungo il proprio itinerario si possono incontrare facilmente molteplici chioschetti e gelaterie che vendono questa prelibatezza.

La granita viene anche consumata "da passeggio", infatti è ideale per rinfrescarsi durante le passeggiate nelle lunghe serate estive.

Regione: Sicilia
Tipologia di prodotto: Paste fresche e prodotti della panetteria, biscotteria, pasticceria e confetteria  

Descrizione

 I "cassateddi di Calatafimi" sono dei prelibati dolci tipici della tradizione pasticcera Trapanese, originari della ridente cittadina di Calatafimi.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito i cassateddi di Calatafimi nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT):

Origini

I cassateddi di Calatafimi o "ravioli dolci", sono dolci tipici della gastronomia locale siciliana, in particolare della  provincia di Trapani, dove sono preparate soprattutto in occasione delle Festività Pasquali e di Carnevale.

Erano conosciute già nel 1700 nella cittadina di Calatafimi Segesta, luogo in cui presumibilmente hanno avuto origine.

I cassateddi di Calatafimi sono diffusi in gran parte della Sicilia occidentale.

In determinate aree del trapanese sono vengono chiamate in altri modi, come per esempio:

  • Cappidduzzi a Marsala;
  • Raviola a Mazara del Vallo.

La loro dolcezza unica le ha rese molto popolari in tutta la Sicilia e non solo.

Ogni volta che i Siciliani o i turisti si trovano a passare da quelle parti una sosta in pasticceria per assaporare una "cassatella" appena fritta è un appuntamento irrinunciabile.

Si tratta di un "capolavoro dell'arte dolciaria Siciliana" e per questo motivo sono state ufficialmente riconosciute a giusto titolo come "Prodotto agroalimentare tradizionale Siciliano".

Cratteristiche

Sono una sorta di grandi ravioli dolci, al cui interno vi è un impasto di:

  • ricotta di pecora;
  • zucchero;
  • un pizzico di cannella;
  • gocce di cioccolato;
  • che vengono fritte per immersione nell'olio bollente.

Per la pasta invecesi utilizzano:

Ingredienti

Gli ingredienti necessari per la creazione dei cassateddi di Calatafimi sono semplici e la preparazione non è complicata:

  • 280 g di farina 00;
  • 60 g di zucchero semolato;
  • 10 g di olio extravergine di oliva;
  • 2 cucchiai di Marsala;
  • 200 g di ricotta di pecora;
  • 50 g di cioccolato fondente;
  • 800 g di olio di semi di arachidi;
  • 1 albume;
  • cannella in polvere q.b.;
  • un pizzico di sale;
  • zucchero a velo q.b.

Ricetta

Preparare in casa i cassateddi di Calatafimi non è per niente difficile!

Qui di seguito ti proponiamo la ricetta per cominciare la lavorazione.

Su un tagliere disponete:

  • 250 g di farina e con la mano formate una fontana;
  • aggiungete 20 g di zucchero, il sale, il Marsala, l'olio extravergine di oliva e acqua;
  • circa 130 g occorrono per formare un impasto morbido;
  • lavorate l'impasto fino a renderlo omogeneo.

Mettetelo a riposare coperto da un canovaccio per 30 minuti.

A questo punto dovete:

  • tritare finemente il cioccolato;
  • preparate la crema mescolando la ricotta con la cannella, lo zucchero rimanente e il cioccolato;
  • continuate a rimestare e poi lasciate riposare in frigorifero.

Ora, infarinate leggermente il tagliere con la farina restante e riprendete la pasta, quindi:

  • stendete una sfoglia spessa pochi millimetri;
  • con l’aiuto di un "coppapasta" formate dei cerchi da 10 cm di diametro;
  • i ritagli possono essere nuovamente lavorati, ma l'impasto ottenuto deve essere lasciato riposare un’altra volta per 30 minuti prima di poter essere steso.

Su ogni cerchio disponete un cucchiaino abbondante di crema di ricotta.

Bagnate il bordo dei cassateddi di Calatafimi con:

  • poco albume e piegatele a metà formando una mezzaluna;
  • schiacciate il bordo in modo da sigillare i dolci.

Passate i cassateddi di Calatafimi alla "frittura" quindi:

  • versate l'olio di semi in un tegame piccolo e lasciate che raggiunga la temperatura di 170 °C;
  • friggete 2/3 cassateddi per volta finché saranno ben dorati;
  • una volta fritti al punto giusto, prelevateli dall'olio con l’aiuto di una schiumarola e posizionatele su carta paglia, così da far assorbire l'olio in eccesso.

Cospargete con abbondante zucchero a velo.

Ora che sono pronti i vostri cassateddi di Calatafimi, potete servirli a grandi e piccini tiepidi, ma anche freddi!

Varianti

Esiste inoltre una variante salata dei cassateddi di Calatafimi, ovvero con:

  • un ripieno di "pasta di ceci".

In questa variante, i legumi vengono fatti bollire e successivamente vengono passati ancora caldi in un setaccio, a questo punto:

Regione: Sicilia
Tipologia di prodotto: Paste fresche e prodotti della panetteria, biscotteria, pasticceria e confetteria  

Descrizione

I "braccialetti" sono dei prodotti dolciari che hanno origine nella città di Nicosia, in provincia di Enna.

Certificazioni

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito i braccialetti nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della regione Sicilia (PAT).

Origini

Successivamente hanno riscosso grande successo in tutta la Regione Siciliana ed ancora oggi vengono largamente consumate.

Il nome è legato alla forma di questi dolci, che ricorda appunto quella di un "braccialetto".

Si tratta sostanzialmente di una variante sicula della tipica "zeppola" originaria della Campania.

Caratteristiche

La ciambellina viene fritta ed è costituita da un impasto molto simile alla "pasta choux", utilizzata per i bigné.

Questo rende i dolcetti molto digeribili dal momento che nella base non sono presenti né uova né lievito.

Tradizioni

La tradizione vuole che:

i braccialetti di Nicosia vengano preparati durante le feste di Natale e per tutta la durata del periodo di Carnevale.

Ingredienti

Gli ingredienti necessari per la creazione dei braccialetti sono:

  • 8 uova;
  • 500 ml di acqua;
  • 400 g di farina 00;
  • 80 g di strutto;
  • 80 g di zucchero;
  • olio di semi per friggere.

Preparazione

Per realizzarle occorre prestare molta attenzione, poiché le uova devono essere aggiunte una per una all'impasto ed amalgamate accuratamente, altrimenti si rischia di non ottenere il risultato sperato.

La consistenza ottimale dell'impasto deve essere elastica, né troppo dura né troppo molle.

Cominciamo con:

  • prendere una pentola e mettete a bollire dell'acqua, lo zucchero;
  • versate la farina all'interno di questo composto e lasciate raffreddare;
  • sucessivamente vi si aggiungono le uova;
  • lavorate bene l'impasto fino ad ottenere un impasto omogeneo;
  • a questo punto, con le mani oleate, potete creare delle listarelle;
  • in seguito, procedete dando la classica forma di "bracciale", questo semplicemente "richiudendole".

Una volta data la forma ai braccialetti, potete metterli a friggere in olio bollente, meglio se viene utilizzato l'extravergine d'oliva.

Guarnizione

Una volta ultimato questo processo, puoi guarnire a piacimento, i tuoi braccialetti con:

  • zucchero;
  • cannella;
  • miele.

I braccialetti vanno serviti a temperatura ambiente e possono essere conservati per qualche giorno in un luogo al riparo dall'umidità.

Varianti

Quella dei braccialetti di Nicosia, è una ricetta antica della cucina tipica tradizionale della provincia di Enna.

Esistono "però" anche delle "varianti" dei braccialetti di Nicosia:

  • in sostanza la ricetta è molto simile a quella tradizionale, ma con "alcune modifiche"!

Una ricetta più "nuova" rispetto a quella tradizionale nella quale il composto viene arricchito con:

Questa semplice "variazione di ingredienti" rende i dolci gonfi e leggeri come fossero bignè!

Non parliamo più di braccialetti di Nicosia, bensì di "sfincette di Nicosia".

Ingredienti

Gli ingredienti, per 6 persone, necessari per la preparazione delle sfincette di Nicosia sono:

  • 120 ml di acqua;
  • 1 cucchiaio di zucchero;
  • 25 g di strutto;
  • 85 g di farina 00;
  • 2 uova;
  • 1 cucchiaino di lievito per dolci;
  • olio di semi d’arachidi (o di mais);
  • 4 cucchiai di zucchero mescolati con ½ cucchiaino di cannella in polvere;
  • miele.

Preparazione

Cominciamo con la preparazione delle sfincette di Nicosia, quindi in una pentola fondete:

  • un cucchiaio di zucchero con l’acqua e lo strutto;
  • appena gli ingredienti solidi saranno perfettamente disciolti, unite la farina mescolando energicamente per evitare che si formino i grumi;
  • quando l’impasto si stacca dalla pentola, spegnete il fuoco e lasciate raffreddare.

A questo punto dovete aggiungere una ad una le uova e, infine, quando il tutto sarà una crema omogenea ed elastica, unite il lievito per dolci setacciato.

In un piccolo pentolino a bordi alti procedete con la "frittura" delle sfincette di Nicosia:

  • riempite il pentolino per 1/3 con l’olio;
  • quando avrà raggiunto la temperatura ideale per friggere, versatevi l’impasto aiutandovi con un cucchiaino da caffè;
  • cercate di dare forma a delle palline grandi poco più di una nocciola;
  • cuocete finché le noccioline non si spaccano raddoppiando di volume;
  • scolate su carta assorbente e passatele, ancora calde, nello zucchero miscelato con la cannella.

Prima di servire le sfincette di Nicosia ai vostri ospiti, potete renderle più golose versandovi sopra un po’ di miele!

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